religione

Errore del Papa – II

Errore del Papa – II on Febbraio 6, 2010

Sta per essere pubblicato in lingua inglese (vedi truerestoration.blogspot.com) un prezioso studio in francese di 100 pagine del vescovo Tissier de Mallerais della Fraternità San Pio X, sulla dottrina del Papa Benedetto XVI: “ La Fede in pericolo per la Ragione “. Il titolo dice tutto. La tesi di Mons. Tissier è che Benedetto XVI permette che il ragionamento umano adulteri la Fede Cattolica. Lasciatemi parafrasare un paragrafo della conclusione del Vescovo, in cui egli va al cuore della questione:—

«Benedetto XVI richiama spesso una “ermeneutica della continuità”, intesa come un’interpretazione del Concilio Vaticano II e della Tradizione Cattolica capace di dimostrare che tra loro non vi è rottura ma continuità. Dopo aver studiato gli insegnamenti del Papa, mi rendo conto che questa “ermeneutica” va ben al di là di quello che pensavo inizialmente. Essa significa non solo una nuova lettura della Fede e della ragione, ma una nuova nascita di entrambe, il tutto da applicare universalmente. In primo luogo, ciascuna deve purificare l’altra: la Ragione frenerebbe la Fede dallo scivolare in intolleranza, mentre la Fede guarirebbe la cieca indipendenza della Ragione. In secondo luogo, ciascuna deve rigenerare l’altra: la Ragione arricchirebbe la Fede con i valori liberali del pensiero Illuminista , mentre la Fede, opportunamente riformulata per i tempi moderni, si farebbe ascoltare dalla Ragione. E questo processo si applicherebbe indifferentemente a tutte le religioni e a tutti i modi di ragionare. In questo modo, senza imporre a tutti alcun sistema di valori, verrebbero rafforzati i valori che sostengono il mondo”.

Da notare, per prima cosa, come, per sua stessa ammissione, il vescovo Tissier abbia inizialmente sottovalutato l’ampiezza e la profondità della visione del Papa. I cattolici legati alla Tradizione sanno che la riconciliazione della Fede con la modernità, proposta dal Concilio (specialmente secondo la frase che ho sottolineato in precedenza) è un errore che sta distruggendo la Chiesa, ma è necessario che riconoscano in più che tale errore è stato pensato con intelligenza, seppur fuorviante, ed è mantenuto con convinzione. Benedetto XVI crede profondamente sia nel vecchio modo di credere sia nel nuovo modo di pensare, ed è sicuro che col suo modo di risolvere ogni apparente problema tra i due, tutti gli uomini potranno essere riuniti. Questa “soluzione” muove il suo Papato.

Ahimè, non si può conciliare 2+2 = 4 con 2+2 = 5, dicendo che quattro è “più o meno quattro e mezzo”, allorché cinque è “ più o meno quattro e mezzo”, perché quattro mele resteranno ostinatamente quattro, e cinque arance si ostineranno a essere cinque. Così la vera Fede può tollerare gli erranti, ma non può tollerare l’errore, mentre la ragione moderna può desiderare di vedere, ma in quanto moderna insiste nel cavarsi gli occhi, gli occhi della mente (Kant). Ad ogni passo il Vescovo Tissier dimostra che la Fede eterna, rivelata da Dio, non può giacere con il moderno modo di ragionare, fabbricato dagli uomini e volto ad escludere Dio o quanto meno le sue esigenze sugli uomini (Libertà Religiosa).

Grazie, Eccellenza! Per quanto affascinante possa essere la prospettiva del Papa per “la pace nel nostro tempo”, non è il fascino che ci porterà in Paradiso, ma la verità nella carità.

Kyrie eleison.Londra, Inghilterra

Paura per Natale

Paura per Natale on Dicembre 26, 2009

Così il giorno di Natale è arrivato e passato ancora una volta, ricordandoci la grande gioia che con la Sua Incarnazione e la Sua Nascita Nostro Signore ha apportato al mondo intero, ma soprattutto a sua Madre. Finalmente lei lo tiene al sicuro fra le sue braccia, accudendolo come una madre, ma nello stesso tempo adorandolo come suo Dio.

