Russia

Importanza della cultura – II

Importanza della cultura – II on Dicembre 30, 2017

Ci rivolgiamo nuovamente al Presidente della Russia, Vladimir Putin, per un po’ di buon senso politicamente scorretto sulla nozione di “cultura”, che lui considera nel suo significato più ampio ma reale di valori, norme e modo di vita dei diversi popoli a livello nazionale e internazionale. I nemici dell’uomo e di Dio vogliono omogeneizzare tutte le nazioni in una poltiglia globale che per il loro Anticristo sarà molto più facile dominare colla tirannia mondiale che essi sognano. Dio onnipotente, al contrario, stabilisce una sorprendente varietà in tutta la Sua Creazione, perché l’ordinata varietà delle creature riflette meglio la Sua stessa pienezza infinita di essere. Ma ogni ordinata varietà comporta il più alto e il più basso, in altre parole la disuguaglianza. Ecco perché i Suoi nemici vogliono abbassare tutto allo stesso livello in nome dell’uguaglianza – “Libertà, Uguaglianza, Fraternità”, per esempio. I cattolici, al contrario, devono volere che tutte le creature siano tanto varie e disuguali, quanto il loro Creatore ha voluto che fossero. In questo caso Putin è dalla parte di Dio Onnipotente.

Qui, egli parla ad un gruppo internazionale di giovani che hanno partecipato al XIX Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti che si è tenuto a Sochi, in Russia, lo scorso ottobre.

(Si veda http://​en.​kremlin.​ru/​events/​president/​news/​55842)

L’India, il nostro vicino di sinistra, ha una popolazione di 1,2 miliardi, e la Cina ha una popolazione di 1,5 miliardi. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, essi continuano a ricevere sempre più immigrati; e a quanto ho capito, la sua popolazione bianca e cristiana, è diventata ultimamente una minoranza, meno del 50% della popolazione totale degli Stati Uniti. Ciò che intendo dire è che il mondo sta attraversando un cambiamento drammatico e globale. Non sto dicendo che questo sia bene o male, ma solo che stanno avvenendo dei cambiamenti globali.

Hai detto che la Russia è un vasto territorio – infatti. Ma dal suo confine occidentale a quello orientale, è uno spazio eurasiatico. Per quanto riguarda la cultura, come per lingua, gruppo linguistico e storia, è indubbiamente uno spazio europeo in quanto è abitato da persone di cultura europea. Dico questo perché è questo che dobbiamo preservare se vogliamo rimanere un centro significativo nel mondo – e non lo dico in senso militare o in qualsiasi altro senso simile. Non dovremmo dividere i popoli in base alla loro etnia, e non dovremmo guardare indietro nella storia, pensando, per esempio, alla guerra tra Francia e Russia dal 1812 al 1814. Piuttosto dovremmo guardare al futuro per trovare modi per costruire un futuro comune e seguire un percorso comune.

È così che possiamo preservare la Russia e il suo popolo come un centro globale, significativo per le relazioni con i paesi asiatici e il continente americano. Se non riusciamo a preservare la Russia, essa sarà divisa in piccole associazioni semi-nazionali di Stati che alla fine perderebbero la loro importanza in senso globale come centri indipendenti. Se preserviamo la Russia, questo sarà un grande vantaggio per lo sviluppo di tutta l’umanità, perché la Russia è una parte importante della cultura globale e certamente deve essere preservata.

Infatti. Importante per la cultura degli uomini è sempre stata la loro letteratura, le arti visive e la musica, perché gli esseri umani di tutti i tempi e in tutti i luoghi hanno soprattutto bisogno di storie, immagini e musica per esprimere e condividere ciò che accade al loro interno. Ecco perché il teatro e il cinema, che possono combinare tutti e tre le cose, sono così influenti, oggi specialmente il cinema. Nella letteratura la Russia vanta un numero di autori di fama mondiale: Pushkin, Tolstoj, Dostoevskij, Chekov, Solzhenitsyn, ecc.; nella musica, Ciajkovskij, Rimsky-Korsakov, ecc.; nel cinema, Eisenstein e Tarkovsky hanno una reputazione internazionale. Putin ha ragione – con i lunghi inverni e i profondi pensatori russi, il suo paese può contribuire molto alla cultura mondiale che è di gran lunga superiore al mucchio di spazzatura democratica che attualmente esprime ciò che accade in mezzo a troppi uomini.

