Commenti Eleison

Dichiarazione di Sostegno

Dichiarazione di Sostegno on Giugno 27, 2020

Vostra Eccellenza, Monsignor Viganò,

Alcuni giorni fa uno dei quattro vescovi che si adoperano all’interno della Chiesa per mantenere la difesa della Fede secondo l’esempio di Monsignor Lefebvre, le ha scritto una lettera di congratulazioni e di sostegno per la sua lettera del 9 giugno, nella quale ha fatto risalire al Concilio Vaticano II (1962–1965) l’attuale crisi della Chiesa. Con questa ulteriore lettera, tutti e quattro questi vescovi desiderano esprimere pubblicamente le stesse congratulazioni e il medesimo sostegno a lei nelle sue attuali difficili circostanze. In sostanza ripetiamo ciò che Monsignor Tomás le ha scritto, solo un po’ abbreviato –

È come un dovere di coscienza di fronte a tutta la Chiesa che questa lettera le presenta il pubblico sostegno nella sua recente denuncia della crisi che sta travolgendo la Chiesa, le cui origini stanno nel Concilio Vaticano II. San Tommaso d’Aquino insegna che non c’è obbligo di professare la Fede in ogni momento, ma quando la Fede è in pericolo, allora è un grave dovere professarla, anche a rischio della propria vita.

Si può oggi negare la crisi senza precedenti della Chiesa, che colpisce profondamente il sacerdozio cattolico? Eppure i sacerdoti veramente cattolici sono assolutamente necessari per il Santo Sacrificio della Messa e per il mantenimento della santa dottrina. Quando le legittime autorità della Chiesa si rifiutano di agire in linea con le intenzioni della Chiesa, nessun vescovo può semplicemente resistere nella Fede, come può fare un laico. Davanti a Dio, dal quale riceviamo il nostro episcopato, noi affermiamo con la nostra consacrazione con la pienezza degli Ordini sacri che nella crisi attuale non solo è lecito, ma è nostro dovere vincolante usare questi poteri per il bene delle anime.

Nella sua lettera del 6 giugno, con ammirevole chiarezza e sincerità, Vostra Eccellenza riconosce come il clero e i fedeli cattolici siano stati ingannati quando il Concilio ha introdotto nuovi orientamenti che hanno avuto origine dalla cospirazione anticristiana. È doloroso osservare la deplorevole cecità di tanti colleghi nell’episcopato e nel sacerdozio che non vedono, o non vogliono vedere, la crisi attuale e la necessità di resistere al modernismo che ora regna supremo e alla setta conciliare che si è radicata ai più alti livelli della Chiesa. Questa resistenza è del tutto legittima e conforme alla immutabile volontà della Chiesa. Infatti, un vescovo deve compiere la missione che gli è stata affidata: tramandare tutto ciò che può e deve essere tramandato dalla pienezza dei suoi Ordini per la custodia della Fede: “Tradidi quod et accepi”.

Con il loro antiliberalismo e antimodernismo, nel giugno del 1988 Monsignor Marcel Lefebvre e Monsignor Antonio de Castro Mayer, per salvare il tesoro della Tradizione cattolica dal modernismo, dalla Nuova Messa e dalle riforme conciliari, hanno proceduto alla consacrazione di quattro vescovi nella cosiddetta “Operazione di sopravvivenza”, garantendo così che la grazia e l’immutabile dottrina continuassero ad essere tramandate. Come loro eredi, desideriamo esprimere la nostra sincera adesione alla posizione di Vostra Eccellenza, dettata dalla sua fedeltà alla Chiesa di tutti i tempi. Così facendo non vogliamo fare altro che bere alla stessa fonte, che è la Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa Romana, al di fuori della quale non c’è salvezza.

E se qualcuno ci chiede quando ci sarà un accordo con le autorità di Roma, la nostra risposta è semplice: quando Roma tornerà a Nostro Signore. Il giorno in cui i funzionari romani riconosceranno di nuovo Nostro Signore come il Re di tutti i popoli e di tutte le nazioni, quel giorno non saremo noi stessi a tornare alla Chiesa, ma saranno coloro che hanno tentato di rovesciare la Chiesa cattolica che noi non abbiamo mai lasciato. Nel frattempo giudichiamo che, opponendoci apertamente e resistendo agli errori del Concilio e a coloro che li promuovono, rendiamo il servizio più necessario alla Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo.