Ahimè, chi è colui che, conservando ancora un po’ di religione, può non lamentarsi di come il mondo che ci circonda approfitti della gioia dimenticandosi però in gran parte di Dio?

Sotto quest’aspetto, la gioia di Natale è come il sorriso del Gatto di Alice, soprattutto nei paesi capitalisti (ma Pio XI osservava già nel 1931 che il capitalismo stava diffondendosi in tutto il mondo – “ Quadragesimo anno ”, 103–104). I lettori di “ Alice nel Paese delle Meraviglie ” ricorderanno come il sorriso del Gatto fosse ancora visibile quando il resto del Gatto era già sparito. La sostanza svanisce, ma gli effetti persistono, almeno per un po’. La fede nel Divino Bambino viene progressivamente uccisa, specialmente grazie al Vaticano II, mentre la gioia del Natale persiste. Questo, per un verso, perché Dio, sommamente generoso, commemora ogni anno la Nascita di Suo Figlio tra gli uomini con un diluvio di grazie attuali, alle quali molte anime rispondono disponendosi un po’ meglio di come facciano nel resto dell’anno; per l’altro, perché agli uomini piace la gioia. Cosa che è certo meno affidabile.

Perché, come continua a sparire il vero culto di Dio, e con esso ogni vera comprensione del significato della venuta del Salvatore, indispensabile per l’ingresso dell’uomo in Cielo, così la gioia di Natale si riduce alla mercificazione e alla fiera che tutti conosciamo. Il sorriso non può sopravvivere indefinitamente al Gatto. Neanche il più tenero dei BISi (Buoni Intimi Sentimenti) può sopravvivere indefinitamente senza il suo oggetto. Se Gesù Cristo non è Dio, e ancor meno l’unico e solo Salvatore dell’umanità, perché gioire della sua nascita? Io amo i miei BISi, ma se sono basati solo su essi stessi, presto o tardi crolleranno, lasciando al loro posto solo l’amaro sapore della disillusione. Io posso essere dolcissimo col “Natalizio”, ma se è perché cerco i miei sentimenti interiori, invece che ciò su cui essi sono basati, allora sto andando diritto verso un collasso emotivo o altro.

Si tratta della differenza tra il sentimentalismo e il sentimento. Nostro Signore era pieno di sentimenti, come quando incontrò la vedova di Naim affranta per l’imminente sepoltura del suo figlio unico ( Lc . VII, 11–15). Ma in Nostro Signore non v’era traccia di sentimentalismo (neanche, dico io, nel “ Poema dell’Uomo-Dio ” di Maria Valtorta), perché i sentimenti di Gesù non erano mai nutriti per essi stessi. I suoi sentimenti erano sempre mossi direttamente da un oggetto reale, per esempio dal dolore della vedova, che gli richiamava in mente quella che sarebbe stata la desolazione di sua Madre quando egli stesso sarebbe stato condotto nella tomba.

Il soggettivismo è la piaga dei nostri tempi: con esso l’uomo respinge la realtà oggettiva per poterla ricostruire come piace a lui soggettivamente. Il soggettivismo è il cuore e l’anima del Neo-modernismo che oggi sta devastando la Chiesa. E il soggettivismo che svia la mente da ogni oggetto esterno, genera necessariamente sentimentalismo nel cuore, perché separa dal cuore tutti gli oggetti esterni che possano servire da base reale ai suoi sentimenti. Alla fine il Natale capitalista sarà ucciso dal sentimentalismo.

O l’uomo ritorna al vero Dio, a Nostro Signore Gesù Cristo e alla vera importanza della sua Nascita, o il crollo di alcuni dei suoi più dolci BISi, i sentimenti natalizi, rischia di fornire al poco che resta della “Civiltà Occidentale” una ragione di più alla sua amarezza suicida.

