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Sofferenza di Cristo

Sofferenza di Cristo posted in Commenti Eleison on Aprile 4, 2009

La vigilia della Domenica delle Palme è sicuramente un buon momento per considerare con San Tommaso d’Aquino (IIIa, Q46, art.5,6) come la sofferenza di Cristo abbia superato ogni altra sofferenza. Naturalmente Cristo non poteva soffrire nella sua impassibile natura divina, ma scelse la sua natura umana perfetta, concepita per opera dello Spirito Santo e nata dalla Vergine Maria, per fornirsi di uno strumento di sofferenza incomparabilmente sensibile, in anima e corpo, per riscattare tutti noi e per salvarci dall’Inferno, se lo vogliamo.

Per quanto riguarda il Corpo di Cristo, ogni parte di esso, dal capo coronato di spine ai piedi trafitti dai chiodi, fu tormentata nella Sua Passione, culminante nei dolori lancinanti della morte in Croce, tre ore di tormento tra i crampi per spingere sui piedi inchiodati per respirare, e la dispnea o il soffocamento per reggersi sulle mani inchiodate per alleviare i crampi. La crocifissione era stata studiata appositamente perché fosse atroce – entrambe le parole [in inglese: crucifixion (crocifissione) e excruciating (atroce)] derivano dal latino crux, crucis, “croce”.

Per quanto riguarda l’ Anima di Cristo, con la sua gamma di percezione molto più ampia di quella dei semplici sensi corporei, quantunque perfetti, St. Tommaso indica tre ordini di sofferenza.

In primo luogo, per la scienza infusa, Cristo vide tutti i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi, e scelse di pagare col suo sacrificio per tutti quei peccati in generale. In altre parole Egli usò le sue doti sovrumane, non per evitare la sofferenza, ma per soffrire di più. Eppure, allo stesso tempo ha voluto soffrire non solo con un calcolo divino, in base al quale una semplice puntura della Persona divina sarebbe stata un pagamento infinito e più che sufficiente, ma con un calcolo umano, subendo Egli solo come le esecuzioni di innumerevoli criminali!

In secondo luogo, con la normale conoscenza umana, Cristo soffrì nella sua anima osservando i diversi tipi di persone che contribuirono alla sua Passione: Ebreo e Gentile, uomo e donna (ad esempio, la serva che beffeggia Pietro), capi e popolo, amici e nemici. In particolare, dice San Tommaso, Cristo ha sofferto nella sua anima per essere stato odiato dal suo stesso popolo, allora ancora il Popolo Eletto da Dio, e – peggio di tutto – per essere stato abbandonato e tradito dai suoi stessi Apostoli. In terzo luogo, come ogni uomo, Cristo soffrì nella sua anima per il dover morire, e quanto più innocente e perfetta fu la sua vita, tanto più acutamente soffrì per il doverla perdere e per l’ingiustizia di questa perdita.

Ora, quale altro essere umano, o massa di esseri umani, ha vissuto una vita perfetta e innocente; ha scelto di darla via con una morte così orribile come con la crocifissione; è stato in grado di vedere tutti i peccati di tutti gli uomini e ha desiderato pagare per loro; e infine ha constatato l’abbandono di tutti intorno a lui, al punto di sentirsi abbandonato anche da Dio (“ lama, lama, sabactani ”)? Ci sono stati sei milioni di questi uomini, ma non si potrebbe pretendere che il loro sacrificio sia stato motivato da qualcosa come la carità di Cristo, con il suo travolgente amore divino e umano per tutti noi poveri peccatori. Quindi il loro sacrificio non potrebbe essere lontanamente paragonabile al suo.

Kyrie eleison.

Falso Antisemitismo

Falso Antisemitismo posted in Commenti Eleison on Marzo 1, 2008

Quando “Commenti Eleison” della scorsa settimana ha sostenuto che nella misura in cui Papa Benedetto XVI ha cambiato la preghiera del Venerdì Santo, egli ha lavorato contro la salvezza eterna degli Ebrei, così da dimostrare egli stesso – senza dubbio involontariamente – di essere un vero antisemita, cioè nemico degli Ebrei in quanto Ebrei, un certo numero di lettori si è detto apparentemente d’accordo. Mi congratulo con loro, perché dovevano pensare con le loro teste cattoliche, invece di lasciarsi emozionare dai loro mezzi di comunicazione (oggettivamente) vili. Ma andiamo oltre.

Ovviamente, i principii di base si applicano a tutti gli uomini e non solo agli Ebrei: desiderare per loro la salvezza eterna equivale ad amarli veramente, perché significa augurare loro il più grande di tutti i beni, e cioè la felicità eterna in Cielo, per mezzo e con Nostro Signore Gesù Cristo. Augurare loro il benessere o la prosperità solo in questa piccola vita sulla terra equivale ad amarli molto meno, soprattutto se tale successo mondano prendesse il posto della loro salvezza eterna, come troppo facilmente può accadere – Mt . XIX, 24.

