Commenti Eleison

Varie “Chiese”

Varie “Chiese” on Dicembre 1, 2012

Oggi regna molta confusione sull’identità della vera Chiesa di Nostro Signore qui sulla terra, e sulla varietà di nomi con cui essa può essere chiamata. Certamente la maggior parte dell’attuale confusione deriva dal più grande dei problemi odierni della Chiesa, cioè dal diabolico concilio Vaticano II (1962–1965). Vediamo di districare un po’ di questa confusione.

Church ” ( Chiesa ), deriva dal greco “ek-klesia” che deriva de “ek-kalo”, cioè “chiamo fuori”. Nostro Signore chiama fuori del mundo il suo popolo eletto, e questo popolo è la sua Chiesa, siccomè gli edifici dove si riuniscono si chiamano “chiese”.

Chiesa “ Cattolica ” indica concretamente l’edificio, ma principalmente l’insieme delle persone che nel mondo intero (“katholos”, in greco significa “universale”) condividono una stessa Fede, una serie di Sacramenti ed una Gerarchia, tutti e tre istituiti duemila anni fa dal Dio Incarnato, Nostro Signore Gesù Cristo, nel corso della sua vita sulla terra. Ma dal gruppo originario di credenti, come istituito da Nostro Signore, si sono separati con regolarità altri gruppi, che tuttavia hanno continuato ad affermare di essere la vera Chiesa di Cristo. Come si fa a sapere, quindi, qual è la Sua vera Chiesa?

La “ Chiesa di Cristo ” possiede quattro contrassegni. 1. Una – intesa soprattutto come unità di Fede in Nostro Signore, per unire la Sua Chiesa e per non fondare molte chiese (Cfr. Gv . XVII, 21–23: “che tutti siano una sola cosa”). 2. Santa – Nostro Signore ha fondato la Sua Chiesa per condurre gli uomini a Dio Tutto Santo, nel Suo Santo Paradiso(Cfr. Mt . V, 48: “siate perfetti”). 3. Cattolica – Nostro Signore ha fondato la Sua Chiesa per tutti gli uomini di ogni paese ed età (Cfr. Mt . XXVIII, 19: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni”). 4. Apostolica – Nostro Signore ha fondato la Sua Chiesa come una monarchia, che fosse governata dall’Apostolo Pietro e dai suoi successori (Cfr. Mt . XVI, 18: “Tu sei Pietro e su questa pietra (“petran” in greco) edificherò la mia Chiesa”). Dovunque si ritrovino questi quattro contrassegni, lì è la vera Chiesa di Cristo. Dove mancano, lì non c’è la Chiesa di Cristo.

Chiesa conciliare ”, indica la Chiesa Cattolica centrata su Dio, in quanto è caduta e continua a cadere sotto il dominio del concilio Vaticano II centrato sull’uomo. Il conciliarismo (errore distillato dal Vaticano II) sta alla vera Chiesa di Cristo come il putridume sta alla mela che sta marcendo. Come il putridume invade la mela e dipende dalla mela e non può esistere senza la mela, e tuttavia è diverso dalla mela (come l’immangiabile è diverso dal mangiabile), così il conciliarismo, che è centrato sull’uomo, invade la Chiesa di Cristo, tale che solo una piccola parte della Chiesa oggi non è più o meno marcia, e tuttavia il conciliarismo è così diverso dal Cattolicesimo che si può veramente dire che la Chiesa conciliare non è la Chiesa Cattolica. Ma la Chiesa Cattolica è visibile! E non è visibile anche la Chiesa conciliare?

Chiesa visibile ” indica tutti gli edifici, i funzionari e le persone della Chiesa, che possiamo vedere con i nostri occhi. Ma dire che la Chiesa Cattolica è visibile e quindi che la Chiesa visibile è la Chiesa Cattolica, è tanto stupido quanto dire che tutti i leoni sono animali e quindi tutti gli animali sono leoni. La sola parte della Chiesa visibile che può dirsi Cattolica è quella una, santa, universale e apostolica. Il resto non è altro che marciume di vario tipo.

