Tag: Dottrina cattolica, dogma, Deposito della Fede

Menti disarticolate

Menti disarticolate posted in Commenti Eleison on Settembre 27, 2008

Quando due settimane fa “Commenti Eleison” ha suggerito che ogni cattolico che non crede che l’11 settembre sia stato un affare interno potrebbe essere affetto da “cattolicesimo disarticolato”, un lettore (solo uno, ma probabilmente ce ne saranno stati molti di più) ha protestato vigorosamente. Chiaramente egli si chiede come diamine sia possibile che una questione come quella del crollo delle Torri Gemelle di New York, o come l’impatto contro il Pentagono, di sette anni fa, possa ricondursi alla sua religione.

È possibile che questo lettore non abbia studiato seriamente le corpose argomentazioni secondo le quali l’11 settembre sarebbe stato qualcosa di diverso da quello che continuano a pretendere i nostri vili mezzi di comunicazione. Eppure queste argomentazioni sono così corpose che uno è portato a considerare che possa esserci qualche altra spiegazione oltre a quella offerta dai media e accettata da tante persone. Ecco, per esempio, molto brevemente, tre argomenti di elementare buon senso:—

Com’è possibile che il kerosene, che brucia a 850 gradi centigradi, abbia potuto fondere i 47 pilastri centrali in acciaio delle torri, che fondono solo a 1500 gradi centigradi? (Si sarebbero solo ammorbiditi? Ma le torri si sono afflosciate o sono cadute?). E poi, il piano di taglio della torre a Sud ha attraversato il suo angolo di Sud-Est, e allora come ha fatto la torre a non cadere a Sud-Est, ma verticalmente verso il basso, “entro la sua base”, come in una perfetta demolizione? E ancora, se (come ci viene detto) i pavimenti in cemento si sono stratificati uno sopra l’altro, come hanno fatto entrambi le torri a collassare a velocità gravitazionale, e in che modo, di grazia, i 47 pilastri d’acciaio (che portavano i piani e che non sono crollati con essi) non sono rimasti in piedi?

Questi argomenti e una massa di altri sono così forti che posso solo concludere che chi crede veramente nella versione ufficiale dell’11 settembre (che escluderebbe una moltitudine di finti credenti) o non ha guardato all’evidenza perché è soddisfatto della veridicità dei nostri giornali e dei politici, o l’evidenza è sopraffatta nella sua mente da una generale credenza nei nostri governanti e nel nostro modo di vita, o, peggio che mai, l’evidenza non è quello che muove la sua mente. Ma, mi chiedo, come può un cattolico adeguarsi ad una di queste tre possibilità o a qualcuna delle possibili varianti di esse?

Innanzi tutto, come può un cattolico avere un così poco senso della verità da fidarsi ancora dei media o dei politici di oggi? (O Cielo, aiútali entrambi: essi stanno fuggendo solo con quello che la gente lascia loro portar via). Secondariamente, come può un cattolico credere in generale a quest’ammasso di crasso materialismo ateo dei governi e dello stile di vita di oggi? E terzo, come diavolo può un cattolico giudicare le questioni di fatto sulla base delle emozioni invece che delle prove? La mia risposta a tutte e tre le domande è: perché il suo cattolicesimo sarà stato disarticolato dal protestantesimo, dal liberalismo e dal modernismo che inquinano quasi tutte le menti di oggi.

Kyrie eleison.

Caffè annacquato?

Caffè annacquato? posted in Commenti Eleison on Settembre 6, 2008

Ad un laico che chiede se si dovrebbe – o potrebbe – assistere oggi alla Messa (tridentina) celebrata da un prete ordinato sacerdote nel 1972 col nuovo rito dell’Ordinazione del 1968, un sacerdote della FSSPX ha risposto che la FSSPX “non potrebbe consigliarla”. Il laico pensa che questa risposta sia “troppo debole per essere definitiva”. Il suo sperare delle risposte forti è sicuramente condiviso da tante anime che soffrono della onnipresente confusione odierna.

