Neo-Chiesa

Invito annullato

Invito annullato on Aprile 5, 2019

Mons. Vitus Huonder, ancora vescovo della grande diocesi di Coira nella Svizzera orientale, che comprende Zurigo, dopo tutto non ha intenzione di stabilirsi nella scuola maschile della Fraternità San Pio X a Wangs, quando andrà in pensione alla fine di questo mese. A gennaio il suo portavoce diocesano aveva annunciato che il vescovo si stava trasferendo nella scuola a nome della Congregazione per la Dottrina della Fede di Roma, per mantenere i contatti tra Roma e la Fraternità, ma il mese scorso lo stesso vescovo ha annunciato che non si sarebbe ritirato nella scuola della Fraternità a Wangs. E così è stato annullato l’amichevole incontro tra il vescovo di Roma e la scuola della Fraternità. E’ stata Roma, o la Fraternità, o entrambe, a raffreddarsi all’ultimo momento? Non lo sappiamo. Non importa. Ciò che conta è vedere chiaramente il conflitto senza fine tra la realtà di Dio e i falsi sogni degli uomini, e preferire la realtà di Dio.

In questo caso la realtà di Dio è che la Sua Chiesa cattolica e la rivoluzione conciliare degli uomini di Chiesa non potranno mai fondersi insieme, mentre gli uomini di Chiesa sognano di farlo. Ma Dio mette Dio prima degli uomini, mentre il Concilio Vaticano II (1962–1965) mette gli uomini prima di Dio. Le due posizioni sono inconciliabili al pari di Gesù Cristo e Satana. Dall’eternità Nostro Signore, il Bene stesso, può solo rigettare il male. Da quando Satana è caduto subito dopo la sua creazione, egli è stato fissato nel male e può solo odiare Dio e il Suo divino Figlio e la vera Chiesa di Suo Figlio. E gli uomini sono divisi tra le due influenze dal concepimento fino alla morte, perché essi ricevono da Dio la loro natura umana di base e possibilmente la grazia santificante, che li muovono verso Dio, mentre dalla Caduta di Adamo la loro natura è ferita dal peccato originale che li inclina verso Satana e il male. Nessun uomo vivo può evitare questo conflitto. O avanza nel bene e riduce in lui il male, o si allontana dal bene e affonda nel male.

Quindi, se Mons. Huonder (MH), un vescovo conciliare, si fosse trasferito nella scuola cattolica tradizionale a Wangs, sarebbe successa una delle due cose. O sarebbe riuscito a rendere la scuola meno tradizionale, o la scuola sarebbe riuscita a renderlo più cattolico. E così, se la sua residenza a Wangs è stata annullata: o Roma temeva che diventasse più cattolico, il che non è probabile perché MH è un tipico crociato della Neochiesa di Roma, oppure la Neofraternità ha cambiato idea, e invece di installare il lupo conciliare nel suo ovile a Wangs, ha deciso di escluderlo, dopo la sua precedente decisione di accoglierlo. Perché il cambiamento di intenzioni?

Ci sono due possibili spiegazioni. O in forza della virtù la Neofraternità per almeno un momento ha smesso di sognare che i lupi siano simpatici, o è stata costretta per necessità, dopo che sono venute fuori due nuove brutte rivelazioni in grado di rinviare l’accoglienza del lupo. Per un verso, sono venuti alla luce i particolari di un incontro discreto tenutosi nell’aprile di quattro anni fa a Oberriet, in Svizzera, tra Mons. Huonder e Mons. Fellay con Mons. de Galarreta, accompagnati da altri cinque sacerdoti della FSSPX, per discutere dell’ecumenismo del Vaticano II. MH ha iniziato con una posizione che può essere riassunta come “Accordo prima, dottrina seconda”, che è tipica di un conciliarista. I vescovi e i sacerdoti della FSSPX hanno risposto mettendo avanti la dottrina cattolica sull’ecumenismo, in un modo degno di Mons. Lefebvre. MH ha concluso con la promessa di portare a Roma le obiezioni della FSSPX sull’ecumenismo conciliare. Ma i romani conoscono quelle obiezioni a modo loro – in breve, gli argomenti di MH hanno mostrato che era un fedele servitore della Roma conciliare. Per un altro verso, sono venuti alla luce anche i particolari dell’ampio lavoro svolto da MH in seno alla Neochiesa, soprattutto a partire dal 2011, relativo all’amicizia ufficiale tra la Chiesa cattolica e gli Ebrei. Lavoro anch’esso tipico di un conciliarista, condotto o innocentemente o ignorando volutamente i quasi 2.000 anni di omogeneo – e soddisfatto – odio ebraico verso la Chiesa.