Chiesa ufficiale ” indica la Chiesa che segue ed è guidata dai suoi funzionari visibili. Dal momento che oggi costoro sono in gran parte conciliari, la “Chiesa ufficiale” è in gran parte conciliare e non Cattolica, in base ai quattro contrassegni.Allo stesso modo, “ Chiesa principale ” indica la Chiesa ufficiale e maggioritaria inquanto opposta al piccolo resto dei “Tradizionalisti”. Tuttavia, che nessuno dica che non c’è niente dell’una, santa, universale o apostolica nella Chiesa maggioritaria, non più di quanto nel resto “Tradizionalista” ogni cosa esprima appieno i quattro contrassegni. Nella Chiesa di Cristo il grano e l’oglio sono sempre mescolati (Cfr. Mt . XIII. 24–30).

Kyrie eleison.

Dittatura Imminente

Dittatura Imminente on Novembre 24, 2012

Un ritratto impressionante del nostro mondo contemporaneo è apparso due mesi fa sul sito Internet 321 gold. Il titolo è scoraggiante: “Declino, degrado, negazione, delusione e disperazione”, ma il contenuto è sicuramente realistico. Partendo da una scena di strada come se ne trovano indubbiamente in tutti gli Stati Uniti orientali, l’autore conclude che entro 15 anni nel suo paese scenderà una dittatura orwelliana, come effetto indesiderato di cause desiderate. Ma gli USA non sono il prototipo del mondo intero? Non sta il mondo intero acquisendo lo stile di vita americano? “Acquirente, stai attento!”

Questo autunno, per le strade di Wildwood, New Jersey, l’autore ha notato sui marciapiedi un gran numero di uomini e donne al di sotto dei 50 anni e abbondantemente sovrappeso, che giravano per la città su degli scooter acquistati con le sovvenzioni del governo, e che si recavano da un fast-food all’altro per ingozzarsi di leccornie ricche di zucchero, il cui peso supplementare farà affaticare ancor di più il loro ultimo modello di scooter. Come li definisce in modo divertente? – “La sfida del peso vinta con i loro veicoli di mobilità superiore”. Tale è la fuga dalla realtà attuata dal “politicamente corretto” e dal suo linguaggio.

L’autore si interroga sulla causa di questo effetto tragicomico: Com’è possibile che il popolo americano che una volta conservava il 12% del suo reddito, sia stato indotto a far schizzare fuori dal grafico le statistiche sull’obesità, con uno stile di vita sovraccarico di debiti e di caramelle, non risparmiando più per se stessi e caricando di un peso insopportabile di debiti i loro figli e i loro nipoti? Certo vi è una mancanza di temperanza da parte loro, egli dice, ma ci dev’essere qualcosa di più sinistro, qualche ragione dietro tali spettacoli irragionevoli. L’insieme dei cittadini, egli afferma, viene manipolato da un invisibile governo che padroneggia le moderne tecniche di manipolazione di massa.

E cita un pioniere di questi maestri, degli anni 1920, Edward Bernays: “La manipolazione cosciente e intelligente delle masse è un elemento importante nella società democratica . . . . Un gran numero di esseri umani deve cooperare in questa maniera se si vuole vivere insieme in una società che funzioni agevolmente . . . . In politica e in economia, come nella condotta sociale e nel pensiero etico, siamo dominati da un numero relativamente piccolo di persone . . . che comprendono i processi mentali e i modelli sociali delle masse”. Sono loro “i veri detentori del potere nel paese” e coloro che “muovono i fili che controllano le menti del pubblico”. A quale scopo? Per la loro ricchezza e il loro potere.

Sono loro che hanno organizzato l’attuale crisi finanziaria ed economica, a loro beneficio. Sono loro che hanno “rovinato l’economia mondiale . . . scaricato il loro debito senza valore sulle spalle dei contribuenti e delle generazioni future, messo a rischio di debilitazione gli anziani e i risparmiatori, rubando loro 400 miliardi annui di interessi e arricchendo se stessi con i profitti gonfiati e la riscossione dei bonus”. E quando sono giunti al pettine i nodi di questo insostenibile modo di vivere, ecco che i nostri invisibili dirigenti hanno approntato per noi una “dittatura da lacrime” tipo 1984, fornendo alla polizia milioni di cartucce, collocando ovunque videocamere e video-spie di sorveglianza, imprigionando senza accusazione, e così via e così via. Eppure, dice l’autore, la colpa è degli stessi cittadini, che hanno preferito l’ignoranza alla verità, la malattia alla salute, le menzogne dei media all’attenzione critica, la tranquillità alla libertà.

