Fraternità San Pio X

Richieste giovanili

Richieste giovanili on Ottobre 4, 2008

Un ventiseienne studente di Buenos Aires mi ha scritto un mese fa con un pressante appello. Eccolo:—

“. . . ritengo che la sua valutazione della situazione attuale in tutti i settori sia corretta, e la condivido. Ho ascoltato le sue conferenze e letto i suoi articoli, e capisco il tuo pessimismo e in parte lo condivido. Difficilmente esso può essere evitato se si guarda all’insieme del mondo in cui viviamo. Ho anche sentito da dei giovani della FSSPX quello che Lei pensa e dice. In tutta umiltà, la prego caldamente di esprimere le sue critiche in chiave positiva, specialmente quando si rivolge ai giovani, maschi o femmine. La prego, aggiunga a quello che dice delle parole di incoraggiamento, di speranza e di perseveranza . . . . Patricio”.

Caro Patrizio, ho apprezzato molto la tua preghiera. Tu appartieni a una generazione che è stata pesantemente ingannata da un mondo che da molti secoli sta andando male, ed ora è sull’orlo della catastrofe, umanamente parlando. Tu stesso riconosci che la situazione è grave come ripeto io, ma il tuo cuore è comunque turbato. Ecco la risposta di Nostro Signore stesso:

« Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore ». ( Gv. XIV, 27). E diversi versetti prima: « Il vostro cuore non sia turbato. Abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me » ( Gv. XIV, 1).

In altre parole, nell’agitazione e nell’angoscia provate dagli Apostoli dopo l’Ultima Cena per come il mondo malvagio stava accanendosi sul loro Divino Maestro – proprio come oggi! – essi non dovevano pretendere che il mondo non fosse tanto malvagio come sapevano, ma dovevano attivare la loro Fede cattolica!

Patrizio, con la tua Fede tu sai, tra le altre cose, che prima di tutto il Signore Iddio ha tutto perfettamente sotto controllo, e tutti i diavoli dell’Inferno (e della terra) non possono alzare un dito senza il suo permesso. In secondo luogo, che Egli ha un piano per trarre un maggior bene dal male dilagante di oggi. In terzo luogo, che se l’empietà di oggi non sta producendo il caos, che sarebbe una catastrofe di gran lunga superiore al suo crollo imminente, è perché il tranquillo successo dell’empietà significherebbe che noi esseri umani saremmo niente di più che delle bestie.

Patrizio, credi in Dio e abbi fede anche in Nostro Signore! E recita il Santo Rosario di Sua Madre.

Kyrie eleison.

Caffè annacquato?

Caffè annacquato? on Settembre 6, 2008

Ad un laico che chiede se si dovrebbe – o potrebbe – assistere oggi alla Messa (tridentina) celebrata da un prete ordinato sacerdote nel 1972 col nuovo rito dell’Ordinazione del 1968, un sacerdote della FSSPX ha risposto che la FSSPX “non potrebbe consigliarla”. Il laico pensa che questa risposta sia “troppo debole per essere definitiva”. Il suo sperare delle risposte forti è sicuramente condiviso da tante anime che soffrono della onnipresente confusione odierna.

Tuttavia, non sempre sono possibili delle risposte chiare. Se un oggetto è grigio, non si può dire che sia bianco o nero. Il momento dell’alba, non si può dire che sia notte o giorno, perché esso sta nel mezzo. Dove la verità è confusa, è più importante provare ad essere veri, che cercare di essere chiari. Ahimè, le ordinazioni Novus Ordo, come con le Messe Novus Ordo, non c’è dubbio che sono sempre più spesso invalide, via via che i modi della Chiesa pre-conciliare vengono relegati sempre più nel passato, ma anche oggi non si può sinceramente dire che tutti i sacramenti Novus Ordo siano automaticamente invalidi.

Un sacramento per essere valido richiede che siano validi il ministro, la forma, la materia e l’intenzione. Nel 1972 è ragionevole supporre (si può sempre controllare) che il ministro ordinante (vescovo) e la sua intenzione sacramentale fossero ancora cattolici. La forma del rito dell’ordinazione sacerdotale del 1968, comprende (anche in inglese) tutti gli elementi necessari per la validità. E si può supporre che il vescovo che ponga entrambe le mani sulla testa del futuro sacerdote, significhi la materia. Per l’ordinazione Novus Ordo del 2002 la necessità di controllare gli elementi necessari per la validità è decisamente più pressante, ma per l’ordinazione del 1972, l’astensione da una chiara condanna nella risposta di un sacerdote della FSSPX è sicuramente ragionevole.

