Fraternità San Pio X

Sabato Santo

Sabato Santo on Marzo 30, 2013

Il Sabato Santo, nella vita di Nostro Signore, fu il giorno tra la sua terrificante morte in Croce e la sua gloriosa Resurrezione, mentre il suo corpo umano, privo di vita senza la sua anima umana, giaceva nel buio sepolcro, nascosto all’occhio umano. Sembrava così che i nemici di Nostro Signore lo avessero schiacciato e che il Dio Incarnato fosse completamente eclissato, mentre solo la fede della Madonna nel suo Divino Figlio rimaneva incrollabile. Ella dovette sostenere tutti gli altri suoi seguaci, perché anche i più devoti di essi rimasero disorientati e smarriti.

Ora, essendo il Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa cattolica segue il percorso di vita del Suo corpo fisico. In tutti i suoi 2000 anni di storia, la Chiesa è stata sempre perseguitata dai nemici di Cristo e in molte parti del mondo, in tempi diversi, essa è stata quasi azzerata. Ma sicuramente mai è giunta al punto di eclissarsi totalmente, come sembra stia accadendo oggi. Dio ha progettato la Sua Chiesa come una monarchia, tenuta insieme dal Papa, e noi abbiamo appena visto un Papa dimissionario, senza dubbio perché in parte egli, ipnotizzato dal pensiero democratico moderno, non ha mai pienamente creduto nel suo ufficio supremo. Togliendo la tiara papale dal suo stemma e firmandosi sempre come “vescovo di Roma”, qualunque fossero le sue intenzioni nel dimettersi a febbraio, egli ha sicuramente aiutato, umanamente parlando, a minare l’istituzione divina del Papato.

Certamente, con le dimissionidi Benedetto XVI e il conseguente conclave, i nemici di Cristo avranno fatto tutto il possibile da parte loro per cancellare il Papato. Come giusta punizione di Dio per l’universale apostasia della nostra epoca, essi hanno ricevuto da Lui un grande potere sulla Sua Chiesa. Per secoli essi hanno lavorato per stringere il Vaticano in una morsa ed oggi essi vi si sono consolidati.Non avendo neanche la minima intenzione di soddisfare alle esigenze di una pur piccola pia Società, essi stanno smantellando la Chiesa pietra dopo pietra, come nella visione di 200 anni fa di Anna Caterina Emmerich. Umanamente parlando, si direbbe che gli odierni seguaci di Nostro Signore speranza quanta ne ebbero quelli dell’originario Sabato Santo.

Ma al pari di Nostro Signore stesso, la Chiesa cattolica non è una mera faccenda umana. Nel 1846, la Madonna de La Salette diceva dei nostri tempi: “I giusti soffriranno molto. Le loro preghiere, le loro penitenze e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e implorerà il mio aiuto e la mia intercessione. E allora Gesù Cristo per la sua giustizia e la sua grande misericordia comanderà ai suoi Angeli di mettere a morte tutti i suoi nemici. E d’un colpo i persecutori della Chiesa di Gesù Cristo e tutti coloro dediti al peccato periranno e la terra sarà come un deserto. E allora sarà ristabilita la pace e l’uomo sarà riconciliato con Dio e Gesù Cristo sarà servito, adorato e glorificato. La carità fiorirà ovunque . . . . Il Vangelo sarà predicato dappertutto . . . e l’uomo vivrà nel timore di Dio.”

In altre parole, Dio risolleverà certamente la Sua Chiesa dal presente disagio. Se la sua eclissi diventerà ancora più oscura, com’è certo che sarà, dobbiamo solo tenerci più stretti che mai alla Madre di Dio e fare in modo di non gravare su di lei con la nostra incredulità, come fecero gli Apostoli di Nostro Signore e i discepoli nel primo Sabato Santo. Impegniamoci a far gioire il suo Cuore Immacolato con la nostra incrollabile fede nel suo Divino Figlio e nella sua unica vera Chiesa.

Kyrie eleison.

