Vaticano II

Consacrazioni compiute

Consacrazioni compiute on Maggio 20, 2017

In parte grazie, senza dubbio, alle preghiere dei lettori, le due Consacrazioni, di Mons. Zendejas e della Russia, si sono svolte con successo a Vienna, Virginia, USA, rispettivamente l’11 e il 12 maggio. Il tempo non era buono l’11 maggio, perché pioveva, ma la tenda all’aperto era impermeabile e ha ospitato perfettamente una congregazione di circa 500 persone provenienti da tutti gli Stati Uniti e pochi da ancora più lontano. Il tempo è un po’ migliorato il 12 maggio per la prima Messa Pontificale del nuovo vescovo, con la Consacrazione della Russia, presente una congregazione solo un po’ più ridotta di quella del giorno precedente.

Un ringraziamento speciale va a Don Ronald Ringrose, parroco Tradizionale di Vienna, nella cui Rettoria si è svolta la doppia Consacrazione. Egli ha mantenuto, per ben oltre 30 anni, la parrocchia di Sant’Atanasio come un bastione della Tradizione cattolica a breve distanza dalla capitale degli Stati Uniti, il che è una conquista notevole in questi tempi travagliati per la Chiesa cattolica. “Ad multos annos” dice Madre Chiesa ai suoi devoti servitori – possa Don Ringrose prosperare per molti anni ancora.

Quanto allo scopo e alla portata delle due Consacrazioni, è necessario essere modesti e chiari. Fin dal Vaticano II (1962–1965), quando la massa degli uomini di Chiesa cattolici si arrese al liberalismo (adorazione della libertà) e al modernismo (adattamento della Chiesa di Dio al mondo moderno senza Dio), la Chiesa è stata in gravi difficoltà. Nel 1970 Mons. Lefebvre creò la Fraternità San Pio X perché fosse come una luce d’emergenza per la dirigenza della Chiesa, che si immergeva nelle tenebre; ma i suoi successori a capo della Fraternità stanno facendo tutto il possibile per oscurare questa luce d’emergenza. Possiamo quindi paragonare la Consacrazione di Mons. Zendejas all’accensione di una nuova candela, o di un nuovo fiammifero, nella crescente oscurità. Questo non ha l’ambizione di salvare o di convertire né la Neochiesa né la Neofraternità.

Quello che si vorrebbe fare è contribuire al salvataggio di quella Vecchiaverità, per così dire, che è il cuore della vera Chiesa e della vera Fraternità. Lavorando per lo più negli Stati Uniti, ma senza alcuna giurisdizione territoriale ufficiale di alcun tipo, Mons. Zendejas aiuterà molte anime negli USA che hanno la vera Fede e vogliono mantenerla. Raggiungibile in macchina o in treno da qualsiasi parte del Nord America, se succedesse qualcosa che lasciasse a terra gli aerei, egli è un vescovo relativamente giovane con la pienezza dei sicuramente validi Ordini Sacri, quindi in grado di Cresimare o di Ordinare, con o senza condizione, chi è per grazia Di Dio, almeno per il momento, sensibile e sano – in inglese la parola “sanity” fa tre quarti della parola “sanctity”. Dedichiamogli le nostre preghiere affinché egli rimanga “sane” per molti anni a venire, o almeno fino a quando un Papa veramente cattolico non torni nuovamente ad illuminare la Chiesa. In quel momento Mons. Zendejas rimetterà il suo episcopato nelle mani della Roma cattolica, perché quel vero Papa ne disponga come vorrà. Nel frattempo il nuovo vescovo può essere una candela accesa nell’oscurità, un punto di riferimento per qualsiasi anima che cerca l’intera e incontaminata Verità.

