Commenti Eleison

Miracoli nel NOM?

Miracoli nel NOM? on Dicembre 3, 2016

Negli Stati Uniti l’anno scorso è sorta una seria controversia sul fatto che Dio possa fare miracoli nel contesto della Messa del Novus Ordo. Ora, se Dio attua dei miracoli soprannaturali, ovviamente è perché siano creduti, così che si rafforzi la fede soprannaturale della gente. E se Egli vuole che sia creduto qualcosa al di fuori dell’ordine naturale, ovviamente provvede fornendo prove sufficienti, come Lazzaro che esce dalla sua tomba al cospetto di una grande folla di astanti. E in questo senso la prova più convincente è di un genere materiale e fisico, che dunque non può essere in alcun modo il mero prodotto di una qualche mente umana, quantunque pia, come i giuochi del sole a Fatima nell’ottobre del 1917. Allora quale sarebbe la prova materiale e fisica di un miracolo eucaristico verificatosi in una Messa Novus Ordo?

E’ stato riferito che un tale miracolo si è verificato nella chiesa parrocchiale di Sokulka, Polonia orientale. Il 12 ottobre 2008, a un sacerdote ordinato cinque anni prima da un vescovo polacco consacrato nel 1980, mentre distribuiva la Santa Comunione capitò che un’Ostia consacrata gli cadesse sui gradini dell’altare. Egli si fermò a raccoglierla e la mise accanto al Tabernacolo in un piccolo vaso contenente dell’acqua. Dopo la Messa si chiuse l’Ostia nella sacrestia, affinché si sciogliesse nell’acqua, così che la Presenza Reale non ci sarebbe stata più e l’acqua avrebbe potuto essere eliminata in modo sicuro. Questa procedura è del tutto normale per tali incidenti nella liturgia cattolica.

Ma quando il 19 ottobre una Suora della parrocchia andò a controllare se l’Ostia si fosse sciolta, vide nel suo centro un qualcosa dall’intenso colore rosso, come un coagulo di sangue. Informò immediatamente il parroco, che insieme ad altri sacerdoti andò ad osservare quello che sembrava un pezzo di carne viva. Tutti gli osservatori furono stupiti. Poi venne l’Arcivescovo del luogo, di Bialystok, con diversi funzionari diocesani. Tutti rimasero profondamente commossi. Per disposizione dell’Arcivescovo, il 30 ottobre l’Ostia venne rimossa dall’acqua, posta su un piccolo corporale e collocata nel Tabernacolo ad asciugare. Ancora oggi mantiene la forma di un grumo di sangue.

Il 7 gennaio 2009, venne prelevato un campione dall’Ostia per essere esaminato da due morfopatologi, separatamente, presso la vicina Università di Medicina di Bialystok. Il loro giudizio unanime, indipendente l’uno dall’altro, fu che “tra tutti i tessuti degli organismi viventi, il campione assomiglia più al tessuto miocardico umanoproveniente dal ventricolo sinistro del cuore e tipico di una persona che vive uno stato di agonia. Per di più, entrambi i patologi trovarono, presumibilmente al microscopio, che le fibre del tessuto miocardico e la struttura del pane erano così strettamente legate insieme da escludere ogni possibilità di fabbricazione umana. Il 29 gennaio questa evidenza materiale e fisica venne presentata alla Curia Metropolitana di Bialystok, e si è in paziente attesa del giudizio ufficiale della Chiesa sull’origine soprannaturale dell’evento. In tale attesa, in un’omelia dell’ottobre 2009, l’Arcivescovo ha detto che saranno decisivi i frutti spirituali tra i cattolici. Si è già verificato un significativo aumento della pietà e della pratica religiosa dei cattolici del luogo, mentre ci sono stati centinaia di pellegrinaggi da altri luoghi e si sono verificati numerosi miracoli di guarigione e conversione.

