Commenti Eleison

Evoluzione dello Scontro

Evoluzione dello Scontro on Agosto 12, 2017

Come sta evolvendo la situazione nella Fraternità San Pio X, dalla primavera e dall’inizio dell’estate, quando sono sorte forti tensioni sulla partecipazione dei sacerdoti conciliari come testimoni ufficiali dei matrimoni della Fraternità? In breve, i rapporti tra i capi della Fraternità, che favoriscono tale partecipazione, e quei sacerdoti e laici della Fraternità, che la condannano, continuano ad essere tesi. Si può anche intravedere una divisione nella Fraternità: tra i seguaci di Monsignor Lefebvre e i seguaci di Mons. Fellay. Tale divisione era inevitabile fin dal giorno in cui Mons. Fellay iniziò a guidare la Fraternità di Monsignore in una direzione diversa da quella dello stesso Monsignore.

Ma nulla scuote la determinazione della Menzingen di Mons. Fellay dall’allontanarsi dalla linea tracciata da Monsignore e dal seguire la linea della Roma conciliare. Solo recentemente in Francia una coppia della Fraternità, pronta a sposarsi, si è rifiutata di avere a che fare con le autorità conciliari, dopo di che il loro sacerdote FSSPX si è rifiutato di sposarli. Ovviamente egli ha avuto il sostegno dei Superiori. Questo insistere sullo smantellamento della Fraternità di Monsignore ha una spiegazione razionale? Tra gli altri, tre fattori possono essere in giuoco.

Primo, la Provvidenza ha scelto la Svizzera per servire come prima base geografica della Fraternità, e la Svizzera da allora in poi ha goduto di una corrispondente importanza e prestigio all’interno della FSSPX. Così, attualmente i suoi due primi funzionari, e molti dei suoi sacerdoti, sono cittadini svizzeri. Ora, la Svizzera è un famoso paese ordinato, per esempio per come i suoi treni viaggino in orario, mentre la mancanza di riconoscimento ufficiale per una Congregazione veramente cattolica è normalmente un disordine che sarà più sentito come tale dalle persone ordinate. Secondo, i sacerdoti della FSSPX possono sognare di quanto si possa ingrandire l’apostolato della Fraternità se solo fosse riconosciuta da Roma. Terzo, può sembrare che per le gravi tensioni interne della Fraternità non ci sia altra soluzione che porla sotto l’autorità della Roma conciliare – Mons. Fellay non vuole sentir parlare di soluzioni apocalittiche come un intervento di Dio.

Ma, primo, il primario ordine per i cattolici non è l’ordine dello Stato, per quanto auspicabile, ma l’ordine di Dio, messo sotto i piedi dal Vaticano II. Secondo, i modernisti, per loro natura, possono dare l’apparenza di essersi “convertiti” perché non vedono alcun problema nel proprio soggettivismo. E la cosa è così comoda che pochi hanno l’intenzione di cambiare per volgersi ad un’oggettiva conversione che comporti la Croce. Come diceva Don Vallet, i liberali non si convertono. E, terzo, pensare che l’unica soluzione ai problemi senza precedenti del mondo e della Chiesa odierni sia di andare avanti con le bugie, tradisce una grave mancanza di fede, per quanto credibili possano sembrare tali menzogne. Pensiamo davvero che il braccio di Dio sia accorciato perché noi uomini siamo malvagi ( Isaia L, 2; LIX, 1)? Dio sa esattamente come trattare le bugie senza precedenti, così che basterà aspettare per vedere, ma nel frattempo Egli non vuole che noi ci si accomodi con esse!