Per quanto riguarda la Consacrazione della Russia eseguita da tutti e quattro i vescovi presenti, alla vigilia della prima delle grandi apparizioni della Madonna a Fatima, non c’era la più remota pretesa che la loro Consacrazione potesse sostituire quella del Papa con i vescovi di tutto il mondo, che è ciò che la Madonna ha richiesto. C’era soltanto la speranza che facendo quanto era in loro potere, con il sostegno di tutta la congregazione presente, potessero aiutare ad ottenere dal Cielo le grazie necessarie perché il Papa compia finalmente la Consacrazione della Russia, esattamente come ha chiesto la Madonna tanto tempo fa. Tale Consacrazione alla fine avrà luogo, perché nel 1931 così ha detto Nostro Signore, e poi inizierà il Trionfo del Cuore Immacolato, così necessario e così a lungo ritardato.

Kyrie eleison.

Armi di Dio

Armi di Dio on Maggio 13, 2017

In questo 100° anniversario dell’inizio della grande serie di apparizioni della Madonna ai tre ragazzi di Fatima in Portogallo nel 1917, può essere il caso di ricordare che Nostro Signore ha avvertito l’umanità attraverso Suor Lucia che la Devozione all’Addolorato e Immacolato Cuore di Sua Madre sarebbe stata l’ultima grande Devozione data all’umanità, insieme al Santo Rosario, per la salvezza delle anime. Verso la fine del XVII secolo, quando il protestantesimo e il giansenismo stavano facendo raffreddare la carità, Nostro Signore diede alla Sua Chiesa la Devozione al Suo Sacro Cuore per ricordare agli uomini l’amore ardente di Dio per loro. Verso l’inizio del XX secolo, proprio mentre il comunismo stava per sopraffare la Russia, Egli ci ha dato, soprattutto attraverso Fatima, il Cuore di Sua Madre come la nostra ultima principale risorsa prima della fine del mondo.

Ma passato un altro mezzo secolo dal 1917, ecco che gli stessi ecclesiastici di Nostro Signore si preparano a consegnare la Chiesa ai demoni del modernismo, l’equivalente del comunismo dentro la Chiesa. Suor Lucia di Fatima allora avvertì Padre Fuentes che i cattolici non avrebbero più potuto basarsi sul clero per salvare le loro anime. Cosa abbastanza certa. Nel 1962 il Vaticano II ha dato inizio alla devastazione pre-apocalittica della Chiesa, la peggiore di tutta la sua storia. E negli anni ‘70 un critico italiano del Vaticano II, di tutte le sue pompe e di tutte le sue opere, il Professor Romano Amerio, scrisse, come ricorderanno i lettori del CE 400, che se la crisi conciliare fosse stata interna alla Chiesa come nessuna prima di essa, allora eravamo “diretti verso un abisso unicolore ( . . . ), di fronte al quale l’uomo non ha rifugio che nel silenzio”.

Un secolo dopo Fatima siamo ben in viaggio verso quell’abisso. Sono così tante le dispute, le divisioni, la confusione e il caos causati nelle menti e nei cuori dei cattolici, dal venir meno degli ecclesiastici alla loro autorità per il loro abbandono della verità di Dio, che molti cattolici lungimiranti preferiscono già tacere piuttosto che tentare di discutere o insegnare. Un gran numero di menti moderne è talmente incapace di pensare o di ragionare che qualsiasi tentativo di dissipare i loro errori sembra rischiare solo di aumentare la loro confusione. Ora, un lettore di questi “Commenti” non è molto d’accordo con Amerio: come può tacere la Verità cattolica, egli si chiede, e come possono i cattolici smettere di lottare? Ma egli dovrebbe ricordarsi del Vangelo, specialmente la Passione.

Nostro Signore ci dice di non buttare le perle davanti ai porci, in altre parole non insegnare alle persone incapaci di apprendere, ed Egli dice ai Suoi Apostoli di scuotere dai loro piedi la polvere di quella città che non li ascolterà ( Mt. VII, 6; Lc IX, 5). E Nostro Signore ha dato l’esempio di tacere: davanti al Sinedrio ( Mt. XXVII, 12, 14), a Erode ( Lc. XXIII, 9) e a Pilato ( Gv. XIX, 9). Molte anime oggi sono altrettanto incapaci di ascoltare la verità. E quando si tratta di combattere, Nostro Signore stesso, nel giardino del Getsemani, ha detto a Pietro di rimettere la spada nel fodero, che non era quella la volontà di Dio ( Mt. XXVI, 54). Il problema di Pietro era che non aveva fatto quello che Nostro Signore gli aveva detto di fare: cioè “vegliare e pregare”. Come risultato, quando la sua virile volontà di combattere venne frustrata anche dal suo amato Maestro, egli Lo abbandonò e scappò ( Mc. XIV, 50). Attenti, combattenti per Nostro Signore – se le vostre battaglie non danno frutto, rischiate di scappare da Lui!

