modernismo

Come discernere? – I

Come discernere? – I on Novembre 18, 2017

Un giovane dalla mente sveglia avanza una buona domanda sulla crisi della Chiesa e un’altra buona domanda sulla crisi della Fraternità di San Pio X. Ecco come Joseph presenta la sua prima domanda:

Da un lato la crisi conciliare rientra in una serie di crisi che hanno afflitto la Chiesa: come il protestantesimo, il liberalismo e le rivoluzioni, con due guerre mondiali, e perciò gli errori che si sono fatti strada nel Concilio erano chiaramente quelli già condannati dalla Chiesa prima del Vaticano II. E dopo il Concilio le sue novità sono state applaudite dai nemici classici della Chiesa, come i massoni e i socialisti, mentre lo spirito missionario della Chiesa è stato chiaramente annientato. Dall’altro lato, le idee del Concilio sono opera delle sottili intelligenze di uomini di Chiesa supposto cattolici, e non si può sempre dire che il Papa non sia Papa o che la maggioranza dei Vescovi modernisti siano stati consacrati invalidamente. Quindi, possiamo dire che la crisi conciliare comporta delle zone d’ombra che la rendono ancora difficile da delineare con chiarezza? E se non possiamo arrivare a conclusioni definitive, possiamo essere certi che stiamo ancora mantenendo la vera fede?

La risposta migliore viene da Nostro Signore stesso, quando parla nel Sermone della Montagna ( Mt. VII, 15–20) – “Dai loro frutti li riconoscerete”. Ovviamente il Signore sapeva che ci sarebbero stati costanti attacchi contro la Sua Chiesa, con ripetuti tentativi del Diavolo di seminare confusione nelle menti dei Suoi seguaci. E vero que la confusione che è seguita al Vaticano II non è diversa per natura dalle precedenti crisi della storia della Chiesa, ma per la defezione degli uomini di Chiesa nel Vaticano II, tale confusione odierna è senza precedenti in quanto al grado – mai era successo prima che la massa dei pastori cattolici fosse così persa, né di conseguenza il gregge cattolico.

Tuttavia, per trovare una via d’uscita dalla confusione, si deve applicare ancora lo stesso infallibile principio: gli atti parlano più delle parole e i frutti degli atti dell’uomo sono la guida più sicura per capire chi egli sia e cosa intenda veramente. Soprattutto nel caso del modernismo un uomo può ingannarsi se stesso su ciò che vuole o intende, perché nessuno è così profondamente staccato dalla realtà come un modernista. “La fine del mondo sarà caratterizzata da uomini che fanno il male mentre pensano di fare il bene”, diceva Padre Frederick Faber a metà del XIX secolo. Nel XXI secolo siamo alla cattiva conclusione di questo secolare processo dell’umanità che inganna se stessa mentre si allontana da Dio. Ma allora Dio starebbe lasciando le sue pecore indifese in balia di questi lupi di modernisti che come mai è accaduto sono travestiti da pecore? No, perché giudicare dai frutti è qualcosa che ognuno può fare, con un minimo di buon senso e di buona volontà.

Quindi, Joseph, lei osserva che le odierne autorità della Chiesa sono uomini altamente intelligenti e suppostamente cattolici, e suppone abbastanza ragionevolmente che si tratta di autorità ecclesiastiche valide, perché anche se si sa che i loro frutti sono così poco cattolici da permettere a molti fedeli di mettere in dubbio tale validità, ciò nonostante, chi altro c’è che sia autorizzato a parlare e ad agire per conto della Chiesa Universale? Ma al tempo stesso lei osserva che le loro idee sono in linea con i gravi errori anticattolici del passato e che adesso sono applaudite dai nemici classici della Chiesa, come i massoni. Lei argomenta così da più lati, ed ecco dubbi ed ombre. Come risolvere la confusione?

