Fraternità San Pio X

Non piangere

Non piangere on Marzo 14, 2009

“Non piangere per me, Argentina”, né lasciare che i lettori di “Commenti Eleison”, di qualsiasi altra parte del mondo piangano per me, perché si può aver pensato che gli ultimi due mesi siano stati difficili per il commentatore Eleison, ma in realtà la sua condizione è, come al solito, un po’ meglio di quanto egli meriti. “Tratta ogni uomo secondo il suo merito”, dice Amleto, “e chi sfuggirà alle frustate?”

Quando circa due mesi fa scoppiò l’assalto dei media, con il Papa come obiettivo principale, io ero ben protetto all’interno del seminario di La Reja. I giornalisti si aggiravano intorno, ma non potevano entrare. Mi dispiace solo di aver dovuto lasciare La Reja e l’Argentina in circostanze che non mi hanno dato la possibilità di prendere correttamente congedo dai molti colleghi e amici latinoamericani. Che i sacerdoti, i seminaristi e i fedeli laici in Argentina accettino qui l’espressione della mia vera gratitudine per i cinque anni e mezzo felici che ho trascorso in mezzo a loro. Che tutti coloro che pregano per me accettino anch’essi la mia sincera gratitudine. Io celebrerò da domani una novena di Messe per tutte le loro intenzioni.

La Fraternità San Pio X non mi ha deluso anche quando sono atterrato in Inghilterra. Il Superiore del Distretto in Inghilterra aveva preso contatto con un idoneo amico dei nostri a Londra perché ci fosse una sufficiente scorta di polizia che mi aiutasse a superare il gruppo dei “signori della stampa” che erano in agguato per me, e così sono stato condotto quasi di peso nella sede della Fraternità a Londra. Nessun lavoro. Nessuna responsabilità. Chi potrebbe lamentarsi?

Inoltre, sembra che il riposo forzato stia per essere prolungato. In una recente intervista al settimanale tedesco “ Der Spiegel ”, il Superiore Generale della Fraternità sembra che tra le altre cose abbia detto, forse sotto la pressione dei media – che hanno mancato il loro prossimo attacco al Papa in viaggio in Africa, perché ha contrastato i mezzi artificiali di controllo delle nascite – “Se Mons. Williamson resta in silenzio, se resta fuori dalla vista, sarà davvero meglio per tutti . . . . Spero che resti fuori dalla vita pubblica per lungo tempo . . . . Egli ha ferito la Fraternità e danneggiato la nostra reputazione. Noi abbiamo definitivamente preso le distanze da lui . . .”

Pertanto, il futuro è nelle mani di Dio. Vorrei poter dire che mi oppongo all’essere ridotto al silenzio, ma se l’alternativa è il poter dire solo quelle cose che sono gradite ai “signori della stampa”, allora penso che sia preferibile il silenzio. Già nel 1985, anno di pubblicazione di “ Iota unum ”, la famosa analisi di Romano Amerio dei cambiamenti del Vaticano II, il professore italiano aveva anticipando che potrebbe venire un tempo in cui ci potrebbe essere lasciato solo il silenzio . . .

Kyrie eleison.

Una lettera

Una lettera on Gennaio 31, 2009

Seguendo le orme di Nostro Signore ( Gv. XVIII, 23) e di San Paolo ( Atti, XXIII, 5), Mons. Lefebvre diede alla sua Fraternità l’esempio di come si debba aderire alla Verità di Dio e insieme non mancare di rispetto agli uomini che detengono l’Autorità di Dio. Nel bel mezzo del frastuono sollevato dai media la scorsa settimana, sicuramente rivolto più al Santo Padre che a un vescovo relativamente insignificante, ecco la lettera scritta al cardinale Castrillón Hoyos il 28 gennaio da questo vescovo:

A Sua Eminenza il Cardinale Castrillón Hoyos

Vostra Eminenza

In mezzo a questa tremenda tempesta mediatica suscitata dalle mie imprudenti affermazioni espresse alla televisione svedese, La prego di accettare, con tutto il dovuto rispetto, il mio sincero rammarico per aver causato a Lei stesso e al Santo Padre così tanti inutili dispiaceri e problemi.

Per me, tutto ciò che conta è la Verità Incarnata, e gli interessi della Sua unica vera Chiesa, la sola con la quale possiamo salvare le nostre anime e dare gloria eterna, nel nostro piccolo, a Dio Onnipotente. Così ho solo un commento, dal profeta Giona, I, 12:

«Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande tempesta vi ha colto per causa mia».

