Commenti Eleison

Diagnosi della Brexit – I

Diagnosi della Brexit – I on Maggio 4, 2019

Da mesi ormai il Parlamento britannico, un tempo maestro virtuale del mondo, presenta al mondo intero uno spettacolo indegno di divisione e irresolutezza. Perché la questione di lasciare l’Unione Europea ha causato tale confusione e sconvolgimento? Sicuramente perché quando nel 2016 la classe politica diede ai cittadini l’opportunità di votare in un referendum sulla politica del Nuovo Ordine Mondiale (NOM), la gente andò a votare in gran numero, come mai in Gran Bretagna, e colse completamente di sorpresa la classe politica quando rifiutò il suo NOM col 52 per cento contro il 48. Il voto per la Brexit (l’uscita della Gran Bretagna dall’UE) ha fatto perdere i suoi riferimenti a questa classe politica, che da allora si è arenata, tanto era stata totalmente e per tanto tempo stregata – o comprata – dal NOM.

Comprata, perché l’Unione europea e il suo parlamento a Bruxelles rappresentano Mammona, o la politica del denaro. Perché l’idea che sta interamente alla radice dell’Unione europea era quella di acquisire, attraverso la prosperità materiale, il sostegno di popoli europei molto diversi, per immergere le loro differenze nazionali in un unico Stato europeo internazionale, che a sua volta deve essere una componente chiave dell’unico Stato mondiale internazionale, il Nuovo Ordine Mondiale. Così, i padroni giudeo-massonici del denaro, che stanno dietro il NOM, decisero che la politica dell’Unione poteva essere determinata dall’economia della loro moneta unica, l’Euro, e calcolarono che gli Europei si sarebbero tanto innamorati dell’opera materialistica dei banchieri che non si sarebbero opposti alla dissoluzione delle loro nazioni, causata da un’immigrazione incontrollata proveniente dalle zone non-europee.

Ma “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt. IV, 4). Infatti, nella natura delle cose, la religione (dell’uomo al suo Dio) è primaria, la politica (dell’uomo ai suoi simili) è secondaria, e l’economia (dell’uomo al denaro) è solo terziaria. Quindi è anti-naturale che l’economia guidi la politica, e se la natura può essere sovvertita dalla Rivoluzione, la stessa natura è sempre in grado di riaffermare se stessa, come con il voto della Brexit, che è stato direttamente provocato dall’ammissione innaturale in Gran Bretagna di orde di stranieri inassimilabili, voluta dai politici. Tuttavia, quando la natura si riafferma, i politici moderni, futili materialisti atei rispetto all’uomo, vengono colti completamente di sorpresa, come dal voto della Brexit; e fanno la guerra alla natura. Come faranno a guidarla?

Ma chi ha eletto tutti questi politici anti-naturali? Chi altri se non i popoli (non solo della Gran Bretagna) in base al sacrosanto principio della democrazia? Sacrosanto? Sì, perché oggi l’inversione della natura è completa, così che come l’economia moderna è fatta per rovesciare la politica, la politica moderna è fatta per rovesciare la religione, e la democrazia diventa una religione sostitutiva, e la volontà del popolo sostituisce Dio. Questo significa che il voto sulla Brexit non è stato valido solo perché si è trattato della volontà del popolo britannico, 52 a 48%, ma perché ha favorito ciò che è naturale, l’identità e vari altri doni dati da Dio alle nazioni europee, volute da Dio per comporre la sinfonia dell’Europa, come si realizzò nel Medioevo cattolico. “Cercate prima il regno di Dio e la Sua giustizia (religione) e tutte queste cose (politica) vi saranno date in aggiunta” (Mt VI, 33).

Ciò significa che i Britannici che hanno votato per la Brexit sono in fondo religiosi? Difficilmente! Per la maggior parte sono materialisti atei maturi per il comunismo della tirannica burocrazia di Bruxelles, con non più una reale visione dei politici per cui votano abitualmente, e altrettanto confusi. Ma la Manica permette loro una certa distanza e dà una certa prospettiva riguardo a ciò che accade in Europa, così che quando si è trattato del voto sulla Brexit, sono entrati in gioco alcuni antichi istinti naturali, gli stessi di quelli con cui hanno conservato l’apparenza – non la sostanza! – di una monarchia cattolica. Tuttavia, se i Britannici non fanno attenzione, se non “vegliano e pregano” per il loro paese, i frutti del loro voto originario sulla Brexit, in un modo o nell’altro saranno loro rubati dai banchieri. Senza dubbio questi stanno già tramando come aggirare gli “stupidi e arretrati” Brexisti. Dio è estremamente generoso, ma non ci si fa beffe di Lui, né Egli cambia!