Kyrie eleison.Londra, Inghilterra

Per Calmare la Confusione

Per Calmare la Confusione on Dicembre 12, 2009

Ci sono voluti tre numeri di “Commenti Eleison” per chiarire fino a che punto sono verosimili le dichiarazioni rilasciate dal Cardinale Lienart sul letto di morte a proposito dei nuovi Riti sacramentali introdotti dal Concilio Vaticano II (EC 123) – in verità, questi Riti hanno messo in pericolo la validità dei stessi Sacramenti conciliari (EC 124, 125, 126).

Un amico mi rimprovera di essermi preoccupato troppo a difendere la validità di questi sacramenti. Ma io non cerco né di esagerarla, né di diminuirla.

Poniamo allora, come principio di partenza, che ogni persona ragionevole e amante della verità non vuole nient’altro che conformare il proprio spirito alla realtà. La verità è infatti per definizione «l’adeguamento dell’intelletto alla realtà». Se una cosa è nera, voglio chiamarla nera. Se è bianca, voglio chiamarla bianca. Se è grigia io voglio fare in modo che nella mia mente questo grigio non sia né più scuro né più chiaro che nella realtà.

Ora, se consideriamo in modo particolare ogni Sacramento amministrato nella vita reale, è certo che esso sarà valido o invalido, poiché non v’è una via di mezzo tra questi due estremi, non più di quanto ce ne sia tra gravida e non gravida. Ma se consideriamo la totalità dei Sacramenti conciliari amministrati in generale nella Nuova Chiesa, ci accorgiamo che si presentano come un misto di validi e di invalidi. Tutti però si collocano su una china che li conduce verso l’invalidità, a causa del fatto che i Riti conciliari tendono tutti a rimpiazzare la religione di Dio con la religione dell’uomo.

Ecco perché, non solo la Nuova Chiesa è in via di completa sparizione, ma anche la Fraternità San Pio X non deve a nessun costo lasciarsi riassorbire in essa.

Solo Dio, però, conosce in che momento, lungo questa china, quel prete o quell’altro perde la vera nozione di Chiesa fino al punto di non poter più avere l’intenzione di fare ciò che fa la Chiesa, Dio solo lo sa. È possibile che per giungere a quel momento occorra un po’ di tempo in più di quanto ho suggerito nel Commentario Eleison 125, o un po’ di tempo in meno, come pensa il mio interlocutore. In ogni caso, poiché solo Dio può saperlo con certezza, io non sento il bisogno di saperlo.

Tutto ciò di cui sento il bisogno è di aver chiaramente compreso che i Riti conciliari hanno posto i Sacramenti di Dio su una china che allontana da Dio e che quindi essi contribuiscono alla distruzione della Chiesa, anche ammettendo che non siano già stati concepiti con questo fine. A questo punto io devo allontanarmene il più possibile.

Nel frattempo, quando si cerca di giudicare fino a che punto di quella china sia giunto questo o quel prete della Nuova Chiesa, oppure la Nuova Chiesa tutta intera, dobbiamo saper applicare il grande principio di Sant’Agostino: «Nelle cose certe, l’unità; nelle cose dubbie, la libertà; in tutte la carità». Per cui, tra queste due certezze, e cioè che nella Nuova Chiesa sia ancora tutto cattolico, o niente sia più cattolico, io ai cattolici che mi seguono lascerei la stessa libertà di giudicare le cose incerte, che io spero lascino a me.

O Madre di Dio, otteneteci la salvezza della Chiesa!

Kyrie eleison.

Criminosità Unica – III

Criminosità Unica – III on Dicembre 5, 2009

Perché un sacramento cattolico sia amministrato validamente, il Ministro deve avere l’Intenzione di “fare ciò che la Chiesa fa” (EC 124). Questa Intenzione richiede che egli abbia un’idea minimamente sana di che cosa sia e faccia la Chiesa (EC 125). Rimane ora da mostrare come il Vaticano II abbia minato l’Intenzione corrompendo l’idea, e corrompendola come mai prima in tutta la storia della Chiesa.

