religione

Resistenza Crescente

Resistenza Crescente on Aprile 20, 2013

Un altro viaggio di tre settimane nel continente a Ovest dell’Oceano Atlantico mi ha permesso di vedere che la resistenza alla caduta della Fraternità San Pio X nelle braccia della Roma apostata, è in crescita, più in qualità che in quantità (ma la quantità cattolica segue la qualità cattolica, e non viceversa). I tradizionalisti sono stati deliberatamente tenuti all’oscuro di ciò che stava accadendo tra la Fraternità e Roma, ma non appena scoprono come la vera religione cattolica sia stata messa in pericolo, ecco che un certo numero di uomini buoni reagiscono con serietà e risoluzione.

Ho visitato prima di tutto la comunità di Dom Jahir composta da una decina di religiosi, nel nord del Brasile, dietro la città di Salvador, dove Dom Jahir è stato parroco per molti anni. Avendo abbandonato la neo-Chiesa, vede la situazione della neo-Fraternità molto chiaramente. Ha fondato la sua comunità nella vera Fede, ed è facile immaginare come parecchi dei suoi uomini diventino nel giro di pochi anni dei valenti sacerdoti che manterranno questa Fede. Ho conferito la Tonsura e i primi due Ordini Minori ad uno di essi, per poi dirigermi a sud, dove ho fatto visita ad un altro sacerdote brasiliano, divenuto famoso per la sua convinta adesione alla Tradizione, com’era intesa da Mons. Lefebvre.

Il benedettino Dom Thomas è il Priore del Monastero sito nelle montagne vicino a Nova Friburgo, dietro Rio de Janeiro. Esso fu fondato negli anni ‘80 da Dom Gérard, come una costola del Monastero Benedettino Tradizionale che lo stesso Dom Gérard aveva fondato in Francia negli anni ‘70, con l’incoraggiamento e il sostegno di Mons. Lefebvre. Tuttavia, quando Monsignore consacrò i vescovi, nel 1988, Dom Gérard ruppe con lui, condusse il suo Monastero nella neo-Chiesa e attraversò l’oceano per fare lo stesso con questo Monastero brasiliano.

Qui egli incontrò la resistenza di Dom Thomas, che era ancora solo un giovane monaco, ma che prima di diventare monaco aveva appreso in profondità l’erroneità della neo-Chiesa da un famoso cattolico brasiliano laico, Gustavo Corção. Con l’aiuto di buoni laici e con il sostegno di Mons. Lefebvre, Dom Thomas si oppose a Dom Gérard e salvò il Monastero per la Tradizione. Con una tale esperienza alle spalle, non sorprende che anche Dom Thomas veda molto chiaramente la situazione sia della neo-Chiesa, sia della neo-Fraternità. In una tenda eretta fuori della piccola chiesa del Monastero, per i visitatori in più giunti per le cerimonie della Settimana Santa, con pochi sacerdoti, ma con tutti gli elementi essenziali, abbiamo officiato la Consacrazione degli Oli Santi del Giovedì Santo. Per quest’anno, questo Monastero potrà provveder egli Oli ai sacerdoti, in particolare se non li ottengono più dalla neo-Fraternità.

Quindi, in aereo mi sono recato al Nord, per visitare altri tre centri della Resistenza in fase di avviamento in USA ad opera dei coraggiosi Don Joseph Pfeiffer e Don David Hewko. Vicino al Connecticut, nel New Jersey e in Minnesota ho potuto conferire le Cresime e tenere delle conferenze ai cattolici insospettiti da ciò che sta accadendo nella neo-Fraternità. Le loro domande importanti meritavano risposte veritiere.