Kyrie eleison.

Mentalitá conciliare

Mentalitá conciliare on Maggio 1, 2019

Nel “Commento” del 6 aprile si è parlato di un “incontro riservato” tra Mons. Huonder (MH) e due vescovi e cinque sacerdoti della FSSPX, tenutosi nella Svizzera orientale il 17 aprile 2015, per discutere dell’ecumenismo del Vaticano II. Un mese e mezzo dopo, Menzingen (Quartier Generale della FSSPX) inviò ai sacerdoti della FSSPX una “nota confidenziale” sull’incontro, contenente alcuni dettagli da noi pubblicati lo stesso 6 aprile: l’”accordo prima della dottrina” di MH, la risposta della FSSPX con la vera dottrina sull’ecumenismo, e la promessa Huonderlandiana di MH di portare tale dottrina a conoscenza di Roma. Vale la pena esaminare più in dettaglio gli argomenti di MH a favore della dottrina messa in secondo piano, perché in essi è presente la mentalità che distrugge la Chiesa.

Secondo la “nota riservata”, Mons. Huonder avanzò otto argomenti. Li riportiamo qui, leggermente adattati, in corsivo. Seguono alcune risposte.

1 Io (MH) sono molto ansioso che la FSSPX venga canonicamente reintegrata nella Chiesa ufficiale.

2 Senza questo statuto canonico, la FSSPX ha un’influenza solo minima, perché è marginalizzataI vescovi conservatori vogliono tale statuto per la FSSPX, senza il quale tutti sono contro la FFSPX.

3 Io non penso che volete lo scisma. La prova è il vostro continuo rispetto per l’Autorità della Chiesa.

4 Il Magistero della Chiesa deve ascoltare quello che dicono i teologi, compresi quelli della FSSPX, con spirito di mutuo rispetto. Il Magistero deve anche valutare se ogni evoluzione nella Chiesa a partire dal Concilio sia in linea con la Tradizione cattolica.

5 Benedetto XVI ha tolto le scomuniche del 1988 e liberalizzato la Messa Tridentina – ecco segni di buona volontà da parte di Roma.

6 Un accordo con Roma aiuterebbe il Superiore Generale della FSSPX e il suo apostolato; e darebbe alla FSSPX il diritto di chiedere spiegazioni al Magistero.

7 La Chiesa ha bisogno della FSSPX per la Nuova Evangelizzazione.

8 L’eventuale regolarizzazione canonica dovrebbe essere seguita dall’esame delle questioni teologiche, per trovare le soluzioni.

E adesso alcune risposte:

1 Eccellente Monsignore, questo è gentile da parte sua, ma essere gentile non è lo stesso che essere cattolico.

2 La SSPX ha avuto una grande influenza fino a quando diceva la Verità, ma da quando ha abbandonato la Verità Cattolica per allinearsi a Roma e al resto del mondo, l’influenza è diminuita e sta diminuendo. Lei, avrebbe incoraggiato Nostro Signore ad allinearsi con i Farisei?

3 La Fraternità di Mons. Lefebvre non è mai stata in stato di vero scisma, perché egli metteva sempre Dio prima degli uomini. La Neofraternità, come la Neochiesa, è entrata in scisma vero mettendo gli uomini prima di Dio.

4 Nessun tipo di rispetto è dovuto all’errore e al suo veleno, come quelli del Vaticano II. Infettato dal veleno conciliare, il Neomagistero è del tutto inadeguato a valutare l’evoluzione della Chiesa.

5 La buona volontà conciliare, come quella di Benedetto XVI, è la più soggettiva delle buone volontà; per essere davvero buona volontà dovrebbe conformarsi alla verità oggettiva; e di essa i conciliaristi, in quanto tali, non hanno alcuna nozione. “La strada dell’Inferno è lastricata di buone intenzioni”, dice un vecchio proverbio saggio.

