Tag: Mons. Marcel Lefebvre

Vigano Risponde

Vigano Risponde posted in Commenti Eleison on Novembre 21, 2020

Nel mese di Agosto un giornalista di Life Site News ha scritto all’Arcivescovo Viganò, che stava nascosto in Italia, un articolo concernente la vita quotidiana nel mondo di oggi per i Cattolici che desiderano mantenere la Fede. Il titolo era Domande per Viganò: Sua Eccellenza ha ragione sul Vaticano II. Ma cosa pensa che dovrebbero fare i Cattolici ora? Nella risposta del 1 Settembre l’Arcivescovo ha ringraziato Stephen Kokx per avergli fornito la possibilità di rispondere a questa e altre domande che affrontano “questioni molto importanti per i fedeli”. La risposta dell’Arcivescovo è riassunta di seguito, mentre alla fine questi “Commenti” metteremo in luce un punto in particolare.

Kokx ha chiesto all’Arcivescovo: “Chi appartiene alla Chiesa Cattolica e chi è separato da essa?” L’Arcivescovo ha risposto che chiunque proponga una qualsiasi delle dottrine adulterate del Concilio non può essere Cattolico. Né può essere Cattolico chi accetti qualcuna di quelle dottrine sapendo che esse sono in rottura con l’immutabile dottrina Cattolica. D’altra parte, se una persona è battezzata, se si considera Cattolica e riconosce la Gerarchia Cattolica, ciò non significa necessariamente che debba accettare la dottrina Conciliare o aderire alla setta Conciliare, sapendo che esse sono in rottura con la Tradizione Cattolica. I Cattolici che si oppongono in questa maniera non sono al di fuori della Chiesa. Mentre i titolari di cariche che hanno autorità all’interno della Chiesa sono dubbiosamente Cattolici se accettano la dottrina Conciliare sapendo che è contraria alla Tradizione Cattolica. Essi hanno Autorità nella Chiesa ma non possono esercitarla. Solo l’Autorità che i conciliaristi usurpano li autorizza a dichiararsi Cattolici e non già solo dei membri di una setta.

Quindi i Cattolici Tradizionali appartengono alla Chiesa e i Modernisti no. Inoltre i laici fedeli alla Tradizione devono cercare e possono trovare sacerdoti, comunità e istituti altrettanto fedeli alla Tradizione e soprattutto alla celebrazione della Messa di sempre. In questo senso il clero è meno libero dei laici perché appartiene a una gerarchia che normalmente richiede obbedienza, ma ciò non toglie che anche essi abbiano lo stesso diritto e dovere di praticare la vera Fede che giustifica e richiede l’uso del Vetus Ordo Missae apostolico. E se la Chiesa deve risorgere dagli orrori della Neo-Chiesa, allora più che mai la fedeltà dei veri credenti perseguitati è necessaria all’ interno della Chiesa per sconfiggere il Modernismo.

Monsignor Lefebvre è stato un modello di incondizionata fedeltà, in un periodo di feroce persecuzione, rimanendo all’interno della Chiesa. La sua Fraternità San Pio X è stata un rimprovero permanente per i Modernisti, e le consacrazioni episcopali del 1988 le hanno permesso di sopravvivere in modo che, alla fine, la vera Messa potesse essere nuovamente liberata e il Vaticano II disvelato. Il vescovo Tissier de Mallerais ha ragione quando afferma che attualmente ci sono sia la vera Chiesa che una falsa “chiesa” sotto lo stesso tetto. Ma quel tetto è Cattolico e quindi appartiene alla vera Chiesa mentre la falsa Chiesa Conciliare non è altro che una intrusa. Dobbiamo pregare affinché un certo numero di pastori, ora addormentati, si sveglino e comprendano di essere stati ingannati.