Grec – II

Grec – II on Marzo 9, 2013

Prima di continuare con la storia del GREC, il gruppo d’incontro parigino di laici e chierici che dalla fine degli anni ‘90 perseguì la riconciliazione tra il Vaticano II e la Tradizione cattolica, dobbiamo considerare l’attitudine di fondo dei partecipanti al GREC. Il futuro della Chiesa dipende da quei cattolici che capiranno l’errore del GREC, cioè come le menti moderne perdano la presa sulla verità. Per illustrare questa attitudine, prendiamo a caso quattro citazioni, tipiche delle decine e decine contenute nel libro Per la necessaria riconciliazione , scritto dal prete della neo-Chiesa Padre Michel Lelong, uno dei fundatori del GREC. Le prime due citazioni sono tratte da una lettera che egli scrisse al Papa nel luglio del 2008:—

Desideriamo anche che le scomuniche (dei quattro vescovi della FSSPX, del 1988) siano revocate e che la FSSPX riprenda il suo posto nella Chiesa, a cui essa ha tanto da dare. È per questo che chiediamo alle autorità della FSSPX di mettere fine alle dichiarazioni polemiche e agli articoli che criticano la Santa Sede ”. Commento: (Non è forse quello che è successo negli ultimi 10 anni?) Ma se le polemiche sono un male così grande, perché furono polemici tanti Padri della Chiesa e Mons. Lefebvre? Le polemiche sono un male solo se il bene è l’unità. Ma l’unità è buona solo se è buono quello intorno al quale essa unisce .

Nella nostra società così tentata dal materialismo, dall’indifferentismo e dal settarismo, noi pensiamo, Santo Padre, che in risposta alla Sua richiesta, tutti i cattolici devono sforzarsi di essere fedeli alla raccomandazione di Cristo: ‘Essere uniti così che tutto il mondo creda’ .” Commento: “Uniti” intorno a che? Intorno alla verità cattolica o intorno a quella menzogna che la verità cattolica sia conciliabile col Vaticano II? Quindi, la questione primaria e cruciale per l’unità cattolica è dove si trovi la verità cattolica. Ma il GREC lascia ai “teologi” le questioni della verità. Ma allora, i non teologi possono essere salvati dalle menzogne!?

Questa lettera di Padre Lelong, fu così ben accolta da Benedetto XVI che i responsabili e alcuni simpatizzanti del GREC scrissero di nuovo pochi mesi dopo. Ecco due altre citazioni dalla seconda lettera al Papa:—

Certo, ci ha rattristato il fatto che recenti proposte della Santa Sede non siano state accettate dalle autorità della FSSPX, ma noi sappiamo che per guarire le ferite tra i cattolici occorre sempre la generosità e la pazienza atte a ripristinare la fiducia da entrambe le parti e a rendere possibile la riconciliazione .” Commento: Le ferite ci sono sempre e solo per essere guarite, e mai inflitte? Nostro Signore non usò per due volte la frusta sulla schiena degli usurai del Tempio? Dio c’è, e il Suo onore è da difendere al di sopra di ogni cosa, e gli uomini possono essere abbastanza malvagi da non capire altro che la frusta, sia essa fisica o verbale.

Pensiamo che la revoca delle scomuniche metterebbe in moto un inarrestabile processo di avvicinamento, in vista di un accordo fra la Santa Sede e la FSSPX, o almeno un accordo con una gran parte dei sacerdoti e dei fedeli della FSSPX .” Commento: Infatti, i contatti amichevoli fra Roma e la FSSPX per mettere in moto un processo, furono impostati nel gennaio del 2009, e solo lo scoppio all’interno della FSSPX della più orribile eresia dei tempi moderni – l’”antisemitismo” – arrestò quel processo. Ma delle due l’una: o la riconciliazione cattolica col Vaticano II non è un problema, o si deve dire che quello scoppio fu provvidenziale, perché fermò anche, almeno per un po’, la falsa riconciliazione.

In conclusione, il GREC, come milioni di cattolici moderni, cerca prima di tutto l’unità, la non polemica, la riconciliazione, l’accordo ecc. Ma dov’è che si trova il Dio di verità in mezzo a tutti questi dolci sentimenti? È egli un vecchio bonaccione che benedice tutte le menzogne degli uomini, basta che essi mentiscano all’unisono?

Kyrie eleison.

Grec – I

Grec – I on Marzo 2, 2013

Poco più di un anno fa, è stato pubblicato in Francia un piccolo libro di circa 150 pagine che dev’essere stato di grande imbarazzo per i capi di una certa Fraternità religiosa, perché mostra come la loro promozione dell’unione con la neo-Chiesa risalga a molti anni fa, almeno agli anni ‘90. Ovviamente, se essi sono orgogliosi di questa promozione, non proveranno alcun imbarazzo, ma se per molti anni hanno dissimulato questa promozione, almeno adesso questo libretto aprirà gli occhi a molti lettori.