Ma sempre meno persone oggi credono nella vita eterna, o in Nostro Signore, così che, naturalmente, la prospettiva di queste persone è differente. Se io sollecito per loro la vita eterna, o se faccio quello che prudentemente posso per ostacolare la loro campagna contro Nostro Signore, allora sembrerà loro che io sia il loro nemico, mentre in realtà sono il loro migliore amico. È tutta una questione di prospettiva, non è una questione di opinioni: la prospettiva eterna è vera, mentre la prospettiva anti-cristiana è oggettivamente e assolutamente falsa.

Ora, fin da quando gli Ebrei si resero responsabili della crocifissione di Nostro Signore Gesù Cristo – “Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli”, Mt . XXVII, 25 – essi, come razza e come religione, hanno continuato sempre, con nobili eccezioni, a rigettarlo fino ai nostri giorni. Così San Paolo osservava che non solo “hanno ucciso il Signore Gesù e i profeti”, ma hanno anche vietato a San Paolo stesso di “predicare ai pagani, perché possano essere salvati”. In breve, il loro comportamento è stato tale che “non piacciono a Dio e sono nemici di tutti gli uomini” ( I Ts . II, 14–16). In tempi più vicini a noi, è materia di documentazione storica che la progettazione e l’impianto, per esempio, del comunismo, per condurre il genere umano lontano da Dio e per sostituire il Suo Cielo con un paradiso artificiale, sono stati in gran parte impresa loro.

Allo stesso modo in cui hanno perseguitato continuamente San Paolo (vedi gli Atti degli Apostoli) come fosse uno dei loro acerrimi nemici, mentre in realtà nessuno li amava veramente di più o lavorava di più per il loro vero benessere come San Paolo (cfr. Rom . IX, 1–5); così oggi, essi appellano “antisemita” chiunque si frapponga alla loro empietà, mentre in realtà tutti quelli che operano per la loro salvezza, come per la salvezza dei pagani, sono i loro migliori amici.

San Paolo, prega per noi!

Kyrie eleison.La Reja, Argentina

Vero Antisemitismo

Vero Antisemitismo posted in Commenti Eleison on Febbraio 23, 2008

La maggior parte delle persone che vedono come Papa Benedetto XVI abbia cambiato la preghiera della Chiesa per gli Ebrei, del Venerdì Santo, penserà che egli sia un loro amico, perché il cambiamento è andato nella direzione richiesta dal portavoce degli Ebrei, che si sono fatti sentire. Tuttavia, per ogni cattolico che ha la Fede cattolica, nel far questo, Benedetto XVI è stato non loro amico, ma loro nemico.

La differenza equivale semplicemente a quella che c’è tra la nostra breve vita di quaggiù e la vita eterna. Dal punto di vista di questa vita, che dura per ciascuno di noi, diciamo, 70 anni, egli è stato loro amico, perché, ad esempio, togliendo dal testo del 1962 i riferimenti alla “cecità” e all’”oscurità” degli Ebrei e al “velo sui loro cuori”, egli ha ammorbidito le solenni critiche della Chiesa sulla loro condizione. Per altro verso, con questo stesso ammorbidimento egli ha diminuito la consapevolezza dei cattolici circa il bisogno che hanno specialmente gli Ebrei della carità delle preghiere degli stessi cattolici.

In effetti, da Adamo alla fine del mondo, la fede nell’unico e solo Redentore, veniente o venuto, è la sola in grado di salvare ogni anima dalla dannazione eterna, a meno che un’anima viva senza gravi peccati e non conosca onestamente il Redentore. Ma l’onesta ignoranza, presenta una particolare difficoltà negli Ebrei, che hanno avuto il privilegio del Vecchio Testamento che li ha preparati alla venuta del loro Messia, Gesù Cristo, e che invece hanno messo “il velo sui loro cuori” al fine di non riconoscerlo nelle molteplici profezie del loro Vecchio Testamento, in particolare in Isaia LIII.

Pertanto, il recente cambiamento della liturgia del Venerdì Santo, diminuendo la consapevolezza dei cattolici su tale reale “velo”, etc., ha reso un cattivo servizio alla salvezza eterna degli Ebrei. In questo modo, rispetto alla Fede cattolica, Benedetto XVI ha oggettivamente dimostrato di essere contro gli Ebrei in quanto Ebrei. C’è qualche altra possibile reale definizione del termine “antisemita”?

Sacro Cuore di Gesù, da oggi alla fine del mondo, concedi alla tua Chiesa molti martiri in grado di morire per la salvezza eterna degli uomini della tua razza, da Te amati!

Kyrie eleison.La Reja, Argentina