La Santissima Vergine Santissima, la Madonna, che come nostra Madre a Fatima ci ha avvertito della gravità dell’ora presente, conceda al Papa e ai vescovi di tutto il mondo le grazie necessarie per la Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, e per la devozione della Riparazione dei primi cinque sabati da diffondere in lungo e in largo, affinché il modernismo sia abbandonato e le anime ritornino alla Fede Cattolica, intatta e inviolata, senza la quale è impossibile compiacere Dio.

Che Dio benedica Vostra Eccellenza Monsignor Carlo Maria Viganò,

Kyrie eleison.

Monsignor Jean-Michel Faure
Monsignor Tomás Aquinas
Monsignor Richard Williamson
Monsignor Gerardo Zendejas

Ammirevole riorientamento

Ammirevole riorientamento on Giugno 20, 2020

Riportiamo un compendio della lettera aperta di Mons. Viganò sul Concilio Vaticano II, del 9 giugno:

Bravo, Mons. Schneider, per il suo recente scritto sul Concilio e la sua falsa libertà religiosa. La gente parla dello “Spirito del Concilio”. Ma quando mai si è parlato dello “Spirito di Trento” o di qualsiasi altro Concilio cattolico? Mai, perché tutti gli altri Concili hanno seguito semplicemente lo spirito della Chiesa.

Tuttavia, il buon vescovo si guardi dall’esagerare su degli “errori” che avrebbero avuto bisogno di “correzioni” nei passati insegnamenti della Chiesa, perché qualunque essi fossero non avevano nulla a che vedere con il Concilio Vaticano II, che è paragonabile (anche nei contenuti) al Concilio di Pistoia (1786), poi condannato dalla Chiesa.

Al Concilio Vaticano II, molti di noi siamo stati ingannati. In buona fede, abbiamo tenuto troppo conto delle presunte buone intenzioni di coloro che promuovevano un ecumenismo che si è poi trasformato in un falso insegnamento sulla Chiesa. Oggi molti cattolici non credono più che non ci sia salvezza al di fuori della Chiesa cattolica, ed è nei testi del Vaticano II che si trovano le ambiguità che hanno aperto la strada a questa compromissione della Fede. Questo è cominciato con gli incontri interreligiosi, ma è destinato a portare ad una qualche religione universale da cui il vero Dio sarà stato bandito. Questo è stato programmato tempo fa. Numerosi errori di oggi affondano le loro radici nel Vaticano II, ai cui testi è facile far risalire gli odierni molteplici tradimenti del credo e della pratica veramente cattolici. Oggi il Vaticano II è usato per giustificare ogni aberrazione, mentre i suoi testi si rivelano di interpretazione molto difficile, e contraddicono la precedente Tradizione della Chiesa come nessun altro Concilio ha mai fatto.

Oggi confesso serenamente che all’epoca ero troppo incondizionatamente obbediente alle autorità della Chiesa. Penso che molti di noi allora non potevamo immaginare che la Gerarchia fosse infedele alla Chiesa, come vediamo soprattutto nell’attuale Pontificato. Con l’elezione di papa Francesco, finalmente è caduta la maschera dei cospiratori. Finalmente si sono liberati del filo-tridentino Benedetto XVI, liberi di creare la Neochiesa e di sostituire la vecchia Chiesa con una Neo-chiesa massonica e fasulla, sia nella forma sia nella sostanza del cattolicesimo. Democratizzazione, sinodalità, donne prete, pan-ecumenismo, dialogo, demitizzazione del Papato, politicamente corretto, teoria del gender, sodomia, matrimonio omosessuale, contraccezione, immigrazione, ecologismo, – se in tutte queste deviazioni non si riesce a riconoscere le radici nel Vaticano II, non ci sarà cura per loro.

Tale riconoscimento “richiede una grande umiltà, anzitutto nel riconoscere di essere stati tratti in errore per decenni, in buona fede, da persone che, costituite in autorità, non hanno saputo vigilare e custodire il gregge di Cristo”. Quei pastori che in malafede o anche con intento maligno hanno tradito la Chiesa, devono essere identificati e scomunicati. Abbiamo avuto fin troppi mercenari più preoccupati di piacere ai nemici di Cristo che di essere fedeli alla Sua Chiesa.