Pregiamo perché Putin non sia assassinato, visto che i nemici di Dio lo odiano, non senza ragione – egli sta conducendo il suo paese verso la sua consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, che ritarderà, almeno per un po’, l’Anticristo. Che Ella lo protegga.

Kyrie eleison.

Parla Putin

Parla Putin on Ottobre 14, 2017

Quando ogni cosa nel mondo che ci circonda sta andando a rotoli, non dovrebbe sorprendere di trovare il Papa che parla come un politico comunista e il capo della Russia che parla come un Papa cattolico. Così, un lettore di questi”Commenti” è rimasto sorpreso nel leggere nel numero del 5 agosto l’espressione”Santa Russia”, quando è dal 1917 che la Russia ha diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Ma la”Santa Russia” è un’espressione che si riferisce ad ancor prima del XX secolo. E sta ad indicare la naturale inclinazione del popolo russo alla religione. Se dal 1917 al 1989 i Russi sono stati i comodi sostenitori del comunismo internazionale è solo perché lo servivano con un fervore religioso, poiché esso era – ed è ancora – il messianismo del materialismo, la principale religione sostitutiva ebraica per i post-cristiani (che hanno solo se stessi da biasimare).

Ma i 72 anni di comunismo hanno causato ai Russi così tanta sofferenza che essi hanno imparato la lezione ed ora stanno ritrovando la strada per tornare a Dio, e questo rivolgersi a Lui ha fatto meritare loro che Dio concedesse un vero uomo di stato come loro capo, il quale ha finito col rappresentare la speranza per molte anime dignitose in tutto il mondo. Alcuni esperti nella perfidia del Nuovo Ordine Mondiale sono ancora diffidenti verso Vladimir Putin, il che è del tutto comprensibile, ma, come dicono gli americani, se parla, cammina e si comporta come un seguace di Cristo, il buon senso dice che è un seguace di Cristo. Si legga qui una versione (presa dai sottotitoli video) di un discorso da lui tenuto quatro anni fa in Russia, e si giudichi se la sua visione del mondo non è cristiana:

Un’altra sfida per l’identità nazionale russa è legata ai processi che osserviamo fuori della Russia. Essi includono la politica estera, la morale e altri aspetti. Vediamo che molti Stati euro-atlantici hanno preso la strada di negare o rigettare le loro radici cristiane, che costituiscono la base della civiltà occidentale. In questi paesi viene negata la base della morale e di ogni identità tradizionale – le identità nazionale, religiosa, culturale e persino di genere vengono negate o relativizzate. Lì, la politica considera una famiglia con molti figli giuridicamente uguale ad una unione omosessuale – la fede in Dio è uguale alla fede in Satana. In questi paesi, gli eccessi e le esagerazioni del”politicamente corretto” conducono a serie considerazioni in grado di legittimare partiti politici che promuovono la propaganda per la pedofilia.

Negli Stati europei le persone si vergognano della loro appartenenza religiosa e sono anche timorose di parlarne. Le festività e le celebrazioni cristiane vengono abolite o etichettate con denominazioni neutre, come se si vergognassero di quelle festività cristiane. In tal modo il profondo valore morale di queste celebrazioni è occultato. E questi paesi tentano di imporre questo modello ad altri paesi. Io sono profondamente convinto che vivere in questo modo porterà direttamente alla degradazione della cultura e al ritorno ad una condizione primitiva. E questo rende ancora più profonda la crisi demografica e morale dell’Occidente. Oggi quasi tutti i paesi dell’Occidente non sopravvivono in termini di riproduzione, nemmeno con l’afflusso della popolazione immigrata. Quale prova più chiara della crisi morale in Occidente potrebbe esistere, che questa incapacità di riprodursi?

