Card. Castrillon

Errore Della Messa

Errore Della Messa on Ottobre 3, 2009

In un’intervista pubblicata una dozzina di giorni fa in un giornale tedesco, il Cardinale Castrillon Hoyos ha espresso una critica nei confronti della Fraternità San Pio X, che è interessante, perché pur essendo largamente falsa contiene una parte di verità (il testo di quest’intervista è disponibile su internet). Egli ha dichiarato che, al momento dell’incontro con i responsabili della FSSPX, nel 2000, costoro gli fecero l’impressione di essere fissati contro la nuova Messa, come fosse la «fonte di tutti i mali del mondo».

È evidente che la riforma della liturgia Latina della Messa, seguita al Vaticano II (1962–1965), non è responsabile di tutti i mali del mondo, ma lo è per una larga parte dei mali del mondo moderno. Primo, la religione Cattolica Romana è la sola ed unica religione istituita dal solo vero Dio quando, una sola volta, orsono 2000 anni, Egli si è incarnato nella natura umana dell’uomo-Dio Gesù Cristo. Secondo, il sacrificio cruento di Gesù Cristo sulla Croce è il solo in grado di placare la giusta ira di Dio suscitata dall’apostasia generale della nostra epoca; come anche solo il rinnovamento incruento di questo sacrificio è in grado di mantenere questo acquietamento. Terzo, l’antico rito latino della Messa, che nelle sue parti essenziali risale all’inizio della Chiesa, è stato modificato in maniera significativa da Paolo VI dopo il Vaticano II, allo scopo di renderlo meno inviso ai Protestanti, come questo stesso Papa disse al suo amico Jean Guitton.

Ma i Protestanti traggono il loro nome dalla loro opposizione al Cattolicesimo. È per questo che il rito della Messa riformata nello «spirito del Vaticano II» deprezza considerevolmente delle verità cattoliche essenziali che si compenetrano le une nelle altre: 1. La Transustanziazione del pane e del vino, da cui: 2. Il Sacrificio della Messa, da cui: 3. Il sacerdote in quanto è colui che sacrifica, e tutto questo per: 4. Intercessione della Beata Madre di Dio. Infatti, la liturgia Latina antica è l’espressione della totalità della dottrina Cattolica.

Se dunque è assistendo alla Messa e non leggendo dei libri o ascoltando delle conferenze che il gran numero dei Cattolici praticanti assorbe queste dottrine e le mette in pratica nella vita, e se è in questo modo che essi diventano la luce del mondo contro l’errore e il sale della terra contro la corruzione, allora non è molto difficile comprendere perché il mondo moderno si trova in una tale confusione e in una tale immoralità.

«Distruggiamo innanzi tutto la Messa, e distruggeremo la Chiesa», diceva Lutero. «Il mondo può più facilmente sopravvivere alla sparizione della luce del sole, che alla sparizione del sacrificio della Messa», diceva Padre Pio.

È per questo che una delle priorità urgenti per la fondazione della FSSPX, fu quella di formare dei sacerdoti che conservassero l’antico rito Latino della Messa, ma, grazie a Dio, il ritorno di questo rito, d’ora in poi, prosegue il suo cammino, lentamente ma inesorabilmente (cammino che non si farà più sotto l’Anticristo). E allora, oggi la Fraternità di Mons. Lefebvre deve prioritariamente salvare i fondamenti dottrinali di questa Messa dal sovvertimento che vi hanno prodotto gli autori e i continuatori del Vaticano II, sempre fortemente insediati a Roma. Noi dobbiamo pregare ardentemente per queste «discussioni dottrinali» tra Roma e la Fraternità che avranno inizio in questo mese.

Kyrie eleison.

Una lettera

Una lettera on Gennaio 31, 2009

Seguendo le orme di Nostro Signore ( Gv. XVIII, 23) e di San Paolo ( Atti, XXIII, 5), Mons. Lefebvre diede alla sua Fraternità l’esempio di come si debba aderire alla Verità di Dio e insieme non mancare di rispetto agli uomini che detengono l’Autorità di Dio. Nel bel mezzo del frastuono sollevato dai media la scorsa settimana, sicuramente rivolto più al Santo Padre che a un vescovo relativamente insignificante, ecco la lettera scritta al cardinale Castrillón Hoyos il 28 gennaio da questo vescovo:

A Sua Eminenza il Cardinale Castrillón Hoyos

Vostra Eminenza

In mezzo a questa tremenda tempesta mediatica suscitata dalle mie imprudenti affermazioni espresse alla televisione svedese, La prego di accettare, con tutto il dovuto rispetto, il mio sincero rammarico per aver causato a Lei stesso e al Santo Padre così tanti inutili dispiaceri e problemi.

Per me, tutto ciò che conta è la Verità Incarnata, e gli interessi della Sua unica vera Chiesa, la sola con la quale possiamo salvare le nostre anime e dare gloria eterna, nel nostro piccolo, a Dio Onnipotente. Così ho solo un commento, dal profeta Giona, I, 12:

«Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia».

La prego inoltre di accettare, e di trasmettere al Santo Padre, i miei sinceri ringraziamenti personali per il documento firmato mercoledì scorso e reso pubblico il sabato.

Molto umilmente offrirò una Messa per entrambi.

Sinceramente suo in Cristo

+ Richard Williamson

Vescovi concordi

Vescovi concordi on Luglio 12, 2008

Molti amici della Fraternità San Pio X si chiedono quale posizione verso un accordo con Roma abbia assunto Mons. Alfonso de Galarreta. Egli è uno dei quattro vescovi della Fraternità, ma quello che pensa e dice non è così spesso citato, almeno in inglese, una lingua che egli capisce, ma che preferisce non dover parlare.