Queste due rivelazioni hanno dimostrato che MH è imbevuto di spirito del Concilio, e che sarebbe stato un ospite potenzialmente pericoloso di una casa della FSSPX. La vera Fraternità non avrebbe potuto invitarlo più. Ma la Neofraternità rischia di finire con l’aspettare semplicemente che i tradizionalisti diventino abbastanza morbidi da accettare tale conciliarismo in mezzo a loro.

Kyrie eleison.

Monsignor Huonder

Monsignor Huonder on Marzo 30, 2019

Era ampiamente noto che Monsignor Huonder (MH) vescovo della diocesi ufficiale di Coira, Svizzera, quando andrà in pensione in aprile all’età di 77 anni, stava per prender la residenza ufficiale per i suoi anni autunnali in una scuola maschile della Fraternità San Pio X a Wangs, Svizzera. Circolava addirittura la voce, attribuita ad uno stretto collaboratore dei due precedenti Superiori Generali della FSSPX, che lo stesso vescovo conciliare sarebbe stato il principale consacratore di due sacerdoti della Fraternità che, con la piena approvazione di Papa Francesco, sarebbero due nuovi vescovi per la FSSPX, forse dopo Pasqua. Una data così prossima per un evento così significativo sembra altamente improbabile, ma la sua logica è inesorabile, data la ventennale politica della Neofraternità volta a fondersi con la Neochiesa.

La stessa logica era alla base dell’insediamento di MH per il suo pensionamento nella scuola per ragazzi della Fraternità a Wangs. Si sa che anche come vescovo ufficiale di una delle più grandi diocesi della Neochiesa in Svizzera, egli abbia già fatto diverse visite alla scuola, dove era diventato popolare fra i sacerdoti della Neofraternità e i ragazzi che vi abitano. Eppure egli non avrebbe interrotto tutti i contatti con la Neochiesa a Roma. Al contrario, il suo attuale portavoce diocesano ha annunciato a gennaio che il ritiro del vescovo a Wangs in aprile “è legato ad una missione a lui affidata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, per mantenere i contatti con la FSSPX”. Chiaramente MH, ritenuto amico personale di Papa Francesco, aveva in programma di agire come anello di congiunzione tra la Neochiesa e la Neofraternità, nella speranza di avvicinarle di più.

Tale speranza non era necessariamente disonesta. Molti uomini della Neochiesa non possono vedere (o non vogliono vedere) l’abisso che separa la religione cattolica di Dio dalla religione conciliare dell’uomo. Da entrambe le parti esiste il desiderio di fingere che non esista un simile abisso. Da un lato i cattolici hanno difficoltà a sopportare di trovarsi al di fuori della struttura dell’Autorità visibile della Chiesa, mentre dall’altro lato i seguaci del Vaticano II hanno bisogno di rassicurarsi di non aver rotto con la vera Tradizione immutabile della Chiesa. Può ascriversi a merito di MH che voleva stabilirsi in un ambiente più cattolico della sua ex diocesi ufficiale, dove probabilmente non ha alternative a dare la Comunione a giovani donne in abito succinto, e non ha alternative a ritirare alcune osservazioni sue del tutto giustificate contro l’omosessualità. Ma “Un fatto è più forte del sindaco”, dice un proverbio inglese.