“Per la necessaria riconciliazione” è stato scritto da un prete della neo-Chiesa, Padre Michel Lelong, indubbiamente perché egli, da parte sua , è apertamente orgoglioso del ruolo di primo piano che ha svolto nel tentativo del GREC di realizzare la “necessaria riconciliazione” del Vaticano II con la Tradizione o delle autorità romane con la Fraternità San Pio X. Ordinato prete nel 1948, e pesantemente coinvolto nelle relazioni interreligiose anche prima del Vaticano II, egli accolse “con gioia e speranza” (ricorda qualcosa? – Gaudium et Spes ?) il Concilio che si sarebbe sforzato di mettere in relazione la Chiesa con i tempi moderni. Uno dei collaboratori laici in questo lavoro fu un distinto diplomatico francese e alto funzionario governativo, Gilbert Pérol, ambasciatore di Francia in Vaticano dal 1988 al 1992.

Come diplomatico di professione e cattolico praticante, Pérol credeva profondamente nella riconciliazione della veramente cattolica FSSPX con il Vaticano sicuramente cattolico. Com’è possibile che ci fosse questo scontro tra i due? Entrambi erano cattolici! Lo scontro non era ragionevole. Così, nel 1995, egli abbozzò una soluzione in un breve testo che sarebbe servito come manifesto per quello che divenne il GREC, un laboratorio di ricerca parigino per cattolici, noto con le iniziali del Groupe de Réflexion Entre Catholiques . Dal momento che esprime la preoccupazione di milioni di cattolici lacerati, dagli anni ‘60 in poi, tra il Concilio e la Tradizione, il testo di Pérol merita un momento di attenzione.

Egli dice che, non essendo teologo, pensa che l’attuale situazione della Chiesa e del mondo richieda che il problema della divisione tra i cattolici dopo il Concilio “dovrebbe essere posto in termini completamente diversi”. E come diplomatico, egli propone piuttosto che, da un lato, Roma dovrebbe ammettere di aver gravemente bistrattato il Rito tridentino della Messa e dovrebbe sospendere le scomuniche del 1988, mentre, dall’altro lato, la FSSPX non deve rigettare totalmente il Concilio e deve riconoscere che Roma è ancora la più alta autorità nella Chiesa.

In altre parole, come diplomatico, Pérol prospettava che se solo ci fosse stato un po’ di dare e di avere da entrambe le parti, l’angoscia dello scontro tra il Concilio e la Tradizione sarebbe venuta meno e tutti i cattolici avrebbero potuto vivere di nuovo felici e contenti. Così che lui e milioni di altri cattolici non si sarebbero più trovati di fronte alla scelta: o di abbandonare Roma per amore della Tradizione o di abbandonare la Tradizione per amore di Roma. Bellissimo! Ritornare ai tempi confortanti degli anni ‘50! Ma gli anni ‘50 sono finiti per sempre! Dov’è allora il difetto in questo ragionamento?

È esattamente all’inizio, quando dice che non è un teologo. Vero è che poteva non essere un teologo di professione, ma ogni cattolico dev’essere un teologo dilettante o, per meglio dire, deve conoscere bene il suo catechismo, perché è solo alla luce della dottrina di esso che egli può giudicare le questioni di fede. L’avvertimento di Nostro Signore di discernere tra pecore e lupi ( Mt . VII, 15–20) non è rivolto solo ai teologi di professione! Ma Pérol, rinunciando alla “teologia” per la diplomazia è esattamente ancora un esempio della manchevolezza dell’uomo moderno che non coglie l’importanza della dottrina. Questa manchevolezza è la lezione più importante da trarre da questo libretto sul GREC.

Kyrie eleison.

Liberali Innocenti?

Liberali Innocenti? on Febbraio 23, 2013

Quattro settimane fa, “Commenti Eleison” ha risposto alla domanda se il liberalismo fosse così orribile come si suppone che sia: confermando che, almeno implicitamente, il liberalismo è la guerra a Dio. Restava la domanda se i molti liberali che negano di esserlo, abbiano ragione a negarlo. Sicuramente, la risposta è che oggi siamo tutti così imbevuti di liberalismo, che pochi di noi si rendono conto fino a che punto siamo liberali.