6 Un accordo con la Roma conciliare sarebbe la morte definitiva della cattolica FSSPX, la quale ha bisogno, non di un accordo con Roma, ma di chiedere ai Romani di farla finita col tradimento della vera Fede cattolica.

7 La vera FSSPX rigetta la “Nuova Evangelizzazione”, soluzione irreale per i reali problemi scatenati dal Vaticano II.

8 In altre parole, “Accordo prima della dottrina” è il grave errore proposto da tutti i conciliaristi, perché se si professa una menzogna abbastanza a lungo, si finisce col crederci. Il Vaticano II è una grande menzogna.

In breve, gli otto argomenti di MH sono tutte considerazioni umane, essenzialmente sganciate della Verità oggettiva della vera Chiesa cattolica. Possa Dio concedere a MH di vedere come la Chiesa conciliare si sia smarrita!

Kyrie eleison.

Ripristinare l’autoritá

Ripristinare l’autoritá on Aprile 22, 2019

Mentre il pagano post-cristiano Jean-Jacques Rousseau (1712–1778) sosteneva che l’uomo è per natura un animale antisociale, per cui la società umana è essenzialmente artificiale, il pagano pre-cristiano Aristotele (384–322), un uomo molto più saggio, sapeva che la società è cosa naturale perché l’uomo è per natura un animale sociale – basta guardare come si riunisce con i suoi simili dall’alba al tramonto in tutti i tipi di società umane, specialmente nella famiglia umana. Ma ogni uomo ha il libero arbitrio, cosicché ogni tipo di società deve avere qualcuno che abbia l’autorità per coordinare tali libere volontà che da sole sono suscettibili di dis- sociarsi. Quindi ogni società ha bisogno dell’autorità, così naturale e necessaria all’uomo quanto la stessa società. Si ricordi come il centurione romano riconosce Nostro Signore come un uomo di autorità, di quella che lui stesso esercita nell’esercito romano (Mt. VIII, 8–9).

Ma l’autorità, essendo naturale agli uomini come lo è la loro natura sociale, e dato che la loro natura sociale proviene da Dio, allora ogni autorità tra gli uomini deve venire in ultima analisi da Dio (cfr. Ef. III, 15), e questo spiega perché nel nostro mondo al tramonto, dove quasi tutta l’umanità sta voltando le spalle a Dio, gli uomini si rivoltino anche contro ogni tipo di autorità, e perché ogni tipo di autorità stia diventando sempre più fragile. Per esempio, oggi non è sempre più comune che le mogli si dichiarino indipendenti di loro mariti e che i figli facciano la concorrenza ai loro genitori? Questo non è naturale nel vero senso della parola, ma oggi è sempre più comune, perché la rivolta contro l’autorità è nel sangue di tutti noi. Allora come può essere ripristinata? Abbiamo un esempio divino nel libro dei Numeri (cap. 16) dell’Antico Testamento.

Mosè e suo fratello Aronne erano rispettivamente il capo politico e religioso del popolo Israelita, per portarli fuori dall’Egitto nella Terra Promessa. Entrambi erano stati nominati da Dio, come il popolo ben sapeva, ma gli Israeliti erano un popolo orgoglioso e dalla dura cervice, e il momento critico arrivò nel deserto quando Core, primo cugino di Aronne e geloso dei suoi privilegi, istigò altri 250 Leviti e due influenti Rubeniti, Dathan e Abiron, a ribellarsi, e il popolo si sollevò in tumulto dietro di loro contro l’autorità di Mosè e Aronne. Questi due si appellarono immediatamente al Signore, che disse loro di riunire il popolo il giorno dopo davanti al Tabernacolo. Poi Mosè disse al popolo di allontanarsi dalle tende di Dathan e Abiron, dove stavano con tutte le loro intere famiglie, dopodiché la terra si aprì e inghiottì i rivoluzionari direttamente all’Inferno. Un altro fuoco mandato da Dio divorò Core e i suoi 250 Leviti che avevano preteso i privilegi e il prestigio dati da Dio solo alla famiglia di Aronne.