E il fatto è che il Vaticano II è stata la più grande rottura con la Tradizione cattolica in tutta la storia della Chiesa. Prendiamo ad esempio la Neomessa, che sta al Concilio come la pratica alla teoria. MH non doveva mai celebrarla nella scuola? Poteva accettare di non celebrarla mai? E anche se poteva, può ammettere che la teoria e la pratica del suo sacerdozio e del suo episcopato sono state immerse nella svendita conciliare della vera Chiesa di Dio al mondo moderno senza Dio? Poteva liberarsi quasi subito delle convinzioni accumulate nelle sue decine di anni di immersione nella Chiesa conciliare? Ordinato sacerdote nel 1971 e consacrato vescovo nel 2007 con i riti del rivoluzionario Paolo VI, può ammettere che per eliminare ogni dubbio sulla validità dei Neoriti, ha bisogno di essere riordinato e riconsacrato sub conditione? O la Neofraternità non richiede più nessuna delle due cose? Sembra molto probabile, data la sua pratica recente, ma come risponderebbero a questo i Tradizionalisti svizzeri? A quanto pare Monsignor Vitus Huonder può essere un uomo onesto e ben intenzionato, ma la sua è un’onestà conciliare, il che significa che è leale ad una corruzione completamente disonesta della Fede e della Chiesa cattolica.

Purtroppo, in tutto il mondo i tradizionalisti della Fraternità stanno abituandosi alla sostituzione della Fraternità di Mons. Lefebvre con la Neofraternità. Mons. Fellay ha voluto collocare la FSSPX dentro le mura della Roma ufficiale perché agisse come un cavallo di Troia per convertire la Roma conciliare. Ma pur concedendo a MH tutta la buona volontà del mondo, non è che egli è stato messo ad agire come cavallo di Troia all’interno delle mura della Fraternità? Si può sperare che la scuola di Wangs gli avrebbe permesso di vedere l’abisso tra la Tradizione e il Concilio, ma questa è una bella speranza. Alice era nel Wonderland (nel Paese delle Meraviglie). La Neofraternità è ora nel Huonderland (nel Paese degli Huonder).

Kyrie eleison.

Anima sotto attacco

Anima sotto attacco on Settembre 22, 2018

Le rivelazioni di Mons. Viganò sulla grave corruzione morale fra un certo numero di alti funzionari della Chiesa, non escluso lo stesso Papa Francesco, possono essere una severa prova per la fede dei cattolici che per 50 anni si sono fidati degli ecclesiastici ufficiali, perché non hanno visto – o non hanno voluto vedere – che il problema essenziale stava e sta nel Concilio Vaticano II (1962–1965). Tre settimane fa questi “Commenti” hanno riportato le parole di un cattolico portato alla potenziale disperazione, ancor prima della pubblicazione della lettera di Viganò, da ciò che il Procuratore Generale dello Stato della Pennsylvania aveva rivelato sugli scandali simili commessi dalla neo-Chiesa in quello Stato. Adesso che la minaccia de una valanga di tali scandali è diventata realtà, si permetta che i “Commenti” di questa settimana mostrino come il Diavolo stia rivolgendo la sua artiglieria pesante su un altro cattolico, per fargli perdere la sua fede. Qui ci sono le granate lanciate dal Diavolo, come raccontate da quest’anima, con brevi risposte offerte da questi “Commenti”, nella speranza di fortificare altre anime la cui fede sarà scossa nel prossimo futuro –

* Nella mia città natale ho assistito ad una Neomessa celebrata per delle Suore da un vescovo ausiliare locale. Il suo sermone sul Sacro Cuore fu dottrinalmente irreprensibile e altamente edificante. Eppure un mio amico, con i suoi stessi occhi, vide una volta lo stesso vescovo che baciava un seminarista! Questo vescovo mi pone un problema angosciante – come può credere nel Sacro Cuore sul cui amore predica così bene?