Tuttavia, non sempre sono possibili delle risposte chiare. Se un oggetto è grigio, non si può dire che sia bianco o nero. Il momento dell’alba, non si può dire che sia notte o giorno, perché esso sta nel mezzo. Dove la verità è confusa, è più importante provare ad essere veri, che cercare di essere chiari. Ahimè, le ordinazioni Novus Ordo, come con le Messe Novus Ordo, non c’è dubbio che sono sempre più spesso invalide, via via che i modi della Chiesa pre-conciliare vengono relegati sempre più nel passato, ma anche oggi non si può sinceramente dire che tutti i sacramenti Novus Ordo siano automaticamente invalidi.

Un sacramento per essere valido richiede che siano validi il ministro, la forma, la materia e l’intenzione. Nel 1972 è ragionevole supporre (si può sempre controllare) che il ministro ordinante (vescovo) e la sua intenzione sacramentale fossero ancora cattolici. La forma del rito dell’ordinazione sacerdotale del 1968, comprende (anche in inglese) tutti gli elementi necessari per la validità. E si può supporre che il vescovo che ponga entrambe le mani sulla testa del futuro sacerdote, significhi la materia. Per l’ordinazione Novus Ordo del 2002 la necessità di controllare gli elementi necessari per la validità è decisamente più pressante, ma per l’ordinazione del 1972, l’astensione da una chiara condanna nella risposta di un sacerdote della FSSPX è sicuramente ragionevole.

Tuttavia egli ha detto che la FSSPX “non potrebbe consigliare” l’assistenza alla Messa (tridentina ) celebrata da tale sacerdote, e sicuramente anche questo è ragionevole. Aldilà della remota possibilità che (nel 1972) l’ordinazione non fosse valida, si può considerare che la Messa in questione, celebrata nell’intero contesto Novus Ordo, possa essere in grado di minare la Fede cattolica dei partecipanti.

Ciò nonostante, a meno che un sacerdote conosca personalmente un tale celebrante e il suo modo di celebrare la Messa tridentina, egli deve lasciare ai cattolici che lo conoscono la possibilità di giudicare se il suo modo di celebrare sia tale da nuocere o da minare la Fede dei cattolici. Certamente non tutti i preti Novus Ordo che oggi celebrano la Messa tridentina, conducono le anime al Vaticano II. Al contrario.

Dio Onnipotente, Te ne preghiamo, ristabilisci l’ordine nella Tua Chiesa!

Kyrie eleison.

Svolta fatale II

Svolta fatale II posted in Commenti Eleison on Agosto 30, 2008

Dire che la “svolta verso l’uomo” è la caratteristica chiave del Vaticano II, non è un insulto al Vaticano II. Non era “ die Wende anthropologische ” (“la svolta antropologica”) il cuore del pensiero di Karl Rahner? E Rahner non è stato una delle menti più influenti al lavoro nel Concilio? La questione non sta nel sapere se il Vaticano II ha svoltato verso l’uomo o no, ma se questa svolta è una cosa buona o cattiva.

La Dichiarazione del Concilio sulla libertà religiosa, Dignitatis Humanae (della Dignità Umana), sostiene che ogni governo civile deve garantire a tutti i cittadini il diritto civile di praticare in pubblico qualsiasi religione essi vogliano praticare, così che se essi abusano di tale diritto, scegliendo di praticare una falsa religione, la loro intrinseca dignità o valore come esseri umani, esige che a loro sia garantita questa la libertà di scelta. Niente libertà, niente dignità.