Se la prova materiale è da credere, a Sokulka Dio ha operato un altro di una lunga serie di miracoli eucaristici avvenuti nel tempo per aiutare le anime a credere in qualcosa che di solito è abbastanza difficile da credere, e cioè che Egli è Realmente Presente sotto le apparenze del pane e del vino che sono stati consacrati. Ma come è possibile questo quando i cattolici tradizionali sanno che la Nuova Messa è la causa principale della distruzione della Chiesa con la perdita della fede a partire dal Vaticano II? Una risposta potrebbe essere che il Sacro Cuore, sapendo che i pastori sono stati i responsabili principali dell’ambiguo NOM, si rifiuta di abbandonare le Sue pecore e continua a nutrirle con ciò che è rimasto ancora cattolico in mezzo all’ambiguità. Per di più in mezzo a tutta la relativa disattenzione della Neo-Chiesa nel trattare la Santa Eucaristia, l’evento di Sokulka è un forte monito per i pastori e per le pecore – “Ricordate Chi state trattando – Me, il vostro Dio!”

Kyrie eleison.

Cinque “dubia”

Cinque “dubia” on Novembre 26, 2016

Con uno scandalo di una gravità senza precedenti, perfino nel regno dello scandalo diretto da Papa Francesco, Papa cattolico dal 2013, dopo essere stato sollecitato da quattro onorati cardinali sulla sua apparente negazione delle stesse basi degli insegnamenti della Chiesa sulla morale, lo stesso Papa ha appena fornito delle risposte pubbliche con le quali praticamente conferma la libertà dell’uomo dalla legge morale di Dio Onnipotente. Con questa conferma papale relativa alla religione conciliare dell’uomo in contrasto con la religione cattolica di Dio, si profila molto più da vicino uno scisma nella Chiesa universale. Da dopo il Vaticano II, per mezzo secolo i Papi conciliari sono riusciti a rimanere in un certo senso alla testa di due opposte religioni, ma tale contraddizione non poteva durare in maniera indefinita e presto doveva tradursi in una scissione.

Nel 2014 e nel 2015 Francesco ha tenuto dei Sinodi a Roma per consultare i vescovi del mondo su questioni relative all’umana famiglia. Il 19 marzo di quest’anno ha pubblicato la sua Esortazione Apostolica post-sinodale sulla “Letizia dell’Amore”, e l’ottavo dei suoi nove capitoli ha sollevato polemiche fin dall’inizio. Il 15 settembre, quattro cardinali in particolare hanno inviato al Papa una lettera privata e perfettamente rispettosa in cui gli hanno chiesto, come Sommo Pontefice, di chiarire cinque “dubia” o punti dubbi della dottrina rimasti poco chiari nell’Esortazione. Ecco l’essenziale dei cinque punti:—

1 Sulla base del § 305 dell’Esortazione, può una persona sposata vivere come marito e moglie con un’altra persona che non è il legittimo coniuge e quindi ricevere l’Assoluzione sacramentale e la Comunione mentre continua a vivere nel suo stato di quasi-sposato?

2 Sulla base del § 304, bisogna ancora credere che ci sono norme morali assolute che vietano atti intrinsecamente cattivi, e che sono vincolanti senza eccezione?

3 Sulla base del § 301, si può ancora dire che una persona che vive in violazione di uno dei comandamenti di Dio, ad esempio in adulterio, si trovi in una oggettiva condizione di peccato grave abituale?

4 Sulla base del § 302, si può ancora dire che le circostanze o le intenzioni relative ad un atto intrinsecamente cattivo per il suo oggetto, non potranno mai cambiarlo in un atto soggettivamente buono, o accettabile come scelta?

5 Sulla base del § 303, possiamo ancora escludere un qualsiasi ruolo creativo della coscienza, tale che la coscienza non può mai legittimare deroghe alle norme morali assolute che vietano gli atti intrinsecamente cattivi per il loro oggetto?