Costui è un modernista, come la maggior parte degli ecclesiastici della Chiesa “rinnovata” dal Vaticano II, o, come possiamo benissimo chiamarla, la “Neochiesa”. Ora il modernismo equivale ad adattare la Chiesa cattolica al mondo moderno anticattolico, e lo fa attraverso un processo che fa dipendere la realtà oggettiva dal sentimento soggettivo. Ma il processo di soggettivazione della realtà può richiedere tempo, cosicché un uomo di Chiesa che cade nel modernismo non è immediatamente che perda la fede cattolica oggettiva, anche se essa è già soggettivamente minata nell’anima sua. E Solo Dio che sa esattamente quando un tale ecclesiastico perde la fede. Così, se questo vescovo crede nel Vaticano II, è certamente in procinto di perdere la fede, tanto da arrivare a commettere un peccato grave contro il Sesto Comandamento, ma non abbastanza da aver perso ogni nozione del Sacro Cuore.

* Ma per distruggere la Verità cattolica come stanno facendo adesso con successo gli impostori romani, dovevano conoscere la Verità. E se la conoscevano, dovevano conoscerne la forza. E se ne conoscevano la forza, come hanno potuto smettere di credere in essa, a meno che essa non sia una favola, falsa come tutte le altre religioni, con la Chiesa cattolica che non è in alcun modo superiore, e con l’uomo che non ha accesso alla Verità di Dio?

Per credere nella Fede cattolica la mente di un uomo deve accettare molte verità soprannaturali che non sono irracionales, ma che sono al di fuori della sua naturale portata mentale. Per accettare e sottomettersi a queste verità, la sua mente deve essere mossa dalla sua volontà. Se la sua volontà non lo fa più, o muove la sua mente in una direzione opposta, egli può perdere la fede. Ora il modernismo è orgoglioso, perché nella Neochiesa l’uomo prende il posto di Dio. Perciò gli impostori romani, come li chiama Lei giustamente, possono fin dall’inizio essere stati massoni o comunisti infiltrati, o possono all’inizio avere creduto, come Giuda Iscariota, ma l’orgoglio di prendere il posto di Dio e di rifare la Sua Chiesa ha sopraffatto le loro volontà e le loro menti hanno perso la fede. Dio solo ne conosce il como e il quando.

* Ma allora, non potremmo essere stati ingannati, combattendo una guerra senza fine per una fragile promessa del Cielo, incapaci di sapere qualcosa di Dio? Non staremmo meglio se Dio non esistesse? Nel caos di oggi, non posso fare a meno di pensare che la Chiesa sia una questione puramente umana, per cui ci sono momenti in cui non posso fare a meno di invidiare le persone che conducono una vita felice senza Dio.

Caro amico, una vita felice senza Dio è un’illusione, per quanto “felici” pensino di essere le persone senza Dio. Noi esseri umani veniamo tutti da Dio, le nostre anime sono tutte create direttamente da Dio per tornare a Dio, corpo e anima. Il mondo e la Chiesa di oggi sono nel caos proprio perché cercano di vivere senza di Lui.

* Sembra che siamo predestinati al Cielo o all’Inferno, e il libero arbitrio non può fare molto a riguardo. “Il veleno è nella coda”, dicevano i Latini. Questa sua grave conclusione, una horribile eresia, è la prova che il diavolo sta facendo di tutto per scuotere la sua fede. Reciti il Rosario per ottenere l’aiuto della Madre di Dio. Riceva la mia benedizione.

Kyrie eleison.

Cinquecento

Cinquecento on Febbraio 11, 2017

Questo numero di “Commenti Eleison”, per la festa della Madonna di Lourdes, 2017, è il cinquecentesimo a partire dal primo numero uscito il 6 luglio 2007. Per nove anni e mezzo questi “Commenti” sono apparsi su Internet una volta a settimana, di solito il sabato, a meno di qualche ritardo o altro, e ogni settimana per tutto questo tempo con solo poche eccezioni. E ogni sabato, attraverso un sistema elettronico di mailing-list essi raggiungono migliaia di abbonati. In inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, sono anche accessibili su stmarcelinitiative.com, e c’è da dire che se qualcuno smette di ricevere i “Commenti” via e-mail, mentre intende continuare a riceverli, questo non avviene perché il suo indirizzo è stato cancellato dagli amministratori della mailing-list. Di solito accade a causa di un difetto elettronico, per esempio quando il computer di qualcuno scambia i “Commenti” per spam. Su altri siti i “Commenti” appaiono ogni settimana anche in ceco, giapponese, coreano e portoghese.