Il liberalismo in senso lato è la liberazione dalla legge di Dio che l’uomo attua da se stesso, e che ogni uomo realizza con ogni peccato che commette. Pertanto, in senso lato, ogni peccatore è un liberale, così che chi ammette di essere un peccatore, deve ammettere di essere un liberale secondo questo senso lato. Tuttavia, una cosa è infrangere la legge di Dio continuando ad ammettere che Dio e Dio e la sua legge è la sua legge, così che un tale peccatore è solo un liberale pratico; altra cosa è infrangere la legge di Dio negando che Dio sia Dio e la sua legge sia la sua legge: ecco il liberale per principio, ecco il liberalismo dei tempi moderni.

Esso è apparso con forza sulla scena con la Rivoluzione francese del 1789. Il manifesto di questa Rivoluzione, la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, era infatti una dichiarazione di indipendenza dell’uomo da Dio. Da allora in poi, se un uomo ubbidiva alla legge di Dio, lo faceva puramente per sua libera scelta e non sotto il comando o il comandamento di Dio. In tale apparente obbedienza egli sembrerebbe comportarsi come un liberale pratico, ma sotto sotto, in ogni sua azione sarebbe un liberale per principio. È questo il liberalismo moderno, di cui oggi i cattolici accusano spesso i loro avversari. E questi avversari, hanno ragione quando spesso lo negano? Soggettivamente, sì. Oggettivamente, no.

Soggettivamente sì, perché fin dal 1789 gli uomini hanno talmente assimilato sempre più profondamente i falsi principi della Rivoluzione, che quando li si accusa di volersi liberare dalla legge di Dio, rispondono sinceramente: “Quale legge? Quale Dio? Di che parli?”. A tal punto Dio e la sua legge sono stati apparentemente spazzati via. Ma oggettivamente no, perché Dio e la sua legge non hanno certo cessato di esistere e nel profondo di sé anche gli uomini moderni lo sanno. È “inescusabile” affermare che Dio non esista (Rom. I, 20), e la sua legge è scritta nel cuore di tutti gli uomini (Rom II, 15), hanno voglia a dire ciò che vogliono con la bocca. Il “sinceramente” appena usato, va virgolettato – esso vale quel che vale di fronte al tribunale di Dio.

Quindi, le autorità della Fraternità San Pio X, che oggi stanno cercando di diluire la Fraternità nella Chiesa conciliare, possono negare di essere liberali? Soggettivamente sono indubbiamente convinte che stanno facendo del loro meglio per la Chiesa, ma oggettivamente esse stanno cercando in maniera impenitente di porre il lavoro controrivoluzionario di Mons. Lefebvre sotto il controllo degli ufficiali della Chiesa intenti ad instaurare una volta per tutte il trionfo della Rivoluzione liberale. Dicono che dobbiamo riunirci alla Chiesa visibile perché questa è la Chiesa cattolica; ma la “chiesa” anglicana è ancora visibile in tutta l’Inghilterra: questo la rende cattolica? E gli attuali capi della FSSPX non possono essere inconsapevoli di come loro stessi distorcono e mutilano le parole di Mons. Lefebvre per farlo combaciare con la loro visione della Chiesa.

La triste verità è che questi liberali non hanno mai veramente capito chi fosse Monsignore. Mentre questi era in vita, erano incantati, come tanti di noi, dal suo carisma cattolico, ma non hanno mai fatta propria quella fede che stava al suo carisma come la radice sta ai frutti dell’albero. Essi amavano i frutti – gliene si può dare atto – ma non molto tempo dopo la morte di Monsignore, questi frutti senza la radice hanno incominciato ad appassire e morire. Era inevitabile che, avendo colto in modo manchevole la fede di lui, finissero col cambiare la sua Fraternità nella loro. È questo che abbiamo visto e che stiamo vedendo. Che il Cielo ci aiuti!

Kyrie eleison.