La risposta sta nella sua stessa ulteriore osservazione: che lo spirito missionario è stato annientato nella Chiesa a partire dal Vaticano II. Ecco i frutti. Il Concilio ha predicato l’ecumenismo ( Unitatis Redintegratio ), la libertà religiosa ( Dignitatis Humanae ) e la relativa accettabilità delle false religioni come l’Induismo, l’Islam e il Giudaismo ( Nostra Aetate ) – come avrebbe potuto non sparire lo spirito missionario cattolico da dopo il Concilio? E innumerevoli monasteri, seminari, conventi, diocesi e parrocchie non sono state anch’esse svuotate e chiuse a partire dal Vaticano II? Al contrario, sono state aperte delle nuove in qualche posto? Sì, sotto la guida dell’unico vescovo cattolico in tutto il mondo che fin dall’inizio rifiutò apertamente il Concilio e tutte le sue opere: Mons. Lefebvre. Ecco i frutti di quegli stessi principi cattolici fedelmente applicati in sfida al Vaticano II. Joseph, non ha bisogno di cercare altro.

Kyrie eleison.

Consacrazioni compiute

Consacrazioni compiute on Maggio 20, 2017

In parte grazie, senza dubbio, alle preghiere dei lettori, le due Consacrazioni, di Mons. Zendejas e della Russia, si sono svolte con successo a Vienna, Virginia, USA, rispettivamente l’11 e il 12 maggio. Il tempo non era buono l’11 maggio, perché pioveva, ma la tenda all’aperto era impermeabile e ha ospitato perfettamente una congregazione di circa 500 persone provenienti da tutti gli Stati Uniti e pochi da ancora più lontano. Il tempo è un po’ migliorato il 12 maggio per la prima Messa Pontificale del nuovo vescovo, con la Consacrazione della Russia, presente una congregazione solo un po’ più ridotta di quella del giorno precedente.

Un ringraziamento speciale va a Don Ronald Ringrose, parroco Tradizionale di Vienna, nella cui Rettoria si è svolta la doppia Consacrazione. Egli ha mantenuto, per ben oltre 30 anni, la parrocchia di Sant’Atanasio come un bastione della Tradizione cattolica a breve distanza dalla capitale degli Stati Uniti, il che è una conquista notevole in questi tempi travagliati per la Chiesa cattolica. “Ad multos annos” dice Madre Chiesa ai suoi devoti servitori – possa Don Ringrose prosperare per molti anni ancora.

Quanto allo scopo e alla portata delle due Consacrazioni, è necessario essere modesti e chiari. Fin dal Vaticano II (1962–1965), quando la massa degli uomini di Chiesa cattolici si arrese al liberalismo (adorazione della libertà) e al modernismo (adattamento della Chiesa di Dio al mondo moderno senza Dio), la Chiesa è stata in gravi difficoltà. Nel 1970 Mons. Lefebvre creò la Fraternità San Pio X perché fosse come una luce d’emergenza per la dirigenza della Chiesa, che si immergeva nelle tenebre; ma i suoi successori a capo della Fraternità stanno facendo tutto il possibile per oscurare questa luce d’emergenza. Possiamo quindi paragonare la Consacrazione di Mons. Zendejas all’accensione di una nuova candela, o di un nuovo fiammifero, nella crescente oscurità. Questo non ha l’ambizione di salvare o di convertire né la Neochiesa né la Neofraternità.

Quello che si vorrebbe fare è contribuire al salvataggio di quella Vecchiaverità, per così dire, che è il cuore della vera Chiesa e della vera Fraternità. Lavorando per lo più negli Stati Uniti, ma senza alcuna giurisdizione territoriale ufficiale di alcun tipo, Mons. Zendejas aiuterà molte anime negli USA che hanno la vera Fede e vogliono mantenerla. Raggiungibile in macchina o in treno da qualsiasi parte del Nord America, se succedesse qualcosa che lasciasse a terra gli aerei, egli è un vescovo relativamente giovane con la pienezza dei sicuramente validi Ordini Sacri, quindi in grado di Cresimare o di Ordinare, con o senza condizione, chi è per grazia Di Dio, almeno per il momento, sensibile e sano – in inglese la parola “sanity” fa tre quarti della parola “sanctity”. Dedichiamogli le nostre preghiere affinché egli rimanga “sane” per molti anni a venire, o almeno fino a quando un Papa veramente cattolico non torni nuovamente ad illuminare la Chiesa. In quel momento Mons. Zendejas rimetterà il suo episcopato nelle mani della Roma cattolica, perché quel vero Papa ne disponga come vorrà. Nel frattempo il nuovo vescovo può essere una candela accesa nell’oscurità, un punto di riferimento per qualsiasi anima che cerca l’intera e incontaminata Verità.