I “Commenti” non sono mai lunghi, anche se a volte hanno un supplemento. In inglese raramente superano le 700 parole, occupando lo spazio consentito da una pagina A4 con corpo 12. Questa brevità ha il vantaggio di assicurare ai lettori con poco tempo a disposizione, di leggerli in non più di un paio di minuti ogni settimana. D’altra parte la brevità ha lo svantaggio che i “Commenti” raramente possano affrontare un argomento con una qualche profondità. Di tanto in tanto alcuni numeri offrono una sequenza sullo stesso argomento, per poterlo esaminare un po’ più in dettaglio, ma anche allora i contenuti non sono affatto accademici, né pretendono di esserlo. Gli studiosi usano un po’ più di 700 parole per affrontare un argomento, e molti lettori odierni hanno poco tempo per più di 700 parole.

Quello che i “Commenti” cercano di fare è di guardare alla realtà del mondo moderno che ci circonda e stabilire una qualche connessione ragionevole e coerente tra la fede cattolica, senza la quale non possiamo essere salvati ( Eb. XI, 6), e lo scenario sempre più buio del mondo e della Chiesa che noi tutti conosciamo. Che i “Commenti” riescano in tale scopo, è cosa che i lettori devono giudicare da sé. Essi non sono certo infallibili, venendo com’è da un vescovo cattolico per cui i ponti con qualsiasi struttura ufficiale sono stati rotti, e che per due volte è stato dichiarato “scomunicato” (1988 e 2015) dalla Roma ufficiale (cosa che, ahimé, potrebbe essere più un onore che un disonore – Dio lo sa). Ma se egli stesso andasse a rivedere tutti i numeri arretrati, potrebbe trovare dei giudizi che cambierebbe alla luce degli eventi successivi. Egli potrà fare i salti mortali per essere gentile con gli ecclesiastici responsabili del Vaticano II e delle sue conseguenze, ma come disse una volta Don Putti, il fondatore di SiSi NoNo: “Sono tutti delinquenti” – e oggettivamente, sono tutti delinquenti.

Così, mentre molti lettori potrebbero trovare i “Commenti” piuttosto tetri e troppo pessimisti, il loro autore può sospettare che se ha commesso un errore, lo ha fatto laddove è stato un po’ troppo ottimista. Paradossalmente, il presunto arci-conservatore della FSSPX e arci-critico della Neochiesa può sembrare che vada abbastanza leggero con i praticanti della religione Novus Ordo. Egli direbbe che ha seguito Sant’Agostino: “uccidi gli errori, ma ama gli erranti”. Altri potrebbero essere meno gentili e dire che sotto sotto è stato un ardente liberale per tutto il tempo – sono queste le delizie della nostra epoca moderna! In ogni caso egli non si aspetta che i “Commenti” arrivino al loro millesimo numero. Si aspetta davvero invece che l’elettronica, da cui essi dipendono, in un prossimo futuro venga eliminata dall’etere a causa della guerra, o paralizzata a terra dagli agenti del Nuovo Ordine Mondiale, alle cui bugie Internet ha fatto tanto male, nonostante le molteplici miserie dello stesso Internet.

Nel frattempo, ogni onore e ringraziamento a Dio Onnipotente e alla Madonna di Lourdes per ogni piccolo aiuto che i primi 500 numeri possono aver recato alle anime, e vogliano le anime pregare perché da molti altri numeri dei “Commenti”, secondo i disegni della Provvidenza, venga ancora un poco di luce e calore.

Kyrie eleison.