Tuttavia egli ha detto che la FSSPX “non potrebbe consigliare” l’assistenza alla Messa (tridentina ) celebrata da tale sacerdote, e sicuramente anche questo è ragionevole. Aldilà della remota possibilità che (nel 1972) l’ordinazione non fosse valida, si può considerare che la Messa in questione, celebrata nell’intero contesto Novus Ordo, possa essere in grado di minare la Fede cattolica dei partecipanti.

Ciò nonostante, a meno che un sacerdote conosca personalmente un tale celebrante e il suo modo di celebrare la Messa tridentina, egli deve lasciare ai cattolici che lo conoscono la possibilità di giudicare se il suo modo di celebrare sia tale da nuocere o da minare la Fede dei cattolici. Certamente non tutti i preti Novus Ordo che oggi celebrano la Messa tridentina, conducono le anime al Vaticano II. Al contrario.

Dio Onnipotente, Te ne preghiamo, ristabilisci l’ordine nella Tua Chiesa!

Kyrie eleison.

Vescovi concordi

Vescovi concordi on Luglio 12, 2008

Molti amici della Fraternità San Pio X si chiedono quale posizione verso un accordo con Roma abbia assunto Mons. Alfonso de Galarreta. Egli è uno dei quattro vescovi della Fraternità, ma quello che pensa e dice non è così spesso citato, almeno in inglese, una lingua che egli capisce, ma che preferisce non dover parlare.

Alla casa madre della Fraternità a Ecône, in Svizzera, è stato lui che quest’anno ha condotto l’annuale cerimonia delle ordinazioni al diaconato e al sacerdozio. Parti del suo sermone sono disponibili su Internet, sul sito christus.imperat, per esempio. Qui ci sono alcuni passi, i primi riguardanti le consacrazioni episcopali della Fraternità del 30 Giugno 1988, perché quest’anno ricorre il loro XX anniversario; i secondi riguardanti l’”ultimatum” del Cardinale Castrillón del 4 e 5 giugno, un mese fa.

« Poi non si predica più la Verità. Si è in cerca della verità [come se non lo si sapesse]». Quindi prosegue: « E questo, in ogni caso, dimostra l’importanza e la necessità delle consacrazioni . . . . Poiché . . . quest’atto delle consacrazioni, è giustamente per la sopravvivenza del Sacerdozio cattolico. Dunque oggi noi rivendichiamo le consacrazioni non come se fosse una sorta di ribellione . . . contro l’autorità del Papa . . . . Al contrario, lo rivendichiamo nella sua reale resistenza. Nella misura in cui abbiamo compiuto quest’atto semplicemente allo scopo di salvaguardare il Sacerdozio cattolico . . . . E dunque noi rivendichiamo la figura di Sua Eccellenza Monsignor Marcel Lefebvre . . . . Non siamo lefebvriani, siamo Cattolici . . . . siamo discepoli di Monsignor Lefebvre, e ne siamo molto fieri . . . . È perché siamo Cattolici, e Mons. Marcel Lefebvre era molto cattolico, che noi siamo discepoli di Mons. Marcel Lefebvre . . . . Noi non ci vergogniamo di Nostro Signore Gesù Cristo. Non ci vergogniamo della Fede cattolica di sempre. Non ci vergogniamo della Chiesa cattolica di sempre. E quindi non arrossiamo per Monsignor Marcel Lefebvre

Più avanti, sull’”ultimatum” del Cardinale, Mons. de Galarreta ha detto: « Io penso che è troppo parlare di ultimatum ». E ha continuato: « Vi è evidentemente una volontà di . . . intimorirci un po’ . . . . Di pressarci, in direzione di un accordo [con Roma] puramente pratico [non dottrinale], che è stata sempre l’intenzione di Sua Eminenza . . . . Questa strada è una strada morta . . . . Quindi non è il caso di seguirla. Non possiamo impegnarci a tradire la confessione pubblica della Fede . . . . E non vogliamo, . . . imbarcarci in un’impresa di demolizione . . . . la nostra risposta va piuttosto in direzione . . . . Di ciò che chiediamo da lungo tempo, le tappe con i preamboli [completa liberalizzazione del rito tridentino della Messa e annullamento delle “scomuniche” del 1988]. Che eventualmente sfoceranno . . . in un confronto . . . dottrinale . . . . Io penso che è più probabile che questo porti . . . ad una stagnazione dei nostri contatti con Roma. Meno probabilmente ad una nuova dichiarazione contro di noi. E ancora meno probabilmente al ritiro del decreto di scomunica ».

Prima di tutto la Fede, poi Roma – tutti e quattro i vescovi della Fraternità seguono sostanzialmente la linea di pensiero di Monsignore, “perché è cattolica”. « Meglio morire che tradire », usava dire Monsignore.