Senza i valori morali che sono radicati nel cristianesimo e in altre religioni mondiali, senza regole e valori morali che sono stati formati e sviluppati nel corso di migliaia di anni, le persone perdono inevitabilmente la loro dignità umana. Quanto a noi stessi pensiamo sia giusto e naturale difendere questi valori morali provenienti dal cristianesimo. Dobbiamo rispettare il diritto all’autodeterminazione di ogni minoranza, ma allo stesso modo non ci sono e non devono esserci dubbi sui diritti della maggioranza.

Allo stesso tempo in cui osserviamo questa decadenza a livello nazionale in Occidente, a livello internazionale osserviamo il tentativo di unificare il mondo secondo un modello unipolare, relativizzando e rimuovendo le istituzioni di diritto internazionale e le sovranità nazionali. In un tale mondo unipolare unificato non c’è posto per gli Stati sovrani, perché un mondo di questo tipo richiede solo vassalli. Da una prospettiva storica, un tale mondo unipolare significherebbe la resa della propria identità e della diversità creata da Dio.

Kyrie eleison.

Grec – III

Grec – III on Aprile 6, 2013

Volendo mettersi al posto di Dio, l’uomo moderno cerca di sostituire all’ordine del mondo voluto da Dio, il suo. Ma l’ordine di Dio è reale, al di fuori e indipendente dalla mente dell’uomo. Così l’uomo moderno sgancia la sua mente da questa realtà e seleziona da essa solo quei pezzi che desidera comporre nella sua fantasia. Ora, l’ordine più alto della creazione di Dio è il più perfettamente espresso nella dottrina della Sua chiesa. Pertanto, sottostando gli uomini di Chiesa o i laici odierni all’influenza di ogni cosa “normale” del mondo che li circonda, ecco che soffrono di un profondo rifiuto o ignoranza della natura e della necessità della dottrina.

È questo il problema essenziale del GREC, come esposto nei due precedenti numeri di “Commenti Eleison” (294 e 295). Il Groupe de Réflexion Entre Catholiques fu fondato nel 1997 nei salotti di Parigi per promuovere incontri e scambi amichevoli tra cattolici della Tradizione e cattolici della Chiesa ufficiale, allo scopo di creare un clima di mutua fiducia e rispetto che avrebbe facilitato una riconciliazione tra loro, e la fine del loro inutile allontanamento. Un tale proposito tralasciava gravemente l’importanza della dottrina, non necessariamente per deliberata malizia, della quale solo Dio è giudice, ma perché la dottrina non si può tralasciare più che la realtà stessa, checché ne vogliano pensare gli uomini.

Nel libro di Padre Lelong sul GREC, Per la necessaria riconciliazione, egli racconta come due sacerdoti della Fraternità San Pio X e il suo Superiore Generale “diedero un contributo decisivo all’avvio e al mantenimento del GREC”. Ancor prima che fosse avviato, Don du Chalard ricevette amichevolmente Padre Lelong nel suo priorato della FSSPX, e “negli anni seguenti non cessò mai di sostenere il GREC in modo discreto e attento”. All’avvio del GREC, Don Lorans, allora Rettore dell’Istituto della FSSPX a Parigi, ed esercitante da Parigi un’influenza decisiva sulle pubblicazioni della Fraternità, da allora fino ad oggi, accolse con favore l’idea del “dialogo tra cattolici”, e molto presto ottenne dal Superiore Generale della FSSPX in Svizzera l’approvazione per la sua partecipazione al GREC. Da allora in poi, Don Lorans svolse un ruolo di primo piano in tutte le attività del gruppo.