Accordo in Atto

Accordo in Atto on Luglio 12, 2014

Il 13 dicembre dello scorso anno, nella Casa Santa Marta a Roma, dove il Papa vive abitualmente, lo stesso Papa ha incontrato brevemente Mons. Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X. La Fraternità nega ufficialmente che l’incontro abbia avuto un qualche significato, ma un commentatore italiano che ha una certa familiarità con il modo d’agire di Roma, Giacomo Devoto (GD), argomenta che il fatto prova che è stato raggiunto un accordo Roma-FSSPX. Ecco le sue argomentazioni in breve:—

La mattina del 13, Mons. Fellay e i suoi due Assistenti al capo della FSSPX si sono riuniti in Vaticano con i capi della Commissione Ecclesia Dei, su invito di Mons. Guido Pozzo, richiamato da Papa Francesco alla Commissione per affrontare le problematiche relazioni tra Roma e la FSSPX. Una pubblicazione ufficiale della FSSPX, DICI, sostiene che questo incontro è stato semplicemente “informale”, ma GD dice che pur essendo informale non può aver avuto luogo senza che vi fosse stata preventivamente una serie di contatti discreti per rimediare alla pubblica rottura delle relazioni, avvenuta nel mese di giugno del 2012. Inoltre, dice GD, un tale incontro è preliminarmente necessario per qualsiasi incontro “formale”.

In ogni caso, dopo la riunione, Mons. Pozzo, Mons. di Noia e i tre capi della FSSPX, si sono recati a pranzo a Casa Santa Marta, dove è capitato che ci fosse a mangiare anche il Papa. Quando il Papa si è alzato per andarsene dopo il pasto, Mons. Fellay gli si è avvicinato, e i due si sono scambiati qualche parola in pubblico, e Mons. Fellay ha baciato l’anello del Papa (o si è inginocchiato per avere la sua benedizione, secondo Vatican Insider di Roma). DICIha nuovamente minimizzato l’incontro parlando di nulla di più di un incontro casuale con uno scambio spontaneo di cortesie. Al contrario GD sostiene ragionevolmente che anche un tale incontro “casuale” non può aver avuto luogo senza che il Papa ne avesse preventiva conoscenza e l’avesse approvato.

Inoltre, dice GD, nell’arte della diplomazia un tale incontro è un rompighiaccio finemente calcolato, dall’interpretazione elastica, progettato per significare tanto o poco, come si vuole. Da un lato il cortese incontro si è svolto sotto gli occhi di tutti, in un posto pubblico frequentato da importanti ufficiali della neo-Chiesa, così che può essere visto come un sostegno papale di ciò che era successo nell’incontro del mattino con la Commissione. Dall’altro, Roma e la Fraternità possono plausibilmente negare che l’incontro abbia avuto alcun reale significato al di fuori di uno scambio di cortesie.

Così, l’anno successivo, quando le voci hanno cominciato a circolare, per mesi la FSSPX ha negato che ci fosse in ballo un accordo Roma-FSSPX. Solo il 10 maggio DICI ha ammesso che c’era stato un incontro tra il Papa e Mons. Fellay, e DICIha tanto minimizzato l’evento che GD ritiene si tratti di un segno sicuro che sia stato raggiunto un accordo in privato. (Come dice il cinico, nella politica moderna nulla può essere preso come vero fino a quando non venga negato.)

In realtà il problema principale, per Papa Francesco come per Mons. Fellay, non è come venire ad un accordo che entrambi vogliono, ma come ottenere che le loro rispettive le ali sinistra e destra lo accettino. Tuttavia, per loro il problema è risolto dal fatto la Fraternità, una volta gloriosa per la sua difesa della Fede, diventa giorno dopo giorno l’ingloriosa neo-Fraternità. Veramente, quanti vescovi della neo-Chiesa possono ancora ritenere la neo-Fraternità una minaccia per la loro neo-Chiesa? E quanti sacerdoti della FSSPX sono ancora convinti che qualsiasi accordo con Roma sarebbe un disastro, specialmente se è stato loro promesso che “non avranno bisogno di cambiare niente”? Un tale accordo difficilmente ha bisogno di essere annunciato. Nelle menti e nei cuori è già in atto.

Kyrie eleison.