Tuttavia, ci sono anche buone notizie – alcuni sacerdoti e laici che si rifiutano di accomodarsi con le bugie, sono anche risoluti. Un lettore in Francia mi dice che alcuni sacerdoti della FSSPX hanno aperto gli occhi di fronte al concreto problema sui matrimoni. I migliori sacerdoti della FSSPX non stanno ricorrendo ai testimoni conciliari per i matrimoni della Fraternità, con tanto disappunto dei loro Superiori. Tre dei Decani rimossi hanno scritto con forza contro i testimoni conciliari nei matrimoni, anche dopo la loro rimozione, e uno si è anche pronunciato con forza contro la Prelatura personale, perché essa non è affatto accantonata, anche dopo la invalidante dichiarazione del Cardinale Müller di fine giugno. Non siamo affatto “tornati al punto di partenza”, come ha affermato allora Mons. Fellay. “Come un cattivo dirigente”, dice questo lettore, “Mons. Fellay ha perduto la fiducia di ogni suo confratello con un po’ di cervello in testa, anche di quelli più rispettosi”. Ciò che conta ora, conclude il lettore, non è salvare la FSSPX nel suo insieme, perché questo richiederebbe un miracolo, ma salvare il maggior numero di sacerdoti e di laici dalla corsa verso il basso della FSSPX.

Kyrie eleison.

Consacrazione di Fatima – II

Consacrazione di Fatima - II on Agosto 5, 2017

Ecco la seconda e ultima parte della Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria usata dai quattro vescovi negli Stati Uniti, tre mesi fa:—

Solo tre anni dopo, quella punizione cominciò con il rifiuto degli ecclesiastici di rendere pubblica la terza parte del vostro segreto messaggio di Fatima, che voi avevate chiesto fosse reso noto al più tardi nel 1960. Con una menzogna quasi imperdonabile costoro fingevano che voi non lo aveste detto, che avrebbero potuto pubblicarlo dal 1960 in poi, e questo loro sforzo per soffocare il vostro messaggio di Fatima è continuato da allora, culminando nel 2000. Ma voi non avete abbandonato i vostri tentativi per salvarci, mentre gli ecclesiastici venivano puniti ancora più severamente con la cecità che li ha sopraffatti nel Concilio Vaticano II. E’ molto probabile che nella terza parte del Segreto voi aveste avvisato esattamente sugli errori che hanno prevalso in quel Concilio. E ora tutta la Chiesa è nelle tenebre e il mondo è sull’orlo della terza e più terribile Guerra Mondiale.

Cuore Immacolato di Maria, Santissima Madre di Dio, noi ci appelliamo a voi nella nostra sofferenza. Aiuto dei cristiani, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, noi fidiamo in voi. Regina del santissimo Rosario, Madre della Chiesa, noi imploriamo il vostro amorevolissimo, materno e Immacolato Cuore di avere pietà di noi poveri peccatori, vostri figli; ascoltate ed esaudite la nostra supplica. Vi preghiamo di ottenere dal vostro Divino Figlio le grazie necessarie perché il Santo Padre e i Vescovi adempiano senza ulteriore ritardo al tanto ritardato comando del Cielo, consacrando con i vescovi del mondo intero la Santa Russia al vostro Cuore Immacolato, come è stato chiesto e nel modo in cui è stato chiesto da voi, per conto della Santissima Trinità, molto tempo fa, e a cui ancora non si è adempiuto.

Cuore Immacolato di Maria, voi sapete quante sofferenze umane sarebbero state evitate negli ultimi 90 anni se solo uno dei Papi in questo periodo avesse ascoltato la vostra richiesta per la Consacrazione della Russia. Madre di Dio, solo voi e il vostro Divino Figlio sapete quale spaventoso castigo pende sulle teste dell’umanità se i Papi, per qualunque inadeguata ragione umana, rifiutassero ancora la vostra richiesta. Se dipendesse da loro, sarebbero ancora capaci di prevaricare, anche se voi cento anni fa ci avete detto quanto questo li avrebbe fatti soffrire. Madre di Dio, il vostro Divino Figlio non può rifiutarvi nulla di quanto Gli chiedete. Egli desidera che la Consacrazione dipenda da voi, perché desidera che il vostro Cuore Immacolato venga onorato come fonte del trionfo della Consacrazione. Santa Madre di Dio, molto umilmente in ginocchio vi preghiamo di ottenere quelle grazie di cui il Papa ha bisogno per compiere la Consacrazione.