Per quanto riguarda la Consacrazione della Russia eseguita da tutti e quattro i vescovi presenti, alla vigilia della prima delle grandi apparizioni della Madonna a Fatima, non c’era la più remota pretesa che la loro Consacrazione potesse sostituire quella del Papa con i vescovi di tutto il mondo, che è ciò che la Madonna ha richiesto. C’era soltanto la speranza che facendo quanto era in loro potere, con il sostegno di tutta la congregazione presente, potessero aiutare ad ottenere dal Cielo le grazie necessarie perché il Papa compia finalmente la Consacrazione della Russia, esattamente come ha chiesto la Madonna tanto tempo fa. Tale Consacrazione alla fine avrà luogo, perché nel 1931 così ha detto Nostro Signore, e poi inizierà il Trionfo del Cuore Immacolato, così necessario e così a lungo ritardato.

Kyrie eleison.

Lento declino – II

Lento declino – II on Aprile 1, 2017

L’originale della lettera del lettore degli Stati Uniti, citata la scorsa settimana, è alquanto più lunga del CE tratto da essa, e molte cose interessanti sono rimaste fuori. Qui ci sono altri due paragrafi preziosi, sulle scuole e sulle donne Tradizionali. La grande lezione è sempre la stessa – se non vivo come penso, inevitabilmente penserò come vivo. Pazienza. Dio non ci chiede l’impossibile, ma d’altra parte Egli si aspetta che noi si cerchi il meglio possibile:—

Forse il modernismo sta facendo le sue maggiori incursioni nel movimento Tradizionalista tramite l’istruzione. Ogni tipo di pratica moderna si è fatta strada nelle sue scuole senza che nessuno sembrasse accorgersene. La pedagogia e la filosofia psicologica moderniste degli anni ‘50 e ‘60 vi si sono introdotte insieme a tutte le parole d’ordine e gli armamentari abituali. Gli insegnati vecchio stile sono diventati il problema. Oggi sono in cattedra: un moderno esercito di amministratori, di specialisti in programmi, di pedagogisti, di psicologi infantili, ecc.; i quali, come al solito, promettono di fare tutto meglio, soprattutto nelle cose mondane come i punteggi dei test, l’insediamento della scuola e le carriere lucrative. Si può presumere che le scuole Tradizionali stiano diventando sempre più indistinguibili dalle scuole pubbliche.

La rivoluzione sociale in corso tra i ragazzi delle nostre scuole, è particolarmente forte tra le giovani donne. C’è una nuova virulenta spinta di femminismo Tradizionalista. Molte hanno assorbito il moderno veleno dell’uguaglianza con, e della competizione contro, gli uomini. Fin da giovani si contrappongono agli uomini. Vogliono competere contro di essi, e pensano di poter fare quasi qualsiasi cosa che fa un uomo. Pensano che l’unica verifica per vedere cosa possa fare o no una donna dovrebbe basarsi sulla sua capacità fisica. Qualunque cosa possa dire la Tradizione sul ruolo delle donne, riscuote fra loro poca o nessuna attenzione. Esse credono nelle stesse bugie che hanno già rovinato una o due generazioni. Sono convinte di potere svolgere una carriera professionale di grande successo in qualsiasi campo, e contemporaneamente essere una buona moglie e madre cattolica. Il vecchio detto: “Il posto della donna è in casa”, non si sente più negli ambienti Tradizionali, in effetti esso è apertamente disprezzato. Peggio di tutto è che le nostre giovani donne ascoltano e imparano questo non dal mondo, ma dalla nostra gente. Nelle nostre scuole ci sono troppe donne in posti di pubblica autorità e ci sono troppe insegnanti donne. Questo è rivoluzionario, e costituisce un esempio terribile per le nostre giovani donne, che non può essere contrastato da qualsivoglia predicazione. A che serve far sì che una donna vesta modestamente, se poi si comporta come un uomo in tutti gli altri campi, soprattutto socialmente, economicamente e politicamente? Alcuni anni fa chiunque, non solo i Tradizionalisti, avrebbe riconosciuto questo, ma ecco che oggi lo si ritiene Tradizionale.