Buone notizie per i benefattori di Eurolandia: la”St Marcel Initiative” ha finalmente un RIB e un IBAN in Francia, per facilitare le donazioni in euro alla stessa”St Marcel Initiative”. Per effettuare un bonifico bancario da dentro la Francia si usi il seguente RIB: ***** ***** *********** **; da fuori la Francia il seguente IBAN: **** **** **** **** **** **** ***. La”St Marcel Initiative” è appena stata in grado di dare un importante aiuto, tanto necessario, al Monastero di Dom Thomas. Egli ringrazia tutti coloro che hanno contribuito all’”Initiative”.

Kyrie eleison.

Dignità Indegna

Dignità Indegna on Marzo 16, 2013

Una lettrice ha argomentato in favore della libertà religiosa del Vaticano II. Anche se l’oggetto è stato spesso affrontato nei “Commenti Eleison”, i suoi argomenti meritano di essere considerati, perché oggi è di vitale importanza per i cattolici cogliere a fondo la falsità di questo insegnamento. Quello che il Concilio ha insegnato nel paragrafo 2 della Dichiarazione sulla Libertà Religiosa (DignitatisHumanae), è che tutti gli uomini, quando agiscono in privato o in pubblico in conformità con le loro convinzioni, devono essere liberi da ogni coercizione da parte di altri uomini o di gruppi. Inoltre, ogni Stato umano deve inserire questo diritto naturale nel diritto costituzionale o civile.

Al contrario, lungo tutta la sua esistenza, fino al Vaticano II, la Chiesa cattolica ha costantemente insegnato che ogni Stato, come incarnazione dell’autorità civile di Dio sulle umane creature di Dio, è obbligato, come tale, ad usare questa autorità per proteggere e favorire l’unica vera Chiesa di Dio: la Chiesa cattolica del Dio Incarnato, Nostro Signore Gesù Cristo. Ovviamente, gli Stati non cattolici saranno condannati, non tanto per non aver dato protezione civile a questa fede, quanto per la loro mancanza di fede. Inoltre, gli Stati cattolici possono astenersi dal proibire la pratica pubblica delle false religioni laddove tale proibizione procurasse più male che bene per la salvezza delle anime dei cittadini, ma il principio rimane intatto: gli Stati di Dio devono proteggere la vera religione di Dio.

In effetti, l’insegnamento conciliare implica o che gli Stati non sono da Dio, o che non esiste l’unica vera religione di Dio. In entrambi i casi esso libera implicitamente lo Stato da Dio, mettendo così la libertà dell’uomo al di sopra dei diritti di Dio o, semplicemente, l’uomo al di sopra di Dio. È per questo che Mons. Lefebvre diceva che l’insegnamento conciliare è blasfemia. Ed è inutile dire che gli altri paragrafi della DH contengono della buona dottrina cattolica. Un solo squarcio procurato da un iceberg fu sufficiente ad affondare il Titanic. Il paragrafo 2 della DH da solo è sufficiente ad affondare la dottrina cattolica. Ma vediamo gli argomenti in difesa degli insegnamenti del Concilio.

1. DH fa parte del Magistero Ordinario della Chiesa, che dev’essere preso seriamente.

DH viene dai Magistri della Chiesa, o maestri, certo, ma non dal Magistero Ordinario infallibile,

perché DH contraddice l’insegnamento tradizionale della Chiesa, come mostrato sopra.

2. DH chiarisce semplicemente uno dei diritti umani che sono garantiti dalla legge naturale.

La legge naturale colloca i diritti dell’uomo sotto e non sopra i diritti di Dio.

3. DH non nega il modello cattolico delle relazioni Chiesa-Stato. Invece fa proprio questo! Il

paragrafo 2 libera lo Stato dal suo obbligo intrinseco verso la sola vera Chiesa.

4. DH è scritto nel contesto del mondo moderno, dove tutti credono nei diritti umani.

Da quando la Chiesa dev’essere adattata al mondo e non il mondo alla Chiesa?

5. DH non insegna che l’uomo ha diritto all’errore. Se lo Stato di Dio deve garantire un diritto civile a praticare, in pubblico, le false religioni, allora si rende Dio garante del diritto all’errore.