Prendere parte a questa necessaria lotta per Nostro Signore e Sua Madre è un privilegio che contribuisce a ravvivare l’onore, la fedeltà e l’eroismo. Per il sacramento della Confermazione noi siamo soldati di Cristo, e i Cristiani hanno sempre dovuto prendere parte a grandi battaglie per difendere il Vero, il Buono e il Bello. Resistiamo ai Modernisti con Verità e Carità. La colpa è di chi pratica il Modernismo, non nostra che lo denunciamo! Lasciate che i laici assistano con ogni mezzo alla Messa che non sconvolge ma nutre loro Fede. I veri pastori ci saranno restituiti da Dio, i falsi pastori moriranno. Che i laici si prendano cura dei buoni sacerdoti, che facciano buon uso della carità per evitare la divisione e la ribellione, per offrire consigli rispettosamente, mettendo in discussione non l’autorità della Chiesa ma il modo in cui essa viene abusata. Dio non mancherà di ricompensare la nostra fedeltà e di restaurare la Sua Chiesa attingendo vocazioni dalle famiglie che avranno mantenuto la Fede. Tutti i problemi seri sono problemi umani. Tutti i problemi umani hanno una soluzione Cattolica.

E il punto da evidenziare? Notate come l’Arcivescovo misuri tutto sulla base della Verità e della Fede.

Kyrie eleison.

Madiran; i Vescovi

Madiran; i Vescovi posted in Commenti Eleison on Ottobre 31, 2020

Come abbiamo già scritto in un “Commento” precedente, nel prologo del suo libro “L’Eresia del XX secolo” Jean Madiran ha attribuito la colpa di tale eresia, in modo equo e diretto, ai vescovi cattolici che precedettero subito prima e seguirono subito dopo il Concilio Vaticano II (1962–1965), in particolar modo ai vescovi di Francia che egli conosceva meglio. Il Capitolo I del suo libro, seguendo la grande Enciclica Pascendi di san Pio X del 1907, ha illustrato come le menti di questi vescovi fossero inadeguate alla realtà, per non parlare della conoscenza della dottrina Cattolica, a causa del soggettivismo della filosofia di Kant, che ora regna sovrana nei dipartimenti di filosofia di praticamente tutte le “università”. Nel Capitolo II Madiran esamina gli stessi vescovi Francesi, in sei sezioni liberamente collegate.

In primo luogo, spiega che per seguire questi vescovi dovremmo accettare di perdere una gran parte dei nostri tesori cattolici come San Pio X, il Canto gregoriano, il Tomismo, il Diritto Canonico, Nostra Signora, il patriottismo, l’eredità Greco-Latina, la pietà Mariana e, ultimo ma non meno importante, la devozione delle vecchiette che pregano. D’altra parte noi, ovviamente, ci rifiutiamo di disprezzare anche solo uno di questi tesori della famiglia Cattolica. Dietro a ciascuno di essi c’è l’amore di Cristo, mentre dietro a tutti i discorsi di “riciclaggio”, “rinnovamento” e “aggiornamento” c’è l’odio. E dietro tutte le conquiste della “civiltà Occidentale” c’è solo Cristo, non l’India, non l’Africa, e tanto meno la Cina.

In secondo luogo, la Neo-Chiesa ha proclamato a tutto il mondo la sua apostasia: la politica dei Neo-vescovi è quella di non convertire più nessuno. Eppure le basi della vita e della morte rimangono esattamente le stesse. Lasciate che la Chiesa ci insegni come vivere e morire. Siamo tutti troppo pieni dello spirito del mondo. Lasciate che i sacerdoti ci insegnino come arrivare in Paradiso!

In terzo luogo, questi vescovi affermano che “il cambiamento di civiltà” richiede “un concetto più evangelico della salvezza”, che comporta non solo “una nuova forma di parole”, che è ciò che dicono di voler intendere, ma un inevitabile nuovo contenuto delle parole, che significa una nuova religione. Vostre Eccellenze, la nostra risposta è “NO!” Inoltre, come Cattolico battezzato ho il diritto di esigere la vera Fede, perché la vostra “nuova forma di parole”, alla ricerca di un nuovo “concetto di salvezza”, è il fondamento, piuttosto eretico che goffo, di una nuova religione che contraddice la vera Fede.