Su queste cinque domande che richiedono semplicemente un sì o un no, la risposta della Chiesa cattolica è sempre stata chiara, dal Nostro Divino Signore in poi, e non è mai cambiata: la Comunione non può essere amministrata agli adulteri; ci sono norme morali assolute; esiste una cosa come il “peccato grave abituale”; le buone intenzioni non possono far sì che il male agisca bene; la coscienza non può rendere legittimi gli atti cattivi. In altre parole, per i cinque quesiti da sì o no, bianco o nero, la risposta della Chiesa è sempre stata: 1 No, 2 Sì, 3 Sì, 4 Sì, 5 Sì.

Il 16 novembre, soli dieci giorni fa, i quattro cardinali hanno reso pubblica la loro lettera (cfr. Mt. XVIII, 15–17). Il 18 novembre, in un’intervista rilasciata al quotidiano italiano Avvenire, Papa Francesco ha dato l’esatto contrario delle risposte sì o no: 1 Sì, 2 No, 3 No, 4 No, 5 No (affermando ogni volta che “Queste cose non sono bianco o nero, siamo chiamati a discernere”, solo che così dicendo lui ha cercato semplicemente di confondere le inamovibili questioni di principio con le cangianti questioni dell’ applicazione del principio, le quali invece sottostanno alle questioni di principio.)

Tutto il merito ai quattro cardinali per aver fatto emergere luce e clarità per molte pecore confuse che desiderano giungere in Cielo. I Cardinali Brandmüller, Burke, Caffarra e Meisner saranno immersi nel Novus Ordo, ma evidentemente non hanno perso tutto il coraggio o il senso del loro dovere. Non ci può essere alcun dubbio sul fatto che abbiano agito con le migliori intenzioni nel pressare il Papa ad essere chiaro. E che significa questa chiarezza per la Chiesa? Il fatto che essa è sull’orlo della scissione.

Kyrie eleison.

Eccellente comunicato?

Eccellente comunicato? on Novembre 19, 2016

Il 31 ottobre Papa Francesco ha partecipato in Svezia ad un incontro ecumenico con degli esponenti luterani per preparare il prossimo 500° anniversario della rivolta di Lutero contro la Chiesa cattolica. Dopo l’incontro il Papa ha firmato con il Presidente della Federazione Mondiale Luterana una Dichiarazione congiunta, che è un ulteriore assoluto scandalo, in quanto compiuto dall’uomo che dovrebbe essere il Vicario di Cristo. Il 2 novembre, per protesta, il Superiore del Distretto francese della Fraternità San Pio X ha rilasciato un comunicato che condanna quella scandalosa dichiarazione. Gran parte del comunicato è encomiabile, e dovrebbe costituire quanto necessario per porre i Superiori della Fraternità di fronte ad un serio ostacolo sulla via che sta conducendo la Fraternità di Monsignore al tradimento con i neo-modernisti Romani, ma la sua conclusione è debole, al punto che il Comunicato può produrre l’effetto opposto.

Don Bouchacourt apre il suo Comunicato affermando che lo scandalo della Dichiarazione pro-luterana del Papa è tale che egli “non può rimanere in silenzio”. E l’intero passaggio in cui egli denuncia Lutero è irreprensibile. Eccolo:—

Come possiamo essere « profondamente grati per i doni spirituali e teologici ricevuti attraverso la Riforma » (citazione dalla Dichiarazione congiunta) quando Lutero ha manifestato un odio diabolico verso il Sommo Pontefice, un disprezzo blasfemo contro il Santo Sacrificio della Messa, insieme con il rifiuto della grazia salvifica di Nostro Signore Gesù Cristo? Egli ha anche distrutto la dottrina eucaristica rifiutando la transustanziazione, ha allontanato le anime dalla Santissima Vergine Maria e ha negato l’esistenza del Purgatorio. No! Il protestantesimo non ha apportato alcunché al cattolicesimo! Esso ha rovinato l’unità cristiana, ha separato interi paesi dalla Chiesa cattolica, ha sprofondato le anime nell’errore, mettendo in pericolo la loro salvezza eterna. Noi cattolici vogliamo che i protestanti ritornino all’unico ovile di Cristo che è la Chiesa cattolica, e preghiamo per questa intenzione. In questi giorni in cui celebriamo Tutti i Santi, noi ci appelliamo a San Pio V, a San Carlo Borromeo, a Sant’Ignazio e a San Pietro Canisio che hanno combattuto eroicamente l’eresia protestante e salvato la Chiesa cattolica.