Allora, cosa c’è di così sbagliato nella moderna educazione e nei suoi metodi moderni? Risposta: il cuore e l’anima della vera educazione è la Fede cattolica, il che significa avere degli adulti che, col sostegno della (vera) Chiesa, usino la loro autorità per insegnare ai giovani, attraverso il contatto umano diretto: primo come andare in Paradiso e secondo come vivere nel mondo una sana vita da adulti atta ad ottenere il Paradiso. Quanti “amministratori, specialisti in programmi, pedagogisti, psicologi infantili” hanno anche esperienza della vita di una classe, per non parlare dell’avere la Fede? Per la mancanza di Fede, la vita in una classe odierna è una giungla, piena di bestie selvagge. Non stupisce che gli “esperti” la fuggano. Essi sono incompetenti e incapaci di educare.

E cosa c’è di così sbagliato nelle donne moderne? Gli uomini moderni. I quali hanno permesso ad esse di prendere il controllo. Dio ha fatto le donne perché stessero sotto i loro uomini, anche prima della Caduta. Quindi, cosa può fare una brava ragazza? Pregare San Giuseppe e Sant’Anna – entrambi riconosciuti come coniugi meravigliosi – perché trovi un marito che possa rispettare. Il braccio di Dio non è accorciato dalla malvagità degli uomini (cfr Is. LIX, 1). E gli uomini? Per le vostre donne sarà molto più facile ubbidire a voi, se voi stessi ubbidirete a Dio ( I Cor. XI, 3).

Kyrie eleison.

Lento declino – I

Lento declino - I on Marzo 25, 2017

Qui di seguito una testimonianza, abbreviata, giunta dagli Stati Uniti, che centra bene diversi problemi:—

Alla Fraternità San Pio X è stata data una nuova immagine, non è più com’era prima. Come la FSSPX originaria apparteneva alla Chiesa cattolica, così la Neofraternità appartiene alla Neochiesa. Per coloro che sono abbastanza vecchi da ricordare, è come se il Vaticano II tornasse di nuovo, solo in peggio, perché questa volta non vi è alcun attacco dottrinale diretto, né un Concilio generale, questa volta la rivoluzione si sta diffondendo lentamente, con un’impercettibile trasformazione sociale.

Mentre le apparenze della Tradizione vengono mantenute, il movimento tradizionalista sta lentamente cambiando da dentro. Esteriormente e materialmente le cose sembrano avere più successo che mai, con l’aumento della mole di denaro e degli edifici, ma interiormente e spiritualmente vi è decadenza, perché la malattia del modernismo ne ha impercettibilmente infettato i ranghi. Diversi sintomi indicano che si tratta dello stesso modernismo: per esempio, i nuovi giovani sacerdoti dalla faccia felice della Fraternità, sono esattamente come i “preti di pace” degli anni ‘60 e ‘70, come li chiamava il grande cardinale Mindszenty. A molti manca la mascolinità, a differenza della precedente generazione di sacerdoti, e sono fin troppo simili ad alcuni dei più importanti insegnanti laici della Neofraternità.

E così, la Messa è ancora tradizionale, ma tutto l’apparato culturale intorno è marcato Novus Ordo. I tradizionalisti vogliono preservare la Messa Antica, i Sacramenti e alcune delle norme morali del Catechismo, ma al tempo stesso vogliono avere tutto quello che il mondo moderno ha da offrire. Questo rende molti cosiddetti cattolici tradizionali, a parte la Messa e i Sacramenti, largamente indistinguibili dalle loro controparti del resto del mondo moderno. Le statistiche sono uguali anche quando si tratta di divorzio, annullamento, “ragazze madri”, ecc. Se i tradizionalisti vogliono seguire il mondo moderno, non possono rimanere con la vera religione. Delle due l’una.

