Commenti Eleison

Il sentire di Benedetto

Il sentire di Benedetto on Maggio 7, 2016

Quando due mesi fa è stata pubblicata in Italia un’intervista di Benedetto XVI, rilasciata nel mese di ottobre dello scorso anno ad un sacerdote gesuita, alcuni disorientati “pii” cattolici la intesero come se l’ex Papa fosse tornato alla dottrina tradizionale sull’assoluta necessità di appartenere alla Chiesa cattolica per la salvezza. Ahimè, in realtà l’intervista mostra un impenitente modernista che valuta non l’uomo moderno in base alla Verità cattolica, ma la Verità cattolica in base a ciò che l’uomo moderno può o non può capire e accettare di essa. In tutta onestà, l’intervistatore ha sollevato quattro gravi questioni, e Benedetto non le ha schivate. Ecco una sintesi crudelmente breve ma non sostanzialmente ingiusta dell’intervista, con aggiunti dei commenti in corsivo:—

D: La FEDE è comunicata attraverso la comunità, che a sua volta è un dono di Dio?

R: La Fede è un personale contatto vivente con Dio, mediato attraverso una comunità vivente, perché per credere ho bisogno di testimoni di Dio, cioè la Chiesa, la quale non è solo un insieme di idee ( vero, ma un insieme di idee è il oggetto stesso della fede creduta. Benedetto abbraccia il soggettivismo moderno ). Attraverso i sacramenti della Chiesa io entro in contatto vivente con Cristo ( secondo gli oggettivi parametri della Fede ).

D: Può l’uomo moderno capire la GIUSTIFICAZIONE PER LA FEDE di Paolo? ( Si noti la priorità dell’uomo moderno )

R: Per l’uomo moderno, Dio non può lasciare che la maggior parte degli uomini soffra la dannazione eterna ( stesso commento ). La preoccupazione per la salvezza personale è in gran parte scomparsa ( e allora? Così la dottrina dovrebbe cambiare? ). Ma l’uomo moderno percepisce ancora il bisogno di misericordia, così lui riconosce la propria indegnità. In realtà egli si aspetta un amore salvifico, che è la misericordia di Dio, che lo giustifica ( così l’uomo peccatore si aspetterebbe la misericordia di Dio, e questo lo giustificherebbe? Questo è puro Protestantesimo! ). Al contrario l’idea classica di Dio Padre che uccide il proprio Figlio per soddisfare la sua giustizia, oggi è incomprensibile. Piuttosto, il Padre e il Figlio hanno la stessa volontà ( ma Gesù come Dio e come uomo aveva due volontà! ), e l’insieme del male del mondo è stato superato, como doveva esserlo, per Dio che condivise la sofferenza del mondo, la quale è stata condivisa allo stesso modo dal Padre e dal Figlio ( ma il Padre in quanto Dio non poteva soffrire, e Cristo poté soffrire solo come uomo! Questa nuova dottrina svuota l’Incarnazione, la Croce, il peccato del genere umano, la giustizia di Dio, la nostra Redenzione! Che resta del cattolicesimo? ).

D: L’insegnamento della Chiesa sull’ INFERNO è evoluto nei tempi moderni?

R: “Non c’è dubbio che in questo punto siamo di fronte a una profonda evoluzione del dogma” ( sic! Ma il dogma non può evolvere. Come uomo moderno, Benedetto non ha alcuna nozione di verità immutata e immutabile ). “Dopo il concilio Vaticano II tale convinzione [che chi non è battezzato è per sempre perduto] è stata definitivamente abbandonata” ( come se il Vaticano II potesse cambiare l’insegnamento della Chiesa! ). Ma allora sorge un problema – perché essere ancora cristiani? ( bella domanda! ). La soluzione di Rahner per cui tutti gli uomini sarebbero cristiani anonimi, lascia fuori il dramma della conversione ( solo “dramma”? – no “assoluta necessità”? ). La soluzione dei Pluralisti per cui tutte le religioni sarebbero sufficienti per la salvezza è inadeguata ( vero ). La soluzione di De Lubac è che Cristo e la Chiesa in qualche modo sostituiscono tutta l’umanità, diciamo credendo nella verità, praticandola e sofferendo per lei. Così basta che poche anime lo facciano.