Di Noia, Che Annoia

Di Noia, Che Annoia on Febbraio 16, 2013

Due mesi fa, il Vice Presidente della romana Pontificia Commissione Ecclesia Dei ha scritto una lettera di diverse pagine al Superiore Generale e a tutti i sacerdoti della Fraternità San Pio X, lettera che è accessibile su Internet e che Padre Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha definito un “appello personale”. Da allora, la lettera ha suscitato parecchi commenti. Si tratta chiaramente dell’ultima mossa della campagna romana volta a mettere la FSSPX al guinzaglio e a porre fine alla sua quarantennale resistenza alla rivoluzione conciliare. Come ha detto Mons. de Galarreta nell’ottobre 2011, anche se la FSSPX rifiuta le offerte di Roma, questa tornerà sempre alla carica. Ed infatti. Ma vediamo brevemente cos’ha da dire Mons. Di Noia a Sua “Eccellenza e Cari fratelli sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X”:—

Egli comincia con l’ammonire i dirigenti della FSSPX, in particolare Don Schmidberger, Don Pfluger e Mons. Fellay (in questo ordine), per aver rilasciato delle interviste così critiche su Roma, da rimettere in questione il fatto che la FSSPX voglia realmente la riconciliazione con Roma. Prosegue dicendo che le differenze dottrinali tra la FSSPX e Roma sono irrisolvibili come sempre. Quindi, che c’è bisogno di un nuovo approccio che faccia perno sull’unità.

L’unità della Chiesa è ostacolata da quattro vizi e promossa da quattro opposte virtù: umiltà, mansuetudine, pazienza e carità. Coloro che sono contro l’unità della Chiesa sono nemici di Dio. Ciò di cui abbiamo bisogno è amore. Al bando quindi la “retorica aspra e controproducente”. Che la FSSPX adempia il suo carisma della formazione di sacerdoti, ma di sacerdoti che siano docili nei confronti del Magistero ufficiale, che predichino la fede e non facciano polemica, e che trattino i problemi teologici, non di fronte ai laici impreparati, ma con le competenti autorità a Roma. Il Papa è il giudice supremo di tali difficili questioni. In conclusione, Benedetto XVI vuole la riconciliazione. Ogni amarezza dev’essere superata. Nelle parole di Nostro Signore: “Che siano una cosa sola” (fine della lettera dell’Arcivescovo.)

Si noti di passaggio che, com’è tipico dell’uomo moderno e dei modernisti, l’Arcivescovo mette in sordina la questione essenziale della dottrina, così che l’interesse principale di questa lettera sta altrove: l’Arcivescovo, come ha osato indirizzarla a tutti i sacerdoti della Fraternità senza prima aver concordato la cosa con la direzione della FSSPX? Avrà dovuto farlo, perché è da questa direzione che la lettera è stata inoltrata a tutti i sacerdoti della FSSX! Ecco quindi un indizio tra molti altri che vi sono dei contatti fra Roma e la FSSPX che vengono nascosti al pubblico. Ma la domanda che sorge è: qual è il motivo per cui la direzione della FSSPX ha dato all’Arcivescovo modernista un accesso tanto privilegiato e pericoloso, a tutti i sacerdoti della FSSPX? Vuole che anch’essi diventino modernisti? Bisogna supporre che no! Ma potrebbe voler aiutare Roma per la “riconciliazione”.

Trasmettendo l’amorevole appello dell’Arcivescovo, la direzione della FSSPX ha mandato un messaggio morbido a tutti i sacerdoti della FSSPX, senza che nessuno possa accusarla di essere essa stessa morbida. Piuttosto, la lettera romana permetterà di far vedere a tutti, quanto siano dolci i Romani. Vero è che essa contiene un gentile rimprovero ai capi della FSSPX, ma questo servirà a dimostrare quanti essi siano saldi nella difesa della fede! Soprattutto la lettera servirà da banco di prova per testare le reazioni dei sacerdoti. Cosa stanno pensando? Roma e Menzingen hanno bisogno di calcolare quando possono spingere in avanti la “riconciliazione”, in maniera da portarsi dietro una larga maggioranza di sacerdoti e non alienarsene così tanti da permettere la continuazione della resistenza organizzata alla nuova religione del Nuovo Ordine Mondiale.

Cari sacerdoti della FSSPX, se non volete essere fagocitati dal Nuovo Ordine di Roma, io vi consiglio gentilmente di reagire. Fate sapere ai vostri Superiori, con tutta la discrezione che volete, ma senza mezzi termini , che voi non volete avere niente, ma proprio niente , a che fare con la Roma conciliare, fino a quanto essa non abbandonerà chiaramente il Concilio.