Così com’è, il movimento tradizionalista si sta aprendo al mondo, per diventare socialmente accettabile e normale, e il processo di modernizzazione è in corso lentamente ma inesorabilmente. C’è una nuova, giovane generazione in carica, che sta cambiando le cose. I vecchi, eccentrici, imbarazzanti sostenitori della linea dura sono stati sostituiti, e la Tradizione ha una nuova immagine, una faccia giovane, felice, amichevole. La dirigenza della Chiesa ha avuto il suo aggiornamento cinquant’anni fa, la Fraternità è in fase di aggiornamento oggi. La vecchia generazione che ha combattuto tante battaglie per preservare le cose, viene ora sostituita da una nuova generazione che non ha mai conosciuto il Novus Ordo, o come esso venne su, e non ha mai dovuto lottare per una qualche cosa. I giovani di oggi sono cresciuti come in una bolla tradizionale, e hanno troppo poca conoscenza della guerra di ieri, retroterra di oggi. Prima del Concilio, Bella Dodd ha testimoniato sull’infiltrazione comunista della Chiesa. Siamo così sicuri che la stessa cosa non stia avvenendo oggi nel movimento tradizionalista?

Era tutto troppo prevedibile. Non essendo né infallibile né indefettibile, la Fraternità sta ora vivendo ciò che la Chiesa ha vissuto cinquant’anni fa – infiltrazione, compromesso, disintegrazione e lo stesso processo di autodemolizione. Mons. Lefebvre avrebbe notato subito il cambiamento radicale, ma un gran numero di rane nella pentola della Fraternità non hanno nemmeno notato che la temperatura dell’acqua aumentava. Monsignore “ha trasmesso quello che aveva ricevuto”, ma come può la nuova generazione accogliere quello che non riceve più? Ecco perché adesso sentiamo dire che l’”inevitabile riconciliazione” è a portata di mano. La FSSPX verrà accettata come parte della Neochiesa, e viceversa, e dovrà accettare la Neochiesa. Essa sarà solo una delle tante edicole nel perimetro del Pantheon del Nuovo Ordine Mondiale. E per quanto riguarda questa “riconciliazione”, cosa ha dato in cambio l’altra parte? La Chiesa Conciliare è forse diventata cattolica? Lungi da questo!

La prossima settimana vedremo ulteriori esempi dello stesso testimone.

Kyrie eleison.

Fiaba?

Fiaba? on Febbraio 4, 2017

C’era una volta una giovane ragazza (FSSPX) che era stata molto ben educata dal suo buon padre (Mons. Lefebvre). Egli l’aveva messa in guardia riguardo a Don Giovanni (i Papi neo-modernisti). Per un certo numero di anni la ragazza si mantenne seria e prudente, e resistette alla corte di Don Giovanni. Ma, ahimè, un giorno il suo amato padre morì, e la ragazza ereditò la sua fortuna. Per un po’ lei rimase fedele ai suoi precetti. Attorniata da un gruppo di altre ragazze sagge e prudenti (gli anti-liberali della FSSPX), lei continuò ad amministrare la sua fortuna, guardando agli orfani nella tenuta di suo padre (i cattolici tradizionali).

Ma il tempo passa. Lei non è più così giovane. Incomincia a temere di diventare troppo vecchia per sposarsi. Teme che continuando a lavorare la sua lana e a portare avanti il suo paziente lavoro di ricamo, presto possa rimanere da sola. Povera ragazza! Così vuole essere amata, vuole avere dei figli legittimi (i tradizionalisti riconosciuti da Roma). Vuole fare più del solo lavoro di carità a favore degli orfani. Si annoia della sua vita. I vicini (i conservatori e i tradizionalisti postisi sotto Roma) la deridono e la insultato perché vogliono che si sposi.

