Commenti Eleison

Migrazione religiosa

Migrazione religiosa on Febbraio 25, 2017

Quindi vi è un Potere Globale dietro il continuo flusso di immigrati non europei in Europa, e la religione è “decisiva” in quel diluvio – così “Commenti Eleison” ne ha parlato la settimana scorsa. E allora sorgono due domande – chi o che cosa è questo Potere? E come può entrare la religione in una questione così prettamente politica?

Per quanto riguarda l’identità di tale Potere Globale, della cui esistenza l’economista ungherese era così sicuro, senza comunque essere disposto ad identificarlo, è facilmente rintracciabile su Internet (se non è stata soppressa) un’affascinante e spaventosa clip di un’intervista ripresa nel 2010, lunga solo pochi minuti, nella quale un’ebrea sostiene che sono gli ebrei che stanno guidando la trasformazione multi-culturale dell’Europa. Barbara Spectre è nata negli Stati Uniti nel 1942, laureatasi in studi filosofici negli Stati Uniti, è stata attiva come educatrice dal 1967 in Israele, e nel 1999 è emigrata in Svezia per raggiungere il marito, rabbino della sinagoga di Stoccolma. Se si guarda la clip, appare evidente che nessuno l’ha costretta a rivelare chi sta dietro la trasformazione dell’Europa oggi in atto. Piuttosto lei crede sinceramente in tale trasformazione e in quello che gli Ebrei stanno facendo in Europa, perché lei sostiene che l’invasione di immigrati sarà la sola cosa che consentirà all’Europa di sopravvivere. Ecco le sue parole:—

Penso che ci sia una recrudescenza di antisemitismo perché ad oggi l’Europa non ha ancora imparato ad essere multiculturale. E penso che stiamo (noi Ebrei) per partecipare alle doglie di quella trasformazione che dovrà arrivare. L’Europa sta finendo di essere quell’insieme di società monolitiche che è stata nel secolo scorso. Gli Ebrei si stanno ponendo al centro di questo. Per l’Europa si tratta di compiere un’enorme trasformazione. Ora si sta andando verso una modalità multiculturale e gli Ebrei ne saranno risentiti a causa del nostro ruolo di primo piano. Ma senza tale ruolo di primo piano e senza questa trasformazione, l’Europa non sopravviverà.” (Vedi: https://​www.​youtube.​com/​watch?v=MFE0qAiofMQ)

Ecco una risposta convincente alla domanda sull’identità del Potere Globale. Attiva a livello universitario per oltre 30 anni in Israele, ardente sionista e moglie di un rabbino, Barbara Spectre avrà potuto facilmente conoscere ciò che gli Ebrei stavano progettando per l’Europa, già anni prima che l’invasione degli immigrati in Europa divenisse l’inondazione che è oggi. E la padronanza ebraica su tutti e cinque gli elementi indicati dall’economista ungherese come condizioni necessarie per gestire la marea di immigrati, rende del tutto plausibile l’identificazione di tale “Potere Globale” col potere ebraico. Ma perché gli Ebrei vogliono trasformare l’Europa “monolitica” in un’Europa “multi-culturale”? La risposta sta in una forza trainante che si trova ben dietro e sopra la mera politica.

Da quando i farisei e gli scribi crocifissero Nostro Signore Gesù Cristo, perché stava trasformando il popolo di Dio da qualcosa di razza ebraica in un gregge di credenti cattolici, essi hanno perseguitato la Sua Chiesa per quasi due millenni (si legga il Complotto contro la Chiesa di Maurice Pinay). Ancora oggi i capi ebrei credono di essere gli unici ad aver ricevuto da Dio i doni e i diritti per governare il mondo. Ora l’Antico Testamento è venuto da Dio, ma esso mira diritto al Nuovo Testamento, che lo ha sostituito, e così i successori dei farisei hanno ritenuto di dover distorcere il Vecchio Testamento in Talmud, che è ferocemente anti-cristiano. Pertanto il talmudismo è una falsa religione che ha dato però sostegno pseudo-religioso e alimentazione alla secolare spinta farisaica ad uccidere la Cristianità.

