Commenti Eleison

Smania di Cambiamento

Smania di Cambiamento on Gennaio 12, 2008

Tra le recenti manifestazioni della parata dei fantocci, nota come “American political process”, un candidato – identità del tutto irrilevante – molto probabilmente è rimasto tagliato fuori per essere stato accusato da un altro di essere “in favore dello status quo”. In altre parole, l’accusatore sapeva che i votanti vogliono il cambiamento e vogliono che i loro politici lo promettano loro, e quindi che nessun uomo politico moderno vuole essere accusato di non essere a favore del cambiamento. Quasi certamente l’accusa ha colto nel segno.

Allo stesso modo, in Gran Bretagna (“Grande” una volta, forse), sembra che l’anno scorso il nuovo Primo Ministro abbia annunciato le sue intenzioni in un discorso in cui ha pronunciato circa 15 volte la parola “cambiamento”. Ma in nome del Cielo, da dove viene questa smania?

Ora, non sono certo tutti che oggi ammettono che la natura umana sia un contesto nel quale l’uomo abbia il libero arbitrio di agire come vuole, ma fuori del quale, o contro il quale, egli è impossibilitato a fare alcunché. Al contrario, non sono gli uomini moderni, per esempio i comunisti o le femministe, che menano vanto di voler rimuovere tale contesto? “Stiamo cambiando la natura umana”, si vantava Lenin.

Tuttavia, questa smania della politica odierna e quindi dei suoi politici fantocci, non potrebbe testimoniare l’esistenza della intangibilità della natura umana? La sua irriducibile resistenza a tutti gli sforzi per cambiarla, non potrebbe spiegare il fallimento di uno sforzo dopo l’altro per cambiarla, così che il tentativo di fare l’”uomo nuovo” e il “mondo nuovo” debba essere costantemente rinnovato?

In verità, Dio esiste, ed è Lui il Datore che pone la natura dell’uomo. Questa non è cambiata dai tempi di Adamo ed Eva, eccetto per il danno che essi – e non Dio! – hanno procurato ad essa col loro peccato originale. Tuttavia, negli ultimi 500 anni l’umanità ha incrementato la rivolta contro il Datore e ciò che da Lui è dato. Naturalmente la rivolta non funziona. Ma gli uomini persistono nella loro follia, e non vogliono votare i politici che non promettono il “cambiamento”.

Kyrie eleison.

De Corte

De Corte on Gennaio 5, 2008

La malattia essenziale del mondo odierno è l’empietà. La filosofia puramente naturale senza una dimensione soprannaturale è una medicina insufficiente, ma può bene analizzare in che modo la natura umana sia stata devastata nel corso degli ultimi 500 anni, dal genere umano allontanatosi dal vero Dio della Rivelazione soprannaturale.

Tale è stato il caso del filosofo belga Marcel de Corte. Nato nel 1905, la sua carriera di scrittore come filosofo ebbe inizio nel 1930 con studi seri sulla sperimentata e vera filosofia di Aristotele, ma dalla Seconda Guerra Mondiale in poi egli rivolse la sua attenzione sempre più al mondo che stava crollando intorno a lui. Morì nel 1994.

Nei suoi ultimi tre libri, “ Fine di una Civiltà ” (1949), “ L’Uomo contro l’Uomo ” (1962) e “ L’intelligenza in pericolo di morte ” (1968), egli dimostra una forte familiarità con i moderni poeti e pensatori come Kant, Marx e Nietzsche, ma abbandonò Aristotele, al contrario. Alla luce di tale secolare filosofia, illuminato dall’alto dalla sua fede cattolica, egli fa una profonda diagnosi naturale della malattia moderna.

Il punto centrale di tale diagnosi è che a partire dal Rinascimento, che divide la fede dalla vita, e a partire dalla Riforma, che divide lo spirito dalla carne, sorge il RAZIONALISMO, in cui il pensiero astratto prima respinge e poi torna a schiacciare la vita umana concreta. È questa una profonda spiegazione del perché ci troviamo in un mondo di computer, elettronica, tecnologia e scienza che ha sempre meno comprensione o simpatia per l’essere umano in carne e ossa. Tuttavia, l’uomo che finge di essere un angelo si trasforma in una bestia, dice il vecchio detto, è per questo che oggi osserviamo l’elettronica ripiena con sempre più materiale bestiale.

Il rimedio di De Corte? Ripristinare l’integrità dell’uomo con il vivere umilmente la concreta ordinaria vita quotidiana, cosa che, egli dice, oggi può essere fatta solo con la grazia di Dio. E ritorna alla “più grande santa dei tempi moderni” (come diceva Pio XI), Santa Teresa di Lisieux e la sua “Piccola Via”.

Naturalmente, lì c’era prima Dio! È Lui che ha dato la soluzione che il filosofo in seguito ha capito.

Che Dio abbia pietà di noi.

Kyrie eleison.

La Saggezza di Monsignore

La Saggezza di Monsignore on Dicembre 29, 2007

Lavorando sulle lettere mensili dal Seminario di Winona tra gli anni delle consacrazioni episcopali (1988) e l’anno della morte di Mons. Lefebvre (1991), ho avuto modo di leggere una serie di citazioni dirette di quegli ultimi anni della sua vita. Che chiarezza di visione!