D: Se il male deve essere riparato, lo si può fare col sacramento della CONFESSIONE?

R: Solo Cristo può riparare il male, ma la Confessione ci rimette sempre dalla parte di Cristo.

Alla luce di tale intervista, si possono ancora avere dubbi sul fatto che i capi della Fraternità San Pio X siano seriamente illusi nel pensare che la Fraternità possa tranquillamente porsi sotto questi Romani? A partire dall’umanesimo e dal protestantesimo, una falsa visione della Redenzione è penetrata fin nel midollo dei moderni, e da qui è passata nei prelati cattolici. Il Vaticano II insegna e predica un cristianesimo senza la Croce. Che è molto popolare, ma è assolutamente falso. Che Dio abbia pietà di questi uomini di Chiesa.

Kyrie eleison.

Dichiarazione dei vescovi – II

Dichiarazione dei vescovi - II on Aprile 30, 2016

Ecco la seconda e ultima parte della Dichiarazione dei vescovi in occasione della consacrazione di Dom Thomas d’Aquino in Brasile il 19 marzo, sei settimane fa:

Ma, la cosa più grave di tutte, in questo XXI secolo, è forse la massa di cattolici, chierici e laici, che seguono ancora docilmente i distruttori. Circa gli uomini di Chiesa, com’è che i distruttori non si accorgono tra loro di quello che fanno? Dev’essere per quel “disorientamento diabolico” richiamato già prima del Concilio da Suor Lucia di Fatima. E circa i laici, com’è che molti non vedono ancora che l’Autorità cattolica esiste solo per stabilire la Verità cattolica, e dal momento che la prima tradisce la seconda, l’Autorità perde il suo diritto di essere obbedita? Dev’essere per lo stesso “disorientamento”. E allora, in che consiste esattamente questo disorientamento? Nella perdita della Verità, nella perdita progressiva di ogni senso della esistenza di una verità oggettiva, perché gli uomini hanno voluto liberarsi della realtà di Dio e delle Sue creature, per rimpiazzarla con la loro stessa fantasia, così da poter fare ciò che piace a loro. La falsa libertà è sempre all’opera.

Ma Dio non abbandona la Sua Chiesa, e così, negli anni 1970, per venirle in aiuto, Egli suscitò Mons. Lefebvre. Monsignore riconobbe che il Papa e i suoi spiriti affini al Concilio preferivano essere moderni abbandonando la Tradizione della Chiesa, e che così facendo avrebbero finito col distruggere la Chiesa. Ma per una sorta di miracolo egli riuscì a costituire all’interno della Chiesa una solida resistenza all’opera di distruzione, sotto forma di una Fraternità Sacerdotale che dedicò a San Pio X, Papa perfettamente lungimirante quanto alla corruzione dei tempi moderni. Ma le autorità romane non sopportavano che qualcuno rifiutasse il loro supposto “rinnovamento” del Vaticano II, e fecero tutto ciò che era in loro potere perché la resistenza di Monsignore sparisse.

Tuttavia, egli tenne loro testa, e per assicurare la sopravvivenza della sua opera, di una importanza immensa per la difesa della Tradizione cattolica, nel 1988 procedette alla consacrazione di quattro vescovi, contro l’espressa volontà delle autorità romane fuorviate, ma in linea con l’implicita volontà di tutti i Papi a partire dall’inizio della Chiesa, salvo gli ultimi quattro, tutti presi dal Concilio.

Questa eroica decisione di Mons. Lefebvre fu ampiamente giustificata dagli eventi, in particolare dalla ininterrotta decadenza delle autorità della Chiesa, il cui unico desiderio era quello di portare la Chiesa in linea con il corrotto mondo odierno. Di questi quattro vescovi, quello che parlava spagnolo venne scelto per stabilirsi nell’America del Sud dove occuparsi dei fedeli che avrebbero voluto conservare la Fede di sempre in tutto questo continente un tempo così cattolico, ma dove non c’erano più vescovi a cui appellarsi per condurre le anime al Cielo.