Ma a fronte di questa denuncia, la conclusione di Don Bouchacourt è relativamente manchevole:—

Invitiamo i fedeli del Distretto di Francia a pregare e a fare penitenza per il Sommo Pontefice, affinché Nostro Signore, di cui è il Vicario, lo preservi dall’errore e lo mantenga nella verità di cui è custode. Io invito i sacerdoti del Distretto a celebrare una Messa di riparazione e a organizzare un’Ora Santa davanti al Santissimo Sacramento per chiedere perdono per questi scandali e per supplicare Nostro Signore di calmare la tempesta che scuote la Chiesa da più di mezzo secolo. Madonna Santa, Ausilio dei cristiani, salva la Chiesa cattolica e prega per noi!

Don Christian Bouchacourt, Superiore del Distretto di Francia della FSSPX

Questa conclusione è pia, e del tutto rispettosa verso Papa Francesco, ma riesce a dare una qualche idea della gravità del disorientamento del Papa che qui loda uno dei più grandi eretici anti-cristiani in tutta la storia della Chiesa? Difficile immaginare che Don Bouchacourt non abbia ottenuto da Mons. Fellay la previa autorizzazione a pubblicare il suo comunicato. E Mons. Fellay che non avrà avuto alcun problema perché si denunciasse il Lutero di 500 anni, ma avrà invece insistito perché si abbassassero i toni critici nei confronti del principale demolitore della Chiesa che abbiamo qui ed ora? In ogni caso il Comunicato serve allo scopo di Mons. Fellay per ingannare i sacerdoti e i laici tradizionali e ammorbidirli: suggerendo loro che la presumibile imminente Prelatura Personale non impedirà ad alcuno di denunciare gli scandali papali, ecc . . .

A questo punto, Don Bouchacourt si rende conto di quanto, come il suo predecessore, egli possa essere al servizio, anche contro la sua volontà, del tradimento della Fraternità? Cerchiamo di essere “semplici come le colombe”, ma anche “prudenti come i serpenti” ( Mt. X, 16).

Kyrie eleison.

Ecclesiastici consapevoli?- II

Ecclesiastici consapevoli?- II on Novembre 12, 2016

La settimana scorsa questi “Commenti” hanno sollevato la questione se il Superiore Generale della Fraternità San Pio X (SG in breve) sappia che cosa sta facendo quando pronuncia costantemente dichiarazioni contraddittorie: ora a favore della Tradizione cattolica, ora in linea con i Romani e la loro rivoluzione conciliare. Nella migliore delle ipotesi il SG sarebbe semplicemente un liberale confuso che confonde, diviso tra cattolicesimo e conciliarismo. Nel peggiore dei casi potrebbe essere un vero lupo travestito da agnello, che usa le parole semplicemente come strumenti politici per consentire ai romani di inglobare nella loro neo-chiesa conciliare la Fraternità un tempo cattolica di Mons. Lefebvre. Qui è in gioco la Fede. Così, per molti sacerdoti e laici è importante riuscire a capire con chiarezza se il SG è un pastore o un lupo, o una via di mezzo. Per una risposta molto chiara possiamo leggere quello che scrive un sacerdote francese resistente, Don Olivier Rioult, sull’ultimo numero della rivista bimestrale francese “Sous la Bannière”.

Egli parte dal comunicato del SG del 29 giugno, seguito alla riunione dei Superiori della FSSPX tenutasi appena prima nei pressi di Ecône, da cui cita delle frasi che potrebbero rassicurare alcuni cattolici sul fatto la FSSPX sarebbe tornata sulla pista tradizionale. Ma, dice Don Rioult, il SG nel passato ha detto tante volte una cosa e poi ne ha fatta un’altra, tale che le sue parole non hanno alcun valore per quanto riguarda la verità. Esse sono solo, come per innumerevoli politici moderni, degli strumenti della politica usati o abusati a seconda delle circostanze, in questo caso per far sì che la FSSPX si sottometta alle autorità della Neo-chiesa senza che ci si renda conto di ciò che sta accadendo. La prova sta nelle azioni del SG. Le azioni parlano sempre meglio delle parole. Ciò che il SG intende veramente lo si coglie meglio dalle sue azioni, che si muovono costantemente a favore della Roma conciliare.