Tali attività, iniziarono su piccola scala e in privato. Nel maggio del 2000 si tenne il primo incontro pubblico del GREC con 150 persone presenti, al quale contribuì Don Lorans. Gli incontri divennero sempre più frequenti, con la partecipazione di sacerdoti della FSSPX. Le autorità della Chiesa al massimo livello furono regolarmente informate e consultate. Da parte sua, Don Lorans rese possibile “un rapporto di profonda fiducia” e scambi amichevoli con il Superiore Generale della Fraternità. Dal 2004 gli incontri del GREC si aprirono ancora di più al pubblico e nel settembre dello stesso anno venne istituito “un gruppo di lavoro teologico” a cui partecipò Don Lorans con un altro sacerdote della FSSPX e un teologo di Roma, che più tardi prenderanno parte ai colloqui dottrinali fra Roma e la FSSPX, svoltisi dal 2009 al 2011. A ragione, il GREC avrà potuto vedere in questi colloqui la realizzazione delle sue più vive speranze – finalmente i teologi si incontravano in un clima che il GREC aveva fatto tanto per creare, “per la necessaria riconciliazione”.

Grazie a Dio, i colloqui hanno restituito alla dottrina il suo primato proprio. Essi hanno dimostrato che fra la dottrina cattolica e quella conciliare vi è un abisso incolmabile. Ma il modo di pensare del GREC ha subito un arresto dentro la FSSPX? Lungi da ciò! Improvvisamente, la direzione della FSSPX è passata da “Nessun accordo pratico senza accordo dottrinale” a “Nessun accordo dottrinale, quindi accordo pratico”! Ahimè, la sollevazione della protesta all’interno della FSSPX nella primavera dell’anno scorso, è stata soffocata e confusa al Capitolo Generale di luglio, e la continua ricerca di un accordo pratico da parte della direzione della FSSPX è stata appena soffocata. “Il nostro aiuto è nel nome del Signore”, in particolare nella consacrazione della Russia. Da nessun’altra parte.

Kyrie eleison.

Risposta Alla Lettera Aperta di Mons. Nicola Bux

Risposta Alla Lettera Aperta di Mons. Nicola Bux on Marzo 24, 2012

Londra, 22 marzo, 2012.

Monsignore,

nella lettera aperta del 19 marzo, indirizzata a Mons. Fellay e a tutti i sacerdoti della Fraternità San Pio X, Lei ci chiede di accettare la sincera e calorosa offerta di riconciliazione che il Papa Benedetto XVI sta facendo alla Fraternità per sanare l’annosa spaccatura fra Roma e la FSSPX. Essendo uno dei sacerdoti della FSSPX ai quali Lei si è rivolto, mi permetta di esprimerLe la mia opinione, su come, secondo me, avrebbe potuto rispondere quel “grande uomo di Chiesa” che fu Mons. Marcel Lefebvre.

La sua lettera inizia con un appello a fare “ogni sacrificio per l’unità”. Ma non può esserci vera unità cattolica che non sia fondata sulla vera Fede Cattolica. Il grande Arcivescovo fece ogni sacrificio per l’unità nella vera dottrina della Fede . Ahimè, i colloqui dottrinali del 2009–2011 hanno dimostrato che la spaccatura dottrinale fra la Roma del Vaticano II e la FSSPX è quanto mai ampia.

Riferendosi a questa spaccatura, Lei, il 19 marzo, parla solo di rimanenti “perplessità, punti da approfondire, da meglio chiarire”, ma il 16 marzo il Card. Levada è stato categorico dichiarando che la posizione assunta da Mons. Fellay il 12 gennaio “non è sufficiente a superare i problemi dottrinali”. Una volta Mons. Fellay ha osservato quanto gli uomini di Chiesa di Roma possano differire tra loro. Sarà la loro unità quale è, in ogni caso sacrificare la Fede per l’unità equivarrebbe ad una unità infedele.