Ora, la Chiesa di Cristo è nata e cresciuta in Medio Oriente e si è diffusa rapidamente intorno a tutto il Mar Mediterraneo, ma quando il Medio Oriente e il Nord Africa hanno ceduto all’Islam, la Fede è stata accolta e si è diffusa principalmente in tutto il mondo dagli Europei, di razza bianca, ed in Europa è stata distribuita dalla Provvidenza nella varietà delle nazioni europee. Fu così che San Francesco Saverio in India pregò Sant’Ignazio di inviargli dall’Europa sacerdoti europei atti a fare i missionari. Da qui l’odio quasi religioso dei successori dei farisei per le nazioni bianche d’Europa, da qui la spinta “multi-cultuale” ebraica per dissolvere le “monolitiche” nazioni d’Europa. E a meno che queste nazioni tornino a Dio e alla Sua unica vera Chiesa, la Sua giustizia rischia di permettere che tale spinta dei farisei di oggi abbia successo, salvo che non l’interrompa la Sua misericordia.

Kyrie eleison.

Migrazione politica

Migrazione politica on Febbraio 18, 2017

Discutendo una settimana più tardi, alla televisione ungherese, il comportamento scorretto dei migranti a Colonia alla fine dello scorso anno, un ex politico ed importante economista ungherese, Dr. László Bogár, ha tentato di scoprire le radici del problema dell’invasione dei migranti, che ancora continua in Europa, vedi – youtu.be/TKpe4swiVOc. La sua analisi delle radici politiche si spinge fino a dove la pubblica opinione glielo permette nel nominare l’innominabile Potere Globale che sta dietro l’invasione, ma non si accosta alle radici religiose, che sono decisive. In effetti, chi pensa ancora che oggi la religione conti qualcosa nel mondo? C’è da sperare che i lettori di questi “Commenti” possano concepire sia che esiste questo funesto Potere, sia che solo la vera Chiesa Cattolica possa neutralizzarne il veleno. Qui di seguito, in corsivo, l’analisi del Dr. Bogár, riassunta e adattata — https://youtu.be/8ERmOpZrKtw :—

Un Potere Globale vuole annichilire tutto ciò che è umano, tutto ciò che ha dignità. E dal momento che l’Uomo Bianco Europeo possiede ancora molto di entrambi, ecco che vuole annichilire l’Uomo Bianco Europeo. Quindi sta spingendo verso l’Europa una massa di migranti alieni con l’aiuto di risorse gigantesche. Ovviamente, dovrebbe essere evidente a chiunque ha un minimo di buon senso che per la relativamente rapida spinta di milioni di persone attraverso migliaia di chilometri, sono necessarie una serie di cose.

Primo, per finanziare l’operazione, diciamo che servono un minimo di dieci miliardi di dollari. Secondo, per dirigere e controllare la spinta, servono un minimo di alcune migliaia di agenti rigorosamente segreti; e se mai occasionalmente si accendesse una luce su questa operazione abilmente mascherata, ecco che, terzo, sono necessari i media per ripristinare in fretta il travestimento. Quarto, per organizzare l’operazione, è indispensabile la completa collaborazione del sindacato mondiale del crimine, con le sue decine di migliaia di trafficanti di esseri umani per gestire i migranti. E, infine, è necessaria la cinica collaborazione dei capi politici europei, come il primo ministro britannico, che oggi è stato in visita qui da noi, ed i capi di Francia e Germania, i quali hanno partecipato parimenti alla distruzione della Libia e della Siria. Oltre a creare il caos, questi capi hanno annunciato con orgoglio che lo stanno facendo in nome dell’Europa, della cultura occidentale, della democrazia. Questi sono i veri responsabili dell’orrore che abbiamo appena visto a Colonia, e qualcosa mi dice che questo è solo un debole preludio di qualcosa di molto più sinistro . . .