6. DH è un appello ai governanti moderni a garantire mezza pagnotta, che è meglio di nessuna

pagnotta. La vera dottrina cattolica è così logica e coerente che accantonarne una parte

significa accantonarla tutta. Forse che la pecora si salva offrendosi al lupo?

7. I cattolici non devono isolarsi dal mondo moderno in un ghetto dottrinale.

Al fine di non tralasciare i diritti di Dio o di non compromettere il Suo onore, i cattolici

devono fare tutto quello che va fatto, e devono andare dove loro tocca. E se questo significa il

martirio, così sia!

Kyrie eleison.

Quarto Processo

Quarto Processo on Febbraio 9, 2013

Un lettore mi chiede del mio ultimo processo e della condanna per “negazione dell’Olocausto” emessa dal Tribunale Regionale di Ratisbona, nella Germania del Sud, il 16 gennaio. I lettori ricorderanno che la mia colpa originaria è stata quella di aver detto ad un intervistatore della televisione svedese, il 1 novembre del 2008, nell’intimità della sagrestia del seminario tedesco della Fraternità San Pio X, ma in territorio tedesco, che io credevo che né “sei milioni di Ebrei” fossero morti sotto il regime di Hitler nella seconda guerra mondiale, né che un solo Ebreo fosse morto in una “camera a gas”.

Per aver espresso queste convinzioni in Germania, dove la “negazione dell’Olocausto” è un reato penale, nel 2010 fui condannato dal Tribunale Regionale di Ratisbona, e la pena avrebbe dovuto essere di € 10.000 di multa. Io presentai appello. Lo stesso Tribunale mi condannò di nuovo nel 2011, ma la multa venne ridotta a € 6.500. Mi appellai ancora, così che il caso passò ad un organismo superiore, il Tribunale Provinciale di Norimberga, che, mi avevano detto, fosse meno soggetto alle pressioni esterne. Qui i tre giudici annullarono il processo per vizi procedurali, e imposero allo Stato bavarese il pagamento delle mie spese legali, ma lasciandolo libero di correggere gli errori procedurali e di ricominciare tutto daccapo.

Ora, non solo ciò che è noto come “Olocausto” serve come religione secolare del Nuovo Ordine Mondiale (Auschwitz che rimpiazza il Calvario, le camere a gas che rimpiazzano la Croce di Nostro Signore e i sei milioni che fanno la parte del Redentore), ma mi sembra che i Tedeschi del dopoguerra abbiano difficoltà a rispettare loro stessi se constantemente non si battono il petto per i presunti crimini del Terzo Reich. Così perseguono la “negazione dell’Olocausto” come una sorta di rivalsa dettata dalla disperazione, e il 16 gennaio sono stato processato per la terza volta davanti ad un giudice donna di Ratisbona.

Due avvocati tedeschi hanno lottato duramente per la mia difesa, ma invano – Sono stato condannato di nuovo. Tuttavia, la giudice ha ridimensionato l’aspetto morale dell’accusa e, avuta compassione per la mia condizione di disoccupato, ha ridotto la multa a € 1.600. Non c’è dubbio che lo Stato della Baviera sarebbe stato ben felice di sbarazzarsi del caso, se solo io avessi accettato di pagare la multa così tanto ridotta. Un nobile collega della FSSPX mi ha chiesto di concedergli il privilegio di pagare tutto lui. Ma qui è in giuoco molto più che il solo denaro. Qui sono coinvolti: una grande nazione, la vera religione e l’ordine mondiale di Dio.