C’è solo una cosa che manca in questa mirabile analisi: potrebbe la nostra élite di governo agire in modo così selvaggio, o le nostre masse divenire così stupide, se avessero conservato il minimo senso di Dio che giudica noi tutti al momento della morte secondo i Dieci Comandamenti? Certo che no! Cattolici, svegliatevi!

Kyrie eleison.

Problema Profondo

Problema Profondo on Novembre 17, 2012

Molti cattolici non colgono la profondità del problema posto nella Chiesa cattolica dalla rivoluzione conciliare del Vaticano II (1962–1965). Se conoscessero meglio la storia della Chiesa, potrebbero essere meno tentati sia dal liberalismo, che li porta a pensare che il Concilio non fu affatto cattivo, sia dal “sedevacantismo”, che li porta a pensare che le autorità della Chiesa non sono più le autorità. Forse Nostro Signore mise in questione l’autorità religiosa di Caifa o l’autorità civile di Ponzio Pilato?

Il problema è profondo perché è sepolto sotto secoli e secoli di storia della Chiesa. Quando nei primi del 1400 San Vincenzo Ferreri (1357–1419) predicò in tutta Europa che la fine del mondo era prossima, noi sappiamo oggi che si sbagliava di 600 anni. Eppure Dio confermò la sua predicazione consentendogli di operare migliaia di miracoli e migliaia e migliaia di conversioni. Dio confermò la falsità? Lungi da me! La verità è che il Santo aveva compreso correttamente, nell’implicito della decadenza della fine del Medio Evo, l’esplicita e quasi totale corruzione del nostro tempo, prova generale della corruzione totale della fine del mondo.

Semplicemente c’è voluto del tempo, il tempo di Dio, molti secoli, perché la corruzione da implicita divenisse esplicita, perché Dio è ad intervalli regolari che sceglie di suscitare dei Santi che trattengano la parabola discendente, come la crescita di Santi famosi che portò alla Contro-Riforma del XVI secolo. Tuttavia, Dio non toglie agli uomini il libero arbitrio, così che se essi scelsero di abbandonare le altezze del Medio Evo, Egli non li costrinse a non farlo. Al contrario, Egli pemette alla sua Chiesa, almeno in un certa misura, di adattarsi ai tempi, perché essa esiste per salvare le anime presenti e non le glorie passate.

Due esempi possono essere: la teologia molinista, resasi quasi necessaria a causa di Lutero e Calvino per garantire la protezione del libero arbitrio, e il Concordato del 1801, resosi necessario a causa dello Stato rivoluzionario, per permettere alla Chiesa di Francia di operare pienamente in pubblico. Ora, sia il Molinismo sia il Concordato furono dei compromessi col mondo del tempo, ma entrambi permisero che molte anime fossero salvate, mentre La Chiesa impedì che si minassero i principi che dovevano rimanere sacri: rispettivamente di Dio come Atto Puro e di Cristo come Re della società. Tuttavia, entrambi i compromessi permisero una certa umanizzazione della Chiesa divina, ed entrambi contribuirono alla graduale secolarizzazione della Cristianità. I compromessi comportano delle conseguenze.

In tal modo, se un lento processo di umanizzazione e di secolarizzazione dovesse spingersi troppo oltre nel mondo da cui uomini e donne sono chiamati a servire Dio nella sua Chiesa, difficilmente essi potrebbero entrare al suo servizio senza una forte dose di liberalismo radioattivo nelle ossa, che richiede il vigoroso antitodo della loro formazione religiosa. Difatti, com’è naturale,essi condividerebbero l’istintiva convinzione di quasi tutti i loro contemporanei: che i principi e gli ideali rivoluzionari del mondo da cui provengono sarebbero normali, mentre la loro formazione religiosa opposta a quel mondo sembrerebbe loro pia, ma fondamentalmente anormale. Tali uomini e donne di Chiesa rappresenterebbero un disastro potenziale. E tale disastro si rese attuale a metà del XX secolo. Una gran parte dei vescovi cattolici del mondo del 2000 si rallegrò invece di rivoltarsi, quando Giovanni XXIII fece apparire con chiarezza che stava abbandonando la Chiesa anti-moderna.