In quarto luogo, fino al 1966 questi vescovi non avevano ancora disertato la Fede Cattolica, ma ora affermano che il loro è l’autentico Cristianesimo, quando in realtà la loro “mentalità post-Conciliare” sta rompendo con la vera Fede. La verità è che siamo nel mezzo di una guerra tra due diverse religioni. E attivamente o passivamente, tutti i vescovi sostengono la nuova religione. Qualche vescovo Cattolico deve parlare, perché le anime stanno morendo! Mons. Lefebvre, stai ascoltando?

Non abbiamo bisogno di vescovi che ci dicano di essere moderni. Siamo tutti troppo moderni. E la tecnologia e la filosofia moderna non sono affari dei vescovi Cattolici! Conosciamo quanto basta i moderni per disprezzarli. Marx, Nietzsche, Freud sono dei meri mercanti di fantasia. Svegliatevi!

In quinto luogo, la Neo-Chiesa sta distruggendo la formazione, l’insegnamento e l’istruzione. Rimpinzando i giovani solo di ciò che è moderno e che già traboccano, li illudete e li insuperbite. E ricolmi di vuoto diventeranno i barbari di domani. Così facendo, tradite non solo la Fede ma tutta la civiltà. Tornate alla Tradizione! Dio, donaci dei veri vescovi!

In sesto luogo, l’autorità dei vescovi si basa solo sulla Verità, la legittimità e la legge. Se questi vescovi avessero ragione, la Chiesa della Tradizione non esisterebbe più. Ma la Verità è primariamente affar loro, così che non hanno l’autorità per cambiare la Fede, e se lo fanno non hanno l’autorità per essere obbediti, né li lasceremo in pace. Ci aspettiamo da loro la certezza, la purezza e la santità dell’immutabile Fede Cattolica.

(Nella sezione 4 di cui sopra, l’Arcivescovo Lefebvre non è menzionato esplicitamente, ma era nella mente di Madiran. Due anni dopo l’Arcivescovo ha fondato la Fraternità San Pio X, e il resto è storia).

Kyrie eleison.

Madiran Prologo

Madiran Prologo posted in Commenti Eleison on Ottobre 3, 2020

Nel prologo al suo libro “L’Eresia del XX secolo”, pubblicato nel 1972, Jean Madiran affermava, senza inutili preamboli e consapevole di esporsi agli attacchi da parte della nuova chiesa, che i responsabili della diffusione degli errori e dell’eresia nella Chiesa erano stati gli stessi vescovi cattolici (p. 17 della riedizione del 2018). Motivo per cui (28) non aveva bisogno, come cattolico battezzato, né di chiedere né di ricevere alcun mandato, per difendere la Fede, dal momento in cui quegli stessi pastori o vescovi si erano trasformati in lupi o eretici, distruttori della Fede.

Alla base dell’opera di Madiran c’è (26) una distinzione cruciale e chiarificatrice del concetto di eresia. Essa, nel senso stretto del termine, significa negazione intenzionale di ciò che si sa essere una proposizione definita della Fede. Ma in senso lato significa l’accettazione di una mentalità radicalmente estranea alla Fede. E in questa seconda accezione, l’eresia va ben oltre la contraddizione di una qualsiasi proposizione particulare di Fede: l’eresia del XX secolo si trova piuttosto “nella notte, nel vuoto, nel nulla”.

E come sono stati “svuotati” i vescovi francesi? Madiran scrive (20) che per 100 anni, quindi dalla metà del XIX secolo, essi si erano mentalments pian piano separati dalla Sede Apostolica e si erano cosí allontanati dalla Roma veramente cattolica di Pio IX e del Sillabo. La loro disciplina era divenuta formale obbedienza priva di convinzione. Con poche parole Madiran tratteggia qui l’essenza della Chiesa preconciliare: sotto l’influenza del mondo moderno, dietro un apparente mantenimento dell’esteriorità, una malcelata progressiva perdita della Fede stava cambiando la Chiesa, allontanandola dalla sua originaria missione. Sebbene il Magistero papale, mediante le più importanti encicliche dei papi antiliberali quali Pio IX, Leone XIII e Pio X, aveva tentato di arginare l’invasione del nuovo mondo rivoluzionario, di quell’insegnamento Madiran (23) dice che i vescovi degli anni ‘50 non sapevano praticamente nulla.