Nel frattempo, davanti a voi oggi, noi raccomandiamo, fidiamo e facciamo quanto è in nostro potere, per consacrare la Russia al vostro Cuore Immacolato , non perché possiamo minimamente prendere il posto del Papa e dei vescovi di tutto il mondo, ma perché vogliamo onorare le vostre richieste per quanto ci è possibile. Se solo la Santa Russia diventasse di nuovo cattolica, la Chiesa Orientale potrebbe risuscitare la Chiesa Occidentale, attualmente devastata dal materialismo e dall’ateismo. Madre di Dio, raccomandiamo anche noi stessi alla vostra protezione e alla vostra potente intercessione presso Nostro Signore Gesù Cristo, che è il Signore dei Signori e il Re dei Re, ma che è contemporaneamente un Figlio che ama infinitamente Sua Madre, e farà tutto quello che Lei Gli chiederà. Madre Amata e Benedetta, non abbiamo un’ombra di dubbio che alla fine il vostro Cuore Immacolato trionferà.

È ragionevole che Dio Onnipotente non abbia lasciato l’umanità senza alcuni semplici mezzi per ritornare a Lui, purché lo si voglia. Ed è anche ragionevole che, se gli uomini Lo avessero offeso troppo, Egli affidasse questi mezzi a Sua Madre. Da qui Fatima. Ognuno di noi deve recitare il Rosario e praticare la devozione dei Primi Sabati, affinché gli uomini di chiesa finalmente soddisfino la semplice richiesta della Madonna.

Kyrie eleison.

Consacrazione di Fatima – I

Consacrazione di Fatima – I on Luglio 29, 2017

Quando lo scorso maggio quattro vescovi a Vienna, Virginia, negli Stati Uniti, hanno fatto quello che potevano per consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, essi hanno usato una formula per la Consacrazione mai usata prima, che era un po’ diversa dalle formule conosciute. Essa comprendeva una breve storia della richiesta della Madonna per la Consacrazione, la quale indicava anche come i capi della Chiesa abbiano mancato, e continuino a mancare, nel rispondere adeguatamente alla semplice soluzione celeste dei problemi senza precedenti della Chiesa e del mondo di oggi. Lo scopo di tale formula era quello di aiutare tutti a rendersi conto che questi problemi altrimenti insolubili sono causati non da Dio Onnipotente, ma dalla mancanza di fede dei Suoi uomini di chiesa. Costoro devono fare quello che la Madonna ha chiesto loro, nonostante qualunque cosa il Vaticano II li induca a volere. Quali disastri ci vorranno ancora perché essi facciano finalmente ciò che vuole la Madonna per salvare tutti noi? Ecco la prima metà della Consacrazione fatta a Virginia:

Santissima Madre di Dio, Cuore Immacolato di Maria, Sede della Misericordia, Sede della Bontà, Sede del Perdono, porta sicura per la quale le anime devono entrare nel Cielo, vedete in ginocchio davanti a voi quattro figli dell’Arcivescovo Lefebvre, quattro vescovi che si sforzano di fare quello che possono per aiutarvi ad ottenere dal Papa e dai vescovi dell’ unica vera Chiesa del vostro Divino Figlio quella Consacrazione della Russia al vostro Cuore Doloroso e Immacolato, che è il solo che possa ottenere la pace per l’umanità, ora all’ombra di una spaventosa terza Guerra Mondiale. A Fatima, in Portogallo, cento anni fa, avete avvisato l’umanità della Seconda Guerra Mondiale e della fame e delle persecuzioni che sarebbero sopraggiunte se gli uomini non avessero smesso di offendere Dio. Per evitare questi disastri, avete promesso di tornare a chiedere la Consacrazione della Russia al vostro Cuore Immacolato, e la Comunione di Riparazione dei Primi Sabati. Se le vostre richieste fossero state soddisfatte, la Russia si sarebbe convertita e ci sarebbe stata la pace. Se no, i disastri sarebbero avvenuti e la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Dodici anni dopo siete tornata come avevate promesso e avete fatto la duplice richiesta.

Tuttavia, fidando nei mezzi umani per risolvere i gravi problemi della Chiesa, gli ecclesiastici cattolici non hanno fatto immediatamente quello che avevate chiesto. Due anni dopo, il vostro Divino Figlio ha avvertito l’umanità tramite Suor Lucia di Fatima che, poiché i Suoi ministri avevano tardato ad adempiere il Suo comando, avrebbero sofferto gravi conseguenze: la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni per la Chiesa, e il Papa avrebbe sofferto notevolmente. Il Papa, tuttavia, preferiva i suoi mezzi umani per affrontare la Russia.