Oggi, ciò che Nostro Signore ci chiede di compiere è la riparazione per l’Addolorato e Immacolato Cuore di Sua Madre, specialmente col Rosario e la Devozione dei Primi Sabati. Se solo abbastanza cattolici Lo avessero ascoltato, la Madonna di Fatima avrebbe potuto ottenere presto da Lui la grazia perché il Papa consacrasse la Russia al Suo Cuore, esattamente come Lei aveva chiesto, così che l’”abisso unicolore” incomincerebbe subito ad illuminarsi e a riacquistare la sua forma. Ordinate al Centro Fatima in Ontario, Canada, le copie del loro eccellente volantino sui Primi Sabati.

Cuore Immacolato di Maria, prega per noi!

Kyrie eleison.

Il volantino sui Primi sabati si può scaricare in pdf da: http://​www.​unavox.​it/​PDF/​Promemoria_​5_​sabati.​pdf

“Guerra” Vaticana

“Guerra” Vaticana on Gennaio 7, 2017

Nell’attuale crisi della Chiesa, di una gravità senza precedenti in tutta la storia della Chiesa, è molto importante che i cattolici diano la dovuta importanza sia al movimento Tradizionale sia alla Chiesa cattolica fuori dal movimento tradizionale. La Tradizione nel senso più ampio, vale a dire tutto ciò che Nostro Signore ha affidato alla Sua Chiesa per essere trasmesso (tradendum in latino) fino alla fine del mondo, è indispensabile per la Chiesa, e il movimento Tradizionale ha svolto un ruolo indispensabile nel preservare la dottrina tradizionale e i sacramenti dalla distruzione ad opera della Rivoluzione conciliare nel corso dell’ultimo mezzo secolo. Ma per sopravvivere, il movimento Tradizionale ha dovuto porsi al di fuori della normale struttura gerarchica della Chiesa, e tale struttura è parte integrante della Tradizione – “Pietro, pasci le mie pecorelle” (Gv XXI, 17). Quindi, per quanto profonda sia la corruzione conciliare a Roma, i cattolici devono sempre guardare a Roma.

Da qui l’interesse del seguente rapporto proveniente dall’interno di Roma ad opera del fondatore e direttore di una pubblicazione americana del Novus Ordo, LifeSiteNews. Steve Jalsevac visita normalmente Roma due volte l’anno con i colleghi per parlare con diverse persone con cui è in contatto a Roma, il modo migliore per essere in grado di valutare come si sviluppa la situazione nella Chiesa. Della sua ultima visita di novembre, egli ha pubblicato il 16 dicembre un rapporto “molto preoccupante” delle sue impressioni sull’attuale situazione a Roma. Eccone degli estratti:—

La nostra visita a Roma del 16–23 novembre è stata la più drammatica tra i tanti viaggi di lavoro che due volte l’anno abbiamo compiuto nel corso degli ultimi 10 anni. Dopo l’incontro con cardinali, vescovi, altri uffici vaticani e personale delle congregazioni, il nostro nuovo corrispondente a Roma John-Henry Westen, Jan Bentz ed io abbiamo osservato tra i fedeli servitori della Chiesa una costante aria di ansia diffusa e una paura molto reale. Mai avevamo osservato una cosa del genere. Molti avevano paura di essere rimossi dai loro incarichi, allontanati dai loro posti di lavoro negli uffici vaticani o suscettibili di incorrere in gravi rimproveri pubblici o privati e in accuse personali, da parte coloro che sono intorno al Papa o anche dallo stesso Francesco. Costoro sono anche impauriti e in ansia per il grande danno fatto alla Chiesa, che loro sono incapaci di fermare.