La verità è che lo stesso Potere Globale sta portando l’Europa ad un conflitto altrettanto brutale che la prima e la seconda Guerra Mondiale. In effetti, l’Europa si sta lasciando trascinare in una terza Guerra Mondiale. L’invasione dei migranti è solo il risultato finale di un enorme processo nascosto. Ora, si può contrastare l’orrore al termine del processo, ma se non comprendiamo il processo stesso e non lo soffochiamo alla radice all’interno della struttura del potere globale, allora gli orrori come l’invasione dei migranti potranno solo continuare. Purtroppo, a questo punto è necessaria la cooperazione internazionale, ma la realtà è che il capo ungherese, Viktor Orban, è rimasto praticamente da solo. Quando la Libia fu bombardata in maniera infernale, egli fu il solo politico europeo ad esprimere le sue preoccupazioni e le riserve su quali sarebbero state le conseguenze strategiche. Pochi, troppo pochi politici hanno espresso le stesse preoccupazioni. Pertanto l’Ungheria ha dovuto fare da sé, ed è per questo che siamo sotto costante attacco. In Ungheria non abbiamo bisogno di combattere una guerra civile, perché abbiamo chiuso le nostre frontiere, ma ora dobbiamo aspettare che le altre nazioni d’Europa facciano lo stesso.

Purtroppo, ora che si tratta di sradicare il processo di cui gli orrori dei migranti nelle città europee sono solo i frutti marci, triste a dirsi, l’Europa è già del tutto sconfitta. Il processo può solo portare ad una guerra civile. MA È QUESTO L’OBIETTIVO. Questo è quello che vuole il detto Potere Globale. Il Potere Globale vuole soprattutto una indefinita, brutale guerra di 30 anni, esattamente come la devastante Guerra dei 30 Anni del XVII secolo (che fu opera dello stesso Potere Globale). Esso vuole proprio che in Europa si sviluppi una guerra civile che duri decenni.

Kyrie eleison.

Cinquecento

Cinquecento on Febbraio 11, 2017

Questo numero di “Commenti Eleison”, per la festa della Madonna di Lourdes, 2017, è il cinquecentesimo a partire dal primo numero uscito il 6 luglio 2007. Per nove anni e mezzo questi “Commenti” sono apparsi su Internet una volta a settimana, di solito il sabato, a meno di qualche ritardo o altro, e ogni settimana per tutto questo tempo con solo poche eccezioni. E ogni sabato, attraverso un sistema elettronico di mailing-list essi raggiungono migliaia di abbonati. In inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, sono anche accessibili su stmarcelinitiative.com, e c’è da dire che se qualcuno smette di ricevere i “Commenti” via e-mail, mentre intende continuare a riceverli, questo non avviene perché il suo indirizzo è stato cancellato dagli amministratori della mailing-list. Di solito accade a causa di un difetto elettronico, per esempio quando il computer di qualcuno scambia i “Commenti” per spam. Su altri siti i “Commenti” appaiono ogni settimana anche in ceco, giapponese, coreano e portoghese.

I “Commenti” non sono mai lunghi, anche se a volte hanno un supplemento. In inglese raramente superano le 700 parole, occupando lo spazio consentito da una pagina A4 con corpo 12. Questa brevità ha il vantaggio di assicurare ai lettori con poco tempo a disposizione, di leggerli in non più di un paio di minuti ogni settimana. D’altra parte la brevità ha lo svantaggio che i “Commenti” raramente possano affrontare un argomento con una qualche profondità. Di tanto in tanto alcuni numeri offrono una sequenza sullo stesso argomento, per poterlo esaminare un po’ più in dettaglio, ma anche allora i contenuti non sono affatto accademici, né pretendono di esserlo. Gli studiosi usano un po’ più di 700 parole per affrontare un argomento, e molti lettori odierni hanno poco tempo per più di 700 parole.