Kyrie eleison.

Ancora la carota

Ancora la carota on Luglio 5, 2008

Così, sembra che la settimana scorsa io abbia indovinato.

Da un lato la Fraternità San Pio X non ha rispettato l’”ultimatum” del 5 giugno del Cardinale Castrillón, come voleva il Cardinale; ha invece risposto con una lettera di Mons. Lefebvre a Papa Paolo VI, in cui nel 1975 Monsignore spiegava perché stava difendendo la Tradizione, ma senza mancare del rispetto previsto verso le autorità della Chiesa di Roma. Ancora una volta, la Fraternità potrebbe aver sollevato qualche apprensione, ma non ha “dato il via al negoziato”.

Dall’altro lato, il Cardinale non ha proceduto ad alcuna ulteriore esorcizzazione ufficiale della Fraternità, ma – a quanto riferito – ha dichiarato di non aver mai inteso che il suo testo del 5 giugno dovesse essere un “ultimatum”. E così la situazione ritorna com’era prima. Penso che possiamo aspettarci che si ripeta il copione passato. Il figlio amorevole continuerà a cercare di avvicinarsi alla madre lebbrosa, la madre lebbrosa continuerà a cercare di abbracciarlo, il figlio amorevole continuerà a farsi indietro, poi cercherà di avvicinarsi di nuovo, e così via.

Che confusione! Un noto giornalista italiano non riesce a capire di rigetto da parte della Fraternità delle “generose offerte” di Roma. Egli riporta che il Papa Benedetto XVI e il Cardinale Castrillón sarebbero stati entrambi sinceramente feriti dalle recenti dichiarazioni provenienti dalla Fraternità su Roma o sui Romani affetti dalla lebbra. “Che cosa? Lebbrosi?? Noi???”, “Ahi, è questo il problema”, diceva Amleto. La lebbra è un simbolo dell’eresia già dal Vecchio Testamento, e il Vaticano II non è solo eresia, è una completa nuova religione.

Un cattolico è un cattolico principalmente per la sua Fede. Sceglie con la sua mente di aderire ad una serie di proposizioni vere, che sono soprannaturali, cioè oltre la portata della sua mente meramente naturale. La sua volontà è quindi necessaria per indurre la sua mente a sottomettersi a queste verità che sono sopra di essa. Ma queste verità non sono solo desiderii del pensiero. Esse sono rivelate da Dio e trasmesse dalla Chiesa, e non possono essere manomesse. Il Vaticano II, le ha o non le ha manomesse? E Amleto, di nuovo: “È questo il problema”.

Il capo dei Redentoristi tradizionali che hanno sede nelle isole Orcadi, a nord della Scozia, che ha appena indotto molti di loro a seguirlo nelle braccia della Roma conciliare, scrive estaticamente di come sia “dolce” “assaporare” ancora una volta “la pacifica e indiscussa comunione” con il Vicario di Cristo.

Buona fortuna, caro Padre, speriamo che scansi la lebbra! Ma alla fine, bisogna pur dare qualche consolazione al Cardinale Castrillón! Che confusione!

Kyrie eleison.

Ancora il bastone

Ancora il bastone on Giugno 28, 2008

Ancora una volta abbondano le voci: prima della fine di giugno, in altre parole nel giro di pochi giorni, o la Fraternità San Pio X incomincerà a cedere alle richieste di Roma di conformarsi al Vaticano II e alla Nuova Messa, o Roma dichiarerà alla Chiesa e al mondo che la Fraternità ed i suoi seguaci sono in scisma formale e fuori dalla Chiesa.

Per quanto riguarda le voci che la Fraternità stia per intraprendere una qualche azione che potrebbe mettere in pericolo la difesa della Fede, penso che siano del tutto scontate. Il 5 maggio del 1988, in particolare, Mons. Lefebvre arrivò fin dove la Fede gli permetteva, ed anche un po’ più lontano, di venire a patti con le autorità della Chiesa, ma alla fine le condizioni poste lo convinsero che loro non potevano più essere attendibili per preservare la Tradizione immutabile della Chiesa, che è il motivo che lo spinse ad andare avanti con le consacrazioni episcopali di 20 anni fa.

Allo stesso modo, a partire dal Pellegrinaggio Giubilare della Fraternità a Roma, nel 2000, essa è giunta per quanto possibile fino a corrispondere ai gesti di buona volontà del cardinale Castrillon, e anche un po’ oltre, ma in otto anni non ha mai concesso al Cardinale quell’abbandono della posizione della Fraternità sulla Tradizione che lui chiedeva. Al contrario, l’ultima Lettera agli Amici e Benefattori del Superiore Generale della Fraternità ha ribadito con fermezza quella posizione, cosa da cui sicuramente derivano le voci sul Cardinale che avrebbe perso la pazienza dopo i suoi otto anni di carota, che avrebbe una volta di più trasformata in bastone.