Alla casa madre della Fraternità a Ecône, in Svizzera, è stato lui che quest’anno ha condotto l’annuale cerimonia delle ordinazioni al diaconato e al sacerdozio. Parti del suo sermone sono disponibili su Internet, sul sito christus.imperat, per esempio. Qui ci sono alcuni passi, i primi riguardanti le consacrazioni episcopali della Fraternità del 30 Giugno 1988, perché quest’anno ricorre il loro XX anniversario; i secondi riguardanti l’”ultimatum” del Cardinale Castrillón del 4 e 5 giugno, un mese fa.

« Poi non si predica più la Verità. Si è in cerca della verità [come se non lo si sapesse]». Quindi prosegue: « E questo, in ogni caso, dimostra l’importanza e la necessità delle consacrazioni . . . . Poiché . . . quest’atto delle consacrazioni, è giustamente per la sopravvivenza del Sacerdozio cattolico. Dunque oggi noi rivendichiamo le consacrazioni non come se fosse una sorta di ribellione . . . contro l’autorità del Papa . . . . Al contrario, lo rivendichiamo nella sua reale resistenza. Nella misura in cui abbiamo compiuto quest’atto semplicemente allo scopo di salvaguardare il Sacerdozio cattolico . . . . E dunque noi rivendichiamo la figura di Sua Eccellenza Monsignor Marcel Lefebvre . . . . Non siamo lefebvriani, siamo Cattolici . . . . siamo discepoli di Monsignor Lefebvre, e ne siamo molto fieri . . . . È perché siamo Cattolici, e Mons. Marcel Lefebvre era molto cattolico, che noi siamo discepoli di Mons. Marcel Lefebvre . . . . Noi non ci vergogniamo di Nostro Signore Gesù Cristo. Non ci vergogniamo della Fede cattolica di sempre. Non ci vergogniamo della Chiesa cattolica di sempre. E quindi non arrossiamo per Monsignor Marcel Lefebvre

Più avanti, sull’”ultimatum” del Cardinale, Mons. de Galarreta ha detto: « Io penso che è troppo parlare di ultimatum ». E ha continuato: « Vi è evidentemente una volontà di . . . intimorirci un po’ . . . . Di pressarci, in direzione di un accordo [con Roma] puramente pratico [non dottrinale], che è stata sempre l’intenzione di Sua Eminenza . . . . Questa strada è una strada morta . . . . Quindi non è il caso di seguirla. Non possiamo impegnarci a tradire la confessione pubblica della Fede . . . . E non vogliamo, . . . imbarcarci in un’impresa di demolizione . . . . la nostra risposta va piuttosto in direzione . . . . Di ciò che chiediamo da lungo tempo, le tappe con i preamboli [completa liberalizzazione del rito tridentino della Messa e annullamento delle “scomuniche” del 1988]. Che eventualmente sfoceranno . . . in un confronto . . . dottrinale . . . . Io penso che è più probabile che questo porti . . . ad una stagnazione dei nostri contatti con Roma. Meno probabilmente ad una nuova dichiarazione contro di noi. E ancora meno probabilmente al ritiro del decreto di scomunica ».

Prima di tutto la Fede, poi Roma – tutti e quattro i vescovi della Fraternità seguono sostanzialmente la linea di pensiero di Monsignore, “perché è cattolica”. « Meglio morire che tradire », usava dire Monsignore.

Kyrie eleison.

Romani Valutati

Romani Valutati on Marzo 29, 2008

All’inizio di questo mese, ho ricevuto dalla Francia ciò che mi sembra una valutazione equilibrata di chi siano esattamente gli odierni uomini di Chiesa romani e che cosa stanno cercando di ottenere. Ecco degli estratti:

“. . . . Gli uomini di Chiesa a Roma sono in lotta contro di noi (clero e laici della Fraternità San Pio X) per abbindolarci e farci accettare la loro religione conciliare. Cardinale Castrillon e anche il Papa sono convinti che noi siamo in errore e che sia loro dovere, con tutti i mezzi leciti e illeciti, farci accettare l’essenza del concilio Vaticano II, che è diventato il loro Credo. Essi lavorano a questo scopo nei nostri confronti con determinazione e pazienza, ma anche con autorità, sempre “per il nostro bene”.

“Da parte nostra, dal momento che manteniamo il sano buonsenso come pre-condizione essenziale per restare fedeli alla dottrina irreformabile che ci è stata tramandata, ci troviamo costretti a resistere alla loro pressione e così a disobbedire al Magistero di oggi per obbedire a Dio che non cambia. Comunque . . . non dobbiamo mai dimenticare che, nonostante la loro cortesia e la loro personale gentilezza, questi romani sono, oggettivamente parlando, i nostri nemici. Sotto l’apparenza di bene essi sono motivati da uno spirito che non è buono. Un vecchio proverbio dice che se ceni con il diavolo, ti serve un lungo cucchiaio . . .”

La conclusione dell’autore è anche saggia: “. . . . Da parte nostra dovremmo dedicare tutte le nostre energie e capacità per mantenere informati i nostri fedeli, per rafforzarli spiritualmente e formarli dottrinalmente . . . non facendolo abbastanza, perderemo uomini e risorse ogni volta che Roma ci attaccherà. Nelle prove che ci attendono, il rafforzamento della qualità delle nostre truppe avrà più effetto che il cercare di mettere insieme un gran numero di cattolici che non comprendono la necessità di combattere.”

“Come ha detto Mons. Lefebvre il 4 settembre 1987 a Ecône, “Dobbiamo resistere, assolutamente, tra alti e bassi . . . . Roma, dichiaro, ha perso la Fede, Roma ha apostatato.”

Fine della citazione dell’autore.

Kyrie eleison.