Ed eccone alcune: l’accettazione della “remissione” delle “scomuniche”, nel 2009; l’accettazione della giurisdizione ufficiale per le confessioni e della giurisdizione ufficiale per lo stesso SG come prima istanza giudicante dentro della FSSPX; la preventiva presentazione dei nomi degli ordinandi sacerdoti negli Stati Uniti; l’accettazione della tolleranza diocesana per le ordinazioni sacerdotali in Germania. Lo stesso andazzo si verifica all’interno della FSSPX: retrocessione o rimozione degli oppositori alla sua politica romana, accompagnata dalla promozione di docili sostituti, spesso giovani relativamente poco idonei per responsabilità più gravose. E Don Rioult sottolinea che questa serie di azioni è chiaramente in linea con la Dichiarazione congiunta del SG e del numero due a Roma, il cardinale Müller, rilasciata dopo il loro incontro del settembre 2014, secondo la quale essi avrebbero “proceduto per gradi . . . prendendo il tempo necessario per appianare le difficoltà . . . al fine di raggiungere la piena riconciliazione”.

Questa procedura un passo alla volta, dice Don Rioult, ha il grande vantaggio per entrambe le parti di evitare l’impatto di un gesto chiaro, come la firma congiunta di un documento pubblico che rischierebbe di allarmare i seguaci della Tradizione su quanto sta succedendo. Così manifestate, le contraddizioni del SG confondono, ma sono sufficientemente “sottili” o “morbide” da assicurare sonni tranquilli ai cattolici che non stanno attenti né sono intenti a pregare. In effetti, le parole del SG si rivelano essere una cortina fumogena per mascherare specialmente ai sacerdoti della FSSPX ciò che egli è veramente, perché se tanti di loro fossero avvertiti e consapevoli, per lui sarebbe molto più difficile convincere Roma che sarà in grado di condurre nella neo-chiesa tutta la Fraternità, che è quello che Roma vuole per porre fine al corpo principale della resistenza alla loro religione del Nuovo Ordine Mondiale. Già nel 2012 il SG ha avuto l’amara esperienza che dopo aver predisposto ogni cosa a suo piacimento per la svendita, Roma rifiutò l’accordo perché venne a sapere pubblicamente che in quel momento i suoi tre confratelli vescovi della FSSPX erano tutti contrari. La Neo-chiesa ha bisogno di mettere in ginocchio la Tradizione, una volta per tutte.

Preghiamo per i sacerdoti della FSSPX, perché non si lascino ingannare dalla mafia di Menzingen, la blocchino e infine se ne sbarazzino.

Kyrie eleison.

Ecclesiastici Consapevoli?

Ecclesiastici Consapevoli? on Novembre 5, 2016

Un lettore di questi “Commenti” solleva una questione che tempo fa è stata posta spesso e adesso probabilmente meno spesso, ma che è ancora di un certo interesse: il Superiore Generale della Fraternità San Pio X (SG in breve) è consapevole di come contraddica se stesso? – nel luglio di quest’anno ha indetto una nuova Crociata del Rosario “esclusivamente” per ottenere il trionfo del Cuore Immacolato attraverso la Consacrazione della Russia, mentre più recentemente ha affermato che Roma vuole che la FSSPX occupi delle importanti posizioni nella Chiesa per aiutarla a superare il modernismo. La contraddizione è evidente, perché gli uomini di Chiesa che attualmente occupano delle posizioni a Roma sono certamente contrari alla Consacrazione come richiesta dalla Madonna, e le ragioni sono profonde.