Ecco la citazione chiave: « Il diritto alla libertà religiosa [civile] non si fonda quindi su una disposizione soggettiva della persona (equivalente sostanzialmente a ciò che chiamiamo “seconda natura”), ma sulla sua stessa natura (quella che per opposizione a “seconda natura” potremmo chiamare la “prima natura” dell’uomo)». « Per cui il diritto ad una tale immunità perdura anche in coloro che non soddisfano l’obbligo di cercare la verità e di aderire ad essa ». In altre parole, mentre la Chiesa cattolica ha sempre insegnato che il primo valore di un essere umano consiste nel suo avvicinarsi al vero Dio, e che per questo uno Stato può vietare la pratica pubblica delle false religioni, cioè di tutte le religioni non cattoliche, – salvo il caso che questo sia controproducente per la salvezza delle anime -, la Chiesa conciliare insegna invece che il primo valore di un essere umano consiste nello scegliere da sé la religione, vera o falsa che sia, e che nessuno Stato dovrebbe porre alcun ostacolo civile a che qualsiasi cittadino pratichi in pubblico la religione di propria scelta.

A prima vista la differenza potrebbe sembrare lieve, ma le implicazioni sono enormi: l’uomo messo al posto di Dio. Per il cattolicesimo, il valore primario di un uomo, o la sua dignità, consiste nel corretto uso del libero arbitrio intrinseco alla sua (prima) natura umana. Il libero arbitrio non è un fine in sé, ma solo un mezzo per scegliere il bene di andare in Cielo. Il fine è il Buon Dio, la libertà dell’uomo è solo il mezzo. La prima natura dell’uomo è funzionale alla sua seconda natura; così che essa non è sufficiente per la salvezza eterna.

Al contrario, per il conciliarismo il primo valore dell’uomo consiste nella sua prima natura e cioè che il mero esercizio del suo libero arbitrio, a prescindere dal fatto che scelga il bene o il male, è più importante per la persona umana, e quindi per lo Stato, rispetto al giusto uso che egli ne fa. In altre parole, il libero arbitrio dell’uomo viene prima di ciò che è giusto o sbagliato per Dio, prima del Cielo di Dio o dell’Inferno. Il mero esercizio della libertà sta diventando un fine in sé. La “prima natura” “ora ha la priorità sulla seconda natura. Se “Dio” condanna gli uomini all’”Inferno” perché “abusano” del loro libero arbitrio, questo è un problema di Dio (o un problema della vecchia religione), non un problema dell’uomo!

Potrebbe una qualsiasi dottrina mettere gli uomini sulla strada per l’Inferno più sicuramente di una tale “svolta verso l’uomo”?

Kyrie eleison.

Fra-fra-frana II

Fra-fra-frana II posted in Commenti Eleison on Agosto 9, 2008

Il 17 novembre dello scorso anno Commenti Eleison ha detto che il Grande Avvertimento profetizzato a Garabandal avrebbe potuto verificarsi in febbraio o marzo di quest’anno. Non è accaduto. Un lettore mi chiede perché.

La ragione è semplice. Non era ancora il momento stabilito da Dio Onnipotente. Quando sarà il momento? Non lo so. Tuttavia, credo ancora che Garabandal sia un vulcano che dorme, e credo che potrebbe facilmente eruttare nel 2009, perché la mia ragione principale per prendere sul serio un paio di indizii per il 2008 era costituita dall’instabilità e dalla precarietà della situazione mondiale, che è sempre più instabile e precaria che mai.

Il capitalismo avviato in Inghilterra dalla fondazione nel 1694 della prima Banca Centrale di una nazione, sta crollandoci intorno. I malevoli capitalisti che solo di recente avrebbero silurato qualsiasi governo che interferisse con la libera impresa, oggi stanno implorando il governo degli Stati Uniti perché salvi le loro banche. Così il capitalismo, fattosi “troppo grande per fallire”, oggi sta passando, abbastanza sicuramente, sotto il controllo di quel governo che, essendo ateo e materialista, equivale al comunismo!

Cosa accadrà quindi nei prossimi anni, solo Dio lo sa. Ma è facile immaginare che, per mantenere una parvenza di legge e ordine, si rendano necessarie: all’interno degli USA la legge marziale, e al di fuori degli USA la Terza Guerra Mondiale, che è imminente e che sarà terribile. Essa può attivarsi presto perché ormai da anni i vili mezzi di comunicazione stanno battendo i tamburi di guerra per un attacco contro l’Iran, e siccome la gente diventa sempre più scontenta per il crollo della moneta all’interno degli Stati Uniti, per i politici la tentazione di distrarla con una guerra esterna può diventare praticamente irresistibile.