Ecco alcuni esempi di metà giugno 1988, cioè dopo aver preso la decisione fare le consacrazioni, ma prima che le consacrazioni avessero luogo effettivamente:

“Non è vero che tra noi e Roma vi è solo una questione di dettagli da negoziare. Il problema di fondo è sempre lì – liberalismo e modernismo di Roma. Essi [gli uomini di Chiesa romani] intendono portare noi e tutte le nostre opere sul Concilio, mentre ci si lascia un po’ di Tradizione . . .”

Il cardinale Ratzinger [come poi avvenne] “mi ha messo davanti una lettera al Papa che avrei dovuto firmare, chiedendo scusa per i miei errori! Ma siamo noi che dovremmo interrogarli sulla loro fede! Dovremmo chiedere loro di pronunciare il giuramento antimodernista . . . . Ma ogni volta che io ho messo avanti loro liberalismo e il loro modernismo, non hanno mai risposto. Hanno continuato a persistere nei loro errori”.

“Più ci si pensa, più ci si rende conto che le loro intenzioni non sono buone . . . . Non possiamo metterci nelle loro mani . . . . Abbiamo fatto un onesto tentativo per continuare la Tradizione sotto la protezione di Roma, ma non ha funzionato . . . . Non hanno mai inteso assicurare un posto alla Tradizione in seno alla Chiesa. Ho intrapreso questi negoziati” (maggio 1988) sulla base “della debole speranza che questi uomini di Chiesa fossero cambiati. Essi non sono cambiati, se non in peggio” In conclusione: “Non credo che si possa dire che la Roma non abbia perso la fede”.

E nel 2007 e 2008, abbiamo visto qualcosa che venisse da Roma che ci persuadesse del contrario?

Se qualcuno la pensa così, che ci mostri la sua prova.

Kyrie eleison.

Consigli per la Tempesta

Consigli per la Tempesta on Dicembre 22, 2007

Il regalo di Natale per i lettori di “Commenti Eleison” sarà qualche consiglio pratico per quella che sembra essere una situazione finanziaria molto brutta che si appresta a sovrastare tutti noi. I consigli vengono da un uomo che ha lavorato a Wall Street per un certo numero di anni, ora in pensione. Nessuno è obbligato a prendere sul serio quello che dice:

1. Mantenere almeno 1.000 dollari in contanti in un luogo sicuro all’interno della vostra casa.

2. Valutare attentamente se un qualsiasi finanziamento che si possa avere sia facilmente rimborsabile.

3. Se si possiedono dei titoli, assicurarsi di aver ottenuto certificati che ne documentano la proprietà.

4. Non mantenere alcun conto bancario superiore a 100.000 dollari, e considerare attentamente quanta fiducia si abbia nella volontà del governo o nella sua capacità di garantire realmente l’assicurazione del vostro conto in banca.

5. Considerare con attenzione la possibilità di acquisire dei fondi in una valuta come il franco svizzero o di acquistare monete d’oro o d’argento, se ritenete che non saranno confiscate in caso di una crisi finanziaria.

6. Considerare il ritiro degli strumenti di debito che rendono attualmente meno del reale odierno tasso di inflazione.

7. Considerare il ritiro dei fondi dai piani di investimento in sospensione di imposta, nonostante qualche penalità che debba pagarsi, perché la crisi potrebbe rendere tali fondi praticamente inaccessibili.

8. Considerare quanta liquidità possano avere le vostre partecipazioni azionarie in una crisi, perché potrebbe esserci la chiusura dei mercati e le vostre risorse potrebbero essere congelate e perdere il loro valore.

9. Preparare un piano per superare la tempesta perché potrebbe esserci una interruzione dei beni e dei servizi essenziali.

10. Non contrarre prestiti in qualsivoglia circostanza.

11. Ridurre il consumo. Comprare il necessario ed eliminare gli acquisti “extra”.

12. Aumentare il risparmio in denaro contante. Accantonare non meno al 10 % del reddito mensile netto.

13. Se una grande banca fallisce, considerare seriamente il ritiro di tutti i fondi tenuti in conti di risparmio, ma tenere il minimo necessario per le spese correnti in conti correnti.

Perdonatemi, cari lettori, per l’aggiunta di un 14° punto – non chiedere a “Commenti Eleison” della consulenza finanziaria, perché “Commenti Eleison “non è in grado di fornire alcun tipo di consulenza. È solo in grado di riconoscere che noi dei nostri soldi e dei nostri governi abbiamo fatto degli idoli, e tutti stiamo per essere puniti dai nostri soldi e dai nostri governi.

Dio è misericordioso, ma è anche giusto. Il Divino Bambino è venuto a Betlemme per salvare le nostre anime, non per salvare i nostri soldi. Buon Natale.

Kyrie eleison.

Ultima Enciclica

Ultima Enciclica on Dicembre 15, 2007

Per illustrare ciò che è interessante e ciò che è più pericoloso nell’ultima Lettera Enciclica di Papa Benedetto XVI, Spe Salvi (“Nella speranza noi siamo stati salvati” – Rom. VIII, 24), ecco un confronto.