“La verità è potente e prevarrà”, dicevano i Latini. Così, ogni nazione, religione o Ordine Mondiale che si fondi sulla menzogna, è fragile e alla fine crollerà. Ora, la verità poggia sulla corrispondenza della mia mente con la realtà e non con gli auspici di un nazionale rispetto di sé, né con i bisogni provati da una religione, né tampoco con le esigenze di un Ordine Mondiale senza Dio. E la verità storica scaturisce dalle prove, di cui le più affidabili sono i resti materiali del passato, perché sono in principio indipendenti dalle emozioni umane. “Per questo sono nato e per questo sono venuto al mondo; per rendere testimonianza alla verità”, dice Nostro Signore (Gv. XVIII, 37). Che tranquillità nelle parole divine!

Ho gentilmente rifiutato l’offerta del mio collega, ma se qualcuno di voi avesse piacere di contribuire alle spese legali, è bene accetto un bonifico bancario sul mio conto in Inghilterra:—IBAN: GB63NWBK60020960609826 – BIC: NWBKGB2L. Da notare che dalla Germania il BIC è diverso: NWBKGB2131M.

Vi ringrazio in anticipo per ogni aiuto. Ho presentato di nuovo appello.

Kyrie eleison.

Preghiera di Teresa di Avila

Preghiera di Teresa di Avila on Febbraio 2, 2013

È straordinario fino a che punto un gran numero di anime intorno a noi oggi abbia perduto Dio. È in Lui che ognuno di noi “vive, si muove, esiste” (Atti, XVII, 28). Senza di Lui non possiamo alzare un dito, formulare un pensiero o fare qualsiasi buona azione naturale, per non parlare di qualsiasi buona azione soprannaturale. Tutto quello che possiamo fare da soli, senza di Lui, è peccare, e anche in questo caso l’azione peccaminosa, in quanto azione, viene da Dio, solo la sua peccaminosità viene da noi stessi, perché la peccaminosità di per sé è qualcosa non di positivo, ma di manchevole.

Eppure, la massa di anime intorno a noi tratta Dio come se non esistesse o, se esiste, come se Egli non avesse alcuna importanza. È uno stato di cose veramente incredibile. Si peggiora di giorno in giorno. Non può durare. Esso si può paragonare solo alla condizione del genere umano al tempo di Noè. A quel tempo, la corruzione degli uomini era tale (Gen. VI, 11–12) che tranne che Dio non avesse tolto loro l’uso della loro dote più preziosa, il loro libro arbitrio – e si vede come reagisce la maggior parte degli uomini quando si cerca di costringerli a fare qualcosa – il solo modo che Gli lasciarono per salvarne un numero significativo fu quello di infliggere loro un castigo universale, nel quale avrebbero avuto comunque il tempo di pentirsi. E fu il diluvio universale, un evento storico provato da un gran numero di prove geologiche.

Allo stesso modo oggi, un castigo mondiale è sicuramente, al cospetto di Dio, l’unico modo che l’umanità Gli ha lasciato perché un gran numero di anime si possa ancora salvare dall’orrore di dannarsi per l’eternità. Come al tempo di Noè, la misericordia di Dio rende praticamente certo che a tale gran numero di anime, se non a tutte, sarà dato il tempo e le conoscenze necessarie per salvare se stesse, se lo desiderano. E dopo, molti in questo gran numero che sarà salvato (ahimè, non la maggioranza), riconosceranno che solo quel castigo li ha salvati dal lasciarsi trascinare giù in fondo all’Inferno a causa della corruzione odierna.

Eppure, sarà facile essere spaventati dall’esplosione della giusta collera di un Dio maestoso. A miglia e miglia di distanza gli Israeliti furono terrificati dalla dimostrazione del Suo potere sulla cima del Monte Sinai (Es. XX, 18). Ai nostri tempi, sarà bene ricordare la famosa preghiera di Santa Teresa d’Avila:—

Nada te turbe, Nulla ti turbi,

Nada teespante, Nulla ti spaventi.

Todo se pasa, Tutto passa,

Dios no se muda. Dio non cambia.

La pacienciaLa pazienza

Todo lo alcanza. Tutto ottiene.

Quien a Dios tiene Chi a Dio si aggrappa

Nada le falta. Nulla gli manca.

