Commenti Eleison

Realtà impensabile

Realtà impensabile on Luglio 18, 2009

Dopo che “Commenti Eleison”, dieci settimane fa ha detto che la divisione tra Autorità cattolica e Verità cattolica è stata responsabile dell’odierna incomparabile rovina della Chiesa, recentemente un lettore ha obiettato che una tale divisione sarebbe impensabile perché la Verità cattolica passa attraverso l’Autorità cattolica. La breve risposta è: normalmente, sì; oggi, no. Vediamo come l’obiezione sia sbagliata, e quindi perché.

Che Verità e Autorità siano divise è provato dai frutti (cfr. Mt. VII, 15–20). La Verità cattolica produce buoni frutti, ma il Conciliarismo che l’Autorità cattolica ha portato avanti a partire dal Vaticano II ha prodotto solo frutti cattivi – su tutti i fronti la Chiesa conciliare è al collasso, a meno che non si ridefinisca il termine “collasso”. Questo collasso può essere riconosciuto dai laici più facilmente che dai chierici, in parte perché i laici di solito non subiscono quel pesante indottrinamento conciliare oggi normale per il clero, in parte perché i laici di solito non hanno messo in gioco la loro vita e la loro reputazione sul successo del Concilio, come ha fatto la maggior parte delle odierne autorità della Chiesa.

Un modo per descrivere la grandezza di Mons. Lefebvre consiste nel dire che egli fu una delle pochissime autorità della Chiesa, che in seguito al Concilio non solo vide come la Verità cattolica fosse stata abbandonata dall’Autorità cattolica, ma anche quale grande costo personale comportasse ciò che vedeva. Quante volte gli abbiamo sentito dire, negli anni ‘70: “È inconcepibile, è inimmaginabile”, il che significa che il disastro in corso nella Chiesa era – “impensabile”.

Ma questo non gli ha mai impedito di riconoscere che la realtà fosse quella.

Come fosse diventata realtà, egli usava spiegarlo attraverso i precedenti 500 anni di storia della Chiesa: il protestantesimo si levò contro il cattolicesimo, e una volta postosi contro il cattolicesimo, diede luogo al liberalismo, secondo il quale tutte le “verità” sono buone indifferentemente. Per un certo tempo tale assurdità fu contrastata da ciò che rimaneva ancora del buon senso degli uomini e della fede, soprattutto da parte degli uomini di Chiesa cattolici – L’Autorità era ancora ancorata alla Verità – ma alla fine, al Concilio, anche questi uomini di Chiesa hanno rinunciato a resistere. Se il sole declina, alla fine si spegne. Se si va a bere, alla fine ci si ubriaca. Se la marea continua a salire, alla fine supera la cima di tutte le dighe costruite per tenerla indietro.

La grande Enciclica di San Pio X sul Modernismo, “ Pascendi ”, illustra quella corruzione finale della mente che, superando tutti gli argini, segna la fine dei tempi, se non la fine del mondo. Tale corruzione ha sommerso gli uomini di Chiesa cattolici al Vaticano II, ed essi hanno abbandonato la Verità cattolica.

Dunque, Dio Onnipotente avrebbe abbandonato la Sua Chiesa cattolica? Nient’affatto ( Mt. XXVIII, 20). Ma Egli non ha mai promesso che la Sua Chiesa non avrebbe potuto ridursi a un piccolo resto, o adesso o alla fine del mondo ( Lc. XVIII, 8).

Kyrie eleison.

Chiesa conciliare

Chiesa conciliare on Luglio 11, 2009

L’espressione “Chiesa conciliare” dà adito a molta confusione. Ad esempio: come può la Chiesa cattolica, la Sposa immacolata di Cristo ( Ef. V, 27), essere deturpata con la nuova religione del Vaticano II centrata sull’uomo, vale a dire col Conciliarismo? Eppure, Nostro Signore ha fondato una sola Chiesa, per cui se la “Chiesa conciliare” non è cattolica, ci sarebbero due Chiese, una Chiesa conciliare e una Chiesa cattolica? Impossibile.

In effetti, non ci sono due Chiese. C’è solo l’unica Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo, che è la Chiesa cattolica. Ma questa Chiesa cattolica si incarna in esseri umani che sono necessariamente imperfetti. Nostro Signore l’ha istituita non per salvare angeli o animali, ma esclusivamente noi poveri esseri umani, che da noi stessi tendiamo a cadere, a causa del peccato originale, sempre più lontano dal Cielo e da Dio.

Così la Chiesa cattolica ha sempre due aspetti: divino, per la sua origine o inizio (Gesù Cristo) e per il suo fine (condurre le anime al Cielo), e intanto essa è anche necessariamente umana, per il suo coinvolgimento in mezzo agli esseri umani che è venuta a salvare. Pertanto, come ci devono essere gli esseri umani all’interno della Chiesa, così ci saranno sempre anche imperfezioni all’interno della Chiesa, a volte molto evidenti, ma queste imperfezioni non saranno ancora in grado di macchiare la Sposa di Cristo, di per sé senza macchia.