In un fiume che scorre veloce verso una cascata mortale, degli uomini nuotano felicemente e vanno a valle alla deriva, apparentemente ignari del pericolo. Sulla riva un uomo ha legato una corda ad un albero saldamente radicato, e grida agli uomini in acqua perché afferrarono la corda che sta gettando loro come la loro ultima possibilità di salvataggio. Ma gli uomini in mezzo al guado sembrano sordi, e pochi afferrano la corda.

Vedendo questa mancanza di risposta, un secondo uomo sulla riva slega la corda dall’albero, la fissa intorno alla vita e comincia a guadare verso gli uomini in pericolo, sperando che avvicinandosi a loro possa farsi sentire. Ahimè, la corrente spinge troppo e lo scalza ed egli si rende conto troppo tardi che condividerà il destino degli sbandati ormai condannati.

Il fiume è la nostra vita che passa rapidamente in questo mondo. Gli uomini in mezzo al guado sono la massa dei suoi abitanti, allegramente alla deriva verso la dannazione eterna. L’albero è la dottrina salvifica della Tradizione cattolica, offerta continuamente ad ogni epoca dalla corda del Magistero. Il primo uomo rappresenta i cattolici tradizionali. Il secondo uomo rappresenta gli uomini di Chiesa conciliari come Benedetto XVI, che preoccupati di raggiungere l’uomo moderno hanno slegato il loro insegnamento dalla Tradizione e l’hanno legato a se stessi. Ma in queste condizioni non possono più salvare l’uomo moderno, possono solo perire con lui.

Il lato interessante di Benedetto XVI e della sua ultima Enciclica è il suo evidente e sincero desiderio di entrare in contatto con l’uomo moderno, ad esempio, col suo abbandono della classica precisione in concetti come fede, speranza e redenzione (non meno!), al fine di “aggiornare” il loro contenuto in modo significativo per gli umanisti di oggi. Tuttavia, tale umanizzazione relativizza e distorce gravemente la divina dottrina della Chiesa. Tanto per fare un esempio, è immensamente pericolosa la forte suggestione (§ 46) che “la gran maggioranza delle persone” vada in Purgatorio, e così sono salvati. Nostro Signore dice il contrario: “Molti sono chiamati ma pochi eletti” (Mt. XX, 16), e “larga è la porta e spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa” (Mt. VII, 13).

Santo Padre, Lei si muove verso la distruzione, e rischia di portare tante anime con Lei.

Noi preghiamo per Lei!

Kyrie eleison.

Padri Frustrati

Padri Frustrati on Dicembre 8, 2007

La scorsa settimana, “Commenti Eleison” ha suggerito che il rimedio principale per la scarsità di vocazioni al sacerdozio cattolico (o al monachesimo), è che i padri di famiglia diano un primario esempio di vera pietà in casa. Ma questo non voleva significare che i giovani padri di oggi siano solo da biasimare. Lasciatemi citare di nuovo l’amico non cattolico inglese, già citato nel Commento n° 12 sulla “Distruzione della famiglia”, il quale questa volta fa un commento sui posti di lavoro odierni:

“Il modo in cui oggi il mondo funziona, ha reso più difficile la vita ai giovani nel mondo del lavoro. La maggior parte non può permettersi di acquistare una casa, data la situazione del mercato immobiliare. Al lavoro devono far fronte alla pressione della comunicazione istantanea, al fatto che ignorando i fusi orari si arriva ad orari di lavoro incredibilmente lunghi, all’aumento del numero dei laureati e quindi alla concorrenza nei lavori meritevoli, all’afflusso di lavoratori immigrati, ai contratti a breve termine offerti dai datori di lavoro, alle regolari valutazioni “a 360 gradi”, una volta che si è ottenuto un posto di lavoro, al numero di corsi che si è tenuti a seguire per accelerare il lavoro, all’americanizzazione dei posti di lavoro, alla perdita della gestione “paterna” e delle prospettive di gruppo a causa dell’influenza delle multinazionali sul mercato del lavoro, alla cultura della cocaina prevalente sia nel posto di lavoro sia nel tempo libero, alla minaccia dell’AIDS.

“Per bilanciare tutto questo è possibile mettere in conto dei vantaggi come il congedo per maternità e paternità, le più accurate procedure di licenziamento che offrono più protezione di quella avuta dalla nostra generazione e i migliori standard di salute e sicurezza. Ma tutti i giovani che conosco, cioè i miei figli e quelli dei miei coetanei che occupano buoni posti di lavoro, sono gravemente frustati, quantunque siano ben pagati.”

Il mio amico parla, sicuramente per esperienza, del costante aumento della pressione giornaliera, che è sicuramente mondiale e non solo inglese. E cos’è questa pressione? – Mammona.

Conclusione? Un totale – e globale – modo di vita sta soffocando le vocazioni così come sta invalidando i giovani uomini per la paternità e le giovani donne per la maternità. Un tale modo di vita è suicida. E condannato. Giovani padri, pensateci. E agite.

Kyrie eleison.La Reja, Argentina