Solo Dios basta. Dio solo basta.

Sacro Cuore di Gesù, tutta la fiducia di cui sono capace, io la pongo in Te. Aiuta la mia mancanza di fiducia!

Kyrie eleison.

Due Viaggi

Due Viaggi on Gennaio 19, 2013

I viaggi di metà dicembre, in Nord America e in Francia, mi hanno permesso di osservare all’interno della Fraternità San Pio X, un pericoloso stato di indeterminazione. Dove il Superiore del Distretto non è cieco, per il momento il pericolo è un po’ contenuto, così che la resistenza è perplessa. Dove invece il Superiore del Distretto è un volenteroso servitore della direzione della FSSPX, il movimento verso la neo-Chiesa andrà avanti, ma anche la resistenza sta prendendo forma. Qual è la posta in gioco?

A partire dallo strappo del Protestantesimo, il mondo è scivolato sempre più lontano da Dio. Grazie al concilio di Trento (1545–1563), la Chiesa cattolica tenne fermo, ma grazie al concilio Vaticano II (1962–1965), la Chiesa cattolica ufficiale ha aderito allo scivolamento. Allora, grazie principalmente (ma non solo!) a Mons. Lefebvre (1905–1991), alcuni resti della Chiesa di Trento si sono messi insieme per formare, in mezzo al deserto della modernità, un’oasi cattolica, la FSSPX. Ma laddove la potente Chiesa non ebbe la capacità di resistere, fu, abbastanza sicuramente, solo una questione di tempo prima che la gracile FSSPX fosse tentata a sua volta di aderire allo scivolamento.

Tuttavia, come col Vaticano II la direzione della Chiesa ufficiale fu costretta a far finta di non rompere con la Chiesa tridentina (come per esempio con l’”ermeneutica della continuità” di Benedetto XVI), così la direzione della FSSPX ufficiale è oggi obbligata a fingere che non ci sia rottura con Mons. Lefebvre. Al pari della maggior parte dei politici degli ultimi 500 anni, questi capi della FSSPX si volgono a destra mentre camminano a sinistra, perché è questo che vogliono tantissime persone: l’apparenza della Cristianità senza la sua sostanza (cf. II Tim . III, 1–5, specialmente il versetto 5). Come Cartesio, questi capi “si muovono dietro una maschera”, cercando di dissimulare il loro camminare a sinistra con delle parole di destra, o parole chiaramente ambigue.

Nella scorsa primavera, che cosa è successo nella FSSPX? Come dice Don Chazal, è caduta la maschera, perché la direzione della FSSPX deve aver calcolato che fosse giunto il momento per compiere apertamente il passo indietro verso la neo-Chiesa. Sfortunatamente per questi capi, tra marzo e giugno emerse una resistenza sufficiente a bloccare al Capitolo generale della FSSPX, a luglio, ogni coevo tentativo di riunione con la neo-Chiesa. E così, dopo quel Capitolo, la maschera è tornata al suo posto. Ma i liberali non si convertono, a meno di un miracolo della grazia, perché l’apertura a sinistra è la loro vera religione. È per questo che i capi della FSSPX stanno sicuramente aspettando che il mondo moderno, uomo e diavolo, li aiuti a continuare il loro lavoro di spostamento a sinistra della FSSPX, così che in pochi anni non ci sarà alcuna resistenza significativa, come nella scorsa estate, per il ricongiungimento della FSSPX con la neo-Chiesa.

Questo pone la FSSPX tra il se e il ma. Tuttavia, come faceva notare il buon senso di Mons. Lefebvre, sono i Superiori che fanno i sottoposti e non viceversa. È per questo che, a meno di un miracolo che spiazzi i capi della FSSPX, questa è destinata a dissolversi nella neo-Chiesa. Non si può certo dire che la punizione non sarebbe stata meritata. Ma dobbiamo pregare la Madre di Dio perché ci ottenga alcuni miracoli dalla misericordia del suo Divino Figlio.