Così, nessuno che voglia salvare la propria anima dovrebbe seguire costoro o i loro successori, ma d’altra parte, questi ultimi sono così convinti di essere normali in relazione ai tempi moderni, che non sono colpevoli della distruzione della Chiesa di Cristo come lo sarebbero stati nei tempi passati. Beate le anime cattoliche che possono aborrire gli errori di costoro, ma che continuano ad onorarne l’ufficio.

Kyrie eleison.

“Marcellus Initiative”

“Marcellus Initiative” on Novembre 10, 2012

Dopo la presentazione, la scorsa settimana, dei dati relativi alla “Marcellus Iniziative”, istituita per facilitare le donazioni per la causa di un vescovo «espulso», alcuni lettori hanno ragionevolmente chiesto quale sarebbe lo scopo dell’”Iniziativa”. Per cominciare, essa servirà a coprire le spese personali del vescovo per trasferirsi da Wimbledon, forse fuori Londra, e vivere quindi altrove. Al di là di tali spese, il termine “Iniziativa” è stato scelto deliberatamente per lasciare aperte diverse opzioni. Tuttavia, è importante che nessuno pensi che le loro donazioni possano servire ad istituire quanto prima qualcosa che rimpiazzi la Fraternità San Pio X o un seminario sostitutivo. Vi sono buone ragioni per non affrettarsi né per l’una, né per l’altro.

Per quanto riguarda un’alternativa alla FSSPX, dobbiamo imparare la lezione che deriva dalla sua attuale grave crisi. La Chiesa cattolica si regge sull’autorità, dal Papa in giù, ma oggi il nostro mondo rivoluzionario ha così sconvolto il naturale senso dell’autorità degli uomini, che pochi sanno come si comanda, mentre la maggior parte di essi obbedisce troppo o troppo poco. Noi abbiamo esaurito, per così dire, quel buon senso contadino che ha permesso all’autorità cattolica di funzionare. Così, come solo Dio ha potuto stabilire l’autorità di Mosè con un sensazionale castigo di ribelli (Cfr. Numeri XVI), allo stesso modo, ai giorni nostri, sicuramente solo Dio sarà in grado di ripristinare l’autorità del Papa. Sarà con “una pioggia di fuoco”, come previsto dalla Madonna di Akita in Giappone nel 1973? Sia come sia, delle oasi della fede appaiono come una possibilità immediata e pratica, e io farò del mio meglio per servirle.

Argomentazioni analoghe valgono per l’avvio di un nuovo seminario cattolico classico. Non si possono fare i mattoni senza la paglia, dice un vecchio proverbio. E io dico che è sempre più difficile fare dei sacerdoti cattolici a partire dai giovani moderni. Le qualità soprannaturali della fede, la buona volontà e la pietà portano molto lontano, ma la grazia costruisce sulla natura, e le basi naturali, come una casa ordinata e una vera educazione umana, sono sempre più carenti. Naturalmente, vi sono ancora buone famiglie dove i genitori hanno capito quello che la loro religione esige per mettere i loro figli sulla via del Cielo, e dove essi stanno facendo eroicamente del loro meglio. Ma il nostro mondo malvagio è impostato per distruggere ogni buon senso e ogni naturale decenza di genere, famiglia e patria. Con la migliore buona volontà, in genere i ragazzi dell’ambiente sociale odierno si trovano più o meno gravemente impediti quando si tratta di percepire o di seguire una chiamata di Dio.

Questo significa che Dio ha abbandonato la Sua Chiesa o che intende lasciarci senza sacerdoti per il futuro? Certo che no. Ma significa che nessuna organizzazione cattolica costituita domani per salvare le anime può permettersi di perdere la visione della natura distruttrice di anime che è quella della Chiesa conciliare e del mondo moderno. Significa che domani i sacerdoti non possono più essere formati avendo una perfetta conoscenza della Summa Theologiae di San Tommaso ed insieme avendo poca o nessuna idea di come questa si applichi nella reale vita odierna.

Per amore o per forza, le Congregazioni e i seminari odierni devono tenere il loro aggancio con la realtà e non devono perdersi nei sogni di una “normalità” che hanno o dovrebbero avere. È possibile farlo? Con l’aiuto di Dio, sì. Ma Dio è Dio, e per la salvezza delle anime è possibile che domani Egli non voglia più ricorrere alla Congregazione o al seminario classici di ieri. Per quanto mi riguarda, cercherò di seguire la Sua Provvidenza ordinando dei sacerdoti – o consacrando dei vescovi. Sia fatta la volontà di Dio.