L’aspetto ancora più grave dell’eresia del XX secolo, per il nostro filosofo francese, consisteva nell’infedeltà dei vescovi che si traduceva nella negazione dell’esistenza della legge naturale (24). Sebbene negli anni Cinquanta ancora sopravvivevano certe formule del vecchio catechismo, i vescovi, magnetizzati dal mondo moderno e contagiati dal suo liberalismo, da tempo si erano allontanati mentalmente da Roma, rifiutando la sua dottrina sociale. Nei loro cuori si stava perdendo ogni senso della legge naturale e questo preparò la via, negli anni immediatamente successivi al Concilio, alla riforma del dogma e del catechismo che fino ad allora avevano lasciato esteriormente intatti. Il loro rivoluzionario rifiuto di seguire la magisteriale dottrina sociale conteneva già implicitamente quel totale sradicamento della religione cristiana che colpì l’intera Chiesa all’indomani del Concilio (25).

Perché se non c’è una legge naturale né un ordine razionale incorporato da Dio in tutta la Creazione, allora la ragione e la fede sono naufragate. E anche se le formule del Vangelo e le definizioni dogmatiche possono, per un po’, ancora essere recitate e ripetute accuratamente, la loro sostanza è oramai stata prosciugata, e tutta la religione è stata radicalmente sovvertita. I vescovi senza legge naturale non hanno più accesso ni al Vangelo ni alle definizioni dogmatiche. Non possono più conservare o tramandare nulla (26). Sono maturi per scivolare a sinistra verso la religione sostitutiva della modernità, che è il comunismo (26).

E per concludere il suo Prologo, Madiran fa appello a un connazionale che aveva previsto questa decadenza nel clero anche prima della prima guerra mondiale. Charles Péguy (1873–1914) scrisse nel 1909 che il clero (30) stava distruggendo con successo il Cristianesimo volendo che progredisse con i tempi. Stavano perdendo loro stessi la fede (32), accettando la sua scomparsa come una naturale evoluzione.

Kyrie eleison.

Trasferimento dell Arcivescovo

Trasferimento dell Arcivescovo posted in Commenti Eleison on Settembre 26, 2020

Due giorni fa, dunque il 24 di settembre, le spoglie mortali de Mons. Lefebvre sono state trasferite dalla volta adiacente al Seminario di Écône, dove avevano temporaneamente riposato dalla sua morte nel 1991, in uno splendido sarcofago nella cripta sotto la Cappella del Seminario, appositamente preparato per il loro riposo perpetuo. Ogni splendore conviene per la sepoltura del più grande uomo di Dio, del più grande eroe della Fede Cattolica dei tempi moderni, l’Arcivescovo che virtualmente da solo ha salvato la dottrina Cattolica, i Sacramenti e il Sacerdozio dalla loro corruzione ed eliminazione da parte di uomini che non ci credevano più, per come erano stati tramandati nei millenni dalla fedele Chiesa apostolica.

E si può dire che dopo la sua morte i suoi successori hanno continuato la sua opera più o meno fedelmente per altri 20 anni, ma poi nel 2012 avvenne una trasformazione nella sua Fraternità San Pio X che obbligò molte anime a parlare di Neofraternità, un po’ come quando i cambiamenti nella Chiesa provocati dal Concilio Vaticano II (1962–1965) obbligarono molti cattolici a parlare di Neochiesa, tanto radicali furono le variazioni. Ahimè, la cerimonia del trasferimento delle spoglie dell’Arcivescovo ha rispecchiato questa trasformazione della sua opera, dalla Fraternità alla Neofraternità, perché non è stata celebrata dall’attuale Superiore Generale, Don Davide Pagliarani, ma dal suo predecessore, che è stato il principale responsabile della trasformazione della Fraternità nella Neofraternità. Questa scelta di far celebrare suo predecessore al posto di Don Pagliarani per un evento così eccezionale in onore del Fondatore della Fraternità, non è né di buon auspicio né è un incidente. Ci ricorda le parole di Nostro Signore (Mt. XXIII):

[29] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, [30] e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo uniti a loro per versare il sangue dei profeti”.