Nuove Ordinazioni – I

Nuove Ordinazioni – I on Maggio 10, 2014

I preti ordinati con il nuovo rito dell’Ordinazione del 1972,dovrebbero essere condizionatamente ri-ordinati con il vecchio e certamente valido rito di Ordinazione? La dottrina cattolica sulla validità dei sacramenti è chiara, ma i riti sacramentali della neo-Chiesa sembrano essere stati progettati per portare gradualmente all’invalidità (vedi CE 121 del 31 oct.2009). Il problema è il «gradualmente». Per ogni dato caso, quanto ha avanzato questo processo graduale? Forse solo Dio lo sa per certo. Ma cominciamo con la chiara dottrina.

Si può dire che un sacramento cattolico comporti cinque elementi: Ministro, Intenzione, Materia e Forma sono essenziali per la validità, il Rito che accompagna la Forma può essere importante per la validità, in forza dell’impatto immediato o graduale che ha sull’Intenzione del Ministro. Per le Ordinazioni sacerdotali, il Ministro deve essere un vescovo validamente consacrato; l’ Intenzione è la sua intenzione sacramentale (non morale) di fare, ordinando, ciò che fa la Chiesa; la Materia è il suo imporre entrambe le mani sulla testa dell’uomo che dev’essere ordinato (le donne non possono essere validamente ordinate al sacerdozio di Cristo); la Forma è la formula cruciale o l’insieme di parole che nel rito esprimono il conferimento del sacerdozio; il Rito è l’insieme delle altre parole che accompagnano quella Forma e sono presc ritte nel cerimoniale per l’Ordinazione.

In un nuovo rito dell’Ordinazione, se entrambe le mani sono poste sulla testa, la Materia non fa problema. La nuova Forma in latino è, semmai, più forte per la validità rispetto alla vecchia Forma latina (per l’«et» invece di un «ut»), ma le traduzioni in volgare dovrebbero essere controllate per assicurarsi che esprimano chiaramente la grazia del sacerdozio da conferire. La maggior parte di esse sicuramente lo fanno. I veri problemi di validità sorgono relativamente al Ministro e all’Intenzione, a causa della graduale erosione dell’Intenzione cattolica negli a-cattolici nuovi Riti.

Per quanto riguarda l’ Intenzione , ogni vescovo che oggi ordina un prete intende sicuramente fare ciò che fa la Chiesa odierna, il buono e il giusto, ma cos’è questo nella sua mente? Cos’è un prete nella neo-Chiesa? È ancora l’antico rinnovatore del Sacrificio del Calvario con la sua Presenza Reale, visto che viene lentamente ma costantemente sostituito dall’odierno coordinatore del pic-nic eucaristico? A che punto è questo processo in ogni diocesi del mondo? Questo o quel vescovo ha in mente che quello che fa la Chiesa sia un sacrificatore o un vacanziere? È il comportamento esteriore del vescovo ordinante che indicherà la sua Intenzione, ma solo Dio può saperlo con certezza. Certamente molti nuovi Riti della Messa inclinano per il vacanziere, e il nuovo Rito dell’Ordinazione che accompagna la Forma, con la sua grave diminuzione del contenuto cattolico, pu&o grave; solo aiutare a minare gradualmente l’Intenzione sacramentale di un vescovo ordinante.

Quanto al Ministro , se il vescovo ordinante è stato consacrato vescovo con il nuovo rito di consacrazione, si può ritenere che l’ambiguità della nuova Forma di consacrazione venga sanata dalle parole immediatamente seguenti, nondimeno sorgono dei dubbi come quelli di cui sopra circal’Intenzione del vescovo consacrante: ha egli considerato, e quindi ha assunta come sua Intenzione, se la Chiesa oggi consacri facitori del Sacrificio o del pic-nic? Tali domande mancano spesso di risposte chiare.

In breve, se il Papa fossi io, penso che potrei esigere che tutti i preti ordinati o i vescovi consacrati con i riti «rinnovati», dovrebbero essere condizionatamente ri-ordinati o ri-consacrati, non perché io crederei che nessuno di loro fosse vero prete o vero vescovo, al contrario, ma perché quando si tratta di sacramenti ogni serio dubbio dev’essere rimosso, e questo sarebbe il modo più semplice per rimuovere tutti i possibili dubbi. Il marcio nei sacramenti della neo-Chiesa non può essere mantenuto in giro.

Kyrie eleison.