Kyrie eleison.

E Adesso ?

E Adesso ? on Novembre 3, 2012

La notizia della scorsa settimana dell’espulsione di uno dei quattro vescovi della Fraternità San Pio X ha prodotto un gran numero di e-mail di sostegno e di incoraggiamento. A ognuno di voi, molte grazie. Che peccato, una tale grave divisione tra i vescovi della Fraternità! Ma Dio ha le sue ragioni per permettere che questo accada, ed è ovvio che molti di voi comprendono che la fede viene prima dell’unità. Non la divisione, ma la perdita della fede è il male supremo (I Cor. XI, 19; I Gv. II, 19 ). Riguardo a come si svilupperà la guerra titanica tra gli amici e i nemici di questa fede, in questo momento io lo intravedo solo per grandi linee. Permettetemi di ricorrere a tre citazioni preferite di Mons. Lefebvre, che io penso siano valide ancora oggi.

In primo luogo, “dobbiamo seguire la Provvidenza e non provare a guidarla”. Se è vero che “la carità tutto spera” (I Cor. XIII, 7), allora la Fraternità può avere ancora un po’ di tempo per correggersi, prima di iscriversi come un gruppo tradizionale in più passato al nemico. Ecco perché la scorsa settimana ho detto che i sacerdoti della FSSPX per il momento possono tenere un profilo basso in attesa di come si svilupperanno le cose, mentre i laici possono continuare ad assistere alle Messe della Fraternità, ma entrambi devono vegliare (Mt. XXVI, 41) sulle contraddizioni nella dottrina e sul rilassamento nella morale. La tentazione sarà di preferire il comodo al disagio e la routine al sommovimento, com’è accaduto a migliaia di preti e a milioni di laici dopo il Vaticano II, così che hanno finito col perdere la fede. Abbiamo il diritto di aspettare che la Provvidenza ci mostri la via da seguire. Non abbiamo il diritto di perdere la fede.

In secondo luogo, “Le cose affrettate non resistono al tempo”. In altre parole, ci vuole tempo per costruire qualcosa di solido. Noi possiamo avere fretta. Dio non ne ha. Monsignore aspettò il tempo necessario per costruire la Fraternità. Il Vaticano II completò la sua opera diabolica nel 1965. Solo 11 anni dopo uscì il primo grande gruppo di sacerdoti dal primo seminario di Monsignore. Pazienza. Egli non aveva fretta.

In terzo luogo, “Il buono non fa rumore e il rumore non è buono”. Oggi l’opinione pubblica è totalmente avvelenata. Per cercare di ottenere la più ampia attenzione dagli uomini moderni si corre il rischio che sia la coda a condurre il cane, che sia l’attenzione degli uomini, con la sua corruzione, a guidare il messaggio, e il messaggero. Raramente Monsignore andò dietro ai media, furono questi che seguirono lui, perché il suo messaggio era intransigente, e questa era la prova che “La vittoria che ha sconfitto il mondo è la nostra fede” (I Gv. V, 4) e non il fare rumore sulla pubblica scena.

In breve, io penso che la situazione dell’odierna Resistenza Cattolica richieda che non vi siano azioni affrettate, ma ponderate valutazioni degli uomini e degli eventi, fino a che non si presenti più chiaramente la volontà di Dio. Io penso – e posso sbagliarmi – che Egli voglia una larga rete di gruppi di resistenza indipendenti, ognuno raccolto intorno alla Messa, liberamente in contatto tra loro, ma senza una qualche struttura legata alla falsa obbedienza, che è servita ad affondare la Chiesa tradizionale nel 1960 e oggi sta affondando la Fraternità San Pio X. Se siete d’accordo, allora versate pure dei contributi alla St. Marcel Initiative, perché sicuramente torneranno utili forse prima di quanto penso. Per ciò che mi riguarda, non appena si stabilizzerà la mia situazione in Inghilterra, sarò pronto a mettere le mie facoltà vescovili a disposizione di chiunque sappia usarli saggiamente.

Negli Stati Uniti, gli assegni possono essere intestati alla St. Marcel Initiative e inviati a St. Marcel Initiative, P. O. Box 764, Carrollton, VA 23314, USA. Le contribuzioni con carta di credito/debito, o bonifico bancario, possono essere fatte al www.stmarcelinitiative.com. Per gli assegni dal Regno Unito e dall’Eurozona, verranno fornite le indicazioni il più presto possibile.