“. . . . Le Università cattoliche a Roma sono controllate e le lezioni dei professori vengono vagliate per garantire che siano in linea con un’interpretazione liberale di Amoris Laetitia. I chierici vengono segnalati ai superiori se si sente che esprimono preoccupazioni circa Papa Francesco. Molti hanno paura di parlare apertamente, anche se in passato sono stati sempre molto disponibili. I corrispondenti in Vaticano ci hanno detto che sono stati avvisati più volte di non parlare dei dubia (le questioni sollevate dal cardinale Burke e da altri tre cardinali sulla dottrina contenuta nell’ Amoris Laetitia). Ho sentito dire che il Vaticano è come uno Stato occupato. Alcune fonti con cui ho parlato temono che le comunicazioni con i funzionari del Vaticano siano registrate; alcuni hanno anche riscontrato anomalie sospette nelle loro conversazioni telefoniche con essi: la linea caduta dopo una chiamata, l’audio degli ultimi momenti della loro conversazione interrotto più e più volte con un clic, come se si stesse ascoltando una registrazione. Alcune persone che lavorano all’interno del Vaticano hanno avvisato i loro contatti all’esterno di non condividere informazioni delicate via e-mail o tramite i telefoni cellulari gestiti in Vaticano.

Ci chiediamo cosa stia succedendo. Il tutto è profondamente, enormemente preoccupante. La frase comune che abbiamo ascoltato continuamente in quella settimana a Roma è che c’è una “guerra” in corso nella Chiesa – una guerra dello “spirito del Vaticano II” progressista contro i cattolici ortodossi. Una persona dopo l’altra ha utilizzato in maniera scioccante la parola “guerra”. Non ho mai sperimentato nulla di simile nella mia vita e sono sicuro che la maggior parte, se non tutti i lettori abituali di LifeSite, possa dire la stessa cosa”.

I Tradizionalisti diranno che i quattro cardinali e Jalsevac sono vittime del Vaticano II e che si sono svegliati un po’ tardi, ma che nessuno dica che non sono o non intendono essere cattolici. La Chiesa guarirà solo quando la vera dottrina e la vera Gerarchia saranno di nuovo insieme, così i Tradizionalisti devono pregare con urgenza per queste anime che stanno aprente gli occhi sulla guerra conciliare. Voglia Dio illuminarli e dar loro forza.

Kyrie eleison.

Ecclesiastici Consapevoli?

Ecclesiastici Consapevoli? on Novembre 5, 2016

Un lettore di questi “Commenti” solleva una questione che tempo fa è stata posta spesso e adesso probabilmente meno spesso, ma che è ancora di un certo interesse: il Superiore Generale della Fraternità San Pio X (SG in breve) è consapevole di come contraddica se stesso? – nel luglio di quest’anno ha indetto una nuova Crociata del Rosario “esclusivamente” per ottenere il trionfo del Cuore Immacolato attraverso la Consacrazione della Russia, mentre più recentemente ha affermato che Roma vuole che la FSSPX occupi delle importanti posizioni nella Chiesa per aiutarla a superare il modernismo. La contraddizione è evidente, perché gli uomini di Chiesa che attualmente occupano delle posizioni a Roma sono certamente contrari alla Consacrazione come richiesta dalla Madonna, e le ragioni sono profonde.

Scrivendo a don Guy Castelain, a Le Moulin du Pin, F53290 Beaumont-Pied-de-Boeuf, Francia, si può chiedere una copia dell’eccellente editoriale nel suo bollettino della FSSPX di ottobre, dove egli elenca dieci motivi perché il Vaticano II è il ostacolo principale alla Consacrazione della Russia alla Madonna. Brevemente, la Consacrazione rappresenta un coinvolgimento politico contro la neutralità politica, il regno di Cristo contro la sua detronizzazione, il cattolicesimo contro la libertà religiosa, il Papa contro la collegialità, l’unica vera religione contro l’ecumenismo, il Cuore Immacolato contro una glorificazione della dignità umana dimentica della macchia o peccato originale, l’unica vera Chiesa contro la salvezza nelle altre religioni, la pace tramite il Papa cattolico contro la pace tramite lo “Spirito di Assisi”, e così via. Non c’è da stupirsi che Papa Francesco abbia detto a Vladimir Putin, che nell’incontrarlo gli aveva espresso l’interesse per la Consacrazione: “Non parliamo di Fatima”!