Kyrie eleison.

Cinquantismo di Ritorno

Cinquantismo di Ritorno on Gennaio 12, 2013

Domanda scottante: come possono i capi della Fraternità San Pio X, che fu fondata da Mons. Lefebvre per resistere alla neo-Chiesa, cercare oggi i favori di quest’ultima al fine di ricongiungersi ad essa? Una risposta è che essi non hanno mai pienamente capito Monsignore. Dopo il disastro del Vaticano II negli anni ‘60, essi videro in lui la migliore continuazione della Chiesa pre-disastro degli anni ‘50. In realtà, egli era molto più che questo, ma, una volta morto, tutto quello che essi volevano fu ritornare all’accogliente cattolicesimo degli anni ‘50. E non furono i soli a preferire Cristo senza la Sua Croce. Si tratta di una formula molto popolare.

Il cattolicesimo degli anni ‘50, non era come un uomo che sta in piedi sul ciglio di una scogliera alta e pericolosa? Per un verso esso era ancora in piedi ad una grande altezza, altrimenti il Vaticano II non sarebbe stato la caduta che fu. Per l’altro era pericolosamente vicino al ciglio della scogliera, altrimenti non sarebbe potuto cadere così precipitosamente come negli anni ‘60. Questo non significa che nella Chiesa degli anni ‘50 tutto fosse cattivo, ma che essa era troppo vicina al disastro. Perché?

Perché in generale, i cattolici degli anni ‘50 mantenevano esteriormente le apparenze della vera religione, ma interiormente in troppi amoreggiavano con gli errori atei del mondo moderno: liberalismo (ciò che più conta nella vita è la libertà), soggettivismo (quindi la mente e la volontà dell’uomo sono liberi da ogni verità oggettiva o legge), indifferentismo (allora non importa quale religione abbia un uomo), e così via. In tal modo, i cattolici che avevano la fede e non volevano perderla, l’adattarono gradualmente a questi errori. Partecipavano alla Messa della Domenica, andavano ancora a confessarsi, ma alimentavano le loro menti con informazioni abiette, e i loro cuori con l’erosione di certe leggi della Chiesa, sul matrimonio per i laici, sul celibato per i chierici. In tal modo potevano mantenere la fede, ma intendevano sempre meno agire contro le potenti correnti del fascinoso e irreligioso mondo che li circondava. Ponendosi sempre più vicini al ciglio della scogliera.

Ora, Monsignore aveva i suoi difetti, che si può pensare si riflettano nelle attuali difficoltà della Fraternità. Cerchiamo di non idolatrarlo. Tuttavia negli anni ‘50 egli fu un vescovo che possedeva entrambe le apparenze del cattolicesimo e, nel suo intimo, la sostanza di esso, com’è provato dai ricchi frutti del suo ministero apostolico in Africa. Così, quando il Vaticano II riuscì a invalidare o a paralizzare quasi tutti i suoi confratelli vescovi, egli riuscì a ricreare, quasi da solo, un seminario e una congregazione pre-Vaticano II. L’apparizione della sua oasi cattolica in mezzo al deserto conciliare folgorò molti buoni giovani. E le vocazioni furono mosse anche dal carisma personale di Monsignore. Ma tra i dieci e i venti anni dalla sua morte, sopraggiunta nel 1991, la sostanza della sua eredità finì con l’apparire sempre più pesante nella spinta contro la sempre più forte corrente del mondo moderno.

Così, poco inclini a continuare a portare la Croce del disprezzo della dirigenza della Chiesa e del mondo, i capi della FSSPX incominciarono a sognare di essere nuovamente ufficialmente riconosciuti. E il sogno prese piede, perché, dopo tutto, i sogni sono molto più belli della realtà. Dobbiamo pregare per questi capi della FSSPX. Gli anni ‘50 non tornano per niente!

Kyrie eleison.