Kyrie eleison.

Quarto Processo

Quarto Processo on Febbraio 9, 2013

Un lettore mi chiede del mio ultimo processo e della condanna per “negazione dell’Olocausto” emessa dal Tribunale Regionale di Ratisbona, nella Germania del Sud, il 16 gennaio. I lettori ricorderanno che la mia colpa originaria è stata quella di aver detto ad un intervistatore della televisione svedese, il 1 novembre del 2008, nell’intimità della sagrestia del seminario tedesco della Fraternità San Pio X, ma in territorio tedesco, che io credevo che né “sei milioni di Ebrei” fossero morti sotto il regime di Hitler nella seconda guerra mondiale, né che un solo Ebreo fosse morto in una “camera a gas”.

Per aver espresso queste convinzioni in Germania, dove la “negazione dell’Olocausto” è un reato penale, nel 2010 fui condannato dal Tribunale Regionale di Ratisbona, e la pena avrebbe dovuto essere di € 10.000 di multa. Io presentai appello. Lo stesso Tribunale mi condannò di nuovo nel 2011, ma la multa venne ridotta a € 6.500. Mi appellai ancora, così che il caso passò ad un organismo superiore, il Tribunale Provinciale di Norimberga, che, mi avevano detto, fosse meno soggetto alle pressioni esterne. Qui i tre giudici annullarono il processo per vizi procedurali, e imposero allo Stato bavarese il pagamento delle mie spese legali, ma lasciandolo libero di correggere gli errori procedurali e di ricominciare tutto daccapo.

Ora, non solo ciò che è noto come “Olocausto” serve come religione secolare del Nuovo Ordine Mondiale (Auschwitz che rimpiazza il Calvario, le camere a gas che rimpiazzano la Croce di Nostro Signore e i sei milioni che fanno la parte del Redentore), ma mi sembra che i Tedeschi del dopoguerra abbiano difficoltà a rispettare loro stessi se constantemente non si battono il petto per i presunti crimini del Terzo Reich. Così perseguono la “negazione dell’Olocausto” come una sorta di rivalsa dettata dalla disperazione, e il 16 gennaio sono stato processato per la terza volta davanti ad un giudice donna di Ratisbona.

Due avvocati tedeschi hanno lottato duramente per la mia difesa, ma invano – Sono stato condannato di nuovo. Tuttavia, la giudice ha ridimensionato l’aspetto morale dell’accusa e, avuta compassione per la mia condizione di disoccupato, ha ridotto la multa a € 1.600. Non c’è dubbio che lo Stato della Baviera sarebbe stato ben felice di sbarazzarsi del caso, se solo io avessi accettato di pagare la multa così tanto ridotta. Un nobile collega della FSSPX mi ha chiesto di concedergli il privilegio di pagare tutto lui. Ma qui è in giuoco molto più che il solo denaro. Qui sono coinvolti: una grande nazione, la vera religione e l’ordine mondiale di Dio.

“La verità è potente e prevarrà”, dicevano i Latini. Così, ogni nazione, religione o Ordine Mondiale che si fondi sulla menzogna, è fragile e alla fine crollerà. Ora, la verità poggia sulla corrispondenza della mia mente con la realtà e non con gli auspici di un nazionale rispetto di sé, né con i bisogni provati da una religione, né tampoco con le esigenze di un Ordine Mondiale senza Dio. E la verità storica scaturisce dalle prove, di cui le più affidabili sono i resti materiali del passato, perché sono in principio indipendenti dalle emozioni umane. “Per questo sono nato e per questo sono venuto al mondo; per rendere testimonianza alla verità”, dice Nostro Signore (Gv. XVIII, 37). Che tranquillità nelle parole divine!

Ho gentilmente rifiutato l’offerta del mio collega, ma se qualcuno di voi avesse piacere di contribuire alle spese legali, è bene accetto un bonifico bancario sul mio conto in Inghilterra:—IBAN: GB63NWBK60020960609826 – BIC: NWBKGB2L. Da notare che dalla Germania il BIC è diverso: NWBKGB2131M.

Vi ringrazio in anticipo per ogni aiuto. Ho presentato di nuovo appello.

Kyrie eleison.