Certo, come Lei ci ricorda, la Chiesa è un’istituzione insieme divina e umana; e come è certo che l’elemento divino non può fallire, così in definitiva è la Chiesa stessa che non può fallire e il sole sorgerà di nuovo. Ma quando Lei dice che “già si intravede l’alba”, mi permetta di dissentire, perché la vera Fede che la FSSPX ha apportato nei colloqui dottrinali, non la si vede splendere nella Roma del Vaticano II, dove di conseguenza la FSSPX non può essere al sicuro. Inoltre essa non potrebbe apportare della luce se adottasse le tenebre conciliari.

La sincerità del Papa nel suo desiderare il ritorno della FSSPX alla “piena comunione ecclesiale”, com’è dimostrato da una serie di gesti di buona volontà, è fuori dubbio, ma “una comune professione di fede” fra la FSSPX e coloro che credono nel Vaticano II non è possibile, tranne che la FSSPX non venga meno alla Fede da essa difesa nei colloqui dottrinali. E quando al cospetto di ogni tradimento di questo tipo la FSSPX grida “Dio non voglia!”, questo grido non è per niente soffocato, invece viene compreso dovunque nel mondo e apporta alla Chiesa Cattolica quei buoni frutti che oggi sono l’eccezione piuttosto che la regola.

Certamente, “questo è il momento opportuno”, è “l’ora favorevole” per una soluzione degli agonizzanti problemi della Chiesa e del mondo. Tuttavia, la soluzione sta in ciò che la Madre Celeste ha chiesto da lungo tempo, e questa soluzione dipende solo dal Santo Padre . Infatti, quando Nostro Signore affidò tale soluzione a Sua Madre, lei disse che si trattava dell’unica soluzione idonea, così che Egli non potrebbe permettere una soluzione diversa senza far passare Sua Madre per bugiarda! Cosa inconcepibile!

Questa soluzione è da tempo nota. Di fatto, com’è possibile che il Cielo abbia lasciato il mondo in un’angoscia come quella degli ultimi 100 anni, senza provvedere ad un rimedio come quello fornito tramite il profeta Eliseo per la lebbra del generale siriano Naaman? Umanamente parlando, bagnarsi nel Giordano sembrava ridicolo, ma nessuno poteva dire che fosse impossibile. Bastava solo un po’ di fede e di umiltà. Il generale pagano mise insieme la fede e la fiducia nell’uomo di Dio e fece ciò che aveva chiesto il Cielo, e ovviamente fu istantaneamente guarito.

Sia il Santo Padre a mettere insieme bastante fede e fiducia nella promessa della Madre Celeste! Sia lui a cogliere questo “momento opportuno”, prima che l’intera economia mondiale crolli in rovina e prima che dei pazzi scatenino la terza guerra mondiale nel Medio Oriente! Sia lui, lo preghiamo, lo imploriamo, a salvare la Chiesa e il mondo, facendo semplicemente ciò che ha chiesto da tempo la Madre Celeste. Non è impossibile. Lei supererebbe tutti gli ostacoli a suo modo . Facendo ciò che lei chiede da tempo, solo il Papa potrà salvarci oggi da inimmaginabili – e inutili – sofferenze.

E se egli ritiene che un qualche apporto in preghiera e in azioni da parte dell’umile FSSPX, possa aiutarlo a consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, in unione con tutti i vescovi del mondo, che la Madre Celeste radunarebbe , egli sa che può contare in primo luogo sul sostegno di Mons. Fellay e degli altri tre vescovi della FSSPX,

l’ultimo dei quali è

il suo devoto servitore in Cristo

+ Richard Williamson

Arte Moderna – II

Arte Moderna – II on Luglio 17, 2010

Con la sua stessa bruttezza, l’arte moderna punta all’esistenza e alla bontà di Dio. Dopo tre mesi (cfr. CE 144), torniamo su questo paradosso, nella speranza che le anime che riconoscono col comune buonsenso la differenza fra la bellezza e la bruttezza nell’arte, si lascino aiutare a vedere che se Dio non esistesse, non esisterebbe neanche questa differenza.