Ora, Don Giovanni aveva più e più volte dimostrato quanto fosse malvagio, e aveva rovinato e disonorato molte brave ragazze (le Comunità passate sotto Roma), ma lui era erede della più grande famiglia nel Regno, con il titolo di Vice-Re (Vicario di Cristo). Dopo uno studio prolungato sul carattere e la virtù della ragazza, lui escogita un modo speciale per sedurla: farà appello ai suoi più alti sentimenti. Così esordisce ammettendo che egli è ben lungi dall’essere perfetto, che ha fatto anche tanti errori. E quindi chiede alla ragazza se possono incontrarsi per discutere le cose. Lei ne approfitta per dirgli tutto quello che pensa di lui e dei suoi amici (Colloqui del 2009–2011). E durante un lungo tempo (2006–2012) lei ripete anche in pubblico che il matrimonio con lui è fuori discussione a meno che lui non emendasse la sua condotta.

E allora Don Giovanni ha una brillante idea! Dice alla ragazza che lei non è come tutte le altre ragazze che ha conosciuto. Che la sua ostinata resistenza gli ha aperto gli occhi. Che lei sola può curare le sue ferite (i disastri post-conciliari), e farlo cambiare, e mutare in buona la sua condotta! La ragazza decide di chiedere consiglio ai suoi amici. Li riunisce nella tenuta di suo padre (Ecône, 2012). Purtroppo nel frattempo si sono allontanate da lei le brave ragazze che il suo defunto padre le aveva scelto come compagne (un vescovo e i sacerdoti della Resistenza). E lei ha scelto come amiche delle ragazze sciocche che erano ubriache di gioia al pensiero che la loro amica sposasse il Vice-Re. Così queste si sono date da fare a convincerla (Capitolo Generale del 2012 e dopo) che lei avrebbe potuto trasformare il suo futuro marito come San Clotilde aveva trasformato Clodoveo. E le hanno anche detto che il desiderio di Don Giovanni di essere aiutato da lei dimostrava che si stava già ravvedendo!

Nel frattempo Don Giovanni continuava con la seduzione, mantenendo i contatti e le discussioni con la ragazza e con le sue amiche più strette. Così, nonostante i rimproveri e i ripetuti avvertimenti dalle brave ragazze che ora vivono nei boschi intorno alla casa signorile di suo padre, lei prende la sua decisione! Crede in quello che le dice Don Giovanni! Crede agli argomenti delle ragazze sciocche! Sì, lei, e solo lei, riuscirà a salvare Don Giovanni da se stesso! Se avesse potuto sentirla, il suo caro vecchio padre le avrebbe dato la sua approvazione!

Povera ragazza! Ha perso il senso della realtà! Non riesce più a vedere che la vera natura del Vice-Re è corrotta, e che egli è sicuro di poter corrompere anche lei e tutti i suoi futuri figli, e tutti gli orfani nella tenuta di suo padre. E le brave ragazze? Esse sono tremanti di freddo nei boschi intorno alla tenuta, dove erano state scacciate. Piangono per il buon vecchio padre con lamenti che spezzano il cuore. Se solo egli potesse tornare indietro! Oh caro! Oh guai a noi! Ma l’unica risposta al loro triste lamento è il sibilo del vento invernale tra gli alberi. E’ notte . . .

Kyrie eleison.

Mons. Fellay – III

Mons. Fellay – III on Agosto 20, 2016

Dopo aver letto i due numeri recenti di questi “Commenti” sulla mentalità che induce il Superiore Generale della Fraternità San Pio X a perseguire implacabilmente un accordo meramente pratico con le autorità della Chiesa di Roma, un buon amico mi ha ricordato che le idee guida egli le aveva poste quattro anni fa nella sua lettera del 14 aprile 2012, con la quale rispose agli altri tre vescovi della Fraternità, che lo mettevano seriamente in guardia dal fare qualsiasi accordo meramente pratico con Roma. Molti attuali lettori di questi “Commenti” possono aver dimenticato, o non aver mai saputo di questo avvertimento o della risposta di Mons. Fellay. In effetti, tale scambio di lettere illustra molto che vale la pena ricordare. Eccone i tratti, bruscamente riassunti come al solito, con alla fine dei brevi commenti –