Kyrie eleison.

Importante Decisione

Importante Decisione on Ottobre 27, 2012

Così, l’esclusione dalla Fraternità San Pio X di uno dei quattro vescovi consacrati nel 1988 da Mons. Lefebvre per servirla, è adesso ufficiale. Si tratta di una decisione importante da parte dei capi della FSSPX, non tanto per motivi personali, quanto perché equivale alla rimozione di ciò che molte persone pensano essere stato il più grande ostacolo dentro della FSSPX a qualsiasi falsa riconciliazione fra la Tradizione cattolica e la Roma conciliare. Ora che l’ostacolo è rimosso, la FSSPX potrà più facilmente continuare il suo slittamento verso il liberalismo più comodo.

Se il problema fosse stato la persona, non ci sarebbero state serie conseguenze. Si tratta infatti di un 72enne (“più o meno rimbambito”) con ancora non tanti anni di attività davanti a sé. Egli avrebbe potuto essere tranquillamente ignorato o ulteriormente screditato se necessario, lasciato a sbraitare e a farneticare nel suo isolato ritiro. Ma se invece la sua esclusione significa il rigetto dell’opposizione a Roma Conciliare che egli rappresentava, la FSSPX è in difficoltà, e lungi dal risolvere le sue tensioni interne per mezzo dell’esempio dato con lui, adesso rischia di essere dilaniata dal dissenso silenzioso o dall’aperta contestazione.

Questo perché Mons. Lefebvre ha fondato la FSSPX per resistere alla distruzione della Chiesa: della fede cattolica operata dal Concilio con i suoi 16 documenti, e della pratica della fede soprattutto tramite la nuova Messa. La resistenza al Concilio fece parte, dall’inizio, della natura della FSSPX. Ora, non si può cancellare la natura di una cosa senza cancellare la cosa. Ne consegue che con questa esclusione, la FSSPX di Mons. Lefebvre è sulla buona strada per essere cancellata ed essere rimpiazzata con qualcosa di diverso. In realtà, questa trasformazione la si è potuta osservare da diversi anni. L’esclusione è semplicemente un colpo finale.

Non che Monsignore fosse primariamente o solo contro il Concilio. Innanzi tutto era cattolico, un vescovo cattolico, un vero pastore d’anime, come si evince chiaramente dai suoi scritti anteriori al Concilio. Ma una volta che quello disastro indicibile della Chiesa ebbe fine, egli si accorse che il compito più urgente in difesa della fede, era resistere alla rivoluzione del Vaticano II, che stava contaminando milioni e milioni di cuori e menti cattoliche. Da qui la fondazione nel 1970 della FSSPX, che avrebbe utilizzato esclusivamente il rito tridentino della Messa. Da qui la sua famosa dichiarazione del novembre 1974, che fu come una carta dei principi cattolici che ispiravano la resistenza della FSSPX. Solo l’inversione e la conversione delle autorità della Chiesa alla vera fede può giustificare l’abbandono di questi principi. Tale inversione o conversione ha avuto luogo? Nient’affatto. Al contrario.

E il futuro? Per riempire il vuoto lasciato dall’abbandono degli scopi di Monsignore, probabilmente i dirigenti della FSSPX si affretteranno a gettarsi nelle braccia di Roma, specialmente se la coscienza di Benedetto XVI lo muove perché ponga fine prima di morire allo “scisma”. L’esclusione del vescovo può essere stata o meno una precondizione di Roma per un accordo Roma-FSSPX, ma in ogni caso certamente lo favorirà. I sacerdoti della FSSPX che ci vedono chiaro, per il momento potrebbero tenere un profilo basso e aspettare che tutti i nodi vengano al pettine. I laici della FSSPX per il momento potrebbero assistere alle Messe della FSSPX, ma stando attenti al momento in cui la suindicata trasformazione incominci a minacciare la loro fede. Circa il vescovo escluso, tutte donazioni per lui e per la sua causa dovranno aspettare un poco. Bisogna sistemare il metodo per riceverle. Questo è certo: non pensa al pensionamento.

Tenersi stretti, tutti. Siamo in una sarabanda. Che ci si lasci fare un giro in Cielo!

Kyrie eleison.