Come onestamente e serenamente ho obbedito ad ordini opinabili sessant’anni fa, credendo che rappresentassero l’amorevole voce della Chiesa, così oggi con altrettanta serenità e onestà riconosco di essermi lasciato ingannare”. Ora non posso perseverare nel mio errore. Né posso affermare di aver visto chiaro fin dall’inizio. Sapevamo tutti che il Concilio era più o meno una rivoluzione, ma nessuno di noi immaginava quanto sarebbe stata devastante. Potremmo dire che Benedetto XVI l’ha rallentata, ma il Pontificato di Francesco ha dimostrato al di là di ogni possibile dubbio che tra i pastori al vertice della Chiesa c’è una pura apostasia, mentre le pecore sottostanti sono abbandonate e virtualmente disprezzate.

La Dichiarazione di Abu Dhabi (Dio si compiace di tutte le religioni) è imperdonabile per un cattolico. La vera carità non scende a compromessi con l’errore. E se un giorno Francesco si rifiutasse di non stare più al giuoco, sarebbe rimosso, come è stato rimosso e sostituito Benedetto XVI. Ma la Verità rimane e prevarrà: “Fuori dalla Chiesa cattolica non c’è salvezza”.

Kyrie eleison.

Malizia del Modernismo – V

Malizia del Modernismo – V on Giugno 13, 2020

C’è almeno un’altra importante considerazione da presentare prima di lasciare il modernismo (almeno per il momento), ed è una profezia di P. Frederick Faber (1814–1863), riguardante i nostri tempi, che sicuramente è apparsa già più di una volta in questi “Commenti”. Egli disse parole secondo le quali la fine del mondo sarà caratterizzata da uomini che fanno il male mentre pensano di fare il bene.

E’ ragionevole. Anche alla fine del mondo gli uomini avranno ancora la loro natura donata da Dio, che come tale è buona, che sta alla base dei loro peccati, originale e personali, per quanto pesanti siano negli ultimi tempi – II Tim. III, 1–5. Per questa natura di fondo l’uomo ha una naturale inclinazione al bene. Eppure la massa degli uomini sotto l’Anticristo e i suoi predecessori seguiranno il suo male, attuale o anticipato. Come saranno stati compatibili in loro questo bene e questo male?

La volontà umana non può volere nulla che la mente umana non le abbia prima presentato. A fronte ad ogni desiderio umano deve esserci un pensiero umano. Il desiderio di un non-oggetto può essere solo un non-desiderio. Quindi la volontà dipende dalla mente che coglie il suo oggetto proprio per essa, e ogni volontà e l’oggetto che essa vuole devono passare per la mente, sempre supponendo che la mente riesca a cogliere il suo proprio oggetto. Ma ora arriva Kant che dice che la mente non può cogliere il suo proprio oggetto, può solo fabbricarlo. Questo significa che la volontà e il suo oggetto reale non sono più propriamente connessi. Questo significa che una buona volontà può volere in realtà cose cattive e una cattiva volontà può volere in realtà qualcosa buona, ma a causa del peccato originale dell’uomo, quest’ultimo caso sarà meno frequente. E così, quando Kant sgancia la mente dalla realtà oggettiva, rende molto più facile per la volontà volere qualcosa di brutto mentre sembra essere buono. Così, in tutto un mondo dove la mente è sganciata dalla realtà oggettiva, è molto più facile per gli uomini essere ancora di buona volontà anche quando vogliono ciò che in realtà non è buono, perché la mente è stata radicalmente paralizzata.

Ecco ciò che P. Faber profetizza. Egli dice che alla fine del mondo, il problema non sarà tanto il cuore cattivo o la cattiva volontà quanto i cuori buoni con la mente paralizzata, in altre parole i cuori buoni con dei principi cattivi. Che cosa significa questo in pratica? Significa che oggi ci sarà un gran numero di cattolici che hanno la Fede e che hanno buone intenzioni, ma le cui menti non funzionano bene perché seguono, consciamente ma più spesso inconsciamente, l’insegnamento di Kant, così che la loro buona fede è corrispondentemente indebolita. Allora non riescono più a vedere come la Neochiesa sia una cancrena che grava sulla vera Chiesa cattolica, o come la Fraternità San Pio X di Monsignore sia stata messa in cancrena dai suoi successori. Ma in molti casi la cecità di tali anime non è necessariamente dovuta a malizia o alla mancanza di buona volontà.