Nel 1936 Nostro Signore ha spiegato a Suor Lucia che la conversione della Russia dipendeva dalla sua Consacrazione al vostro Cuore Immacolato, perché Egli voleva che tutta la Chiesa riconoscesse che quella conversione sarebbe stata un trionfo del vostro Cuore, così che la devozione al vostro Cuore fosse praticata accanto alla devozione al Suo Sacro Cuore.

Gli ecclesiastici hanno esitato ancora, così che nel 1939 scoppiò la terribile Seconda Guerra Mondiale e il comunismo estese il suo potere in tutto il mondo. Subito dopo la guerra le vostre statue pellegrine di Fatima hanno avuto un grande successo, ma gli ecclesiastici continuarono a non fare esattamente come avevate chiesto, e così nel 1957 Suor Lucia, prima che venisse messa a tacere da questi stessi ecclesiastici, fece sapere della vostra tristezza per il fatto che né le persone buone né le cattive avessero prestato attenzione al messaggio di Fatima. Lei disse che le persone buone non gli avevano dato importanza, mentre le cattive non se n’erano curate. Eppure, voi ci avete avvisati ancora una volta che una punizione terribile era imminente.

Per questa punizione, si veda il “Commento Eleison” della prossima settimana.

Kyrie eleison.

Lo sbaglio di Menzingen – III

Lo sbaglio di Menzingen – III on Luglio 22, 2017

Un altro sacerdote della Fraternità San Pio X (Don PR, delle Pubbliche Relazioni) è sceso nell’arena per difendere il suo Superiore che persegue il riconoscimento ufficiale della Fraternità da parte di Roma. Anche la difesa di Don PR è ben presentata, ma soffre anch’essa dello stesso errore essenziale del perseguimento del riconoscimento che egli intende difendere: la mancanza di realismo. Il principio è una cosa, la pratica un’altra, anche se governata dai principi. Essere maestro nei principi non è uguale all’essere maestro della pratica, e viceversa. È degno di nota come la difesa di Don PR, del riconoscimento perseguito dal suo Superiore, inizi dicendo che in questa difesa egli, Don PR, sia interessato solo ai principi: per primo, se si possa accettare in linea di principio il riconoscimento da un modernista e, successivamente, come sia possibile collaborare in linea di principio con un modernista.

Per dimostrare che si può accettare un riconoscimento da un Papa modernista, egli sostiene che Mons. Lefebvre lo ricercò da Paolo VI fino alla morte di quest’ultimo, nel 1978, e nel 1988 rifiutò la collaborazione con Giovanni Paolo II nella pratica, ma non in linea di principio. Né il Capitolo Generale della Fraternità del 2012 chiese a Benedetto XVI una professione di Fede cattolica, cosa che avrebbe senz’altro tradito uno spirito scismatico. Ma, si risponde, lo scontro tra Monsignore e Paolo VI a partire dal 1974 in poi è ben noto, e dietro il rifiuto pratico di Monsignore del Protocollo del 1988 vi erano i principi della sua Fede. Il 2012 invece è stato proprio il momento in cui la Fraternità ha abbandonato Monsignore, abbandonando la sua posizione di principio sulla Fede; e in quanto allo spirito scismatico: chi era in realtà in stato di scisma? – Monsignore o i modernisti? Quanto a Papa Francesco, Don PR sostiene che egli è il Papa; che la Chiesa non è ciò che è lui, ma ciò che Nostro Signore ha fatto; la collaborazione con lui lo è solo in quanto Papa cattolico. Ma, si risponde, nella vita reale, come il marcio di una mela è e non è la mela, così la Chiesa conciliare è e non è la Chiesa. Nella vita reale, la Fraternità non ha rapporti solo con la Chiesa cattolica o un Papa cattolico, ma direttamente con il marcio conciliare.