La parola “arte” significa abilità, o il prodotto dell’umana abilità. In essa possono rientrare la pittura, il disegno, la scultura, l’abbigliamento, la musica, l’architettura e così via. L’espressione “arte moderna” generalmente si riferisce in modo particolare alla pittura e alla scultura sorte a partire dai primi del 1900 ad opera di un movimento di artisti che rifiutò, e rifiuta, deliberatamente tutti i criteri e i canoni di bellezza così com’erano concepiti prima del XX secolo. La differenza fra l’arte pre-moderna e quella moderna è tangibile e chiara come, qui a Londra, la differenza tra il classico Tate Museum a Millbank e il Tate Modern, un museo completamente nuovo realizzato dieci anni fa su un tratto della opposta riva del Tamigi a valle del primo. È come se l’arte moderna non riesca più a stare sotto lo stesso tetto dell’arte pre-moderna. Si fanno la guerra l’un l’altra, esattamente come accade per le chiese antiche e la nuova Messa.

Ora, l’arte moderna in questo senso è caratterizzata dalla sua bruttezza. Il comune buonsenso in questo caso si trova d’accordo con il capo comunista Kruscev, di cui si dice che ad una mostra d’arte moderna in Russia abbia esclamato: “Un asino può fare meglio con la coda”. E che cos’è la bruttezza? Disarmonia. Nel suo mirabile libro, “Picasso, Creator and Destroyer”, Arianna Huffington ha dimostrato che ogni volta che Picasso si è innamorato di una delle sue sei donne (quelle più importanti), i suoi dipinti erano più calmi e riflettevano qualcosa della loro bellezza naturale, ma non appena finiva l’innamoramento, la sua rabbia lacerava quella bellezza e produceva “capolavori” di arte moderna. Lo schema si ripete in Picasso come un orologio!

In effetti, la bellezza nell’arte nasce da un’armonia nell’anima, sia pure un’armonia solo terrena, mentre la bruttezza deriva da una disarmonia nell’anima, come per l’odio. Ma l’armonia non ha bisogno della disarmonia, mentre invece la disarmonia, come suggerisce la parola stessa, presuppone una certa armonia, con la quale, per la sua stessa essenza, fare la guerra. Così l’armonia primeggia sulla disarmonia, mentre ogni disarmonia testimonia qualche armonia. Ma più profondamente armonioso di qualsiasi dipinto di donne belle può essere un dipinto della Madonna, perché l’armonia nell’anima dell’artista che dipinge la Madre di Dio può essere più alta e più profonda dell’armonia ispirata da un mero modello umano, quantunque bello. Perché? Perché la bellezza della Madonna deriva dalla sua vicinanza a Dio, la cui divina armonia – perfetta semplicità e unità – supera infinitamente l’umana armonia delle più belle fra le semplici creature.

Perciò la povera arte moderna punta all’armonia che le manca, mentre ogni armonia mira a Dio. Allora nessuno ricorra alla bruttezza dell’architettura moderna per accogliere la Messa tridentina. Se uno lo facesse, si potrebbe pensare che stia cercando, o aspettando, di ritornare alla disarmonia del Novus Ordo Missae!

Kyrie eleison.Londra, Inghilterra

Prospettive in crescita

Prospettive in crescita on Agosto 29, 2009

Un ancora possibile piano straordinario del Cielo per il mondo di oggi lo si potrebbe cogliere dal fatto che il cristianesimo ortodosso starebbe rivivendo in Russia, come descrittomi qualche giorno fa a Londra da un Russo. La sua descrizione corrisponde all’impressione riportata in Russia da un amico americano in visita a San Pietroburgo pochi anni fa – Il Russo medio ha decisamente in sé una consistenza spirituale maggiore di quanto ne abbia il devastato Occidentale medio. E questo non si collega con la Madonna di Fatima . . . ?