Quello che i “Commenti” cercano di fare è di guardare alla realtà del mondo moderno che ci circonda e stabilire una qualche connessione ragionevole e coerente tra la fede cattolica, senza la quale non possiamo essere salvati ( Eb. XI, 6), e lo scenario sempre più buio del mondo e della Chiesa che noi tutti conosciamo. Che i “Commenti” riescano in tale scopo, è cosa che i lettori devono giudicare da sé. Essi non sono certo infallibili, venendo com’è da un vescovo cattolico per cui i ponti con qualsiasi struttura ufficiale sono stati rotti, e che per due volte è stato dichiarato “scomunicato” (1988 e 2015) dalla Roma ufficiale (cosa che, ahimé, potrebbe essere più un onore che un disonore – Dio lo sa). Ma se egli stesso andasse a rivedere tutti i numeri arretrati, potrebbe trovare dei giudizi che cambierebbe alla luce degli eventi successivi. Egli potrà fare i salti mortali per essere gentile con gli ecclesiastici responsabili del Vaticano II e delle sue conseguenze, ma come disse una volta Don Putti, il fondatore di SiSi NoNo: “Sono tutti delinquenti” – e oggettivamente, sono tutti delinquenti.

Così, mentre molti lettori potrebbero trovare i “Commenti” piuttosto tetri e troppo pessimisti, il loro autore può sospettare che se ha commesso un errore, lo ha fatto laddove è stato un po’ troppo ottimista. Paradossalmente, il presunto arci-conservatore della FSSPX e arci-critico della Neochiesa può sembrare che vada abbastanza leggero con i praticanti della religione Novus Ordo. Egli direbbe che ha seguito Sant’Agostino: “uccidi gli errori, ma ama gli erranti”. Altri potrebbero essere meno gentili e dire che sotto sotto è stato un ardente liberale per tutto il tempo – sono queste le delizie della nostra epoca moderna! In ogni caso egli non si aspetta che i “Commenti” arrivino al loro millesimo numero. Si aspetta davvero invece che l’elettronica, da cui essi dipendono, in un prossimo futuro venga eliminata dall’etere a causa della guerra, o paralizzata a terra dagli agenti del Nuovo Ordine Mondiale, alle cui bugie Internet ha fatto tanto male, nonostante le molteplici miserie dello stesso Internet.

Nel frattempo, ogni onore e ringraziamento a Dio Onnipotente e alla Madonna di Lourdes per ogni piccolo aiuto che i primi 500 numeri possono aver recato alle anime, e vogliano le anime pregare perché da molti altri numeri dei “Commenti”, secondo i disegni della Provvidenza, venga ancora un poco di luce e calore.

Kyrie eleison.

Fiaba?

Fiaba? on Febbraio 4, 2017

C’era una volta una giovane ragazza (FSSPX) che era stata molto ben educata dal suo buon padre (Mons. Lefebvre). Egli l’aveva messa in guardia riguardo a Don Giovanni (i Papi neo-modernisti). Per un certo numero di anni la ragazza si mantenne seria e prudente, e resistette alla corte di Don Giovanni. Ma, ahimè, un giorno il suo amato padre morì, e la ragazza ereditò la sua fortuna. Per un po’ lei rimase fedele ai suoi precetti. Attorniata da un gruppo di altre ragazze sagge e prudenti (gli anti-liberali della FSSPX), lei continuò ad amministrare la sua fortuna, guardando agli orfani nella tenuta di suo padre (i cattolici tradizionali).

Ma il tempo passa. Lei non è più così giovane. Incomincia a temere di diventare troppo vecchia per sposarsi. Teme che continuando a lavorare la sua lana e a portare avanti il suo paziente lavoro di ricamo, presto possa rimanere da sola. Povera ragazza! Così vuole essere amata, vuole avere dei figli legittimi (i tradizionalisti riconosciuti da Roma). Vuole fare più del solo lavoro di carità a favore degli orfani. Si annoia della sua vita. I vicini (i conservatori e i tradizionalisti postisi sotto Roma) la deridono e la insultato perché vogliono che si sposi.

Ora, Don Giovanni aveva più e più volte dimostrato quanto fosse malvagio, e aveva rovinato e disonorato molte brave ragazze (le Comunità passate sotto Roma), ma lui era erede della più grande famiglia nel Regno, con il titolo di Vice-Re (Vicario di Cristo). Dopo uno studio prolungato sul carattere e la virtù della ragazza, lui escogita un modo speciale per sedurla: farà appello ai suoi più alti sentimenti. Così esordisce ammettendo che egli è ben lungi dall’essere perfetto, che ha fatto anche tanti errori. E quindi chiede alla ragazza se possono incontrarsi per discutere le cose. Lei ne approfitta per dirgli tutto quello che pensa di lui e dei suoi amici (Colloqui del 2009–2011). E durante un lungo tempo (2006–2012) lei ripete anche in pubblico che il matrimonio con lui è fuori discussione a meno che lui non emendasse la sua condotta.