Quando poi Don PR, esaminando successivamente quanto è possibile collaborare con un modernista, risponde che lo si può fare in quanto è per il bene della Chiesa, è evidente che continua ad astrarsi dalla realtà odierna. Così:

* La Chiesa è indefettibile – Certo, ma gli uomini di chiesa conciliari continuano ad essere defettibili.

* La Fraternità sta servendo la Chiesa, non gli uomini di chiesa – Certo, ma deve farlo tramite falsi uomini di chiesa.

* Una prelatura cattolica non potrebbe essere rifiutata – Certo, ma non se è gestita da falsi uomini di chiesa.

* Basta che il Papa si attenga solo alle condizioni della prelatura – Certo, ma come fa un pezzo di carta a proteggere da tali dirigenti?

* L’autorità del Papa viene da Dio – Certo, ma non per distruggere la Chiesa ( II Cor. XIII, 10).

* La Fraternità ha avuto ragione ad accettare la giurisdizione per le confessioni e i matrimoni – Don PR, sei così sicuro? E se si trattasse solo del formaggio di una trappola per topi?

* La domanda pratica come quest’ultima sulla nostra situazione in questo momento “non è nel potere di questo articolo giudicare”, risponde Don PR (cioè, la realtà non lo interessa). Ma la sola possibilità che potrebbe non trattarsi di una trappola dimostra, secondo lui, che l’accettazione o meno del riconoscimento canonico di Roma “non dovrebbe essere giudicato solo sulla base dell’unità con la fede del Papa.” Così che conclude che “il riconoscimento canonico dovrebbe essere accettato se lo è per il bene della Chiesa e rifiutato se non lo è, indipendentemente dalla fede del Papa.”

Ma, Padre, dato che la “fede” di questo Papa è quella che è, questo riconoscimento canonico potrebbe non condurre la Fraternità sotto la dirigenza della Chiesa ufficiale, cioè sotto i Superiori modernisti? Si o no? Nella vita reale, pensi davvero che questo Papa concederebbe una prelatura che non portasse la Fraternità sotto il controllo di Roma? In altre parole, sotto il controllo di persone che non credono più alla verità oggettiva? C’è molta bellezza nei principi cattolici, ma essi devono essere applicati in un mondo reale, spesso troppo reale.

Kyrie eleison.

Lo sbaglio di Menzingen – II

Lo sbaglio di Menzingen – II on Luglio 15, 2017

Il problema della lettera del 15 giugno del quartier generale della Fraternità San Pio X di Menzingen, Svizzera, intesa a “fornire chiarificazioni sui matrimoni”, dopo la proposta del 4 aprile di Roma per facilitare l’integrazione dei matrimoni della Fraternità nella struttura conciliare, non consiste in un piccolo problema meramente relativo a questo o a quell’argomento o dettaglio. Il problema sta nella complessiva mentalità Conciliare degli uomini di chiesa che hanno fatto tale proposta. Secondo le lapidarie parole di uno dei tre teologi della Fraternità che, guidati da Mons. de Galarreta, hanno incontrato i quattro “teologi” romani nelle “discussioni teologiche” del 2009- 2011, questi quattro Romani erano “malati mentali ma che avevano l’autorità”. E la “malattia mentale” (oggettiva) dei Romani è tale che molti cattolici credenti sono tentati di concludere che costoro abbiano perso ogni autorità nella Chiesa. Ahimè, sembra invece che ancora ce l’abbiano, così che in nome dell’”obbedienza” costoro stanno oggettivamente distruggendo la Chiesa, qualunque siano – solo Dio lo sa – le loro buone intenzioni soggettive.

Così la prima gran parte della Lettera sui matrimoni di Menzingen (vedi il “Commento” della scorsa settimana) ha sostenuto che la proposta di Roma del 4 aprile si limitava a riportare i matrimoni della Fraternità in linea con l’antica e ragionevole pratica della Chiesa da dopo il Consiglio di Trento. Sì, caro Menzingen, ma dove finisce la ragionevolezza della legge quand’essa viene applicata dagli amministratori “malati mentali”? Un profondo assioma scolastico dice: “Qualunque cosa ricevuta, viene ricevuta a modo del ricevitore”. La sana Tradizione, in mano agli (oggettivamente) insani uomini di chiesa moderni, è suscettibile di diventare anch’essa insana. Ad esempio, nella terza parte della Lettera di Menzingen si sostiene che l’ufficializzazione dei matrimoni della Fraternità li farà più sicuri. Sicura in che modo, quando i moderni ufficiali della Chiesa stanno praticamente trasformando gli annullamenti ufficiali in “divorzi cattolici”?