Questo perché il Vaticano II fu l’ufficializzazione, o il riconoscimento ufficiale all’interno della Chiesa cattolica, dell’Umanesimo anticattolico che risaliva almeno al Rinascimento del 1400. Da allora, per cinque secoli, gli ecclesiastici cattolici, adorando il vero Dio, avevano saldamente resistito alla moderna “adorazione dell’uomo” messa in essere dal mondo moderno, ma man mano che questo mondo diventava sempre più pagano nel corso dei 500 anni, ecco che negli anni ‘60 gli ecclesiastici alla fine cedettero, e con il Vaticano II si misero a seguire il mondo moderno, invece di guidarlo. Nella Chiesa ci sono sempre stati i seguaci del mondo, ma mai prima del Vaticano II l’apostasia era diventata la posizione ufficiale della Chiesa Universale!

Tuttavia, i Padri conciliari non avrebbero voluto, né potuto, mettere da parte la vecchia religione tutto d’un colpo, in parte perché ancora ci credevano, in parte perché dovevano mantenere le apparenze. Ecco perché i documenti conciliari sono caratterizzati da una forte ambiguità, che mescola la religione di Dio fermo al Suo posto con quella dell’uomo al posto di Dio. Quest’ambiguità comporta che i Cattolici conservatori possano appellarsi alla lettera dei testi conciliari per sostenere che il Vaticano II non esclude la vecchia religione, mentre i Cattolici progressisti possano appellarsi allo spirito degli stessi testi per sostenere che il Concilio ha promosso la nuova religione – così che entrambi conservatori e progressisti avrebbero ragione! Quindi la vecchia religione era ancora presente nel Vaticano II, ma le erano stati posti sotto tali e tanti scivoli che da allora sta scomparendo.

Un’ambiguità simile colpisce i Riti sacramentali riscritti nello spirito del Concilio che fa mostra di rispettare la religione di Dio, ma internamente abbraccia la nuova religione dell’uomo. In tali Riti la vecchia religione può ancora essere presente perché le Forme sacramentali (le parole essenziali per la validità del sacramento) di regola non sono invalide automaticamente, ma al tempo stesso, tutto dei Riti che veicolano queste Forme propende verso la nuova religione. Così, data la dolce, ma strenua pressione del mondo moderno per porre l’uomo al posto di Dio, e dato che tutti i Ministri sacramentali posseggono la nostra povera vecchia natura umana, che sotto pressione preferisce solitamente scegliere la via più facile, questi Riti sono allora combinati in modo tale da minare alla fine l’Intenzione del Ministro sacramentale e quindi la validità dei sacramenti.

Cattolici, mentre evitate i nuovi Riti, mantenete l’equilibrio della verità. Non affermate né che questi riti sono automaticamente invalidi, né che, dal momento che possono essere validi, sono innocui. Anche se sono validi, essi non di meno minano la Fede. Riguardo ai chierici che li amministrano, non affermate che essi hanno perso la Fede se usano i nuovi riti, né che facendolo sono innocui. Poiché è possibile che quei Ministri abbiano ancora la Fede, ma rischiano di danneggiarvi se amministrano Riti concepiti per minare la vostra Fede. Cercate piuttosto i vecchi Riti e il clero che li amministra. Così facendo, aiuterete a salvare l’onore di Dio, la Sua vera religione e le anime di molti che sarebbero perse senza di essa.

Kyrie eleison.

Criminosità Unica – II

Criminosità Unica – II on Novembre 28, 2009

La scorsa settimana “Commenti Eleison” ha promesso di mostrare come il Vaticano II fu programmato per invalidare i sacramenti della Chiesa cattolica introducendo nuovi Riti, la cui voluta ambiguità avrebbe finito per corrompere alla lunga (“dopo 50 anni”, disse il cardinale Lienart sul suo letto di morte) l’indispensabile Intenzione sacramentale del Ministro. Ma il Vaticano II dovrà aspettare fino alla prossima settimana, questa settimana dobbiamo prima dare uno sguardo al meccanismo dellintenzione umana per capire come un Ministro sacramentale debba avere in testa un’idea fondamentalmente sana di che cosa sia e cosa faccia la Chiesa.

