Un giovane amico tedesco mi pone alcune domande che meritano risposte dirette. Ecco come egli esprime la sua preoccupazione principale:
Domanda:—Con la promulgazione nel luglio scorso del Motu Proprio di Benedetto XVI che liberalizza parzialmente il rito tridentino della Messa, sono sorte varie opinioni e pareri su ciò che esso significhi o può significare per la Fraternità di San Pio X. Alcuni sono ottimisti. Altri dicono che è una trappola per la FSSPX. Alcuni arrivano a dire che la dirigenza della FSSPX sta preparando la sua svendita a Roma . . . . Io ho la sensazione che i comuni fedeli della FSSPX siano un po’ confusi. Può fornirmi delle linee guida, in modo che non mi perda in vani indovinelli o in inutili paure?
Risposta:—Dobbiamo salvare le nostre anime. Per salvare le nostre anime dobbiamo mantenere la Fede cattolica, perché “senza la fede è impossibile piacere a Dio” (Eb. XI, 6). La magnifica realizzazione di Mons. Marcel Lefebvre, tra il 1970, quando fondò la FSSPX, e il 1991, quando morì, fu di aver permesso a molte anime di mantenere la vera Fede in una Chiesa dove milioni di cattolici stavano perdendola, consciamente o inconsciamente, perché gli uomini di Chiesa responsabili avevano finito col credere agli ideali anticattolici del mondo moderno. A partire dal concilio Vaticano II (1962–1965), essi si sono comportati come venditori di ghiaccio convinti di dover esporre la loro merce al sole! E da allora, la Chiesa ha incominciato a sciogliersi davanti ai loro occhi!
Eppure, essi si aggrappano ancora alle idee anti-cattoliche del concilio Vaticano II. Accanto al “Motu Proprio” che apparentemente favorisce la Messa della vera Fede, Benedetto XVI organizza e presiede le riunioni ecumeniche, le quali, ponendo la religione cattolica su un piano più o meno uguale a tutte le altre religioni (ufficialmente rappresentate e tutte necessariamente più o meno false) sono una grave offesa a Dio. Così, qualsiasi apparente benevolenza mostrata da Benedetto XVI verso la vera Fede o la vera Messa, può solo significare che egli vuole riconciliare entrambe con la religione conciliare e con tutte le altre religioni! Pertanto, se non è un agente consapevole della Massoneria, che dissolve ogni verità, in ogni caso è uno che non ha alcuna comprensione della vera Fede, tale che non può comprendere come essa sia assolutamente contraria alla religione omocentrica del Vaticano II.
Domanda:—Allora il “Motu Proprio” è stato una trappola per muovere la FSSPX (insieme ad altri) verso la riconciliazione con questa falsa Roma?
Risposta:—Dio solo sa con certezza quali fossero le intenzioni di Benedetto XVI. Qualsiasi sua benevolenza nei confronti della Tradizione, della FSSPX, della vera Messa, per quanto ne sappiamo può essere soggettivamente sincera. Ma oggettivamente il “Motu Proprio” e la “Lettera ai Vescovi” che l’accompagna, in alcun modo riconoscono i pieni diritti della vera Messa o della vera Fede. Quindi, se qualcuno suggerisce il contrario, con questo dimostra di essere caduto in una trappola.
Domanda:—Eppure c’è stata molta lode e poca critica del “Motu Proprio” all’interno della FSSPX.
Risposta:—I cattolici hanno così tanta bramosia del ritorno degli ecclesiastici romani alla Fede, che si rallegrano al minimo indizio che Roma stia per farlo, purtroppo, però, si può trattare di un errore. A che serve che un aritmetico dica che due più due fa quattro, quando si sa che insieme dice, e da lungo tempo, che fa anche cinque? Ovviamente, egli non ha alcuna nozione della vera aritmetica. A che serve che Benedetto XVI dica che la vera Messa non è mai stata abrogata, e che (entro certi limiti) la liberalizzi, quando insieme organizza continuamente degli incontri ecumenici? Ovviamente, egli non ha alcuna padronanza della vera Fede.
Domanda:—Che dire della voce che la FSSPX si stia preparando a svendersi a Roma?
Risposta:—Certamente la FSSPX non ha alcuna intenzione di tradire la difesa della Fede condotta da Mons. Lefebvre. Quindi, se alcuni dei suoi membri coltivano qualche seria intenzione di andare con i neo-modernisti di Roma, è perché essi sono stati ingannati dal mondo moderno, come tanti prima di loro. Questa volta l’inganno si sarà basato sull’idea che le cose a Roma siano migliorate, rispetto al tempo di Monsignore. Ma non è così. L’apostasia almeno oggettiva è feroce come sempre. Quindi non posso credere che gli eredi di Mons. Lefebvre si lascino ingannare fino a questo punto.
Tuttavia, mi sono spesso reso impopolare tra i colleghi della FSSPX, ricordando il fatto evidente che la Fraternità non ha la garanzia di indefettibilità che ha la Chiesa cattolica. La FSSPX potrebbe sbagliare. Ecco perché, visto il servizio che dal 1970 essa ha reso alla Chiesa universale nel custodire la Fede, e visto il servizio che può ancora rendere, i cattolici devono pregare per essa, soprattutto per la dirigenza, perché non s’inganni.
Domanda:—Se la Fraternità San Pio X dovesse essere riassorbita nella Chiesa ufficiale, potrebbe voler dire che la crisi della Chiesa sia giunta alla fine?
Risposta:—Niente affatto. Che la FSSPX sia “riassorbita” o no, non è questo il problema. Il problema sono gli ecclesiastici romani, soprattutto il Papa. Quando essi ritorneranno alla vera Fede, solo allora la crisi sarà finita.
Domanda:—E se la FSSPX venisse riassorbita senza che la crisi sia finita?
Risposta:—Il Signore dice: “A ciascun giorno basta la sua pena”. In altre parole, il ponte si attraversa quando vi si giunge, come dice il proverbio. Comunque, una cosa è certa: il Buon Pastore NON PUÒ abbandonare le pecore che non vogliono abbandonarlo. Niente paura! Se nella Sua sapienza e provvidenza Egli permettesse alla FSSPX di sbagliare – e questa è una mera possibilità, non una certezza – Egli offrirebbe, in qualche modo, a tutte le pecore di buona volontà tutte le indicazioni e il sostegno di cui avrebbero bisogno per salvare le loro anime.
Domanda:—Ho lo strano presentimento di violente tempeste all’orizzonte. Cosa ne pensa?
Risposta:—Nulla mi sembra più probabile. La tempesta finanziaria si è avviata, e sta aumentando ogni giorno di peso e velocità. Inevitabilmente ne seguiranno tempeste economiche e politiche e, come un castigo di Dio, credo anche la III Guerra Mondiale, che sarà terribile.
“Voi avrete tribolazione nel mondo,” dice Nostro Signore, “ma abbiate fiducia, io ho vinto il mondo!” (Gv. XVI, 33).
Kyrie eleison.La Reja, Argentina.