La seconda parte della Lettera esamina otto obiezioni principali alla proposta di Roma, allo scopo di confutarle. L’essenza della maggior parte delle obiezioni è che, nel contesto, accettare la proposta di Roma significa allinearsi con il tradimento Conciliare della Fede: allinearsi con la teoria e la pratica Conciliari del matrimonio (1,2), con la condanna Conciliare dei precedenti matrimoni della FSSPX (3), con il nuovo Codice di Diritto Canonico (8), e così via. La risposta di Menzingen è che presa di per sè, astratta dal suo contesto, la proposta romana non farebbe altro che mettere a disposizione delle coppie della Fraternità un altro modo per sposarsi, in armonia con la Chiesa ufficiale. Sì, caro Menzingen, ma come si può celebrare un matrimonio nella vita reale senza un contesto? E come può oggi un qualsivoglia contesto della Chiesa ufficiale, essere diverso da quello Conciliare?

La quinta obiezione è un classico esempio del ragionare utopico di Menzingen, che separa l’inseparabile: all’obiezione che la facilitazione di Roma all’accesso dei matrimoni della Fraternità nell’ufficialità, costituisca il formaggio della trappola per topi della Prelature Personale, Menzingen risponde che “in sé ” il formaggio è solo formaggio! Eppure, Menzingen riconosce anche che la stessa proposta di Roma menziona che si tratta di un passo verso l’eventuale “regolarizzazione istituzionale” della Fraternità, vale a dire che il formaggio è, oggettivamente, parte di una trappola. Ma ecco che Menzingen risponde che per evitare tutte queste trappole, la Fraternità dovrebbe troncare tutti i contatti con gli ufficiali romani, cosa che Mons. Lefebvre diceva nel 1975 non avrebbe mai fatto.

Sì, caro Menzingen, ma questo avveniva prima che gli ulteriori 13 anni di contatti e trattative con i Romani dimostrassero finalmente a Monsignore che costoro non avevano alcuna reale intenzione di curare la Tradizione. Fu infatti solo nel 1988 che consacrò quattro vescovi che curassero la Tradizione (come lo fecero fino al 2012), pur non rifiutando mai i futuri contatti con i Romani. Solo che Monsignore chiarì che da allora in poi la dottrina doveva precedere la diplomazia, così che i contatti sarebbero potuti riprendere solo quando i Romani sarebbero ritornati alle grandi condanne papali del liberalismo e del modernismo. E dal 1988? Menzingen pretende che Roma sarebbe cambiata in meglio, così che la trappola non sarebbe più una trappola! Oh, Menzingen! Hai contratto la “malattia mentale” dei Romani!

Kyrie eleison.

Lo sbaglio di Menzingen – I

Lo sbaglio di Menzingen – I on Luglio 8, 2017

Non tutti i lettori di questi “Commenti” potranno apprezzare il loro regolare ritorno su ciò che possono sembrare meri “litigi fra sacerdoti”, ma sarà il caso che questi lettori ricordino – o apprendano – che la Chiesa cattolica esiste come l’unico e solo mezzo sicuro per salvare le anime nell’eterno Paradiso, mentre il Diavolo esiste come agente di prima classe per mandare le anime all’Inferno eterno. Se allora Nostro Signore sceglie i sacerdoti perché siano gli agenti della Sua Chiesa, il diavolo li attacca, e uno dei migliori mezzi per attaccare i sacerdoti sono altri sacerdoti. Infatti chiaramente la maggior parte degli archi-eretici della Chiesa sono stati sacerdoti, ad es. il Vescovo Nestorio e il Frate Martin Lutero. I “litigi tra sacerdoti” sono insignificanti solo se nessuno vuole più andare in Paradiso, ma a quel punto il Diavolo ha veramente vinto!