Quando un essere umano intende una cosa, o intende raggiungere un obiettivo o realizzare uno scopo, deve innanzitutto avere in mente un’idea dello scopo da raggiungere. Infatti, nessuno può giungere ad un obiettivo senza aver prima in mente un’idea dell’obiettivo stesso, e può giungere ad esso solo attraverso l’idea che ne ha. Ma le idee che egli ha in mente possono corrispondere o meno alla realtà che è fuori dalla sua testa. Se l’idea corrisponde alla realtà, egli potrà realizzare il suo scopo, altrimenti potrà realizzare la sua idea, ma non raggiungerà l’obiettivo che si era prefissato.

Si prenda per esempio il caso di un padre di famiglia che intende rendere felici i figli, ma la cui idea di felicità per i figli è lasciar perdere ogni disciplina in casa. Ahimè, l’indisciplina rende i bambini infelici, non felici. Cosicché, quando il padre lascerà perdere la disciplina, questo lo farà, ma non farà la felicità dei figli. Avrà sì realizzato la sua idea, ma non avrà raggiunto il suo reale obbiettivo, perché la sua idea di felicità era scollegata dalla realtà.

Ora, perché un sacramento sia valido, il Ministro (vescovo, sacerdote, o laico che sia) deve intendere “fare ciò che la Chiesa fa”, come spiegato la settimana scorsa, così che egli possa porre la sua azione strumentale sotto l’azione primaria di Dio, unica e sola sorgente di ogni Grazia sacramentale. Così, prima di amministrare il sacramento, deve avere l’idea di “che cosa fa la Chiesa”, idea che presuppone l’altra idea di che cosa sia la Chiesa. Perciò, se le sue idee: su cosa sia e cosa faccia la Chiesa, non corrispondono alle realtà cattoliche, come può egli intendere fare ciò che la vera Chiesa fa e come può amministrare i sacramenti? Se egli pensa veramente che la Chiesa sia una sorta di Club il cui credo è l’”essere carini”, che la Messa sia il picnic della loro comunità ed il Battesimo il rito d’iniziazione al loro Club, egli potrà realizzare il picnic e l’iniziazione, ma mai una Messa cattolica o un vero Battesimo.

Né forse aiuta di più – la confusione si fa ancora peggiore! – dargli credito dell’Intenzione implicita di fare “ciò che la Chiesa fa e ha sempre fatto”, perché per esempio a partire dall’”ermeneutica della continuità” (interpretazione secondo cui non ci sarebbe rottura fra la Tradizione ed il Concilio), la neo-Chiesa non ammette alcuna rottura tra la vera Chiesa cattolica e la neo-Chiesa, o tra la Messa e un picnic, ma solo un armonioso sviluppo! Così l’intenzione di celebrare la Messa escludendo il picnic, o di fare il picnic escludendo la Messa, sarebbero in realtà la stessa intenzione di eseguire, si supporre, una “Mepicnicsa”, cioè una combinazione di Messa e picnic (sia detto senza nessuna mancanza di rispetto verso la Santa Messa, ma con in odio la confusione!). Tale “ermeneutica” pretende di conciliare cose che nella realtà sono assolutamente inconciliabili!

Ora, chiunque abbia in mente una tale “ermeneutica” può celebrare in realtà sacramenti validi? Come dicono gli Americani: “Go figure!” (“Figuriamoci!”). Solo Dio lo sa!

Ecco perché in tutta la Chiesa regna una confusione quasi senza speranza. Che cosa occorrerà perché gli uomini di Chiesa tornino a pensare che i gatti sono gatti e non cani, e i cani sono cani e non gatti? O un miracolo soprannaturale o un cataclisma naturale!