Ora, il Conciliarismo, come nuova religione del Vaticano II che mette l’uomo al posto di Dio, è errore e imperfezione, puramente umani e affatto divini. Quindi l’espressione “Chiesa conciliare” indica la Chiesa cattolica nel suo aspetto puramente umano e imperfetto, indica la Chiesa sfigurata dall’uomo moderno che ha organizzato il Vaticano II e ha messo se stesso al posto di Dio. Ciò nonostante, la Chiesa divina permane incorruttibile sotto ogni deturpamento, come se si trattasse di un martin pescatore che si tuffa in picchiata in un lago per prendere un pesce e che vola di nuovo verso il cielo scrollandosi da dosso l’acqua che ha preso momentaneamente.

Quindi, ci sono due Chiese? Nient’affatto. C’è solo l’unica Sposa immacolata di Cristo. E allora, l’espressione “Chiesa conciliare” non ha alcun significato reale? Ahimè, essa indica una realtà fin troppo reale. Indica tutti quei membri e quelle strutture dell’unica vera Chiesa, in quanto intrappolati nei lacci dei sottili errori del Vaticano II, e in quanto suscettibili costantemente di essere portati fuori dalla vera Chiesa da quegli errori. Questa è la “Chiesa conciliare”, da cui Mons. Lefebvre non importava di essere “scomunicato”, perché, diceva, in primo luogo non era mai appartenuto ad essa.

Kyrie eleison.

Gladiatrici a Wimbledon

Gladiatrici a Wimbledon on Luglio 4, 2009

Dal momento che la finestra della mia attuale abitazione si affaccia in lontananza su Wimbledon Park, la scorsa settimana ho visto folle di sportivi così appassionati che spesso si accampavano nella notte per ottenere i posti migliori per il torneo di tennis più importante del mondo che si tiene ogni anno nelle vicinanze. L’esempio è contagioso. Una sera mi ci sono recato per qualche ora.

L’ingresso serale non è né per i posti migliori, né per le migliori partite – mi ricordo sempre che una volta una hostess d’aereo mi disse: “Non si può avere champagne al prezzo della birra”. Così non ho visto alcuna di quelle partite in singolo che sono il più grande spettacolo del nobile sport del tennis: una mente, una volontà e una forza, in singolar tenzone contro un’altra, in un contesto eminentemente magistrale, come fossero due gladiatori, ma senza spargimento di sangue. Tuttavia, ho potuto guardare diverse partite in doppio di uomini e donne, due contro due.

Tutti gli uomini che ho visto giocare erano vestiti con mia grande sorpresa con pantaloncini al ginocchio, perché, si suppone, non possano ostacolare il tennista. Invece il vestito delle giocatrici raggiungeva al massimo la metà coscia. Naturalmente niente sembrava più normale, anzi molte spettatrici erano vestite ancora più succintamente. Ora, faceva caldo, ma com’è che nessuno degli uomini dicesse alle figlie, alle sorelle, alle mogli – alle madri! – che un simile abbigliamento è consono solo per gli occhi del marito?

Ma c’era un altro problema che saltava all’occhio, ancora più grave. Il tennis è uno sport di gladiatori in cui un diritto tonante alla linea di fondo e una volée di respinta portano ad un premio, rendendo indispensabile la forza fisica e la resistenza, lo spirito combattivo e la volontà di dominare. Dal momento che queste sono prerogative maschili, naturalmente le donne fanno del loro meglio per imitare gli uomini, e questo potrà lusingare l’orgoglio mascolino, ma noi uomini ci siamo mai soffermati a considerare come stiamo snaturando le nostre donne ammirandole e incoraggiandole a fare i gladiatori? La sola gladiatrice che si sarebbe potuta vedere aggraziata, l’altra sera si voltò sgraziata nel momento in cui si preparava alla respinta o a ricevere un diritto tonante!

Così che qui si tratta di una questione pratica: quando una donna si impegna in un campionato di tennis o in qualsiasi altro sport che valorizza la mascolinità, potrà mai considerare diversamente da qualcosa di cui sbarazzarsi, quel mensile impedimento, talvolta paralizzante, datole da Dio, che le ricorda che lei è stata concepita per la continuazione della razza umana? Disprezzando o bloccando la sua fertilità, come potrà mai tutelarla per la maternità? Possono quindi i connazionali di Wimbledon, Roland Garros e Flushing Meadows, ecc, essere sorpresi se i loro tassi di natalità sono al collasso? Hanno il diritto di lamentarsi se i loro paesi sembra che stiano per essere rilevati da immigrati, in un futuro non troppo lontano?