Ora, la politica umana e i politici possono risolvere con un compromesso molti scontri umani tra uomo e uomo, ma i dieci motivi di don Castelain dimostrano che lo scontro tra Fatima e i conciliaristi è nulla di meno dello scontro tra la “vecchia” religione di Roma, fresca come l’eternità, e la “nuova” religione del Vaticano II, stantia come il peccato. Qui si tratta di uno di quegli scontri tra Dio e l’uomo in cui il compromesso politico è fuori questione. Nel 1973, non aveva avvertito la Madonna ad Akita, in Giappone, che “. . . la Chiesa sarà piena di agenti del compromesso . . .”? La domanda per il SG diventa allora: è consapevole che egli è un “agente del compromesso”? Egli vede o no che sta promuovendo una contraddizione inconciliabile? Se lo vede, allora è un bugiardo, sia quando promuove Fatima sia quando protegge i conciliaristi, o entrambi. Se invece non lo vede, allora è cieco.

Un certo numero di cattolici è ormai convinto che il suo ultimo appello per una Crociata del Rosario è solo una manovra politica per ingannare i suoi seguaci più tradizionali. Certamente nel suo primo mandato come SG, tantissime sue parole e azioni indicano che egli vedeva lo scontro altrettanto chiaramente che Mons. Lefebvre. Ma poi deve essere sopraggiunta una svolta, da quando invece di tenere solo agli interessi di Dio ha voluto servire anche gli interessi degli uomini. E questo non si può fare ( Gal. I, 10), ma come molti di noi, egli voleva avere la sua fetta di torta e mangiarla, e la natura è esperta nel rivestirsi della grazia, dice l’ Imitazione di Cristo. E allora dev’essere sopraggiunto un tempo di transizione, quando era volutamente cieco, ma se la cecità volontaria si prolunga per troppo tempo, si trasforma in cecità abituale, che è una terribile punizione di Dio. Pare che tra il 2006 e il 2008 la Madonna ha ottenuto per lui più che sufficienti grazie perché potesse accorgersi di ciò che stava facendo, ma come i conciliaristi e Macbeth, egli ha “guadato il sangue” (Atto III, Scena 4) – quello della Chiesa. Al pari dei conciliaristi di Roma, egli ha certo bisogno delle nostre preghiere.

Lettori, se volete veder chiaro, recitate il Rosario, e se in questo nostro tempo oscuro non volete smettere di vederci chiaro, recitate ogni giorno tutti i 15 Misteri del Rosario. La Madre di Dio non vi farà fallire.

Kyrie eleison.

Dichiarazione dei vescovi – II

Dichiarazione dei vescovi - II on Aprile 30, 2016

Ecco la seconda e ultima parte della Dichiarazione dei vescovi in occasione della consacrazione di Dom Thomas d’Aquino in Brasile il 19 marzo, sei settimane fa:

Ma, la cosa più grave di tutte, in questo XXI secolo, è forse la massa di cattolici, chierici e laici, che seguono ancora docilmente i distruttori. Circa gli uomini di Chiesa, com’è che i distruttori non si accorgono tra loro di quello che fanno? Dev’essere per quel “disorientamento diabolico” richiamato già prima del Concilio da Suor Lucia di Fatima. E circa i laici, com’è che molti non vedono ancora che l’Autorità cattolica esiste solo per stabilire la Verità cattolica, e dal momento che la prima tradisce la seconda, l’Autorità perde il suo diritto di essere obbedita? Dev’essere per lo stesso “disorientamento”. E allora, in che consiste esattamente questo disorientamento? Nella perdita della Verità, nella perdita progressiva di ogni senso della esistenza di una verità oggettiva, perché gli uomini hanno voluto liberarsi della realtà di Dio e delle Sue creature, per rimpiazzarla con la loro stessa fantasia, così da poter fare ciò che piace a loro. La falsa libertà è sempre all’opera.