Kyrie eleison.

Scuola di Francoforte

Scuola di Francoforte on Novembre 7, 2009

Preziosi insegnamenti per tutti gli amici o amanti della “civiltà occidentale” possono essere colti in un’analisi sullo sbandamento a sinistra degli USA, effettuata nel 1960 da un professore di psicologia della California, analisi accessibile a http://www.theoccidentalobserver.net/articles/MacDonald- WheatlandII.html.

Il professor Kevin MacDonald esamina la critica della cultura di massa in un libro su “ The Frankfurt School in Exile ” [La scuola di Francoforte in esilio].

La Scuola di Francoforte ha bisogno di essere conosciuta molto meglio. E’ stata un piccolo ma molto influente gruppo di intellettuali non-cristiani che, quando Hitler salì al potere, fuggì dalla Germania negli Stati Uniti, dove in collaborazione con un gruppo di New York dalla mentalità trotskista prese ad esercitare un’influenza del tutto sproporzionata rispetto al loro numero. Sentendo una profonda alienazione nei confronti della “cultura tradizionale anglo-americana”, afferma MacDonald, le hanno fatto la guerra promuovendo l’individuo contro la famiglia, la multi-cultura contro la guida dei Bianchi e il modernismo contro la tradizione, in tutti i dominii, in particolare le arti. “Il desiderio di Theodor Adorno di una rivoluzione socialista lo portò a privilegiare la musica modernista che ha portato l’ascoltatore a sentirsi insoddisfatto e sradicato – musica che ha consapevolmente evitato armonia e auspicabilità”. La Scuola di Francoforte ha voluto “la fine dell’ordine comportato dalla sonata”.

La Scuola di Francoforte disprezzava la mancanza di voglia di rivoluzione del popolo americano, e biasimava “la passività, l’evasione e il conformismo” del popolo, dice il professore, nonché il controllo “tardo capitalista” della cultura di massa, come per esempio quello che le organizzazioni conservatrici imponevano sulle norme morali di Hollywood. Ciò nonostante, quando nel 1960 furono essi ad acquisire il controllo dei media, delle università e della politica, sfruttarono al meglio la cultura di massa, Hollywood e la condizione di torpore del popolo, per farlo pendere a sinistra. Il professore lamenta il feroce attacco che ne derivò contro gli “interessi dei Bianchi”, l’”identità bianca” e la “tradizionale cultura popolare dell’Occidente”.

Il Professore ha colto giusto su diversi punti. Ad esempio, la guerra non è principalmente tra capitalismo e comunismo, come la sinistra inizialmente pensava e come molti americani pensano ancora. Il benessere materiale porta il popolo americano a sonnecchiare, dopo il 1960 al pari di prima. Inoltre, con o senza guinzaglio, Hollywood e la cultura giocano un ruolo enorme nella formazione della mentalità delle masse (ed è per questo che i “Commenti Eleison” trattano spesso di argomenti culturali). Inoltre, esiste un piccolo gruppo consapevole e risoluto di nemici altamente influenti della “cultura tradizionale occidentale”.

Tuttavia, per difendere gli “interessi dei Bianchi” è necessario che il professore vada al di là di questi interessi come tali. Il vero problema è religioso. Perché i Bianchi europei non sono mai giunti a tanto? Perché per secoli e secoli hanno cooperato con la grazia di Dio approfittando al meglio della Fede cattolica. Perché questo piccolo gruppo di sinistra odia così tanto la “cultura occidentale”? Perché essa rappresenta il resto persistente di questa Fede. E perché il piccolo gruppo è diventato così potente dal 1960 in poi? Perché al Vaticano II sono stati gli stessi “Bianchi” i principali responsabili del tradimento della Fede attuato dai funzionari cattolici in quel Concilio. Il trionfo odierno della sinistra è né più né meno che una giusta punizione divina.

Professore, lei non è addormentato. Prenda in mano un rosario!

Kyrie eleison.Londra, Inghilterra