La prego inoltre di accettare, e di trasmettere al Santo Padre, i miei sinceri ringraziamenti personali per il documento firmato mercoledì scorso e reso pubblico il sabato.

Molto umilmente offrirò una Messa per entrambi.

Sinceramente suo in Cristo

+ Richard Williamson

“Scomuniche rimesse”

“Scomuniche rimesse” on Gennaio 24, 2009

Come certamente un gran numero di lettori già sanno, un Decreto del 21 gennaio dalla Congregazione dei Vescovi a Roma (non l’ Ecclesia Dei ) ha “rimesso”, il Decreto di “scomunica” del 1 luglio 1988, così che i quattro vescovi della Fraternità San Pio X, allora dichiarati “scomunicati”, adesso sono “ri-comunicati”. A mio parere quest’ultimo decreto è un grande passo in avanti per la Chiesa, senza essere un tradimento da parte della FSSPX.

Si tratta di un grande passo in avanti per la Chiesa, perché se fin dal Vaticano II il problema della Chiesa è stato la separazione dell’Autorità cattolica dalla Verità cattolica, con questo decreto l’Autorità cattolica ha compiuto un decisivo passo indietro verso la loro riunione. Proprio come dopo il Motu Proprio del luglio 2007, nessuno ha potuto più dire che il vero rito della Messa era stato vietato da Roma, anche se c’è chi si comporta ancora come se lo fosse, così anche adesso nessuno può più dire che i cattolici che tengono alla Tradizione sono “fuori della Chiesa”. Certo, un certo numero di conciliaristi continuerà a comportarsi come se lo fossero, ma sanno benissimo che non hanno più il Papa dalla loro parte. La differenza è enorme!

Naturalmente c’è ancora una lunga strada da percorrere prima che i neo-modernisti a Roma, consci o inconsci, si rendano conto – se mai lo faranno! – di come essi abbiano cambiano la Fede, ma come dice il vecchio proverbio: “Roma non fu costruita in un giorno”, e non verrà riparata in un giorno. Il fatto è che “mezza pagnotta è meglio di niente” – chiedete ad un uomo affamato! -, così nel frattempo lasciatemi dire come ringraziare Dio per questo grande cambiamento di direzione della Chiesa conciliare. Ringraziamo quindi la Beata Vergine Maria, il cui intervento sarà stato decisivo, grazie ai quasi un milione e tre quarti di rosarii offerti a lei con questa intenzione, tra i quali anche i vostri. E ringraziamo e preghiamo per Benedetto XVI e per tutti i suoi collaboratori, che hanno contribuito a far passare questo Decreto, nonostante, ad esempio, il clamore dei media orchestrato e programmato per impedirlo.

Tuttavia, chiedendo e accettando tale riconciliazione con la Chiesa conciliare, non è che la FSSPX corre il rischio di intraprendere la strada verso il Conciliarismo? Niente affatto! Non c’è dubbio che alcuni conciliaristi a Roma sperano che il Decreto servirà a preparare la FSSPX a tornare all’ovile del Vaticano II, ma il Decreto stesso, così com’è, impegna la Fraternità a nient’altro che a quei colloqui nei quali la Fraternità si è impegnata nel 2000, quando propose la liberalizzazione della Messa e la fine delle “scomuniche”, come pre-condizioni preliminari.

E allora, tali colloqui non comportano alcun pericolo? Certo che no! Ma San Pietro dice che dovremmo essere “ pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi ” ( I Pt. III, 15). Come può la FSSPX non gioire per la possibilità di poter presentare a Roma, prima alle stesse autorità romane, le profonde ragioni dottrinali che riteniamo essere alla radice del presente disagio della Chiesa? Guai a noi cattolici della Tradizione, se non fossimo pronti a dare ragione di quella speranza che è in noi per il salvataggio della Chiesa!

Quindi, cari cattolici, continuiamo a recitare il Rosario per la possibile realizzazione e per i risultati di tali colloqui, perché possano servire in primo luogo, e soprattutto, gli interessi di Dio, di Dio, di Dio.

Kyrie eleison.