E allora Don Giovanni ha una brillante idea! Dice alla ragazza che lei non è come tutte le altre ragazze che ha conosciuto. Che la sua ostinata resistenza gli ha aperto gli occhi. Che lei sola può curare le sue ferite (i disastri post-conciliari), e farlo cambiare, e mutare in buona la sua condotta! La ragazza decide di chiedere consiglio ai suoi amici. Li riunisce nella tenuta di suo padre (Ecône, 2012). Purtroppo nel frattempo si sono allontanate da lei le brave ragazze che il suo defunto padre le aveva scelto come compagne (un vescovo e i sacerdoti della Resistenza). E lei ha scelto come amiche delle ragazze sciocche che erano ubriache di gioia al pensiero che la loro amica sposasse il Vice-Re. Così queste si sono date da fare a convincerla (Capitolo Generale del 2012 e dopo) che lei avrebbe potuto trasformare il suo futuro marito come San Clotilde aveva trasformato Clodoveo. E le hanno anche detto che il desiderio di Don Giovanni di essere aiutato da lei dimostrava che si stava già ravvedendo!

Nel frattempo Don Giovanni continuava con la seduzione, mantenendo i contatti e le discussioni con la ragazza e con le sue amiche più strette. Così, nonostante i rimproveri e i ripetuti avvertimenti dalle brave ragazze che ora vivono nei boschi intorno alla casa signorile di suo padre, lei prende la sua decisione! Crede in quello che le dice Don Giovanni! Crede agli argomenti delle ragazze sciocche! Sì, lei, e solo lei, riuscirà a salvare Don Giovanni da se stesso! Se avesse potuto sentirla, il suo caro vecchio padre le avrebbe dato la sua approvazione!

Povera ragazza! Ha perso il senso della realtà! Non riesce più a vedere che la vera natura del Vice-Re è corrotta, e che egli è sicuro di poter corrompere anche lei e tutti i suoi futuri figli, e tutti gli orfani nella tenuta di suo padre. E le brave ragazze? Esse sono tremanti di freddo nei boschi intorno alla tenuta, dove erano state scacciate. Piangono per il buon vecchio padre con lamenti che spezzano il cuore. Se solo egli potesse tornare indietro! Oh caro! Oh guai a noi! Ma l’unica risposta al loro triste lamento è il sibilo del vento invernale tra gli alberi. E’ notte . . .

Kyrie eleison.

Alleato benevolente?

Alleato benevolente? on Gennaio 28, 2017

Mons. Athanasius Schneider, originario della Germania, ma ora vescovo di Astana in Kazakistan, si è fatto conoscere dai tradizionalisti in questi ultimi anni per le sue molte affermazioni almeno apparentemente amichevoli per la Tradizione cattolica. Per esempio l’anno scorso si è associato pubblicamente agli interrogativi che i quattro cardinali hanno presentato sulla dottrina esposta da Papa Francesco nel documento pontificio, Amoris Laetitia. Quando si fa tanto per criticare lo scivolamento a “sinistra” della Chiesa, è possibile che poi non si comprenda o apprezzi l’essere attaccato da “destra”, ma qui è in giuoco la Verità, non le nostre piccole personalità.

Eccellenza, molte grazie per le tante volte che Lei ha avuto il coraggio di difendere apertamente la Verità, ma bisogna capire che l’intera Verità è molto più forte, e più esigente, di quanto si pensi. Lei ha concesso ultimamente un’intervista a Adelante la Fe. Per favore, non ne faccia una questione personale, se cito (in corsivo) alcune delle sue risposte e le critico:—

Sono convinto che nelle attuali circostanze, Mons. Lefebvre avrebbe accettato senza esitare la proposta canonica di Roma di una Prelatura personale.