Vediamo dunque il documento di 20 pagine pubblicato il 13 giugno dai sacerdoti del quartier generale della FSSPX di Menzingen, in Svizzera, per difendere il fatto che hanno bene accolto il documento del 4 aprile della Roma conciliare che proponeva la partecipazione più o meno stretta degli uomini della Chiesa conciliare alla celebrazione del matrimoni della FSSPX. La Lettera sui matrimoni: chiarimenti e messe a punto, di Menzingen, è ben confezionata e perfino persuasiva se non si fa caso alla speciale arringa, ma essa soffre del difetto paralizzante degli attuali capi della Fraternità a Menzingen, e cioè del fatto che scambia le apparenze conciliari con la sostanza cattolica. A parole la “Lettera” condanna ripetutamente gli errori conciliari in generale e sul matrimonio in particolare, ma di fatto tratta gli uomini della Chiesa conciliare come se fossero normali ecclesiastici cattolici, mentre in realtà sono ecclesiastici profondamente anormali – sono modernisti. Secondo le parole di San Paolo per gli ultimi tempi, essi hanno “una parvenza di pietà, ma ne hanno rinnegato la potenza interiore” ( II Tim. III, 5). E aggiunge: “Guardatevi bene da costoro!”.

Così l’intera prima parte della Lettera presenta il coinvolgimento del vescovo diocesano o del parroco o del loro delegato come testimone dei matrimoni cattolici per garantire la loro validità, come fosse la pratica classica della Chiesa e parte della sua legge fin dal Concilio di Trento. Chi lo contesta? Ma l’ applicazione di questa legge, fin dal Vaticano II è stata nelle mani di uomini di chiesa che hanno coltivato una visione sempre più anormale del matrimonio cattolico. La Chiesa oggi non è più in tempi normali! Menzingen se n’è accorto? O ha scelto di non accorgersene più? Ci sono voluti alcuni secoli perché il protestantesimo rompesse la tenuta universale della Chiesa cattolica. Ci sono voluti alcuni secoli in più perché il liberalismo si spingesse alla cima della gerarchia della Chiesa, ma una volta che Dio ha permesso, come giusta punizione, che con l’elezione di Giovanni XXIII e di Paolo VI esso prevalesse, allora la più alta autorità cattolica è diventata liberale e da allora in poi non è mai stato così facile per tutti i cattolici sotto tale autorità convincersi, anche sinceramente, che possono rimanere cattolici anche mentre stanno distruggendo la Chiesa.

Quando nel 1987 Mons. Lefebvre chiamò gli uomini di chiesa conciliari: “anticristi” ( Lettera ai quattro futuri vescovi ), egli andò al di là della loro possibile sincerità soggettiva e si attenne strettamente alla loro certa oggettiva distruttività. Quando nel 2017 Menzingen mette in evidenza la normalità del coinvolgimento dei Superiori gerarchici nei matrimoni cattolici, da per scontata la sincerità dei gerarchi e va al di là del loro rovinoso liberalismo. Ma essi rimangono liberali, con un concetto del matrimonio che comprende i facili annullamenti, e così via. Una volta che costoro metteranno piede nei matrimoni tradizionali, cosa impedirà loro domani, o il giorno dopo, di mettere in pratica anche la legge tradizionale della Chiesa in conformità con la loro “rinnovata” idea di matrimonio? Infatti, come possono, domani o il giorno dopo, non applicare le loro sincere convinzioni?

Per decine di anni dal Vaticano II, non appena i cattolici capivano cosa stava accadendo alla Chiesa, diventavano “tradizionalisti”, prendendo così la distanza dalle autorità ufficiali della Chiesa. Senza necessariamente mancare di cortesia o di rispetto, essi si sono allontanati per proteggere la loro fede e la loro morale cattoliche. Ma ecco che adesso arriva Menzingen che si muove verso queste autorità pretendendo che tutti i tradizionalisti lo seguano! Menzingen ha dimenticato la celebre citazione dall’Eneide di Virgilio: “Sia quel che sia, temo i Greci, anche quando portano doni”. Menzingen si fida dei Greci!

Kyrie eleison.