Ci sono molte prove che sia il collasso, sia la guerra, siano state pianificate a lungo dai nemici di Dio, per permettere loro il controllo del mondo intero. L’unica luce nella quale si può cogliere l’intero problema e la sua giusta soluzione, è la luce di Dio e della nostra religione cattolica. Dio non si può beffare. Si Leggano i profeti del Vecchio Testamento, in particolare Geremia, e si recitino ogni giorno i 15 Misteri del Santo Rosario.

Kyrie eleison.

Vescovi concordi

Vescovi concordi posted in Commenti Eleison on Luglio 12, 2008

Molti amici della Fraternità San Pio X si chiedono quale posizione verso un accordo con Roma abbia assunto Mons. Alfonso de Galarreta. Egli è uno dei quattro vescovi della Fraternità, ma quello che pensa e dice non è così spesso citato, almeno in inglese, una lingua che egli capisce, ma che preferisce non dover parlare.

Alla casa madre della Fraternità a Ecône, in Svizzera, è stato lui che quest’anno ha condotto l’annuale cerimonia delle ordinazioni al diaconato e al sacerdozio. Parti del suo sermone sono disponibili su Internet, sul sito christus.imperat, per esempio. Qui ci sono alcuni passi, i primi riguardanti le consacrazioni episcopali della Fraternità del 30 Giugno 1988, perché quest’anno ricorre il loro XX anniversario; i secondi riguardanti l’”ultimatum” del Cardinale Castrillón del 4 e 5 giugno, un mese fa.

« Poi non si predica più la Verità. Si è in cerca della verità [come se non lo si sapesse]». Quindi prosegue: « E questo, in ogni caso, dimostra l’importanza e la necessità delle consacrazioni . . . . Poiché . . . quest’atto delle consacrazioni, è giustamente per la sopravvivenza del Sacerdozio cattolico. Dunque oggi noi rivendichiamo le consacrazioni non come se fosse una sorta di ribellione . . . contro l’autorità del Papa . . . . Al contrario, lo rivendichiamo nella sua reale resistenza. Nella misura in cui abbiamo compiuto quest’atto semplicemente allo scopo di salvaguardare il Sacerdozio cattolico . . . . E dunque noi rivendichiamo la figura di Sua Eccellenza Monsignor Marcel Lefebvre . . . . Non siamo lefebvriani, siamo Cattolici . . . . siamo discepoli di Monsignor Lefebvre, e ne siamo molto fieri . . . . È perché siamo Cattolici, e Mons. Marcel Lefebvre era molto cattolico, che noi siamo discepoli di Mons. Marcel Lefebvre . . . . Noi non ci vergogniamo di Nostro Signore Gesù Cristo. Non ci vergogniamo della Fede cattolica di sempre. Non ci vergogniamo della Chiesa cattolica di sempre. E quindi non arrossiamo per Monsignor Marcel Lefebvre

Più avanti, sull’”ultimatum” del Cardinale, Mons. de Galarreta ha detto: « Io penso che è troppo parlare di ultimatum ». E ha continuato: « Vi è evidentemente una volontà di . . . intimorirci un po’ . . . . Di pressarci, in direzione di un accordo [con Roma] puramente pratico [non dottrinale], che è stata sempre l’intenzione di Sua Eminenza . . . . Questa strada è una strada morta . . . . Quindi non è il caso di seguirla. Non possiamo impegnarci a tradire la confessione pubblica della Fede . . . . E non vogliamo, . . . imbarcarci in un’impresa di demolizione . . . . la nostra risposta va piuttosto in direzione . . . . Di ciò che chiediamo da lungo tempo, le tappe con i preamboli [completa liberalizzazione del rito tridentino della Messa e annullamento delle “scomuniche” del 1988]. Che eventualmente sfoceranno . . . in un confronto . . . dottrinale . . . . Io penso che è più probabile che questo porti . . . ad una stagnazione dei nostri contatti con Roma. Meno probabilmente ad una nuova dichiarazione contro di noi. E ancora meno probabilmente al ritiro del decreto di scomunica ».