Può darsi che oggi, essendo così profonda e universale l’ipocrisia del mondo che respinge Nostro Signore, molte anime che hanno preso parte alla cerimonia non erano ipocriti coscienti, solo Dio lo sa, tali da non essere condannati così severamente come Nostro Signore ha condannato coloro di cui sapeva che stavano per crocifiggerLo. Infatti i fuorviati della Fraternità dell’Arcivescovo sono stati abili nel fuorviare i Cattolici che stavano fielmente seguendo l’Arcivescovo nella loro “disobbedienza” ai capi della Chiesa. e li avevano astutamente allontanati dalla religione Cattolica di Dio per ricondurrli verso la religione Conciliare dell’uomo. Tuttavia, oggettivamente parlando, il parallelo è evidente.

* I farisei costruirono monumenti per onorare i profeti che essi stessi avrebbero uccisi.

La Neofraternità costruisce un sarcofago per il suo Fondatore quando essa stessa fa amicizia con i Pachamamisti che egli già abominava.

* Ai farisei Nostro Signore promise di inviare messaggeri per denunciare la loro infedeltà, ma questi li uccisero lo stesso.

Alla Neochiesa e Neofraternità invia un Arcivescovo, Carlo Maria Viganò, per ricordare loro la loro infedeltà: la Neochiesa lo ucciderebbe, e la Neofraternità fa del suo meglio ignorarlo.

* I farisei furono avvertiti da Nostro Signore delle gravi conseguenze della loro infedeltà, e infatti nel 70 d.C. Gerusalemme fu completamente distrutta.

Quanto alla Neofraternità, essa ha ridotto il lavoro dell’Arcivescovo a una radicale impotenza, perché oggi più che mai la Fraternità avrebbe assoluto bisogno di nuovi vescovi per preservare l’autentica Fede. Ma il rifiuto della Neofraternità di consacrare nuovi vescovi senza il consenso dei Pachamamisti, che non acconsentiranno mai all’ordinazione vescovile di chi vuole difendere la millenaria Fede Cattolica, mette in grave pericolo l’esistenza della Fraternità.

In breve, i membri della Neofraternità hanno permesso di onorare il luogo di sepoltura del loro Fondatore a quel predecessore che più di chiunque altro ha lavorato per seppellire l’opera di Mons. Lefebvre. Sono consapevoli di contribuire al trasferimento di una obra de eroi en un box per Neophariseini?

Kyrie eleison.

Uomini che mancano

Uomini che mancano posted in Commenti Eleison on Maggio 23, 2020

Quando l’Autorità abbandona la Verità nella Chiesa cattolica, come ha fatto fin dal Vaticano II, allora è più facile a dirsi che a cogliersi la linea sottile tra l’eresia a sinistra e lo scisma a destra. Quindi non c’è da stupirsi che un commento insolitamente acuto come quello di Mons. Lefebvre, citato negli ultimi due numeri di questi “Commenti” (“Ritirare i ponti”), susciti interesse.

Un laico ha persino messo in dubbio l’autenticità della raccomandazione: avrebbe potuto il dolce Monsignore dire una cosa del genere? Oh sì, l’ha fatto. Le parole originali sono un po’ meno eleganti della succinta citazione, ma la sostanza è identica – “Con questo, non resta che ritirare i ponti! Noi non abbiamo niente a che fare con queste persone (i romani conciliari). Cosa abbiamo in comune con loro? Niente! Non è possibile. Non è possibile” (6 settembre 1990). Il riferimento audio del 1990 è: Audio – Retrec – PASCALE90 o SACERDOTALE90. (Tuttavia, chiunque voglia verificare di persona la citazione faccia attenzione alle raccolte “rivedute” dei nastri di Monsignore, perché ogni sua parola fortemente contraria, come queste sui conciliaristi di Roma, potrebbe essere stata tagliata dai “redattori” della Neofraternità pro-Roma).