Ahimé, da allora la decadenza non è cessata, solo che adesso a cadere vittima della corruzione universale è stata la Fraternità San Pio X di Monsignore, per mezzo del suo Capitolo Generale del 2012, dove i capi della Fraternità, sotto il loro Superiore Generale, l’hanno fatta pendere verso il Concilio. Invece di insistere sul primato dell’immutabile dottrina della Chiesa, della Tradizione, essi hanno aperto la porta ad un accordo con la Roma ufficiale, devota al Concilio. E così, a partire dal 2012, lo stesso disorientamento si sta facendo strada all’interno della Fraternità, sui cui vescovi, almeno per il momento, non si può più contare. Questo è molto triste, ma è del tutto normale nello stato attuale della Chiesa e del mondo. Ecco che ancora una volta bisognava consacrare un vescovo affidabile per assicurare la sopravvivenza dell’immutabile Fede, soprattutto in un intero continente di anime che hanno bisogno di un vero pastore per salvarsi per l’eternità.

Che Dio sia con lui! Preghiamo la Beata Vergine Maria perché lo conservi fedele sotto il suo manto, fedele fino alla morte.

Mons. Jean-Michel Faure
Mons. Richard Williamson

Dichiarazione dei vescovi – I

Dichiarazione dei vescovi – I on Aprile 23, 2016

Il 19 marzo, poco più di un mese fa, Dom Thomas d’Aquino è stato sommessamente consacrato vescovo a beneficio delle anime che in tutto il mondo desiderano mantenere la vera fede cattolica. Come quando venne consacrato Mons. Faure, appena un anno fa, la cerimonia è stata splendidamente organizzata dai monaci del Monastero della Santa Croce, nei monti alle spalle di Rio de Janeiro, nella cattedrale-granaio, d’acciaio, del Monastero, finemente decorata per l’occasione come l’anno scorso. Il tempo era asciutto e tiepido senza essere troppo caldo. San Giuseppe ha fatto andare tutto senza intoppi. Gli dobbiamo tante grazie.

C’erano presenti un po’ più di persone rispetto all’anno scorso, ma molte di esse venivano dai dintorni in Brasile. Non c’erano giornalisti e l’evento è stato a mala pena menzionato anche nelle fonti d’informazione cattoliche Tradizionali. C’è stata una congiura del silenzio? È passata parola di non prestarvi attenzione? Non importa. Ciò che conta è ciò che Dio Onnipotente possa aver suggerito, vale a dire che la sopravvivenza della Fede in questo momento richiede non di fare pubblicità o farsi conoscere, ma forse di muoversi silenziosamente nell’ombra, da dove la Chiesa può scendere delicatamente nelle catacombe per attendere la sua resurrezione dopo che la tempesta nel mondo, che promette di essere umanamente terribile, si sarà placata.

In ogni caso, ora abbiamo un altro vescovo, saldamente nella linea di Mons. Lefebvre, e sulla sponda occidentale dell’Atlantico. Mentre Mons. Faure conobbe bene Monsignore ed era un suo confidente, Mons. Thomas d’Aquino non lavorò mai direttamente con Monsignore all’interno della FSSPX, ma proprio perché non era un membro della Fraternità, Monsignore può essersi sentito più libero di condividere con lui i suoi pensieri e le sue idee. Certo, egli diede al giovane monaco preziosi consigli in più di un’occasione, e Mons. Thomas non li ha mai dimenticati. I cattolici credenti non si sono sbagliati – ci sono state poche eccezioni alla loro reazione estremamente positiva per il dono di Dio di un altro vero pastore di anime.

Al momento della consacrazione, i due vescovi consacranti hanno fatto una dichiarazione che non ha ancora avuto molta pubblicità. Essa presenta il retroscena approfondito della consacrazione, mostrando come tale evento apparentemente strano in realtà non lo sia affatto, ma, date le circostanze, sia del tutto naturale. Ecco la prima parte della Dichiarazione. La seconda parte seguirà nel “Commento Eleison” della prossima settimana.