Campos che si riprende

Campos che si riprende on Dicembre 20, 2008

I cattolici chiedono continuamente: “ Che è successo a Campos? ” Essi si riferiscono ovviamente alla diocesi brasiliana che Mons. de Castro Mayer, eroe solitario dell’episcopato postconciliare a fianco di Mons. Lefebvre, mantenne nella Tradizione cattolica fino alla sua morte nel 1991, ma che il suo secondo successore, Mons. Rifan, ha portato di nuovo sotto le autorità romane una decina di anni dopo. La domanda allora è: come si trova oggi la Tradizione cattolica a Campos, sotto il controllo romano?

La risposta è che la guerra di più di 40 anni tra cattolicesimo e conciliarismo si sta svolgendo nella maniera solita: i laici che tengono alla Tradizione sono tranquilli nella loro fede; il meglio dei sacerdoti, oggi sotto la Roma neo- modernista, soffre per la duplice lealtà; il loro vescovo, fedele alla stessa Roma – o alla sua ambizione – sta manovrando tutto il tempo per conciliarizzare l’opera di Mons. de Castro Mayer.

L’ambizione è l’unica spiegazione che i laici avveduti possono trovare per la defezione di Mons. Rifan verso la Roma neo- modernista. Questi laici dicono: “ Se ha sbagliato a seguire la Tradizione per tanto tempo, perché dovrebbe fare bene adesso? I libri validi che scrisse allora, adesso sarebbero invalidi? ” Il Vescovo li intimidisce togliendo i loro sacerdoti. Replica di uno di questi laici: « Eccellenza, questo riguarda Lei. Quanto a me, a Pasqua andrò da un altro sacerdote, se necessario.” E il vescovo ha perso ogni influenza su queste anime.

Alcuni dei laici dicono che nulla è cambiato nelle undici parrocchie della Tradizione, e dichiarano che Mons. Rifan non può sbagliare. Altri notano l’inizio dei cambiamenti, per esempio, come i sacerdoti non raccomandino più di gettare via il televisore perché sarebbero in grado di tenerlo abbastanza sotto controllo. Logicamente, per un vescovo e dei sacerdoti, allontanarsi dalla verità tutta intera significa muovere la loro predicazione verso un atteggiamento più autoritario. Tuttavia, essi sono tenuti a fare marcia indietro quando percepiscono che una resistenza potrebbe far diminuire il numero dei loro fedeli.

In genere, i laici avveduti, in particolare un gruppo di circa 180 anime in tre cappelle della parrocchia tradizionale di Vari Sai, si rivolgono ai sacerdoti tradizionali non compromessi, per avere la Messa e per mantenere la loro fede. A lungo termine, loro sperano nella Fraternità San Pio X, che è la principale struttura di sostegno di questi sacerdoti, e che non sta dando mostra di essere sul punto di cedere ai neomodernisti di Roma. Ma la lotta deve continuare. Come dice Nostro Signore: “ Se quei giorni non fossero abbreviati  . . .”

Kyrie eleison.

Messale di Giovanni XXIII

Messale di Giovanni XXIII on Ottobre 25, 2008

La Fraternità San Pio X viene attaccata, ma fintanto che è attaccata quasi equamente dal modernismo da sinistra e dal sedevacantismo da destra, non c’è da preoccuparsi troppo – probabilmente sta facendo qualcosa di giusto. Tuttavia, in questo caso l’equanimità non va misurata solo in quantità, – gli attacchi da destra sono tanto più velenosi per quanto bassi di numero! Attualmente la FSSPX è stata ancora attaccata per l’uso che fa del Messale tridentino del 1962, invece di quello del 1955, o del 1945, o del 1905 – come lo si voglia chiamare!

Tre osservazioni:

In primo luogo, come ha sempre spiegato Monsignore, il “Messale di Giovanni XXIII”, così chiamato perché fu promulgato sotto il suo regno nel 1962, fu interamente approntato prima del 1958, sotto il pontificato di Pio XII, certo non caro ai modernisti. Inoltre Monsignore conosceva personalmente il liturgista benedettino che lo aveva preparato ed ha testimoniato che il benedettino non era un modernista.

In secondo luogo, visto che come sempre le cose vanno ripetute, se Monsignore scelse il Messale del 1962 per la sua Fraternità San Pio X, fu perché, per un verso questo Messale non contiene alcunché contro la Fede, mentre il Messale Novus Ordo del 1969 è fortemente protestantizzato e il Messale del 1967 era già stato de-cattolicizzato; per altro verso, nella Chiesa cattolica il Papa è il maestro della liturgia, ed è per questo che il Messale del 1962 è l’ultimo rito pienamente ortodosso della Messa ad essere stato legittimamente promulgato da un Papa regnante, e come tale lo scelse Monsignore, con giudizio motivato e non per gusto personale. I riti precedenti erano stati obrogati. I riti successivi non erano cattolici.