Prima di tutto la Fede, poi Roma – tutti e quattro i vescovi della Fraternità seguono sostanzialmente la linea di pensiero di Monsignore, “perché è cattolica”. « Meglio morire che tradire », usava dire Monsignore.

Kyrie eleison.

Ancora il bastone

Ancora il bastone posted in Commenti Eleison on Giugno 28, 2008

Ancora una volta abbondano le voci: prima della fine di giugno, in altre parole nel giro di pochi giorni, o la Fraternità San Pio X incomincerà a cedere alle richieste di Roma di conformarsi al Vaticano II e alla Nuova Messa, o Roma dichiarerà alla Chiesa e al mondo che la Fraternità ed i suoi seguaci sono in scisma formale e fuori dalla Chiesa.

Per quanto riguarda le voci che la Fraternità stia per intraprendere una qualche azione che potrebbe mettere in pericolo la difesa della Fede, penso che siano del tutto scontate. Il 5 maggio del 1988, in particolare, Mons. Lefebvre arrivò fin dove la Fede gli permetteva, ed anche un po’ più lontano, di venire a patti con le autorità della Chiesa, ma alla fine le condizioni poste lo convinsero che loro non potevano più essere attendibili per preservare la Tradizione immutabile della Chiesa, che è il motivo che lo spinse ad andare avanti con le consacrazioni episcopali di 20 anni fa.

Allo stesso modo, a partire dal Pellegrinaggio Giubilare della Fraternità a Roma, nel 2000, essa è giunta per quanto possibile fino a corrispondere ai gesti di buona volontà del cardinale Castrillon, e anche un po’ oltre, ma in otto anni non ha mai concesso al Cardinale quell’abbandono della posizione della Fraternità sulla Tradizione che lui chiedeva. Al contrario, l’ultima Lettera agli Amici e Benefattori del Superiore Generale della Fraternità ha ribadito con fermezza quella posizione, cosa da cui sicuramente derivano le voci sul Cardinale che avrebbe perso la pazienza dopo i suoi otto anni di carota, che avrebbe una volta di più trasformata in bastone.

I cattolici non dovrebbero in alcun modo spaventarsi per la minaccia di essere dichiarati formalmente, cioè propriamente e ufficialmente, in stato di scisma, o fuori dalla Chiesa. La normalità cattolica giudicherebbe come Nostro Signore ci dice di giudicare ( Gv. VII, 24): dalla realtà e non dalle apparenze. E la realtà è evidente: è il “Rinnovamento” conciliare, e non la Tradizione Cattolica, che ha rotto con la Chiesa cattolica.

Tuttavia, quando nei prossimi giorni la Fraternità non farà alcun gesto verso Roma che corrisponda alla proposta di Roma di dissolvere la resistenza della Tradizione Cattolica, io sono del tutto certo che Roma non andrà davvero avanti con qualche dichiarazione di scisma formale. Forse dopo otto, o 20, o 38 anni di resistenza della Fraternità essi stanno davvero perdendo la pazienza, ma tutte le esperienze passate non dicono loro che ogni volta che usano il bastone, quella resistenza si irrigidisce piuttosto che dissolversi?

E se essi andassero avanti con una tale dichiarazione, i cattolici dovrebbero rallegrarsi, perché dopo diversi anni di una certa ambiguità, ci sarebbe di nuovo una certa chiarezza! Venti anni fa, tutti i Superiori della Fraternità riuniti a Ecône gioirono della “scomunica” dei loro vescovi. Non accadrebbe la stessa cosa se questa volta Roma gettasse anche i sacerdoti e i laici nelle tenebre esteriori? Non che qualcuno di noi gioirebbe dell’auto-umiliazione di Roma . . .

Kyrie eleison.