Nostro Signore Gesù Cristo ci aveva avvertiti che alla sua seconda venuta la Fede sarebbe quasi sparita dal mondo (Lc. XVIII, 8), e ne consegue che a partire dal trionfo della Sua Chiesa nel Medioevo, essa poteva conoscere solo una lunga discesa fino alla fine del mondo.

In particolare, tre esplosioni hanno segnato questa discesa: quella del protestantesimo, che ha rifiutato la Chiesa nel XVI secolo, quella del liberalismo, che ha rifiutato Gesù Cristo nel XVIII secolo, e quella del comunismo che ha rifiutato interamente Dio nel XX secolo. Ma la cosa peggiore di tutte è avvenuta quando questa Rivoluzione per tappe è infine riuscita a penetrare fin nell’interno della Chiesa, col Vaticano II (1962–1965). Volendo avvicinare la Chiesa al mondo moderno che si era considerevolmente allontanato da essa, il Papa Paolo VI ha saputo fare adottare ai Padri del Concilio «i valori di due secoli di cultura liberale» (Cardinale Ratzinger).

Quello che i Padri adottarono fu il triplice ideale della Rivoluzione Francese e in particolare: la libertà, l’uguaglianza e la fraternità, nella triplice forma della libertà religiosa, la quale, valorizzando la dignità umana, implica l’elevazione dell’uomo al di sopra di Dio; della collegialità, la quale, promuovendo la democrazia, livella e sovverte ogni autorità nella Chiesa; dell’ ecumenismo, il quale, lodando le false religioni, implica la negazione della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. E nel mezzo secolo trascorso dalla fine del Vaticano II, le conseguenze, mortali per la Chiesa, di questa adozione dei «valori» rivoluzionari, sono divenute sempre più evidenti, culminando negli spaventosi scandali che screditano quasi ogni giorno il pontificato del Papa regnante.

Kyrie eleison.

Erronea Visione

Erronea Visione on Aprile 16, 2016

Don Franz Schmidberger, ex Superiore Generale della Fraternità San Pio X dal 1982 al 1994 e attuale Rettore del Seminario tedesco della Fraternità a Zaitzkofen, Baviera, ha recentemente messo in circolazione “Considerazioni sulla Chiesa e sulla posizione della Fraternità in seno alla Chiesa”. In tre pagine che promuovono fermamente l’accettazione da parte della Fraternità di una Prelatura Personale offerta da Papa Francesco e che riporterebbe la Fraternità nella Chiesa ufficiale sotto il Papa, Don Schmidberger mostra una comprensione molto inadeguata del problema nella Roma conciliare, a stento parlando del Vaticano II.

Egli comincia presentando la Chiesa cattolica come contenente elementi umani e fallibili che indussero Monsignor Lefebvre a fondare nel 1970 la FSSPX per salvare il sacerdozio, la Messa e la Regalità Sociale di Cristo Re. Nel 1975 la FSSPX venne condannata dalla Chiesa ufficiale, ma essa prosperò. La consacrazione di quattro vescovi della Fraternità nel 1988 manifestò la contraddizione tra Roma e la FSSPX, ma Monsignore si sforzava ancora, dopo come prima, per una soluzione. Dal 2000 anche i Romani, onestamente o no, ricercarono una soluzione. Ora, nel 2016, essi hanno attenuato le loro richieste perché la FSSPX accetti il Concilio e la nuova Messa.

COMMENTO: È questa una visione relativamente superficiale dell’attacco del tutto radicale lanciato contro la Fede e la stessa Verità dagli ecclesiastici massoni durante e dopo il Vaticano II. Don Schmidberger vede semplicemente ecclesiastici romani fuorviati che per tornare al loro sentire cattolico potrebbero essere seriamente aiutati se solo la FSSPX fosse ufficialmente riconosciuta. Ha egli una qualche idea di come la lebbra dello spirito modernista finirebbe molto probabilmente col contagiare la FSSPX, piuttosto che questa guarisca quei Romani con cui essa vuole unirsi?