Ne consegue che, nel trattare con tali anime in cui il soggettivo è stato scisso dall’oggettivo da un mondo intero paralizzato da Kant, un cattolico può facilmente commettere uno di due errori opposti ma collegati. Può dire che tali anime sono così innocenti di cuore da non potersi sbagliare nella mente, così la Neochiesa non può essere tutta in errore, quindi dovrei ricongiungermi ad essa, a Pachamama e a tutto – così si comportano oggi i capi della Neofraternità e tutti coloro che li seguono. Oppure può dire che gli errori nella mente della Neochiesa, e nella Neofraternità che desidera riunirsi ad essa, sono così gravi che non possono essere la vera Chiesa o la vera Fraternità, ed entrambi devono essere assolutamente evitate – così argomentano e si comportano quelli conosciuti come sedevacantisti e quelli che si rifiutano di essere chiamati sedevacantisti, ma che comunque parlano e agiscono come loro.

Al contrario, se riconosco come Kant abbia alla fine diviso il soggetto dall’oggetto, non dirò né che tali anime sono di buona volontà e quindi la loro dottrina è buona, né che la loro dottrina è così falsa che devono avere una cattiva volontà. Dirò invece che soggettivamente possono essere di buona volontà, ma in ogni caso sono oggettivamente di una tale cattiva dottrina che per la mia salvezza eterna non posso seguirli o andare in loro compagnia. E con il Santo Rosario pregherò la Madonna di tenere il mio cuore e la mia mente nell’equilibrio cattolico.

Kyrie eleison.

Malizia del modernismo – IV

Malizia del modernismo – IV on Giugno 6, 2020

Questi “Commenti” del 21 marzo scorso hanno affirmato di far risaltare “l’incredibile perversità, orgoglio e perfidia del filosofo Kant. Può sembrare un linguaggio pesante da parte di un cattolico che parla di un filosofo famoso e solo mondano, ma Kant non è solo mondano. Chi conosce veramente la Rivoluzione nella Chiesa del Vaticano II (1962–1965) non può fare a meno di riconoscere che i suoi tratti distintivi sono proprio la perversità, l’orgoglio e la perfidia. Ancora linguaggio pesante? Vediamo prima di tutto come ognuno di questi tre tratti si applichi al principio di Kant che la mente è incapace di conoscere il proprio oggetto, la realtà extra-mentale, per la quale essa è stata fatta da Dio (ma il Kantismo è stato fatto da Kant come una fortezza proprio per escludere Dio, diceva il grande teologo P. Garrigou-Lagrange [1877–1964]). E in secondo luogo come ognuno di essi si applichi al conciliarismo degli anni Sessanta.

Perversità del Kantismo. Quando nella sua Summa Theologiae (2a2ae, 154, art.12) San Tommaso d’Aquino vuole dimostrare la suprema malizia dell’omosessualità tra i peccati di impurità, lo fa comparandola con la negazione dei principi del pensiero insiti nella natura della mente. Ma Kant non nega solo uno o due principi naturali della mente, egli nega l’applicazione alla realtà esterna di ogni singolo principio innato della mente. Il kantismo è estremamente perverso, e questa conclusione non è corroborata da quanto sia diffuso il peccato contro natura tra gli studenti delle nostre “università” kantiane?

E del Conciliarismo. Tra i documenti del Concilio, Dei Verbum, sezione 8 paragrafo 2, dà un’ambigua definizione di Tradizione vivente, in nome della quale Giovanni Paolo II condannò l’immutabile Tradizione cattolica sulla cui base Monsignor Lefebvre consacrò giustamente quattro vescovi nel giugno 1988. In altre parole: per i Conciliaristi la Verità cattolica cambierebbe così tanto con gli anni che la versione di Monsignore dell’oggettiva e immutabile Tradizione non sarebbe più accettabile. Questo dissolvimento della Verità cattolica è totalmente perverso.