Un altro lettore che ha reagito alla citazione è un sacerdote, del Novus Ordo, ma ormai saldamente radicato in un Priorato della Neofraternità in Svizzera (senza essere stato riordinato sotto condizione, come meglio sappiamo). Egli pensa che “oggi le cose appaiono davvero diverse” perché l’attuale generazione di ufficiali a Roma è di una razza diversa da quella a cui Monsignore reagiva negli anni Ottanta, e i migliori di loro vogliono un autentico restauro della Chiesa. Egli conclude che adottare oggi l’attitudine di Monsignore lascia solo due soluzioni: o la “Resistenza” o il sedevacantismo, di cui tutti e due sono inaccettabili.

Ma, Padre, anche se gli attuali dirigenti della Chiesa possono essere uomini diversi dai sacerdoti traditori del tempo di Monsignore, che hanno fatto tutto il possibile per distruggere la vera Chiesa, essi hanno capito (o letto) la Pascendi? E le autorità ecclesiastiche dolci e benintenzionate a cosa servono alla Fede o alla Chiesa o alla FSSPX o alla “Resistenza”, se non hanno capito che il problema sta nelle menti di gomma che non riescono nemmeno a concepire la verità che c ondanna l’errore o il dogma che condanna l’eresia? Una mente di gomma che comprende la Tradizione non è sostanzialmente più utile alla Tradizione di quanto lo sia una mente di gomma che condanna la Tradizione. Né è vero che le cose sono “davvero diverse” dal tempo di Monsignore. Il segno che un sacerdote ha capito veramente qual è il problema si ha quando – almeno in senso figurato – decide di scendere a Roma con una mitragliatrice e mandare tutti i “dolci” ecclesiastici a incontrare il loro Creatore, come direbbe Putin. In breve, la “Resistenza” deve rimanere sulla sua strada, altrimenti la strada sarà divelta per fornire pietre che gridino la Verità al posto dei pastori silenziosi e dei loro cani che non abbaiano (cfr. Lc XIX, 40). La “Resistenza” non deve, non può, cedere!

Infine un buon sacerdote cerca di consolarci con la notizia avuta da un Priore della Fraternità che il Superiore Generale della Neofraternità ha detto ad un incontro a febbraio di tutti i Priori della Neofraternità in Francia che le discussioni tra la FSSPX e Roma sono ad un punto morto perché la FSSPX insiste ancora che la dottrina venga prima – ben fatto, Don Pagliarani – mentre Roma insiste nel voler concludere prima un accordo pratico. Ma c’è bisogno che Roma si preoccupi? Basta solo che aspetti che il frutto maturo cada nel suo grembo. Mons. Tissier oggi è così malato che, a quanto si dice, è stata predisposta una stanza a Ecône per assisterlo. Rimangono solo due vescovi della FSSPX ad occuparsi di quanto le serve in tutto il mondo. Quindi o il Superiore Generale deve sottostare alle condizioni di Roma per la consacrazione di altri vescovi, continuando la disastrosa politica conciliante del suo predecessore con i capi della Chiesa che, per quanto dolci, hanno perso la Fede, come ha detto Monsignore; oppure deve far consacrare altri vescovi senza il permesso del Papa, come fece Monsignore. Ma la Neofraternità è ancora in grado di seguire la linea eroica di Monsignore, sfidando gli (quantomeno) oggettivi traditori di Roma? C’è da dubitarne.

Kyrie eleison.

Malizia del modernismo – I

Malizia del modernismo – I posted in Commenti Eleison on Marzo 7, 2020

Se la Fraternità San Pio X non è più l’eccezionale punta di diamante della difesa della Fede cattolica come lo era sotto Monsignor Lefebvre (1905–1991), questo è sicuramente perché i suoi successori alla guida della Fraternità non hanno mai capito così bene come lui la piena malizia di quell’errore che attualmente sta devastando la Chiesa, che è il modernismo. Infatti Monsignore viene citato per quello che ha detto verso la fine dei suoi giorni: e cioè che se solo avesse letto prima nella sua carriera la Storia del cattolicesimo liberale in Francia dal 1870 al 1914 di don Emmanuel Barbier (1851–1925), avrebbe dato ai suoi seminaristi una direzione diversa. Se questa citazione è autentica, suggerisce che anche Monsignore era stato preda dalla malizia della modernità. Viene ugualmente citato il valoroso fondatore del periodico Si Si No No in Italia, don Francesco Putti (1909–1984), per aver detto al suo buon amico, Monsignore: “La metà dei vostri seminaristi sono modernisti”.