Secondariamente, Don Schmidberger presenta una mezza dozzina di argomenti a favore dell’accettazione della Prelatura Personale. La FSSPX deve riacquistare la normalità. Nel suo attuale “esilio” non deve perdere il senso della Chiesa. A Roma si aprono le porte. La FSSPX ha urgente bisogno del permesso di Roma per consacrare altri vescovi. L’ansietà di alcuni modernisti per la prospettiva della normalizzazione della FSSPX, è un buon segno. E, infine, in quale altro modo può essere risolta la presente crisi della Chiesa se non con la FSSPX che esca dal suo “esilio” e converta i Romani?

COMMENTO: La FSSPX che converte questi Romani? Che illusione! Ancora una volta Don Schmidberger ha poca o nessuna idea della profonda perversione del modernismo, che egli avversa. Non è “normale” per i cattolici sottomettersi ai modernisti. “Esilio” non significa necessariamente perdere il senso della Chiesa. Roma non ha aperto porte importanti. La Fede non ha bisogno di vescovi approvati dai modernisti. I modernisti ansiosi sono quelli ingenui – i veri modernisti sanno che convertiranno la Fraternità e non viceversa, una volta che riusciranno a fare scattare la trappola. E, infine, la crisi della Chiesa certamente non può essere risolta da una Fraternità illusa che si riunisce Roma, ma solo da Dio, il cui braccio non è accorciato dalla malvagità degli uomini ( Isaia, LIX, 1).

Infine, Don Schmidberger risponde ad alcune obiezioni: Papa Francesco può non essere un buon Papa, ma ha la giurisdizione per normalizzare la FSSPX. Il parere della “Resistenza” non ha importanza in quanto essa non ha il senso della Chiesa ed è divisa. Alla FSSPX non verrà messa la museruola perché Roma l’accetterà “così com’è” ( illusione ), né perderà la sua identità, perché con l’aiuto di Dio convertirà Roma ( illusione ). Né verrà meno la sua resistenza come è accaduto a tutte le altre Congregazioni tradizionali che hanno ceduto ritornando con Roma, perché è Roma che sta implorando, mentre la FSSPX ha la scelta ( illusione ), e perché la FSSPX ha vescovi che resistono ( illusione ), e gli sarà data una Prelatura Personale ( per condurla sotto i modernisti ).

COMMENTO: In altre parole, la trappola romana sarà fornita di ammortizzatori. Che serie di illusioni! Povera FSSPX! Preghiamo per la salvezza di tutto ciò che può ancora essere salvato di essa.

Kyrie eleison.

Soluzione Divina

Soluzione Divina on Aprile 9, 2016

Gli ultimi due numeri di questi “Commenti” hanno concluso che nell’odierna confusione regnante nella Chiesa universale, dovuta ai Papi posseduti dagli ideali rivoluzionari, i cattolici dovrebbero rivolgersi a Dio per chiedere la Sua soluzione, perché Egli non può abbandonare le anime che non Lo hanno abbandonato. Questa soluzione esiste, non è complicata, è accessibile a tutti e garantisce la salvezza eterna. Essa richiede solo un po’ di fede, di umiltà e di sforzo. E’ la devozione al Cuore Addolorato e Immacolato di Maria, con la pratica dei Primi Cinque Sabati, in spirito di riparazione per gli insulti, le bestemmie e gli oltraggi commessi contro la Madre di Dio.

Perché la riparazione alla Beata Vergine Maria? Perché Dio, conoscendo da sempre quanto perverso sarebbe diventato il mondo verso la sua fine, assegnò a Sua Madre, come predisse San Grignion de Montfort nel XVIII secolo, uno speciale ruolo materno da svolgere a partire dallo sconvolgimento della Rivoluzione Francese (1789). Nel corso del XIX secolo ella fu infatti in grado, per esempio per mezzo di Lourdes, di raggiungere una moltitudine di anime che il liberalismo e lo scientismo avrebbero potuto dannare, ma nel corso del XX secolo troppe anime hanno disdegnado perfino la sua cura materna. Ed allora, come Dio nel XVII secolo diede alla Sua Chiesa la devozione al Suo Sacro Cuore, così nel XX secolo ha dato la devozione al Cuore Immacolato di Sua Madre, con l’avvertimento all’umanità che sarebbe stato l’ultimo di tali doni prima della fine del mondo. Ed essendo per Lui gli insulti a Sua Madre peggiori di quelli rivolti a Lui stesso, il disdegno degli uomini per gli speciali sforzi fatti da lei per salvarli, richiese una riparazione speciale.