Kyrie eleison.

Verso un 121/81

Verso un 121/81 on Giugno 27, 2009

Domani, o dopodomani, ci saranno solo ambiti fuori dai quali non sarà necessario pensare. Nella Chiesa e nel mondo, le mentalità e le strutture della cosiddetta “civiltà occidentale” stanno crollando intorno a noi. Eppure la massa delle anime occidentali preferisce sonnecchiare nel suo sogno audio-visivo; ma la realtà sta maturando il suo tempo – queste anime potrebbero svegliarsi non prima di essere state incatenate nel Nuovo Ordine Mondiale.

Gli Stati Uniti per quasi un secolo hanno agito come lo scudo e la spada portatori della “civiltà occidentale”. Ora le sue strutture di potere: finanziarie, economiche e politiche si stanno dissolvendo in una ridda di avidità, corruzione, egoismo e dissoluzione che si muovono tra Wall Street, New York e Washington DC. Tuttavia – non lo si dice mai abbastanza – “Noi, il popolo” possiamo biasimare solo noi stessi. Abbiamo voluto la causa di tutto questo: il materialismo ateo; ora dobbiamo vivere con gli effetti: il collasso finale della riserva “bancaria” frazionaria, della “cartamoneta”, della “politica” democratica.

Le strutture delle città si stanno sbriciolando. A Flint, Michigan, la casa originaria della General Motors impiega attualmente 8.000 persone del posto, quando una volta ne impiegava 79.000, e oggi è in bancarotta, i politici locali stanno sperimentando un’idea che permetta di salvare quello che resta della loro città: radere al suolo interi quartieri e restituire la terra alla natura. Questa idea suggerisce così un appello al Governo Federale su altre 50 città destinate a diventare potenziali candidate alla salvezza per mezzo dei bulldozer, tra cui Detroit, Philadelphia e Baltimora.

Le strutture statali stanno fallendo. In California, il sovrintendente John Chiang pochi giorni fa ha detto che se i legislatori statali non possono risanare rapidamente il deficit di 24 miliardi di dollari della California, la prossima settimana egli dovrà pagare i debiti dello Stato con dei titoli di promessa di pagamento.

“Purtroppo”, ha detto, “l’incapacità dello Stato di coprire gli assegni sarà una fregatura per i contribuenti, le amministrazioni locali e le piccole imprese”. È facile immaginare come questi reagiranno, ma non è facile immaginare come sarà sanato il deficit di bilancio.

Per quanto riguarda le nostre strutture nazionali, se non acconsentiremo alla loro fusione nell’internazionale Nuovo Ordine Mondiale, per convincerci verrà sicuramente predisposta una Terza Guerra Mondiale, a partire da un 121/81 (un 11/9 – 11 settembre – al quadrato)!

Eppure tutti questi crolli impallidiscono a confronto col Vaticano II, perché era la Chiesa cattolica che sosteneva la “civiltà occidentale”. Se il collasso cattolico non sarà presto invertito con la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, c’è da chiedersi se gli elementi sani della Chiesa non abbiano bisogno di ristrutturarsi come un movimento di resistenza sotterranea.

Kyrie eleison.

Sacro Cuore

Sacro Cuore on Giugno 20, 2009

Ieri era la festa del Sacro Cuore. Prima di diventare cattolico, la semplice espressione “Sacro Cuore di Gesù” mi avrebbe fatto gelare il sangue, perché suonava troppo mielosa e appiccicosa per le parole. Questa impressione sarebbe stata confermata da una serie di immagini che rappresentano il Sacro Cuore, che sono così struggenti che ci si sorprende di non trovare, in corrispondenza del quadro sulla parete, una pozza ai piedi del muro!

Tuttavia, quando si invecchia, si può sperare che si diventi un po’ più saggi e più mesti. Subito dopo essere entrato nella Chiesa, il Signore Iddio mise nelle mie mani un libro meraviglioso sul Sacro Cuore, si potrebbe dire dal Sacro Cuore: “ La via del Divino Amore ” di Suor Josefa Menendez (1890–1923). Questa era una piccola suora spagnola, sepolta lontano da ogni pubblicità in un convento delle Suore del Sacro Cuore a Poitiers, Francia, che durante gli ultimi tre anni della sua breve vita agì come messaggero del Sacro Cuore di Gesù, per consegnare un altro urgente messaggio dell’amore di Dio alle anime moderne, sempre più in pericolo di cadere lontano da Lui.