Ma Dio non abbandona la Sua Chiesa, e così, negli anni 1970, per venirle in aiuto, Egli suscitò Mons. Lefebvre. Monsignore riconobbe che il Papa e i suoi spiriti affini al Concilio preferivano essere moderni abbandonando la Tradizione della Chiesa, e che così facendo avrebbero finito col distruggere la Chiesa. Ma per una sorta di miracolo egli riuscì a costituire all’interno della Chiesa una solida resistenza all’opera di distruzione, sotto forma di una Fraternità Sacerdotale che dedicò a San Pio X, Papa perfettamente lungimirante quanto alla corruzione dei tempi moderni. Ma le autorità romane non sopportavano che qualcuno rifiutasse il loro supposto “rinnovamento” del Vaticano II, e fecero tutto ciò che era in loro potere perché la resistenza di Monsignore sparisse.

Tuttavia, egli tenne loro testa, e per assicurare la sopravvivenza della sua opera, di una importanza immensa per la difesa della Tradizione cattolica, nel 1988 procedette alla consacrazione di quattro vescovi, contro l’espressa volontà delle autorità romane fuorviate, ma in linea con l’implicita volontà di tutti i Papi a partire dall’inizio della Chiesa, salvo gli ultimi quattro, tutti presi dal Concilio.

Questa eroica decisione di Mons. Lefebvre fu ampiamente giustificata dagli eventi, in particolare dalla ininterrotta decadenza delle autorità della Chiesa, il cui unico desiderio era quello di portare la Chiesa in linea con il corrotto mondo odierno. Di questi quattro vescovi, quello che parlava spagnolo venne scelto per stabilirsi nell’America del Sud dove occuparsi dei fedeli che avrebbero voluto conservare la Fede di sempre in tutto questo continente un tempo così cattolico, ma dove non c’erano più vescovi a cui appellarsi per condurre le anime al Cielo.

Ahimé, da allora la decadenza non è cessata, solo che adesso a cadere vittima della corruzione universale è stata la Fraternità San Pio X di Monsignore, per mezzo del suo Capitolo Generale del 2012, dove i capi della Fraternità, sotto il loro Superiore Generale, l’hanno fatta pendere verso il Concilio. Invece di insistere sul primato dell’immutabile dottrina della Chiesa, della Tradizione, essi hanno aperto la porta ad un accordo con la Roma ufficiale, devota al Concilio. E così, a partire dal 2012, lo stesso disorientamento si sta facendo strada all’interno della Fraternità, sui cui vescovi, almeno per il momento, non si può più contare. Questo è molto triste, ma è del tutto normale nello stato attuale della Chiesa e del mondo. Ecco che ancora una volta bisognava consacrare un vescovo affidabile per assicurare la sopravvivenza dell’immutabile Fede, soprattutto in un intero continente di anime che hanno bisogno di un vero pastore per salvarsi per l’eternità.

Che Dio sia con lui! Preghiamo la Beata Vergine Maria perché lo conservi fedele sotto il suo manto, fedele fino alla morte.

Mons. Jean-Michel Faure
Mons. Richard Williamson

Dichiarazione dei vescovi – I

Dichiarazione dei vescovi – I on Aprile 23, 2016

Il 19 marzo, poco più di un mese fa, Dom Thomas d’Aquino è stato sommessamente consacrato vescovo a beneficio delle anime che in tutto il mondo desiderano mantenere la vera fede cattolica. Come quando venne consacrato Mons. Faure, appena un anno fa, la cerimonia è stata splendidamente organizzata dai monaci del Monastero della Santa Croce, nei monti alle spalle di Rio de Janeiro, nella cattedrale-granaio, d’acciaio, del Monastero, finemente decorata per l’occasione come l’anno scorso. Il tempo era asciutto e tiepido senza essere troppo caldo. San Giuseppe ha fatto andare tutto senza intoppi. Gli dobbiamo tante grazie.