I cattolici non dovrebbero in alcun modo spaventarsi per la minaccia di essere dichiarati formalmente, cioè propriamente e ufficialmente, in stato di scisma, o fuori dalla Chiesa. La normalità cattolica giudicherebbe come Nostro Signore ci dice di giudicare ( Gv. VII, 24): dalla realtà e non dalle apparenze. E la realtà è evidente: è il “Rinnovamento” conciliare, e non la Tradizione Cattolica, che ha rotto con la Chiesa cattolica.

Tuttavia, quando nei prossimi giorni la Fraternità non farà alcun gesto verso Roma che corrisponda alla proposta di Roma di dissolvere la resistenza della Tradizione Cattolica, io sono del tutto certo che Roma non andrà davvero avanti con qualche dichiarazione di scisma formale. Forse dopo otto, o 20, o 38 anni di resistenza della Fraternità essi stanno davvero perdendo la pazienza, ma tutte le esperienze passate non dicono loro che ogni volta che usano il bastone, quella resistenza si irrigidisce piuttosto che dissolversi?

E se essi andassero avanti con una tale dichiarazione, i cattolici dovrebbero rallegrarsi, perché dopo diversi anni di una certa ambiguità, ci sarebbe di nuovo una certa chiarezza! Venti anni fa, tutti i Superiori della Fraternità riuniti a Ecône gioirono della “scomunica” dei loro vescovi. Non accadrebbe la stessa cosa se questa volta Roma gettasse anche i sacerdoti e i laici nelle tenebre esteriori? Non che qualcuno di noi gioirebbe dell’auto-umiliazione di Roma . . .

Kyrie eleison.

L’ultima cartuccia?

L’ultima cartuccia? on Maggio 24, 2008

Un collega sacerdote della Fraternità San Pio X ha appena scritto (o forse fatta sua) una parabola in cui la Fraternità è l’ultima cartuccia di un cacciatore che deve sparare per uccidere il mostro del neo-modernismo radicato all’interno delle strutture della Chiesa cattolica. Dal momento che si tratta dell’ultima cartuccia, il cacciatore non può permettersi di sbagliare! Ebbene, il “cacciatore” può sentirsi oppresso, ma mi permetta di tentare di rassicurarlo che non è poi oppresso più di tanto!

In primo luogo, la Chiesa cattolica appartiene a Dio Onnipotente, che ha così tanti modi per venire in suo soccorso che noi uomini non possiamo nemmeno immaginare. “ È forse la mia mano troppo corta per riscattare? ” chiede il Signore Iddio ( Isaia L, 2). Immaginare che il Signore Iddio dipenda dalla Fraternità San Pio X per affrontare il mostro del neo-modernismo, significa sottovalutare gravemente i suoi poteri!

In secondo luogo, il neo-modernismo è sicuramente troppo radicato nei cattolici (o ex cattolici) perché una piccola Congregazione di appena 450 sacerdoti possa essere in grado di farlo sloggiare! Proprio come il crimine dell’aborto è diventato sempre più normale e accettato nel corso degli ultimi 40 anni, così anche l’eresia del neo-modernismo si è sempre più affermata nello stesso periodo di tempo nei cuori e nelle menti della massa dei cattolici (o di un tempo cattolici). Per grazia di Dio, la Fraternità San Pio X ha ancora la Verità, ma che presa o influenza può ancora avere la Verità sulle menti diabolicamente disorientate, a partire da quelle degli attuali dirigenti uomini di Chiesa?

In terzo luogo, quale potere ha la Fraternità San Pio X oltre a quella della Verità oggi senza più presa? Oltre alla Fede, la FSSPX non ha né grandi numeri, né grandi teologi, né grandi scrittori. Essa si mantiene in tutto il mondo, che è già un miracolo, ma è fragile e in termini mondani sta avanzando sicuramente non più di un piccolo passo alla volta, mentre la Rivoluzione in tutto il mondo avanza a passi da gigante.

No, caro collega. L’umile missione della FSSPX non è sicuramente quella di uccidere i morti (cosa che solo Nostro Signore può fare), ma quella di muoversi all’esterno. Non vincere le bugie, ma sostenere la Verità. Non conquistare, ma testimoniare. Non avere fretta, ma attendere il buon tempo di Dio. Si tratta della Sua Chiesa, e Lui sta certamente provvedendo, tra le altre cose, col sostenere finora la FSSPX. Ma Lui non è mai a corto di cartucce!

Kyrie eleison.