Lei stessa da maggio a ottobre del 1917 a Fatima, in Portogallo, presentò il suo Cuore come il rimedio per i mali del genere umano, che stavano per essere perpetrati in peggio con lo scoppio della Rivoluzione Russa che avvenne nello stesso mese di ottobre. E dal momento che a partire dagli anni 1920 il mondo è sprofondato fino al punto che oggi molti cattolici che mantengono la fede vi ci sono aggrappati solo con la punta delle dita, ella ha dato ad ogni anima un mezzo facile e sicuro per garantire la propria salvezza eterna, se solo, per una volta nella sua vita, ci si darà la pena di fare per i primi sabati di cinque mesi successivi una riparazione per gli oltraggi contro: 1) la sua Immacolata Concezione, 2) la sua perpetua Verginità, 3) la sua universale Maternità spirituale, 4) le sue immagini e le sue statue e 5) i bambini impediti di accedere a lei. CLICCA QUI per vedere la locandina con i dettagli precisi.

L’offerta di così tanto, in cambio di così relativamente poco è incredibile, ma come dice la locandina, ha un senso. Dio ha conosciuto da sempre tutto il caos che oggi incombe su di noi in questa Quinta Era della Chiesa che sta volgendo al termine. Stiamo perdendo la nostra salute, le nostre famiglie, la nostra libertà, i nostri paesi, i nostri sacerdoti, i nostri sacramenti, la nostra Chiesa, e presto molto possibilmente le nostre vite. Il nostro mondo sta sprofondando in un caos organizzato dai nemici di Dio per spazzare via le ultime tracce di Lui. Tutto questo, naturalmente, Egli lo sa, al pari della crescente difficoltà, e perfino dell’apparente impossibilità, di condurre una vita cattolica. Perciò Egli ci offre la garanzia della salvezza se faremo solo un piccolo sforzo in riparazione a favore di Sua Madre. Dopo di che, si potrà impazzire, andare in prigione, raggiungere i nostri morti, perfino perdere la fede, ma al momento della morte abbiamo la promessa di Dio che lei sarà lì presente con tutte le grazie necessarie per la salvezza. Come può un cattolico credente non accettare l’offerta? Ci sono certamente sacerdoti in tutte le parti della Chiesa che faranno del loro meglio per aiutare.

Ma il minimo che possiamo fare da parte nostra è soddisfare esattamente ciò che il Cielo ci chiede, in particolare le cinque distinte intenzioni di riparazione, e qui la locandina sarà d’aiuto. Ordinátela in massa su carta al Fatima Center in Canada, o scaricatela su carta, essa presenta 20 piccole caselle da spuntare per l’ascesa diagonale dalla tempesta moderna alla calma celeste. I bambini amano armeggiare con le caselle. E non fa male agli adulti. Tutti a bordo per il Cielo!

Kyrie eleison.

L’eredità di monsignore – II

L’eredità di monsignore – II on Aprile 2, 2016

Nel 2012, i successori di Monsignore alla testa della sua Fraternità San Pio X, non essendo riusciti a capire come lui ponesse in modo fondamentale la Verità cattolica prima dell’Autorità cattolica, sostennero falsamente di star seguendo il suo esempio, quando al Capitolo Generale della Fraternità, in quell’estate, si disposero a mettere nuovamente la Verità al di sotto dell’Autorità, aprendo la porta a un accordo politico e non dottrinale con i bugiardi di Roma – “Il cattolicesimo è rivoluzionario” è una menzogna mostruosa. Per anni questi successori hanno diffuso le voci che l’accordo sarebbe stato imminente, ma Roma li porta dove vuole, per loro stessa responsabilità, e rischia di continuare ad ottenere concessioni, come, forse, la disastrosa intervista del 2 marzo concessa dal Superiore Generale ad un predatore di professione. La Roma conciliare non dimentica mai ciò che la FSSPX sembra non voler più ricordare – la Tradizione Cattolica e il Vaticano II sono assolutamente inconciliabili.