A Londra, il Russo mi ha detto che la Chiesa ortodossa in Russia sta seguendo più che guidando una rinascita dell’Ortodossia tra la gente. La partecipazione alla liturgia ortodossa è aumentata della metà negli ultimi due anni, e ora almeno l’80% dei Russi si definisce “ortodosso”, cioè credente. Nuove parrocchie stanno nascendo ovunque. Le Bibbie si esauriscono non appena vengono messe in vendita. La letteratura religiosa è fiorente, mentre la propaganda atea sta morendo. La “Santa Russia” sta sorgendo dalla tomba in cui il comunismo si sforzò di seppellirla dal 1917 al 1989.

Da quando le strutture comuniste dell’”impero del male” sovietico (Presidente Reagan) sono crollate nel 1989, i Russi hanno guardato a un’ideologia che rimpiazzasse il comunismo non col liberalismo occidentale, ma con le loro radici nazionali e religiose fondate nell’Ortodossia russa. Cosa avrebbe potuto offrire alla Russia il decadente Occidente per rispondere alle nuove esigenze degli anni 1990? In economia, il saccheggio della loro ricchezza ad opera degli avvoltoi capitalisti; in politica, il progredire dell’accerchiamento delle loro frontiere, per garantire la permanente egemonia globale degli Stati Uniti, attraverso la costruzione di un anello di basi militari, cosa che costituisce una, se non la reale, ragione per la disastrosa occupazione dell’Iraq e dell’Afghanistan mai portata a termine; in religione, la spinta verso Est dell’ecumenismo conciliare, con cui apparentemente gli ecclesiastici russi non vogliono avere a che fare – al contrario, sono consapevoli del movimento tradizionale cattolico e lo sostengono.

Tuttavia, cerchiamo di non farci illusioni: l’Ortodossia russa mette insieme la religione e il patriottismo in una miscela non del tutto divina, e l’Ortodossia è ancora scismatica, rifiutando la supremazia papale, ed eretica, rifiutando un certo numero di dogmi, così i Russi hanno bisogno di essere convertiti alla vera Chiesa universale o cattolica. Ma se la Madonna di Fatima ha individuato il loro paese per la consacrazione al suo Cuore, questo non potrebbe essere, non tanto perché i Russi sono ancora cattivi comunisti, quanto perché le enormi sofferenze del popolo russo nei babilonici 70 anni di prigionia comunista, richiamino dalla sempre profonda religiosità della “Santa Russia” un ritorno di vitalità spirituale che potrebbe salvare la vera Chiesa, attualmente in stato di avvizzimento in Occidente, dove l’autorità della Chiesa potrà ancora avere un certo seguito, ma ha poca fede, mentre il resto tradizionale ha la vera Fede, ma poco seguito e ancor meno autorità?

Dio sa quanto la Chiesa occidentale abbia bisogno anche di conversione!

Potrebbe allora la Russia spezzare il suo accerchiamento con una Terza Guerra Mondiale che la porterebbe all’occupazione dell’Europa, la quale indurrebbe finalmente il Papa latino a consacrare la Russia al Cuore della Madonna, come lei ha già chiesto invano da tempo? A quel punto, il rinnovato vigore religioso dei Russi, potrà salvare la nostra languente Autorità cattolica e la Tradizione, la cui Verità a sua volta purificherà i loro errori? Se è così, allora Dio avrà ancora una volta “rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare a tutti misericordia! . . . Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! . . . A lui la gloria nei secoli.” ( Rm. XI, 32 . . . 36).

Cattolici, istituzionali e tradizionali, pregate con tutto il cuore per la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato della Madre di Dio, o “Theotokos”, come è conosciuta nella Chiesa d’Oriente.

Kyrie eleison.