In questo modo Dio stesso dimostrò a chi Egli aveva dato l’autorità sugli Israeliti. Per gli Israeliti nel deserto, l’autorità era così importante perché, nonostante la miracolosa traversata del Mar Rosso (Esodo XIV), essi desideravano ancora le cipolle d’Egitto, e Dathan si lamentava delle difficoltà del deserto (Num. XVI, 13–14). Eppure Mosè non era un tiranno, ma il più gentile degli uomini (Num. XII, 3), e Aronne non aveva fatto alcun male al popolo (Num. XVI, 11). Tuttavia, se Dio non fosse ricorso alla punizione estrema dei ribelli, ci si può chiedere se Mosè e Aronne avrebbero potuto condurre gli Israeliti nella Terra Promessa. Sarebbe bastata qualcosa di meno per ripristinare la loro autorità? Com’è facile immaginare e come infatti avvenne, dopo la doppia punizione miracolosa nessun Israelita ebbe voglia di disobbedire a Mosè o ad Aronne!

Nel 2019 il materialismo dilagante in tutto il mondo sta facendo sì che sempre meno esseri umani prendono Dio sul serio, per non parlare del credere in Lui. La scienza e la tecnologia sembrano garantire la bella vita a tutti noi, quindi chi ha ancora bisogno di Dio? E senza di Lui, ogni base dell’autorità è sparita, e l’autorità in ogni forma di società umana si sta sciogliendo nel nulla, e questo soprattutto nella Chiesa cattolica. Per di più, il Neo-modernismo tiene le sue vittime in una tale morsa che esse sono praticamente inconvertibili, convinti di essere ancora cattolici. Come può sopravvivere la Chiesa? Se l’autorità cattolica deve essere ripristinata prima della fine del mondo, non sarà necessaria una altra punizione miracolosa e mortale dal Cielo, come con Dathan, Core e Abiron? Non ci si burla di Dio (Gal. VI, 7).

Kyrie eleison.

Lezioni della Settimana Santa

Lezioni della Settimana Santa on Aprile 13, 2019

Nessuna lettura evangelica può essere così ricca di lezioni come quelle della Settimana Santa. Ecco alcuni riferimenti dalla Passione di Nostro Signore, citati in ordine cronologico, che hanno una particolare rilevanza per il nostro tempo, quello della Passione della Sua Chiesa.

Lc. XIX, 40: “Vi dico che se questi (discepoli) taceranno, grideranno le pietre” – Mentre Gesù sta per entrare a Gerusalemme la Domenica delle Palme, la folla lo loda ad alta voce. I farisei si lamentano del trambusto. Ma la verità di Dio sarà ascoltata. Mentre la FSSPX sta piacendo a Roma, qualcun altro deve dire le verità che essa era solita dire.

Gv. XVII, 15: “Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno”. Dopo l’Ultima Cena, poco prima di lasciare il Cenacolo, Gesù prega il Suo Padre Celeste per i Suoi Apostoli, ma non perché la vita sia resa loro facile. Allora perché la vita dovrebbe essere resa facile oggi per i cattolici?

Mt. XXVI, 31: “Percuoterò il pastore, e saranno disperse le pecore del gregge”. Sul Monte degli Ulivi, Gesù dice ai Suoi Apostoli che cederanno tutti, e cita l’Antico Testamento (Zach. XIII, 7). Oggi, con il Papa paralizzato nella sua fede, tutta la Chiesa cattolica è più o meno paralizzata.

Mt. XXVI, 40: “Vegliate e pregate”. Nel Giardino del Getsemani, dove Gesù sarà presto tradito, Egli avverte i Suoi Apostoli di prepararsi in preghiera per l’ora della loro prova. Non dice solo “Pregate”, né “Pregate e vegliate”, ma “Vegliate e pregate”, perché se non tengono gli occhi aperti, se cessano di vigilare, cesseranno anche di pregare. Oggi l’ora di una prova suprema per la Chiesa sembra imminente. Preghiamo.