Ma la malizia della modernità è facile da sottovalutare, perché essa è cresciuta in Occidente per secoli, e perché tutti gli Occidentali ne sono impregnati dalla culla alla tomba. Da questa modernità è nato il modernismo nella Chiesa, proprio perché si adattasse ad essa, e questa stessa modernità ha fatto da retroterra a tutti i Padri conciliari degli anni Sessanta, e ai successori di Monsignore dagli anni Ottanta in poi. In effetti, può essere stato solo per una speciale grazia di Dio che Monsignore ha visto il problema con la chiarezza che gli era propria. Vediamo come la mancata comprensione del modernismo sia alla base della maggior parte degli errori dei suoi successori –

1 Il 95% dei testi del Vaticano II è accettabile. Al contrario, Monsignor Lefebvre ha detto che il problema del Vaticano II non è tanto nei suoi grandi errori: libertà religiosa, collegialità ed ecumenismo, quanto nel soggettivismo che permea tutti i suoi testi, per cui alla fine la verità oggettiva, Dio e la Fede cattolica si dissolvono nel nulla. Dalla rivoluzione copernicana portata avanti in filosofia da Kant (1724–1804) e denunciata da Pio X nella Pascendi (1907), invece del soggetto che gira intorno all’oggetto, da allora fu l’oggetto a girare intorno al soggetto. E oggi in questa follia si muove il mondo intero.

2 E’ vero, il Concilio fu cattivo, ma oggi sta perdendo la sua presa sui Romani. Davvero? E Pachamama? Quando mai si è visto una tale pubblica idolatria nei giardini vaticani e nelle stesse chiese di Roma?

3 Non serve a nulla che la Fraternità aspetti che Roma si converta dal suo modernismo. Se sono disposti ad accettarci “così come siamo” significa che Roma è sulla via della conversione, quindi dovremmo trovare un accordo. In effetti, è inutile aspettare che i Romani modernisti si convertano, perché sono liberali. Ci vuole un miracolo per convertire un liberale (p. Vallet), perché il liberalismo è una comoda e lusinghiera trappola dalla quale umanamente parlando è praticamente impossibile uscire senza un miracolo, e quel miracolo per il mondo e per la Chiesa sarà la Consacrazione della Russia, non una Fraternità che va per la strada dei liberali. Se essi accettano “così com’è” l’ex-recalcitrante FSSPX, è solo perché la FSSPX non è più anti-liberale come una volta, perché il sale della Fraternità ha perso il suo sapore (cfr. Mt. V, 13).

4 Abbiamo bisogno di pazienza e tatto per capire come pensano i romani per non offenderli. Per capire come pensano questi modernisti a Roma, abbiamo bisogno di umiltà, realismo e dirompenti corsi sulla Pascendi, così da essere sicuri di capire bene il virus del loro modernismo, virulento e altamente contagioso, prima di avvicinarci a loro. Ciò di cui essi avrebbero più bisogno, se potessero capirlo, è di essere offesi e sconvolti dal loro modernismo, fino a quando non capiranno cosa intendeva dire p. Calmel quando ha detto: “Un modernista è un eretico combinato con un traditore”.

5 Non è stato firmato un vero e proprio accordo tra Roma e la Fraternità, quindi non è ancora stato fatto alcun danno. Ci sono stati danni immensi con una serie di accordi parziali, per esempio sulle confessioni e sui matrimoni, con i quali un gran numero di sacerdoti e laici della Fraternità hanno capito sempre meno cosa intendesse il loro Fondatore quando scrisse nel suo ultimo libro che ogni sacerdote che volesse mantenere la Fede doveva stare lontano da questi romani. Possono essere uomini “gentili”. Possono avere “buone intenzioni”. Ma, obiettivamente, stanno uccidendo la Madre Chiesa.

Kyrie eleison.