In terzo luogo, la differenza, diciamo così, tra il Messale di “Giovanni XXIII” e quello di San Pio X, sta nel fatto che nel primo sono omessi molti dettagli del secondo, ma in sostanza, prescindendo dai dettagli, i due Messali sono gli stessi – altrimenti come potrebbe essere così facile celebrare una Messa “Giovanni XXIII” con un Messale di San Pio X? Ora, in nessun caso si può sopravvalutare l’importanza del dettaglio senza sottovalutare quella dell’essenziale. Se quindi col deciso rifiuto del “Messale di Giovanni XXIII” si afferma che con i dettagli in esso omessi è stata tradita l’essenza del Messale tridentino, si finisce, con i fatti e non con le parole, sia pure inconsapevolmente, col declassare l’essenza del Messale tridentino, ad esempio gli invariati Canone e Consacrazione, così che con l’esagerazione della relativa importanza dei dettagli, stranamente, si spiana la strada perché per le anime perdano di vista l’assoluta importanza degli elementi essenziali, col risultato che si aiutano le anime ad abbandonare del tutto la Messa tridentina!

Non sarà la prima volta che scomposte esagerazioni da destra finiscano con lo spingere le anime a sinistra!

Divino Signore, Ti prego, riporta presto il Tuo legittimo Vicario ai suoi sensi pienamente cattolici!

Kyrie eleison.

Spiegazione della corruzione mentale

Spiegazione della corruzione mentale on Ottobre 11, 2008

Permettetemi di citare la reazione di un altro lettore, questa volta un po’ più lusinghiera, ma solo al fine di suggerire ai lettori perplessi o offesi dalle posizioni apparentemente anti- romane di “Dinoscopus”, che per loro può arrivare il momento che queste posizioni incomincino ad avere più senso. Ecco dei passi della lettera che ho ricevuto, che riassumo e parafraso, ma senza cambiare il senso:

“Intorno al 1999, leggendo un manifesto di protesta (non della FSSPX) contro i capi della Chiesa, ho alzato le mani per una sorta di paura di ritrovarmi “fuori dalla Chiesa”. Decisi che avrei dato ai Papi conciliari il beneficio del dubbio e provai a concentrarmi sulle questioni cattoliche pratiche, in attesa della “riforma della riforma”. Ma dopo l’elezione di Benedetto XVI rimasi profondamente deluso dalla sua evidente mancanza, dopo l’incontro diretto con il chiaramente eretico Hans Küng, di non sanzionarlo in alcun modo.

“Il mio ottimismo è crollato. Era chiaro che Benedetto XVI stava costruendo un nuovo pluralismo senza precedenti che abbracciava eretici e tradizionalisti, e anche gli Ebrei ed ogni altro tipo di nemico della Chiesa. Francamente questo mi spezzò il cuore. I tradizionalisti avevano ragione e io mi sbagliavo . . .

“L’anno scorso ho trovato alcuni vecchi video suoi, con la descrizione della mentalità modernista e delle sue contraddizioni, dovute all’assorbimento dell’inquinato spirito del tempo. Essi mi aiutarono a vedere la possibilità che vi sia una differenza tra l’eresia materiale e l’eresia formale almeno in alcuni casi teorici . . . adesso rimpiango di non aver parlato con Lei più approfonditamente, quando ci siamo incontrati molti anni fa. Forse mi sarei risparmiato un po’ di dolore e di confusione . . . ho intenzione di acquistare le sue lettere da Ridgefield e da Winona appena posso” (fine dei passi della lettera).

Chiunque altro che può pensare che l’inquinamento mentale della nostra epoca sia la causa del problema angosciante di come Papi conciliari possano essere così acattolici e tuttavia ancora Papi, farà bene a consultare anche lui i volumi I e II delle lettere da Ridgefield e da Winona, disponibili attraverso questo stesso sito. La corruzione mentale dei tempi moderni è la spiegazione che per me ha sempre avuto più senso.

Si veda anche il “Commenti Eleison” del 19 aprile di quest’anno, “ Melma mortale ”. I Papi conciliari sono molto più da compiangere. Essi sono sinceramente immersi nel loro falso modo di pensare!

Kyrie eleison.