Io sono Dio ” (pagina 377 della prima edizione inglese), “ ma un Dio d’amore! Io sono un Padre, ma un Padre pieno di compassione e mai aspro. Il mio Cuore è infinitamente santo, ma anche infinitamente saggio, e conoscendo la fragilità e l’infermità umane si china sui poveri peccatori con infinita misericordia. ” Questo libro mi fece capire che le speciali rivelazioni del Sacro Cuore erano iniziate in quel XVII secolo che cresceva in freddezza con il razionalismo e il giansenismo, e che esse erano divenute progressivamente più calde via via che il mondo diveniva sempre più freddo, fino alle immagini quasi divelte dai muri! Come se Nostro Signore ci dicesse, non è importante se comprendiamo la Sua Giustizia, o apprezziamo le belle arti, purché comprendiamo la Sua vera Misericordia.

“Io amo coloro che dopo una prima caduta vengono da me per il perdono . . . io li amo ancora di più quando chiedono perdono per il loro secondo peccato, e quando questo si ripete di nuovo, non dico un milione di volte, ma un milione di milioni di volte, io ancora li amo e li perdono, e io laverò nel mio sangue il loro ultimo peccato ancora più pienamente del primo. Mai potrò stancarmi dei peccatori pentiti, e non smetto di sperare per il loro ritorno, e maggiore è la loro angoscia, maggiore è il mio benvenuto . . . . Questo è quello che voglio che tutti sappiano. Io insegnerò ai peccatori che la misericordia del mio Cuore è inesauribile . . . . È così facile affidarsi completamente al mio Cuore!”

È così facile affidarsi al Suo Cuore. Ma noi uomini moderni siamo distratti, e siamo orgogliosi. Sacro Cuore di Gesù, abbi pietà di noi.

Kyrie eleison.

Doppia virtualità

Doppia virtualità on Giugno 13, 2009

La maggior parte di voi, se non tutti, sa che nelle prime ore del 1° giugno un aereo di linea dell’Air France con 228 anime a bordo è precipitato lungo la sua rotta da Rio de Janeiro a Parigi, e si è schiantato nell’Oceano Atlantico. Un evento straordinario? O piuttosto la cosa straordinaria è che non tutti questi mostri da 100, 150 tonnellate cadano dal cielo? Praticamente, la tecnologia dell’uomo non ha dominato la realtà?

La tecnologia di questi Leviatani aerei è davvero qualcosa degna di ammirazione. Ogni giorno ormai migliaia di loro, in tutto il mondo, sfidano la gravità per salire a sei miglia d’altezza e per far volare centinaia di passeggeri alla volta oltre le catene montuose, attraverso vasti oceani, da un continente all’altro, soprattutto in completa sicurezza. Gli incidenti fanno sempre notizia nei media, ma sono così rari rispetto al numero totale dei voli che i passeggeri possono avere paura, ma non pensano mai che precipiteranno.

Così, con fiducia entrano nelle pance dei mostri, all’aeroporto di partenza, passano dalla terra e dai suoi reali fusi orarii nel mondo virtuale dei suoni ovattati, dei pasti nella plastica e – virtualità nella virtualità – dell’”intrattenimento in volo”, che significa sempre di più la scelta personale dei film da guardare al proprio posto. Avvolti in questo accogliente bozzolo di avvolgente tecnologia, di norma si percepisce il brivido occasionale dell’apparecchio o il cambiamento dell’intonazione dei suoi motori, che ricordano che fuori, appena a pochi metri di distanza, c’è una realtà potenzialmente mortale, non sempre perfettamente domata . . .

 . . . . Come saranno stati quegli ultimi momenti all’interno dell’abitacolo dell’Air France 447? Orribile da immaginare! Undici giorni dopo, la causa esatta dell’incidente non è ancora nota. Si saranno bloccati i sensori della velocità, confondendo i computer di bordo, così da provocare errate variazioni di velocità, altamente pericolose per il volo in turbolenza? Fortunatamente per i passeggeri e l’equipaggio, la rottura dell’aereo in quota e la conseguente depressurizzazione, avrà provocato la perdita di coscienza per i diversi minuti di caduta nel buio fino alla morte certa dell’impatto con l’acqua, che in circostanze così si comporta come il cemento!

O furono sfortunati? Delle 228 anime sull’AF 447, quanti avranno sentito il bisogno di fare un perfetto atto di contrizione prima di perdere coscienza? Di questi, quanti, non sopraffatti dal panico e dalla paura, avranno avuto la fede necessaria e la presenza di spirito per farlo? In breve, quanti erano pronti a salvare le loro anime? Per quanto riguarda il momento della morte, Nostro Signore dice a tutti noi: “ Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, . . . perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati ” ( Mc. XIII, 35–36). E per quanto riguarda gli incidenti apparentemente casuali Egli dice: “ se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo ” ( Lc. XIII, 5). Oggi la penitenza necessaria è vivere la nostra Fede. Ancora troppo? Qualcosa di meno dall’essere ossessionati dall’AF 447.

Kyrie eleison.