Tuttavia, Monsignore ha discepoli che non hanno dimenticato questa inconciliabilità. Costoro sono noti sotto il nome di “Resistenza”, che è un movimento piuttosto che un’organizzazione, come è logico che sia. Aggrappati alla Verità contro la falsa Autorità sia di Roma sia ora della FSSPX, ogni autorità interna tra loro può al massimo essere supplita, cioè un’autorità anormale fornita dalla Chiesa invisibilmente in caso di emergenza per la salvezza delle anime. Ma tale autorità, per l’invisibilità della sua trasmissione (in contrasto con le cerimonie visibili con le quali vengono trasmessi molti tipi di autorità tra gli uomini), è molto più debole e più contestabile dell’autorità normale nella Chiesa, che scende sempre, in ultima analisi, dal Papa. Pertanto, la “Resistenza” ha la forza della Verità, ma una debolezza dell’Autorità, di norma essenziale per proteggere la Verità cattolica.

Sicuramente, i cattolici resistenti, all’interno o al di fuori della Tradizione, devono tenere conto delle tante conseguenze di questa divisione tra Verità e Autorità, imposta dal Vaticano II a tutta la Chiesa. Essendo il Supremo Pastore di Dio fortemente colpito dalla follia conciliare, come potrebbero le pecore di Dio non essere fortemente disperse (cfr Zach XIII, 7; Mt. XXVI, 31)? Per non soffrire, i cattolici non avrebbero dovuto appartenere alla Chiesa cattolica. È questo che vogliono? Quindi i cattolici per il momento non devono essere né sorpresi dai tradimenti, né delusi dalle divisioni. Al Diavolo per il momento è stata data quasi mano libera per causare divisioni (“diabolein” in greco), e quando i cattolici sono tutti in lotta per la salvezza eterna, le divisioni sono spesso amare. Pazienza.

Poi, visto che dai Papi conciliari non può più venire la linfa vitale della vera Autorità cattolica, che scenda fin nelle istituzioni cattoliche, le persone cattoliche non possono più dipendere dalle istituzioni cattoliche come normalmente dovrebbero essere in grado di fare. Piuttosto, sono queste istituzioni che per la Verità devono dipendere dalle persone, come si è visto per la FSSPX che dipendeva da Mons. Lefebvre. Ma le persone, senza il sostegno o controllo istituzionali, sono sempre suscettibili di essere fallibili, e così non sembra saggio aspettarsi che oggi ogni raggruppamento di cattolici per la Verità possa attrarre grandi numeri. Naturalmente, i cattolici possono aspettarsi una struttura, una gerarchia, dei Superiori e l’obbedienza, ma queste non possono essere fabbricate dal nulla. Sicuramente i piccoli resti sono all’ordine del giorno. Pazienza.

In conclusione, i cattolici che stanno cercando di mantenere la Fede devono far propria la loro meritata punizione, rinunciare a tutte le umane illusioni e invenzioni, e chiedere in preghiera a Dio Onnipotente di intervenire. Quando abbastanza anime si rivolgeranno a Lui per la Sua soluzione, e non per la loro, esse riconosceranno che la Sua Provvidenza interviene per loro nella forma della Devozione dei Primi Sabati del mese, in riparazione a Sua Madre. Quando sarà stata fatta la bastante riparazione, Egli darà al Suo Vicario in terra la grazia di consacrare la Russia al di lei Cuore Immacolato, e allora l’ordine incomincerà ad essere ripristinato, come Dio ha promesso. Per la pratica di questa Devozione, non perdere i “Commenti” della prossima settimana.

Kyrie eleison.