Orgoglio del Kantismo. Se la “cosa in sé” creata da Dio è per me inconoscibile al di là delle apparenze, dalle quali non posso coglierla, e se, come sostiene il Kantismo, io ricompongo la cosa dalle apparenze ai sensi con le leggi proprie della mia mente, allora io divento il creatore delle cose, esse sono fabbricate da me, e prendo io il posto di Dio. In effetti, Dio si rende percettibile ai sensi umani molto raramente – anche se Incarnato e toccato da San Tommaso, l’Apostolo ebbe bisogno di un atto di fede per credere nella Sua divinità (Gv. XX, 28) – Dio infatti è dietro le apparenze dei sensi e quindi per Kant inaccessibile alla mia mente. Dipenderebbe dalla mia volontà credere in Lui, così che sarebbe reale, non quello che so, ma quello che voglio. Voglio Dio, ed ecco che Egli è reale. Se questo fosse il fondamento dell’esistenza di Dio, potrebbe Egli essere più fragile? E se l’esistenza di Dio dipendesse dal fatto che io Lo voglia, potrebbe esserci un orgoglio umano più folle di questo?

E del Conciliarismo. Come dice molto chiaramente Don Calderón nel suo studio sul Concilio, Prometeo, la chiave con la quale il Concilio vuole adattare la religione di Dio all’uomo moderno è la libertà. L’uomo moderno non vuole che la verità oggettiva imprigioni la sua mente, né che la legge oggettiva diriga la sua volontà, e neanche che la grazia sani la sua natura per altro scopo che non sia la sua propria libertà. In breve: l’uomo moderno vuole che niente e nessuno sia superiore a se stesso. Egli sarebbe la creatura suprema in forza della sua libertà. Inoltre, egli sarebbe superiore a Dio stesso, perché è libero di scegliere il male, quello che Dio non è. Di nuovo, potrebbe esserci un orgoglio umano più folle di questo?

Perfidia del Kantismo. Negare, come fa il Kantismo, che la mente possa conoscere qualcosa al di là dell’apparenza dei sensi, non è negare che le cose sono ciò che sono, è semplicemente avere la pretesa assolutamente assurda che per essere quello che sono esse dipendano dalla mia mente. Come dire che per vivere, e anche per sopravvivere, la mia splendida mente sarebbe destinata a fabbricare i pasti sulle apparenze del tavolo della cucina, altrimenti mi verrà un po’ di fame. E parimenti fabbricherò tutte le cose necessarie alla mia esistenza quotidiana. Così, nella mia vita quotidiana potrò comportarmi come un normale non-kantiano e far credere alla gente che non sono affatto pazzo. Solo se dirò loro che la mia mente ha fabbricato la colazione essi si renderanno conto di avere a che fare con un pazzo. E’ in questo modo che potrò nascondere il mio interiore tradimento della realtà esteriore. E questo è potenzialmente perfido.

E del Conciliarismo. Il Vaticano II è perfido non solo potenzialmente, ma realmente. Sempre come ha abbondantemente chiarito Don Calderón, la sua vera essenza è stata quella di voler creare un nuovo umanesimo centrato sull’uomo che potesse passare per un cattolicesimo ancora centrato su Dio. L’oggettivo travestimento e l’inganno vennero scritti nelle carte del Concilio fin dall’inizio.

Kyrie eleison.

Appello Ammirevole

Appello Ammirevole on Maggio 30, 2020

Da quando i governi di tutto il mondo hanno bloccato la vita dei loro cittadini più di due mesi fa, a causa delle notizie disoneste sul pericolo del “corona-virus” proveniente dalla Cina, gli esperti onesti hanno contestato tali notizie. In tale repressione sono state comprese delle severe misure contro i cattolici che dovevano assistere alla Messa o a una qualsiasi liturgia della Settimana Santa. In quel momento, i capi della Chiesa e i laici hanno opposto poca resistenza. Ma all’inizio di questo mese alcuni ecclesiastici hanno pubblicato un “Appello per la Chiesa e per il mondo” in cui finalmente sono state apertamente denunciate le forze sinistre che stanno dietro la cosiddetta “pandemia”, anche se non sono state chiaramente nominate. Era ora che i cattolici, condotti come pecore al macello dai lupi dell’Anticristo travestiti da amici dell’umanità, ricevessero la guida di ecclesiastici di alto rango. Ecco una sintesi dell’Appello di 1375 parole:

Nella crisi odierna, noi sottoscritti Pastori della Chiesa riteniamo nostro dovere rivolgere questo Appello a tutti i cattolici e alle anime di buona volontà. Con le misure adottate dai governi di tutto il mondo con la scusa del coronavirus, sono stati violati i diritti dei cittadini e ristrette le loro libertà, mentre i fatti dimostrano che il panico mediatico suscitato sul virus è stato esagerato in modo sproporzionato. Abbiamo ragione di credere che vi siano poteri interessati a creare il panico tra la popolazione con il solo scopo di imporre permanentemente forme di inaccettabile limitazione delle libertà, di controllo delle persone, di tracciamento dei loro spostamenti. Tutto questo prelude in modo inquietante alla realizzazione di un Governo Mondiale fuori da ogni controllo. Tali misure hanno prostrato molti settori dell’economia e incoraggiato l’interferenza straniera, mentre i governi devono proteggere i loro cittadini e non indulgere nell’ingegneria sociale per dividere le famiglie e isolare gli individui.

Che gli scienziati dicano la verità e si guardino dai loschi interessi e dalle aziende farmaceutiche alla ricerca di enormi profitti grazie a costose cure per un virus non così pericoloso. Che i governi evitino rigorosamente tutti i sistemi di tracciamento o localizzazione dei loro cittadini, e non assecondino gli intenti nascosti di organismi sovranazionali che hanno fortissimi interessi commerciali e politici in questo progetto. Che i cittadini siano liberi di rifiutare i vaccini, e che i sedicenti “esperti” non godano di alcun tipo di immunità dall’azione penale. Che i media dicano la verità e non pratichino varie forme di censura come si sta facendo adesso, per imporre un unico modo di pensare, anzi una sottile dittatura di opinione, tanto più efficace per quanto sottile.

E infine, ma non meno importante, tutti ricordino che Nostro Signore Gesù Cristo ha concesso alla Sua Chiesa l’intera indipendenza dallo Stato per adorare Dio e per insegnare e governare i cittadini secondo i propri scopi: la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Lo Stato non può interferire nel governo degli affari della Chiesa, né può in alcun modo limitare la sovranità della vera Chiesa di Dio, né può in alcun modo limitare o proibire il culto pubblico o il dovere sacerdotale dei sacerdoti cattolici. Pertanto, siano rimosse tutte le restrizioni sul culto cattolico imposte con la scusa del coronavirus. Se i cittadini hanno dei doveri verso lo Stato, essi hanno anche dei diritti, che includono il rispetto della legge naturale e degli interessi di Dio che vengono prima di tutto.

Ci troviamo a combattere contro un nemico invisibile, che separa tra di loro i cittadini, i figli dai genitori, i nipoti dai nonni, i fedeli dai loro pastori, gli allievi dagli insegnanti, e così via, per cancellare secoli di civiltà cristiana con un’odiosa tirannia tecnologica in cui persone senza nome e senza volto possono decidere il destino del mondo confinandoci in una realtà virtuale. Ma Cristo vincerà. Preghiamo per i capi di governo che hanno una speciale responsabilità davanti al giudizio di Dio, Preghiamo Nostro Signore di proteggere la Sua Chiesa. E possa la Madonna sconfiggere i piani dei figli delle tenebre.

E questo appello è stato firmato da decine di eminenti laici, oltre che da diversi ecclesiastici.

Kyrie eleison.

Uomini che mancano

Uomini che mancano on Maggio 23, 2020

Quando l’Autorità abbandona la Verità nella Chiesa cattolica, come ha fatto fin dal Vaticano II, allora è più facile a dirsi che a cogliersi la linea sottile tra l’eresia a sinistra e lo scisma a destra. Quindi non c’è da stupirsi che un commento insolitamente acuto come quello di Mons. Lefebvre, citato negli ultimi due numeri di questi “Commenti” (“Ritirare i ponti”), susciti interesse.