Gv. XVIII, 6: “Appena disse loro ‘Sono io’, indietreggiarono e caddero a terra”. Quando le guardie del Tempio si avvicinarono a Gesù, Egli si presentò senza paura, e per un momento fece scattare una sola scintilla della Sua divina potenza: tutti crollarono tutti a terra. Un’altra scintilla come quella potrebbe istantaneamente salvare la Chiesa di oggi, ma non conquistare il cuore degli uomini. L’odierna prova della Chiesa deve essere consumata.

Mt. XXVI, 52: “Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada”. Pietro è virile, ama il suo Maestro, vuole assolutamente difenderLo, ma non Lo ha capito – Gesù sarà il Re di Cuori, non il Fante di Bastoni. Gli uomini virili oggi pensano ad ogni azione atta a difendere la Chiesa, perché non si accontentano “solo” di pregare, e invece, che preghino, o fuggiranno, come fecero gli Apostoli (v. 56).

Lc. XXII, 53: “Questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre.” Gesù sta per essere catturato dalle guardie del Tempio. Si lamenta gentilmente perché non Lo abbiano preso alla luce del giorno, quando predicava apertamente nel Tempio, ma hanno preferito prenderLo di notte, quando non era più circondato dalle folle che Lo proteggevano. Mai in tutta la storia Egli è stato così abbandonato, mai i tempi sono stati così oscuri, come oggi. Stiamo vivendo lo stesso mistero di Satana liberato.

Mt. XXVII, 25–26: “E tutto il popolo rispose: ‘Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli’. Allora (Pilato) rilasciò loro Barabba e dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso”. Chiaramente, qui il “popolo” non sono solo i “sommi sacerdoti e gli anziani” che “persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù” (v. 20), ma furono tutte le persone davanti a Pilato, con il tumulto che cresceva sempre più (v. 24), che fecero cedere Pilato reclamando su se stesse e sui loro discendenti la responsabilità del deicidio (la morte di Dio nella sua natura umana). Ora questa folla era prevalentemente ebrea, ed essa stessa si identificava come tale (“Noi e i nostri figli”). Perciò la colpa del deicidio ricade sui discendenti di costoro, a meno che e fin quando non riconosceranno e adoreranno collettivamente il loro vero Messia, ma la Scrittura dice che questo avverrà solo alla fine del mondo (es. Rm. XI, 25–27). Da vero cattolico, Leone XIII (1878–1903) chiedeva che quello stesso sangue ricadesse sugli Ebrei non come una maledizione, ma come un “lavacro di rigenerazione” (Atto di Consacrazione del mondo al Sacro Cuore di Gesù). Nel frattempo, essi servono Dio, senza volerlo, per sferzare la nostra apostasia.

Kyrie eleison.

Invito annullato

Invito annullato on Aprile 5, 2019

Mons. Vitus Huonder, ancora vescovo della grande diocesi di Coira nella Svizzera orientale, che comprende Zurigo, dopo tutto non ha intenzione di stabilirsi nella scuola maschile della Fraternità San Pio X a Wangs, quando andrà in pensione alla fine di questo mese. A gennaio il suo portavoce diocesano aveva annunciato che il vescovo si stava trasferendo nella scuola a nome della Congregazione per la Dottrina della Fede di Roma, per mantenere i contatti tra Roma e la Fraternità, ma il mese scorso lo stesso vescovo ha annunciato che non si sarebbe ritirato nella scuola della Fraternità a Wangs. E così è stato annullato l’amichevole incontro tra il vescovo di Roma e la scuola della Fraternità. E’ stata Roma, o la Fraternità, o entrambe, a raffreddarsi all’ultimo momento? Non lo sappiamo. Non importa. Ciò che conta è vedere chiaramente il conflitto senza fine tra la realtà di Dio e i falsi sogni degli uomini, e preferire la realtà di Dio.