C’erano presenti un po’ più di persone rispetto all’anno scorso, ma molte di esse venivano dai dintorni in Brasile. Non c’erano giornalisti e l’evento è stato a mala pena menzionato anche nelle fonti d’informazione cattoliche Tradizionali. C’è stata una congiura del silenzio? È passata parola di non prestarvi attenzione? Non importa. Ciò che conta è ciò che Dio Onnipotente possa aver suggerito, vale a dire che la sopravvivenza della Fede in questo momento richiede non di fare pubblicità o farsi conoscere, ma forse di muoversi silenziosamente nell’ombra, da dove la Chiesa può scendere delicatamente nelle catacombe per attendere la sua resurrezione dopo che la tempesta nel mondo, che promette di essere umanamente terribile, si sarà placata.

In ogni caso, ora abbiamo un altro vescovo, saldamente nella linea di Mons. Lefebvre, e sulla sponda occidentale dell’Atlantico. Mentre Mons. Faure conobbe bene Monsignore ed era un suo confidente, Mons. Thomas d’Aquino non lavorò mai direttamente con Monsignore all’interno della FSSPX, ma proprio perché non era un membro della Fraternità, Monsignore può essersi sentito più libero di condividere con lui i suoi pensieri e le sue idee. Certo, egli diede al giovane monaco preziosi consigli in più di un’occasione, e Mons. Thomas non li ha mai dimenticati. I cattolici credenti non si sono sbagliati – ci sono state poche eccezioni alla loro reazione estremamente positiva per il dono di Dio di un altro vero pastore di anime.

Al momento della consacrazione, i due vescovi consacranti hanno fatto una dichiarazione che non ha ancora avuto molta pubblicità. Essa presenta il retroscena approfondito della consacrazione, mostrando come tale evento apparentemente strano in realtà non lo sia affatto, ma, date le circostanze, sia del tutto naturale. Ecco la prima parte della Dichiarazione. La seconda parte seguirà nel “Commento Eleison” della prossima settimana.

Nostro Signore Gesù Cristo ci aveva avvertiti che alla sua seconda venuta la Fede sarebbe quasi sparita dal mondo (Lc. XVIII, 8), e ne consegue che a partire dal trionfo della Sua Chiesa nel Medioevo, essa poteva conoscere solo una lunga discesa fino alla fine del mondo.

In particolare, tre esplosioni hanno segnato questa discesa: quella del protestantesimo, che ha rifiutato la Chiesa nel XVI secolo, quella del liberalismo, che ha rifiutato Gesù Cristo nel XVIII secolo, e quella del comunismo che ha rifiutato interamente Dio nel XX secolo. Ma la cosa peggiore di tutte è avvenuta quando questa Rivoluzione per tappe è infine riuscita a penetrare fin nell’interno della Chiesa, col Vaticano II (1962–1965). Volendo avvicinare la Chiesa al mondo moderno che si era considerevolmente allontanato da essa, il Papa Paolo VI ha saputo fare adottare ai Padri del Concilio «i valori di due secoli di cultura liberale» (Cardinale Ratzinger).

Quello che i Padri adottarono fu il triplice ideale della Rivoluzione Francese e in particolare: la libertà, l’uguaglianza e la fraternità, nella triplice forma della libertà religiosa, la quale, valorizzando la dignità umana, implica l’elevazione dell’uomo al di sopra di Dio; della collegialità, la quale, promuovendo la democrazia, livella e sovverte ogni autorità nella Chiesa; dell’ ecumenismo, il quale, lodando le false religioni, implica la negazione della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. E nel mezzo secolo trascorso dalla fine del Vaticano II, le conseguenze, mortali per la Chiesa, di questa adozione dei «valori» rivoluzionari, sono divenute sempre più evidenti, culminando negli spaventosi scandali che screditano quasi ogni giorno il pontificato del Papa regnante.

Kyrie eleison.