Scrivendo a don Guy Castelain, a Le Moulin du Pin, F53290 Beaumont-Pied-de-Boeuf, Francia, si può chiedere una copia dell’eccellente editoriale nel suo bollettino della FSSPX di ottobre, dove egli elenca dieci motivi perché il Vaticano II è il ostacolo principale alla Consacrazione della Russia alla Madonna. Brevemente, la Consacrazione rappresenta un coinvolgimento politico contro la neutralità politica, il regno di Cristo contro la sua detronizzazione, il cattolicesimo contro la libertà religiosa, il Papa contro la collegialità, l’unica vera religione contro l’ecumenismo, il Cuore Immacolato contro una glorificazione della dignità umana dimentica della macchia o peccato originale, l’unica vera Chiesa contro la salvezza nelle altre religioni, la pace tramite il Papa cattolico contro la pace tramite lo “Spirito di Assisi”, e così via. Non c’è da stupirsi che Papa Francesco abbia detto a Vladimir Putin, che nell’incontrarlo gli aveva espresso l’interesse per la Consacrazione: “Non parliamo di Fatima”!

Ora, la politica umana e i politici possono risolvere con un compromesso molti scontri umani tra uomo e uomo, ma i dieci motivi di don Castelain dimostrano che lo scontro tra Fatima e i conciliaristi è nulla di meno dello scontro tra la “vecchia” religione di Roma, fresca come l’eternità, e la “nuova” religione del Vaticano II, stantia come il peccato. Qui si tratta di uno di quegli scontri tra Dio e l’uomo in cui il compromesso politico è fuori questione. Nel 1973, non aveva avvertito la Madonna ad Akita, in Giappone, che “. . . la Chiesa sarà piena di agenti del compromesso . . .”? La domanda per il SG diventa allora: è consapevole che egli è un “agente del compromesso”? Egli vede o no che sta promuovendo una contraddizione inconciliabile? Se lo vede, allora è un bugiardo, sia quando promuove Fatima sia quando protegge i conciliaristi, o entrambi. Se invece non lo vede, allora è cieco.

Un certo numero di cattolici è ormai convinto che il suo ultimo appello per una Crociata del Rosario è solo una manovra politica per ingannare i suoi seguaci più tradizionali. Certamente nel suo primo mandato come SG, tantissime sue parole e azioni indicano che egli vedeva lo scontro altrettanto chiaramente che Mons. Lefebvre. Ma poi deve essere sopraggiunta una svolta, da quando invece di tenere solo agli interessi di Dio ha voluto servire anche gli interessi degli uomini. E questo non si può fare ( Gal. I, 10), ma come molti di noi, egli voleva avere la sua fetta di torta e mangiarla, e la natura è esperta nel rivestirsi della grazia, dice l’ Imitazione di Cristo. E allora dev’essere sopraggiunto un tempo di transizione, quando era volutamente cieco, ma se la cecità volontaria si prolunga per troppo tempo, si trasforma in cecità abituale, che è una terribile punizione di Dio. Pare che tra il 2006 e il 2008 la Madonna ha ottenuto per lui più che sufficienti grazie perché potesse accorgersi di ciò che stava facendo, ma come i conciliaristi e Macbeth, egli ha “guadato il sangue” (Atto III, Scena 4) – quello della Chiesa. Al pari dei conciliaristi di Roma, egli ha certo bisogno delle nostre preghiere.

Lettori, se volete veder chiaro, recitate il Rosario, e se in questo nostro tempo oscuro non volete smettere di vederci chiaro, recitate ogni giorno tutti i 15 Misteri del Rosario. La Madre di Dio non vi farà fallire.

Kyrie eleison.

Disintegrazione

Disintegrazione on Ottobre 29, 2016

Le cose cadono a pezzi; il centro non può reggere,
La pura anarchia si rovescia sul mondo
La torbida marea del sangue dilaga, e in ogni dove
Annega il rito dell’innocenza;
I migliori hanno perso ogni fede, mentre i peggiori
Sono pieni d’ardore appassionato.