Eccellenza, questo è impossibile. Mons. Lefebvre credeva, e provava con argomenti tratti dalla teologia e dalla storia della Chiesa, che il Vaticano II è stato un tradimento senza precedenti dalle più alte autorità della Chiesa nei confronti di 1900 anni di immutabile dottrina della Chiesa. Ma la Roma ufficiale sta ancora seguendo quel Concilio oggettivamente infido. Quindi porre la FSSPX sotto questa Roma significherà porre la volpe a capo del pollaio. Monsignore speraba sempre che Roma tornasse sulla retta via. Essa non l’ha ancora fatto.

Mons. Lefebvre fu un uomo con un profondo “sensus ecclesiae”, o senso della Chiesa.

Questo è vero, perché prima di tutto aveva una comprensione profonda e chiara della dottrina o dell’insegnamento cattolico, che è il cuore della Chiesa. “Andate, INSEGNATE a tutte le nazioni”, fu l’ultima istruzione di Gesù ai Suoi Apostoli ( Mt. XXVIII, 20). Il Vaticano II ha tradito la dottrina cattolica, e così è esattamente il forte senso della Chiesa di Monsignore che gli fece ripudiare quel Concilio. Gli odierni conciliaristi a Roma non potranno mai ricostruire la Chiesa.

Egli consacrò quattro vescovi nel 1988 perché era convinto che vi fosse un reale stato di necessità.

Fu la crisi oggettiva a dare origine alla convinzione soggettiva, e non il contrario. Il nostro mondo moderno è mentalmente malato di soggettivismo. Monsignore era un oggettivista.

Se la FSSPX rimane canonicamente indipendente per troppo tempo, i suoi membri e i suoi seguaci perderanno il senso della necessità di essere soggetti al Papa, e finiranno non più cattolici.

Il Papa è il Papa allo scopo di “confermare i suoi fratelli” nella Fede. Vedi Luca XXII, 32. Se egli è un Papa conciliare con la sua fede corrotta dal Vaticano II, non può più dare ciò che non ha. E’ per l’essere soggetti ai Papi conciliari che innumerevoli cattolici da dopo il Concilio hanno perso la vera Fede.

Nessun cattolico può scegliere a quali Papi sarà o non sarà soggetto. Dio guida la Sua Chiesa. L’attuale crisi nella Chiesa è senza precedenti, perché mai prima d’ora nella storia della Chiesa c’era stata una serie di Papi che hanno minato la vera Fede, come si è visto a partire dal Vaticano II. Questo significa che i cattolici devono – eccezionalmente – giudicare i loro Papi, vescovi e sacerdoti. Con questa crisi Dio purifica la Sua Chiesa e, quando la purificazione sarà completa, Egli concederà alla Sua Chiesa un grande e vero Papa cattolico.

Ho detto a Mons. Fellay, che noi a Roma abbiamo bisogno della FSSPX nella grande odierna battaglia per la purezza della Fede.

Eccellenza, voglia credere che la Roma conciliare farà del suo meglio per completare la corruzione della Fede della FSSPX. Già la FSSPX ufficiale ha deviato abbastanza dall’oggettiva Fede di Monsignore.

Kyrie eleison.

Colore, poesia…

Colore, poesia... on Gennaio 21, 2017

“Non si può vivere a lungo sulla politica, sui bilanci e sui cruciverba. Non si può vivere a lungo senza poesia, colore, amore”- parole di Antoine de Saint Exupéry (1900–1944), aristocratico francese, aviatore e scrittore, non cattolico, ma che lottò in cuor suo con il materialismo del XX secolo. Egli disse di se stesso: “Io sono un uomo che fruga tra la cenere, un uomo che lotta per trovare le braci della vita nel fondo di un camino.” E descrisse nella sua memoria filosofica Terra degli uomini (1939) una scena di lavoratori con le loro famiglie ammassati in un treno di notte da Parigi a Varsavia, e scrisse che era tormentato non tanto dalla miseria della scena quanto dal vedere “in ognuno di questi uomini un po’ di Mozart assassinato.”