In questo caso la realtà di Dio è che la Sua Chiesa cattolica e la rivoluzione conciliare degli uomini di Chiesa non potranno mai fondersi insieme, mentre gli uomini di Chiesa sognano di farlo. Ma Dio mette Dio prima degli uomini, mentre il Concilio Vaticano II (1962–1965) mette gli uomini prima di Dio. Le due posizioni sono inconciliabili al pari di Gesù Cristo e Satana. Dall’eternità Nostro Signore, il Bene stesso, può solo rigettare il male. Da quando Satana è caduto subito dopo la sua creazione, egli è stato fissato nel male e può solo odiare Dio e il Suo divino Figlio e la vera Chiesa di Suo Figlio. E gli uomini sono divisi tra le due influenze dal concepimento fino alla morte, perché essi ricevono da Dio la loro natura umana di base e possibilmente la grazia santificante, che li muovono verso Dio, mentre dalla Caduta di Adamo la loro natura è ferita dal peccato originale che li inclina verso Satana e il male. Nessun uomo vivo può evitare questo conflitto. O avanza nel bene e riduce in lui il male, o si allontana dal bene e affonda nel male.

Quindi, se Mons. Huonder (MH), un vescovo conciliare, si fosse trasferito nella scuola cattolica tradizionale a Wangs, sarebbe successa una delle due cose. O sarebbe riuscito a rendere la scuola meno tradizionale, o la scuola sarebbe riuscita a renderlo più cattolico. E così, se la sua residenza a Wangs è stata annullata: o Roma temeva che diventasse più cattolico, il che non è probabile perché MH è un tipico crociato della Neochiesa di Roma, oppure la Neofraternità ha cambiato idea, e invece di installare il lupo conciliare nel suo ovile a Wangs, ha deciso di escluderlo, dopo la sua precedente decisione di accoglierlo. Perché il cambiamento di intenzioni?

Ci sono due possibili spiegazioni. O in forza della virtù la Neofraternità per almeno un momento ha smesso di sognare che i lupi siano simpatici, o è stata costretta per necessità, dopo che sono venute fuori due nuove brutte rivelazioni in grado di rinviare l’accoglienza del lupo. Per un verso, sono venuti alla luce i particolari di un incontro discreto tenutosi nell’aprile di quattro anni fa a Oberriet, in Svizzera, tra Mons. Huonder e Mons. Fellay con Mons. de Galarreta, accompagnati da altri cinque sacerdoti della FSSPX, per discutere dell’ecumenismo del Vaticano II. MH ha iniziato con una posizione che può essere riassunta come “Accordo prima, dottrina seconda”, che è tipica di un conciliarista. I vescovi e i sacerdoti della FSSPX hanno risposto mettendo avanti la dottrina cattolica sull’ecumenismo, in un modo degno di Mons. Lefebvre. MH ha concluso con la promessa di portare a Roma le obiezioni della FSSPX sull’ecumenismo conciliare. Ma i romani conoscono quelle obiezioni a modo loro – in breve, gli argomenti di MH hanno mostrato che era un fedele servitore della Roma conciliare. Per un altro verso, sono venuti alla luce anche i particolari dell’ampio lavoro svolto da MH in seno alla Neochiesa, soprattutto a partire dal 2011, relativo all’amicizia ufficiale tra la Chiesa cattolica e gli Ebrei. Lavoro anch’esso tipico di un conciliarista, condotto o innocentemente o ignorando volutamente i quasi 2.000 anni di omogeneo – e soddisfatto – odio ebraico verso la Chiesa.

Queste due rivelazioni hanno dimostrato che MH è imbevuto di spirito del Concilio, e che sarebbe stato un ospite potenzialmente pericoloso di una casa della FSSPX. La vera Fraternità non avrebbe potuto invitarlo più. Ma la Neofraternità rischia di finire con l’aspettare semplicemente che i tradizionalisti diventino abbastanza morbidi da accettare tale conciliarismo in mezzo a loro.

Kyrie eleison.

Monsignor Huonder

Monsignor Huonder on Marzo 30, 2019

Era ampiamente noto che Monsignor Huonder (MH) vescovo della diocesi ufficiale di Coira, Svizzera, quando andrà in pensione in aprile all’età di 77 anni, stava per prender la residenza ufficiale per i suoi anni autunnali in una scuola maschile della Fraternità San Pio X a Wangs, Svizzera. Circolava addirittura la voce, attribuita ad uno stretto collaboratore dei due precedenti Superiori Generali della FSSPX, che lo stesso vescovo conciliare sarebbe stato il principale consacratore di due sacerdoti della Fraternità che, con la piena approvazione di Papa Francesco, sarebbero due nuovi vescovi per la FSSPX, forse dopo Pasqua. Una data così prossima per un evento così significativo sembra altamente improbabile, ma la sua logica è inesorabile, data la ventennale politica della Neofraternità volta a fondersi con la Neochiesa.