Questi famosi versi de Il Secondo Avvento, una poesia scritta nel 1919 sulla scia della Prima Guerra Mondiale dal poeta anglo-irlandese, W. B. Yeats (1865–1939), vengono in mente come una possibile spiegazione di come il movimento di resistenza al tradimento del 2012 della Fraternità San Pio X di Mons. Lefebvre possa essere così forte nella verità e ancora debole in unità e numeri. Il 1919 è quasi un centinaio di anni fa, e Yeats non era né cattolico né particolarmente interessato alla condizione della Chiesa cattolica, che allora sembrava essere fiorente. Ma i poeti possono essere visionari, e Yeats coglieva in questi versi una verità essenziale sulla civiltà occidentale, come emergeva da quella guerra che “stava spegnendo ogni luce in tutta Europa” (Earl Grey): da allora, le nazioni occidentali, sono andate disintegrandosi spiritualmente con un processo ininterrotto.

Ciononostante molti cattolici che oggi desiderano la Fede per sopravvivere, sono sconvolti dall’apparente debolezza della “Resistenza” degli stessi sacerdoti di Mons. Lefebvre in particolare, per l’evidente tradimento dei suoi principi da parte dei loro capi attuali, e cercano una spiegazione. Alcuni pensano che i sacerdoti della FSSPX non prendono una pubblica posizione contro la falsa conciliazione della Tradizione col Vaticano II, perché hanno paura di essere buttati fuori dalla Fraternità senza più un posto per dormire o qualcosa da mangiare. Ma i sacerdoti devono sapere che ci sono dei laici che sarebbero felici di sostenerli. Una spiegazione più approfondita potrebbe essere che i sacerdoti hanno paura di essere tagliati fuori da quella Fraternità che è insieme la loro famiglia umana e la struttura per la quale appartengono all’apparato della Chiesa. Ma anche qui, con una fede abbastanza forte saprebbero che la Provvidenza può supplire a entrambe le esigenze.

D’altra parte, se guardiamo alla svendita della Fraternità nel 2012 tenendo presente la doppia disintegrazione delle due Guerre Mondiali, seguita dalla ben più terribile disintegrazione della Chiesa cattolica al Concilio Vaticano II (1962–1965), è giogo forza ammirare l’eroica impresa di Mons. Lefebvre nel raccogliere insieme i frammenti volanti di tale esplosione senza precedenti, ma non possiamo essere fortemente sorpresi se la Fraternità San Pio X esplodesse a sua volta dall’interno, o se i profughi della sua disintegrazione dovessero avere difficoltà a reintegrarsi fuori di essa. Le cose sono andate in pezzi, e le menti e i cuori con esse. Io penso che non sia rimasta abbastanza integrità o integrazione nei cuori e nelle menti perché noi si possa pensare di ripetere l’impresa di Monsignore. Il mondo è a quasi 50 anni di declino dal 1970, quando Monsignore fondò la Fraternità.

Ciò significa, non che non ci sia niente da fare, ma che in ciò che deve essere fatto si deve operare più dal punto di vista di Dio e meno da quello dell’uomo. Alla stessa fine del mondo, Dio permetterà che la Fede quasi sparisca ( Lc XVIII, 8), ma ci saranno ancora alcune anime che credono, che sperano e che amano. Nel 2016 Egli ci sta dando un’anticipazione di tale sparizione, ma le anime dovrebbero essere in grado di riconoscere che hanno ancora una notevole libertà di credere, sperare ed amare. E dovrebbero essere in grado di prevedere che anche il più potente degli Stati di polizia non avrà il potere di impedire loro di farlo. Inoltre, quanto più pesanti saranno le circostanze che peseranno su tale libertà, tanto più accetta in Cielo sarà la perseveranza di ogni anima nella devozione a Dio, al Suo divino Figlio e alla Beata Vergine, e tanto maggiore saranno i meriti di tali anime. Soprattutto, tanto maggiore sarà il loro costante contributo al benessere della Chiesa. In nessun caso tutto è perso, e mai potrà esserlo. La Chiesa di Dio non è cosa meramente umana.

Kyrie eleison.