L’obiezione principale dei tre vescovi a qualsiasi accordo pratico con Roma che venisse raggiunto senza un accordo dottrinale, era fondata sull’abisso dottrinale che separa la Roma conciliare dalla Tradizione cattolica. Un anno e mezzo prima di morire Mons. Lefebvre disse che quanto più si analizzano i documenti e le conseguenze del Vaticano II, tanto più ci si rende conto che il problema sta meno negli eventuali errori classici in particolare, come nella libertà religiosa, nella collegialità e nell’ecumenismo, e più in “una totale perversione della mente” in generale, che sta alla base di tutti gli errori particolari, e che deriva dal “complesso di una nuova filosofia fondata sul soggettivismo”. Oltre a ciò, all’argomento chiave di Mons. Fellay che i Romani non fossero più ostili, ma benevoli verso la Fraternità, i tre vescovi risposero con un’altra citazione di Monsignore: tale benevolenza è solo una “manovra”, e niente potrebbe essere più pericoloso per “la nostra gente” che “metterci nelle mani dei vescovi conciliari e della Roma modernista”. I tre vescovi conclusero dicendo che un accordo meramente pratico avrebbe lacerato la Fraternità e l’avrebbe distrutta.

A questa profonda obiezione, quasi come l’abisso che c’è tra il soggettivismo e la verità oggettiva, Mons. Fellay rispose (google Fellay, 14 aprile 2012):— 1 che i vescovi erano “troppo umani e fatalisti”. 2 Che la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo. 3 Che dietro la reale benevolenza di Roma verso la FSSPX c’è la Provvidenza di Dio. 4 Che fare dell’insieme degli errori del Concilio una “super-eresia” è un’impropria esagerazione, 5 che logicamente porta i Tradizionalisti allo scisma. 6 Che non tutti i Romani sono modernisti, perché di loro sempre meno credono nel Vaticano II, 7 al punto che se oggi fosse vivo Monsignore non avrebbe esitato ad accettare ciò che viene offerto alla FSSPX. 8 Che nella Chiesa ci saranno sempre grano e loglio, così che la pula conciliare non è una ragione per restare lontani. 9 Come avrei voluto interpellarvi per un consiglio, ma ognuno di voi in modi diversi “con forza e con passione non è riuscito a capirmi”, e mi ha anche minacciato in pubblico. 10 Che opporre Fede e Autorità è “contrario allo spirito sacerdotale”.

E, per finire, ecco gli stringatissimi commenti su ciascuna delle argomentazioni di Mons. Fellay:—

1 “Troppo umano”? Come diceva Monsignore, il grande abisso in questione è filosofico (naturale) piuttosto che teologico (soprannaturale). “Troppo fatalisti”? Piuttosto che fatalisti, i tre vescovi erano realisti. 2 Gli ecclesiastici Conciliari sono guidati dallo Spirito Santo anche distruggono la Chiesa? 3 Dietro la reale malevolenza di Roma c’è la sua ferma intenzione di dissolvere la resistenza della FSSPX alla nuova religione Conciliare – al pari di tante altre Congregazioni Tradizionali prima di essa! 4 Solo gli stessi soggettivisti non riescono a vedere la profondità del divario tra soggettivismo e Verità. 5 Gli oggettivisti cattolici aggrappati alla Verità sono ben lungi dall’essere in scisma. 6 Sono i massoni a tenere banco a Roma. Lì gli eventuali non-modernisti non hanno alcun potere che conti. 7 Credere che Monsignore avesse accettato le offerte attuali di Roma, significa sbagliarsi totalmente su di lui. Il problema di fondo è molto peggiorato da quei giorni. 8 Il cucchiaio di Mons. Fellay è troppo corto perché lui possa cenare in sicurezza con gli (oggettivi) diavoli romani. 9 I tre vescovi avevano capito fin troppo bene Mons. Fellay, era lui che non voleva sentire quello che tutti e tre avevano da dire. Crede egli di essere infallibile? 10 Di sicuro, San Paolo pensò che l’autorità poteva stare in opposizione alla fede – Gal. I, 8–9, e II, 11. San Paolo mancava di “spirito sacerdotale”?

Kyrie eleison.