Un laico ha persino messo in dubbio l’autenticità della raccomandazione: avrebbe potuto il dolce Monsignore dire una cosa del genere? Oh sì, l’ha fatto. Le parole originali sono un po’ meno eleganti della succinta citazione, ma la sostanza è identica – “Con questo, non resta che ritirare i ponti! Noi non abbiamo niente a che fare con queste persone (i romani conciliari). Cosa abbiamo in comune con loro? Niente! Non è possibile. Non è possibile” (6 settembre 1990). Il riferimento audio del 1990 è: Audio – Retrec – PASCALE90 o SACERDOTALE90. (Tuttavia, chiunque voglia verificare di persona la citazione faccia attenzione alle raccolte “rivedute” dei nastri di Monsignore, perché ogni sua parola fortemente contraria, come queste sui conciliaristi di Roma, potrebbe essere stata tagliata dai “redattori” della Neofraternità pro-Roma).

Un altro lettore che ha reagito alla citazione è un sacerdote, del Novus Ordo, ma ormai saldamente radicato in un Priorato della Neofraternità in Svizzera (senza essere stato riordinato sotto condizione, come meglio sappiamo). Egli pensa che “oggi le cose appaiono davvero diverse” perché l’attuale generazione di ufficiali a Roma è di una razza diversa da quella a cui Monsignore reagiva negli anni Ottanta, e i migliori di loro vogliono un autentico restauro della Chiesa. Egli conclude che adottare oggi l’attitudine di Monsignore lascia solo due soluzioni: o la “Resistenza” o il sedevacantismo, di cui tutti e due sono inaccettabili.

Ma, Padre, anche se gli attuali dirigenti della Chiesa possono essere uomini diversi dai sacerdoti traditori del tempo di Monsignore, che hanno fatto tutto il possibile per distruggere la vera Chiesa, essi hanno capito (o letto) la Pascendi? E le autorità ecclesiastiche dolci e benintenzionate a cosa servono alla Fede o alla Chiesa o alla FSSPX o alla “Resistenza”, se non hanno capito che il problema sta nelle menti di gomma che non riescono nemmeno a concepire la verità che c ondanna l’errore o il dogma che condanna l’eresia? Una mente di gomma che comprende la Tradizione non è sostanzialmente più utile alla Tradizione di quanto lo sia una mente di gomma che condanna la Tradizione. Né è vero che le cose sono “davvero diverse” dal tempo di Monsignore. Il segno che un sacerdote ha capito veramente qual è il problema si ha quando – almeno in senso figurato – decide di scendere a Roma con una mitragliatrice e mandare tutti i “dolci” ecclesiastici a incontrare il loro Creatore, come direbbe Putin. In breve, la “Resistenza” deve rimanere sulla sua strada, altrimenti la strada sarà divelta per fornire pietre che gridino la Verità al posto dei pastori silenziosi e dei loro cani che non abbaiano (cfr. Lc XIX, 40). La “Resistenza” non deve, non può, cedere!

Infine un buon sacerdote cerca di consolarci con la notizia avuta da un Priore della Fraternità che il Superiore Generale della Neofraternità ha detto ad un incontro a febbraio di tutti i Priori della Neofraternità in Francia che le discussioni tra la FSSPX e Roma sono ad un punto morto perché la FSSPX insiste ancora che la dottrina venga prima – ben fatto, Don Pagliarani – mentre Roma insiste nel voler concludere prima un accordo pratico. Ma c’è bisogno che Roma si preoccupi? Basta solo che aspetti che il frutto maturo cada nel suo grembo. Mons. Tissier oggi è così malato che, a quanto si dice, è stata predisposta una stanza a Ecône per assisterlo. Rimangono solo due vescovi della FSSPX ad occuparsi di quanto le serve in tutto il mondo. Quindi o il Superiore Generale deve sottostare alle condizioni di Roma per la consacrazione di altri vescovi, continuando la disastrosa politica conciliante del suo predecessore con i capi della Chiesa che, per quanto dolci, hanno perso la Fede, come ha detto Monsignore; oppure deve far consacrare altri vescovi senza il permesso del Papa, come fece Monsignore. Ma la Neofraternità è ancora in grado di seguire la linea eroica di Monsignore, sfidando gli (quantomeno) oggettivi traditori di Roma? C’è da dubitarne.

Kyrie eleison.