La stessa logica era alla base dell’insediamento di MH per il suo pensionamento nella scuola per ragazzi della Fraternità a Wangs. Si sa che anche come vescovo ufficiale di una delle più grandi diocesi della Neochiesa in Svizzera, egli abbia già fatto diverse visite alla scuola, dove era diventato popolare fra i sacerdoti della Neofraternità e i ragazzi che vi abitano. Eppure egli non avrebbe interrotto tutti i contatti con la Neochiesa a Roma. Al contrario, il suo attuale portavoce diocesano ha annunciato a gennaio che il ritiro del vescovo a Wangs in aprile “è legato ad una missione a lui affidata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, per mantenere i contatti con la FSSPX”. Chiaramente MH, ritenuto amico personale di Papa Francesco, aveva in programma di agire come anello di congiunzione tra la Neochiesa e la Neofraternità, nella speranza di avvicinarle di più.

Tale speranza non era necessariamente disonesta. Molti uomini della Neochiesa non possono vedere (o non vogliono vedere) l’abisso che separa la religione cattolica di Dio dalla religione conciliare dell’uomo. Da entrambe le parti esiste il desiderio di fingere che non esista un simile abisso. Da un lato i cattolici hanno difficoltà a sopportare di trovarsi al di fuori della struttura dell’Autorità visibile della Chiesa, mentre dall’altro lato i seguaci del Vaticano II hanno bisogno di rassicurarsi di non aver rotto con la vera Tradizione immutabile della Chiesa. Può ascriversi a merito di MH che voleva stabilirsi in un ambiente più cattolico della sua ex diocesi ufficiale, dove probabilmente non ha alternative a dare la Comunione a giovani donne in abito succinto, e non ha alternative a ritirare alcune osservazioni sue del tutto giustificate contro l’omosessualità. Ma “Un fatto è più forte del sindaco”, dice un proverbio inglese.

E il fatto è che il Vaticano II è stata la più grande rottura con la Tradizione cattolica in tutta la storia della Chiesa. Prendiamo ad esempio la Neomessa, che sta al Concilio come la pratica alla teoria. MH non doveva mai celebrarla nella scuola? Poteva accettare di non celebrarla mai? E anche se poteva, può ammettere che la teoria e la pratica del suo sacerdozio e del suo episcopato sono state immerse nella svendita conciliare della vera Chiesa di Dio al mondo moderno senza Dio? Poteva liberarsi quasi subito delle convinzioni accumulate nelle sue decine di anni di immersione nella Chiesa conciliare? Ordinato sacerdote nel 1971 e consacrato vescovo nel 2007 con i riti del rivoluzionario Paolo VI, può ammettere che per eliminare ogni dubbio sulla validità dei Neoriti, ha bisogno di essere riordinato e riconsacrato sub conditione? O la Neofraternità non richiede più nessuna delle due cose? Sembra molto probabile, data la sua pratica recente, ma come risponderebbero a questo i Tradizionalisti svizzeri? A quanto pare Monsignor Vitus Huonder può essere un uomo onesto e ben intenzionato, ma la sua è un’onestà conciliare, il che significa che è leale ad una corruzione completamente disonesta della Fede e della Chiesa cattolica.

Purtroppo, in tutto il mondo i tradizionalisti della Fraternità stanno abituandosi alla sostituzione della Fraternità di Mons. Lefebvre con la Neofraternità. Mons. Fellay ha voluto collocare la FSSPX dentro le mura della Roma ufficiale perché agisse come un cavallo di Troia per convertire la Roma conciliare. Ma pur concedendo a MH tutta la buona volontà del mondo, non è che egli è stato messo ad agire come cavallo di Troia all’interno delle mura della Fraternità? Si può sperare che la scuola di Wangs gli avrebbe permesso di vedere l’abisso tra la Tradizione e il Concilio, ma questa è una bella speranza. Alice era nel Wonderland (nel Paese delle Meraviglie). La Neofraternità è ora nel Huonderland (nel Paese degli Huonder).

Kyrie eleison.