Queste citazioni sono venute in mente dopo una visita l’anno scorso alla Bertramka, una villa posta appena fuori del centro di Praga nella Repubblica Ceca, resa nota nel tardo 18° secolo dalle visite effettuatevi dal famoso compositore, Wolfgang Amadeus Mozart. A quel tempo era raggiungibile dalla città con una passeggiata di mezz’ora lungo strade di campagna e un viale di ippocastani che portava al cancello nel cortile anteriore e si apriva su un giardino in pendenza con aiuole e alberi da frutto. Oggi il viale ombreggiato ha lasciato il posto ad un enorme centro commerciale che si snoda lungo una strada urbana carica di traffico pesante, regolata solo da un semaforo. Il cancello è ancora lì, ma il giardino in pendenza è diventato selvatico, con una statua solitaria del grande musicista e con il tavolo in pietra dove si suppone egli abbia terminato di comporre la sua opera di fama mondiale Don Giovanni. Poco dopo egli diresse la sua prima esecuzione nel teatro dell’opera della città, ancora in uso. Per quanto riguarda le due camere occupate nel Bertramka da Mozart, esse sono state fedelmente conservate, ma quella che una volta era una considerevole raccolta di reperti mozartiani, quest’ottobre non c’era più. Nel Bertramka persiste ancora l’atmosfera, ma molto lì sussurra solo di “Mozart assassinato”.

Eppure nel 18° secolo Praga fu molto gentile con lui. Nel 1786, a differenza di Vienna, riservò una calorosa accoglienza all’altrettanto popolare e famosa opera di Mozart Le nozze di Figaro, e lo stesso fece l’anno successivo col Don Giovanni. E quando Mozart morì nel 1791, mentre la sua città d’adozione, Vienna, gli riservò solo la tomba di un uomo povero, Praga lo onorò con una sontuosa Messa da Requiem a cui assistettero migliaia di persone e che venne eseguita da un centinaio di musicisti che rifiutarono qualsiasi compenso. Furono gli Imperatori cattolici e i nobili che, per ripristinare la Boemia cattolica dopo la trentennale devastante guerra di religione (1618–1648), stabilirono una diffusa educazione musicale per i giovani Boemi che fossero in grado di suonare musica nei servizi in Chiesa. Fu questa educazione cattolica che fece crescere a Praga un pubblico capace di amare immediatamente Mozart e la sua musica.

Si può dire lo stesso per i cattolici di oggi, o siamo anche noi “assassini di Mozart”? Per Saint Exupéry, Mozart era in qualche modo l’opposto del materialismo. Ma quanti Tradizionalisti oggi si annoiano con una Messa cantata, e non vedono l’ora di tornare ai loro bilanci e ai loro cruciverba? Ahimè, non ci sono molti dei nostri ragazzi che quasi si vergognano di saper cantare? E uguale per le nostre ragazze, Oh Dio! Una gran parte di loro, non preferisce forse diventare astronauta o stella della pallavolo, piuttosto che saper suonare uno strumento musicale che potrebbe aiutarle a civilizzare i propri mariti, umanizzare i propri figli e mettere armonia nella propria casa? Un proverbio tedesco dice che gli uomini fanno la cultura, ma sono le donne che la trasmettono. Non è forse suicida per una società non promuovere nelle sue ragazze le vere “cultura, poesia e amore”, che penetreranno poi profondamente nelle loro future famiglie e attraverso di queste nella società?

Quanto a Mozart, egli non è certamente il massimo della spiritualità nella musica occidentale, e nella maturità si unì alla Massoneria, allora di moda a Vienna. Ma certo è molto più spirituale del mondo dei centri commerciali e dei semafori, come vedeva bene Saint Exupéry, e certo non furono i massoni, ma i genitori profondamente cattolici che formarono nel bambino e nel giovane quel cuore cattolico da cui scaturì tutta la spiritualità della musica dell’adulto. Sicuramente il pezzo più spesso eseguito di tutta la musica di Mozart, composto poco prima di morire, è il suo Ave Verum Corpus, perché esso è molto spesso suonato durante la Messa. E il suo profondamente cattolico Requiem egli lo stava ancora componendo sul letto di morte. Possa la sua anima riposare in pace.

Kyrie eleison.